Mi sono "finto" gay

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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lukecompositor
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Mi sono "finto" gay

Messaggio da lukecompositor » domenica 1 aprile 2012, 12:46

Ieri sera ho assistito ad un episodio di discriminazione e vorrei sottoporvelo, aver il vostro parere... sapere se non ho esagerato, se mi sono comportato bene... sono stato molto duro e mi sono arrabbiato furiosamente.

Ve lo scrivo come "copione teatrale", visto che mi piace il teatro.

A: io
B: interlocutore (amico e mio attore di compagnia)
C: persona non presente (amico e altro mio attore di compagnia, gay)

[...]
B: (con aria di pettegolezzo) Sai, A? Ieri C mi ha confidato di essere gay. Era preoccupato perché alle prove di teatro, dove tu sei il regista, ha paura che si veda.
A: (con leggerezza) Guarda, sapevo che C era gay da un pezzo...
B: (stupito) Ah, comunque ha paura che tu l'abbia notato e che non sai come dirglielo.
A: (con leggerezza) Non gli dico nulla perché non ce n'è bisogno. In scena non si vede assolutamente che è gay.
B: (con aria da saputello) Ah, bene... infatti io, parlando per te, l'ho tranquillizzato dicendogli di non preoccuparsi perché di solito tu se hai qualcosa da dire lo dici. Gli ho detto anche io che non si vede.
A: (con calma) Hai fatto bene...
B: (con aria da dottore affermato, convinto) Lui mi ha chiesto se non si vedeva proprio mai. Io gli ho detto che l'unico momento in cui si poteva vedere era quando in scena deve mettere l'orecchio alla pancia della moglie per parlare col bimbo in arrivo. Hai visto che ha difficoltà, no? Gli viene proprio innaturale.
A: (con finto interrogativo facciale) Non capisco...
B: (con stupore) Dai! Quando mette l'orecchio si ferma sempre perché non 'sente' quella scena...
A: (con finto sorriso, calmo) Sì, ma cosa c'entra con l'essere gay... ho perso un collegamento.
B: (con impazienza) Ma dai! E' ovvio! Un gay non può avere figli.
A: (con calma) Anche un etero non può avere figli.
B: (sempre più impaziente) Dai!! Ma dico, non può fare figli con una donna...
A: (con sempre più calma) E quindi?
B: (infastidito) Quindi non gli viene naturale fare quella scena...
A: (con aria interessata) Non gli viene naturale? Perché?
B: (con ovvietà) Perché non può farlo nella vita.
A: (con aria di risoluzione) Beh non lo può fare qui perché siamo in un paese di bigotti.
B: (arrabbiato) Sì ma stiamo parlando di persone diverse...
A: (con molta più rabbia di B) Ma diverse da chi?!?
B: (con improvviso spavento) Oh, perché ti incazzi?
A: (con rabbia) Perché stai dicendo delle stronzate! Qual'è il tuo appiglio per definire i gay "diversi"? Diversi da te? Diversi dal normale?
B: (con aria da sapiente, non molto convinto) Beh si parla di genetica, di ormoni... insomma...
A: Insomma cosa? Ma quale genetica?? Guarda B non portare in giro certe stronzate...
B: (saputello) Ho letto degli studi, mio padre è chirurgo!
A: Ah sì? E dove gli hai letti?
B: Su riviste, articoli.
A: Tipo? "Cioè"? "Chi"? "Focus"? E tuo padre chirurgo è gay anche lui per sapere tanto sull'argomento? Cosa ha studiato?
B: (offeso) No, guarda ti posso assicurare che non è gay.
A: Non c'è bisogno che marchi la sua sessualità.
B: (senza aver capito) Cosa?
A: Lascia perdere.
B: Non capisco perché te la prendi tanto!
A: (con estremo, e assicuro, estremissimo coraggio) Perché sono gay e ti garantisco che provo sentimenti di paternità molto più forti e "naturali" di molti etero che ho conosciuto!
B: (improvvisamente spiazzato) Oh, scusa.
A: (incazzato come una iena) Scusa un cazzo! Prima dici la cazzata e poi ti devo scusare.
B: (con aria di scusa patetica) Non sapevo che tu fossi gay.
A: (sempre più furibondo) Certo che non lo sapevi. Pensa quante volte hai fatto questo discorso e hai ferito delle persone... perché quello che dici ferisce, deficente!
B: (riarrabbiandosi) Guarda che comunque C mi ha risposto che secondo lui mi sbagliavo ma poteva anche darsi che avessi ragione.
A: (senza calare il tono) Ah, davvero? Pensa te! E non ti è balzato alla mente che può avere LUI un problema con la scena per motivi diversi dal fatto che è gay? Com'è che dal parere di un gay hai evinto che tutti i gay trovano innaturale la paternità?
B: (bocca aperta, momento di realizzazione del suo grado di cretinaggine)...
A: (con aria risolutiva, calma... fastidiosamente convinto) B devi stare attento quando porti in giro certi discorsi da salotto degli ignoranti sapientoni. Non hai idea di cosa sia essere gay come non lo so io e certi discorsi sono infantili, falsi, stupidi e inutili.
A: (senza capire) Come "come non lo so io"?
B: (con entrema vergogna verso me stesso per il dover rinnegarmi, con estremo piacere per aver zittito un'ingiustizia, con estremo dolore per non poter essere me stesso) Non sono gay. Ho voluto che tu ragionassi su un argomento a cui tengo molto.
[...]

E' stata la prima volta che mi sono espresso così aggressivamente sull'argomento. Ho tanta paura di aver esagerato. Come ho detto in un post di ieri a volte rischio di perdere le amicizie in questo modo... ma poi penso che forse è meglio così perché certa gente è meglio evitarla.
Notare la mia insistenza e la SUA rabbia prima della mia... chiaro sintomo di arrampicamento sugli specchi... che tristezza.
Ho sempre saputo che un giorno mi sarei trovato ad aspettarti; quel che non sapevo è che non saresti mai arrivato.

SenzaPeso
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Re: Mi sono "finto" gay

Messaggio da SenzaPeso » domenica 1 aprile 2012, 14:19

Io sono schietto, e di questo ti chiedo scusa in anticipo perché mi rendo conto che parlare de "esterno" è molto facile, venendo meno la componente emotiva non direttamente coinvolta.

La persona con cui hai parlato non è certo da giustificare, ma neppure da biasimare, perché non vive la cosa in prima persona e per tanto tende umanamente a trarre conclusioni sulle cose che non riesce pienamente a capire. Se sia una cosa giusta o sbagliata, se sia un segno di mancanza di umiltà o altro, non sta a me giudicarlo, resta solo il fatto che è una cosa che bene o male facciamo tutti. Il punto è che, seppure con i suoi pregiudizi, lui non ha quella componente omofoba di non accettazione dell'esistenza di cose diverse dal suo modo di essere, per quanto le possa considerare anormali. Vedi, anche io posso considerare anormale una persona a cui piace mangiare il limone crudo, perché non è un gusto molto comune, ciò nonostante, non dico che non debba esistere e questo vale anche per il tuo amico.

Torna che se hai fatto bene o male a reagire come hai reagito, non sta nuovamente a me dirlo, perché hai agito secondo il tuo stato emotivo, secondo ciò che sentivi, ma a mio parere sei stato un tantinello troppo duro. Se poi per il tuo amico prevarrà il ragionamento su ciò che hai detto, o la mortificazione ricevuta, o chissà cosa, nessuno può saperlo.

Quello che mi piacerebbe sapere piuttosto è come ti sei sentito nel rivelare "per finta" il tuo essere gay.

Tozeur
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Re: Mi sono "finto" gay

Messaggio da Tozeur » domenica 1 aprile 2012, 14:34

Onestamente credo che in alcuni casi sia necessario esprimersi così, giusto per lasciare un segno e far pensare la persona con cui si sta discutendo. Per me hai fatto bene, anche perchè hai difeso una persona dal solito becero pettegolezzo e dai soliti luoghi comuni
Alone but not lonely

giorgio82
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Iscritto il: lunedì 30 gennaio 2012, 1:28

Re: Mi sono "finto" gay

Messaggio da giorgio82 » domenica 1 aprile 2012, 15:55

Mah.. interessante come reazione. Soprattutto credo sia interessante per quello che può rappresentare per te questa presa di posizione.
Immagino la tua fatica e i tuoi sentimenti al momento e dopo.
In generale credo sia possibile e preferibile confrontarsi più pacatamente su questi argomenti.
Così facendo si potrebbe correre il rischio di mostrare agli altri una certa rabbia repressa, che non gioverebbe alla causa. La calma in genere aiuta a dare un'immagine di sicurezza....poi dipende dalle situazioni...
Non ho capito bene la mossa del dichiararti e poi ritrattare...
Mi pare che ti possa incasinare ancora di più. Magari non ne hai interesse,ma,se un giorno sentirai la necessità di dichiararti a questa persona come farai?

barbara
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Re: Mi sono "finto" gay

Messaggio da barbara » lunedì 2 aprile 2012, 8:07

Ciao Lukecompositor,è incredibile come un dialogo possa dire molto più di un racconto su una persona... Al di là di ciò, quello che ho imparato sulla rabbia è che va ascoltata. Spesso l'emozione della rabbia ne nasconde un'altra, che facciamo ancora più fatica ad accettare. Ad ogni modo ascoltarti è proprio ciò che hai cercato di fare , scrivendo qui.
Penso che questo tuo amico abbia soprattutto commesso un errore, che è stato quello di tradire la fiducia di C riferendo certe cose proprio alla persona che egli non voleva sapesse.
Che C gli avesse detto di essere gay o qualunque altra cosa poco conta. Il fatto è che si è aperto con lui , pensando di trovare qualcuno che fosse capace di ascoltarlo .
Ora, a meno che C avesse chiesto a B di intercedere , questo dialogo non avrebbe dovuto proprio esserci. Questo ragazzo sembra aver agito per il bene altrui ; in fondo voleva solo mettere una "buona parola". Forse per la foga di aiutarlo ha pensato di sostituirsi a lui , utilizzando le sue confidenze in un modo che non avrebbe dovuto fare, specie se pensava che tu fossi etero.
Per quanto riguarda i suoi pregiudizi sull'istinto paterno, a mio avviso quelli sono comprensibili ; qui è l'ignoranza che parla.
L'ultima cosa che mi viene in mente (ma premetto che conosco poco i ruoli nel teatro e come vengano agiti) è che questo tuo amico nel commentare la scena "poco convincente " di C si è posto più da regista che da attore.
Ora questa è la mia opinione, ma in fondo ha poca importanza in rapporto a ciò che effettivamente ha fatto arrabbiare te. E' questo che soprattutto dovresti cercare di comprendere, utilizzando questo dialogo come se fosse una chiave per aprire una nuova porta sulla conoscenza di te stesso Secondo me dovremmo ringraziare ognuno di questi episodi che ci capitano nella vita, poichè da essi possiamo imparare molto su ciò che siamo.

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