GAY E SESSO ETERO

Che cosa significa essere gay
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progettogayforum
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GAY E SESSO ETERO

Messaggio da progettogayforum » giovedì 2 agosto 2012, 18:19

Ciao Project, ti dico che sto molto in crisi, mi sento molto agitato e d’altra parte non so proprio con chi parlare e allora girando su internet ho trovato il tuo blog e mi sembra che sia un blog serio, uno dei pochissimi se non l’unico e allora ho deciso di scriverti. Ho 24 anni, diciamo che ho avuto le mie storie con le ragazze, almeno tre storie serie, la prima a 16 anni ma senza sesso, eravamo troppo piccoli e non lo volevamo né io né lei, che aveva pure un anno meno di me, la seconda a 19 anni ed è stata la mia prima esperienza sessuale, che ho molto desiderato prima che succedesse, ma che poi mi ha un po’ deluso, anche se a lei non l’ho detto, ma si deve essere accora che qualcosa non andava e dopo qualche mese mi ha detto che non se la sentiva di andare avanti. La terza storia è stata più seria e dura ancora oggi, è cominciata in pratica il giorno che ho compito 23 anni, proprio alla mia festa di compleanno. Lei mi piaceva molto, è molto dolce, non fissata col sesso e proprio per questo il sesso con lei è una cosa tranquilla, diciamo senza bisogno di recitare o di darsi da fare troppo, non mi sono mai sentito assillato, se non lo facciamo non ci resta male, anzi forse è pure più contenta, però diciamo che tra noi il sesso c’è comunque ed è pure una cosa abbastanza frequente, cioè ogni tre o quattro giorni succede, sempre col preservativo perché lei non vuole problemi di nessun genere. In teoria, cioè a livello ufficiale, i nostri genitori di noi non sanno niente, lei poi adesso ha 19 anni ed è legatissima ai genitori, e in pratica ci terrebbe molto a ufficializzare la cosa. Fino qui sembra la storia di un ragazzo etero, forse poco entusiasta del sesso, ma c’è un però e lo so benissimo e mi pesa come un macigno. È vero che ho una ragazza e che facciamo anche l’amore, però io penso che non sia esattamente quello che voglio, cioè forse sono anche un po’ etero e per questo mi posso adattare a stare con una ragazza e alla fine non ci sto neanche male ma la mia sessualità mi tira fortissimo versi i ragazzi, in pratica mi masturbo sempre pensando ai ragazzi e quando faccio l’amore con lei a livello di preliminari immagino di farlo con un ragazzo. Devo essere sincero, in fondo ho sempre saputo di essere gay e ho finito per mettermi con una ragazza perché era la soluzione più facile. Quando è cominciata la storia con la mia attuale ragazza pensavo che in fondo si potesse pure fare e forse è vero, ma se devo pensare di dover essere condannato a una vita da etero che non sento proprio mia mi viene un senso di disperazione. Lei di tutto questo non sa nulla e io non so più come uscirne, più si va avanti più si mette in testa castelli in aria e se per caso ci si dovessero mettere in mezzo anche i genitori sarebbe veramente una situazione dalla quale non potrei più uscire. In pratica mi sento in trappola. Io non ho mai avuto un ragazzo, questo è chiaro, non avrei proprio avuto il coraggio di uscire allo scoperto nemmeno a livelli minimi. Per i miei amici è assolutamente scontato che io sia etero e data la vita che faccio, vita da etero totale, non ho nemmeno la possibilità di conoscere ragazzi gay. Vivo in un piccolo paese, lavoro con mio padre, in una piccola ditta di famiglia, a casa tutti si aspettano che a breve io mi decida a sposarmi e penso che i miei, attraverso i pettegolezzi di paese siano riusciti a sapere non solo che ho una ragazza ma anche chi è la ragazza, infatti adesso mia madre ha smesso di darmi il tormento del “quando ti sposi?”. Non so se avrò mai un ragazzo, francamente nella situazione in cui mi trovo mi sembra una eventualità remotissima, adesso la cosa che sento più urgente e chiudere la storia con la mia ragazza e questo mi angoscia perché le voglio bene ma io sono certo che se parlassi chiaro con lei farei un disastro per me e per lei, ci starebbe malissimo, non saprebbe che fare e cercherebbe di andare comunque verso il matrimonio perché secondo lei noi siamo una coppia perfetta, e poi anche solo quando sente la parola gay fa una faccia schifata che non ti immagini. Come faccio a parlare chiaro con lei? Poi mi dico che è tutta colpa mia ma non è vero perché, certo, mi sono cacciato in questo pasticcio ma in pratica non avevo nessuna possibilità di fare diversamente. Avrei potuto evitare, ma alla fine un po’ di tenerezza serviva anche a me. Le vie di scampo le ho pensate tutte ma fanno acqua da tutte le parti. Fosse per me, me ne andrai proprio di casa, lontanissimo e ricomincerei tutto da capo in un posto che mi permetta di essere quello che sono. Project, io a 24 anni sono un gay che ha fatto e che continua a fare solo sesso con le ragazze, lo so che è assurdo ma è così. Che devo fare? Non so più dove sbattere la testa. Se credi, pubblica questa mail, perché forse potrebbe servire a mettere in guardia qualcuno prima che si metta nei guai. Se puoi, rispondimi privatamente e, se ti va, mandami il to contatto msn.
Arlico88

Muscabur
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Re: GAY E SESSO ETERO

Messaggio da Muscabur » lunedì 13 agosto 2012, 23:51

Ciao Arlico88,

ti faccio innanzitutto i complimenti per aver avuto il coraggio di parlare di ciò che stai passando in questo periodo e ti posso assicurare che questo è un forum serio dove potrai confrontarti con persone serie. Ho voluto rispondere alla tua lettera perché in ciò che hai scritto ho ritrovato tanto della mia storia passata. Ebbene sì la considero passata, perché ho deciso di chiuderla definitivamente proprio alla tua età (ora ho 28 anni). Ho avuto anch’io diverse storie con ragazze, storie che mi imponevo di vivere sia per necessità di affetto e tenerezza, come anche tu hai scritto, ma anche su spinta delle persone che mi circondavano, genitori in primis. Quale è stato per me il modo per dire basta? Innanzitutto prendere piena coscienza di ciò che si è e di ciò che si desidera dalla vita, ossia essere felici. In questo io credo che tu sia già a un buon punto! Bisogna poi avere il coraggio di chiudere con la propria storia attuale anche non necessariamente, a mio avviso, parlando chiaramente con lei della tua situazione, cosa che potrebbe effettivamente portare a conseguenze poi ingestibili. Ti capisco, è davvero difficile da fare, ci sono passato anch’io (e non penso di essere l’unico qui)! Tuttavia ciò che mi ha dato la forza di poter ricominciare (o meglio incominciare) veramente a vivere è stato il trasferimento, per questioni di studio, in un’altra città. Infatti credo che allontanarsi, anche per periodi relativamente brevi, dalla propria famiglia, dalle persone e dai luoghi che si sono sempre conosciuti e frequentati sia sempre un’occasione di crescita. D’altra parte capisco anche che il trasferirsi in un’altra città non sia per tutti una soluzione fattibile. Comunque il fatto di essere andato a vivere altrove non è stato certo un punto di arrivo, anzi è stato solo l’inizio! Ci sono stati, per quanto mi riguarda, tanti altri ostacoli da superare, soprattutto blocchi mentali che mi auto imponevo. In effetti al senso di libertà che si ottiene allontanandosi da casa si può rispondere in diversi modi, diciamo che per me è stato necessario un po’ di tempo per iniziare a capire cosa significasse vivere con la consapevolezza di essere gay. Ci sono state tante paure, tante delusioni, ma anche momenti in cui mi rendevo conto che ero finalmente padrone della mia vita ed ero orgoglioso e contento di questo. Niente più finzioni, niente più imposizioni da parte di altri, ero io a decidere cosa fare.
Io ti auguro veramente di riuscire a superare il periodo che stai passando e a vivere pienamente la tua vita.
Ciao

Lorenz
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Iscritto il: mercoledì 29 agosto 2012, 21:44

Re: GAY E SESSO ETERO

Messaggio da Lorenz » mercoledì 29 agosto 2012, 22:15

Ciao Arlico88, leggendo il tuo racconto, mi è parso di rileggere molte pagine della mia vita. Le diverse situazioni da te riferite le ho vissute pari pari, ma sono andato oltre, molto oltre, vuoi per celare quello che ero all’opinione pubblica, vuoi per autoconvincermi che forzando la situazione, alla fine, mi sarei ritrovato nella condizione giusta. Dico subito che i primi sintomi di omosessualità li ho percepiti in seconda media, ma non sapevo né dare un nome alle mie pulsioni, né potevo immaginare minimamente cosa mi sarebbe poi capitato una volta realizzato che ero attratto dai compagni di classe e non dalle compagne. In famiglia non sarebbe stato possibile affrontare l’argomento, ma neppure tra coetanei, salvo a non fare con loro qualche giochino che presto è svanito nel nulla.
Dici: la mia sessualità mi tira fortissimo versi i ragazzi e non potrebbe essere altro che così e: mettermi con una ragazza … era la soluzione più facile. Caspita se lo è! Lo è per chi ci sta intorno, non per noi e tu lo spieghi molto bene. Io per circa 20 anni mi sono imposto questa scelta, che alla fine ha ridotto in un cumulo di macerie la mia esistenza. Cambi continui di fidanzate alla fine erano più sospetti di qualsiasi altra scelta. Neppure un matrimonio è stato sufficiente, anzi, proprio questo evento ha fatto maturare in me la consapevolezza di cosa io fossi realmente e a che cosa dovevo finalmente puntare: la liberazione definitiva della mia sessualità.
Essere gay non è un peccato e neppure una condanna divina, e solo un’altra condizione umana del tutto rispettabile. Quello che ha portato molti giovani a commettere errori esistenziali e di cercare un paravento alla propria natura è stata ed è la poca conoscenza dell’essere gay da parte di chi sta loro intorno.
Nella storia vi sono stati molti uomini che avevano questa tendenza sessuale, ma oggi nessuno ne fa un problema, salvo a scandalizzarci se un nostro conoscente viene ritenuto tale, come se a un grande delle Storia può essere concesso un lusso come questo, mentre ad un essere normale come possiamo essere noi no.
Alla natura non importa cosa siamo e neppure cosa vogliamo essere, sono certe sovrastrutture di tipo moralistico che hanno portato l’omosessualità ai margini dell’umano vivere.
Dici poi: non so più come uscirne. A 24 anni ti può essere concesso di dire così, sia per la giovane età, sia per le ragioni sociali che ti sorreggono. Immagina se i tuoi o la tua ragazza lo sapessero. Sarebbe la tua fine, specie se a saperlo fosse tuo padre: magari, un uomo all’antica che vedrebbe tutto questo come una offesa alla sua dignità. Le madri riescono ad capire meglio e questo potrebbe essere un buon suggerimento che ti do.
Io dopo il matrimonio, poi annullato per questo motivo, ho finalmente preso la mia persona è l’ho indirizzata verso la realizzazione del suo vero essere. Finalmente e consapevolmente una vita gay. Da principio ha commesso qualche errore di valutazione, vuoi per ingenuità, vuoi per inesperienza. Poi, col tempo, ma mai disperdendo la mia persona in storie effimere, ho saputo capire e trovare le strade giuste.
Ho avuto qualche storia durata anni ed ora sono felicemente “sposato” da oltre 10. Dopo il matrimonio fallito (quale devastazione fu per me!), ho deciso di allontanarmi dai miei: ne avevo tutto il diritto: una vita indipendente e fatta secondo i miei desideri, ma ogni scelta ha un prezzo da pagare e spesso è molto alto, ma ce l’ho fatta lo stesso.
Chiudi con la tua ragazza prima possibile e se puoi allontanati dal tuo nucleo familiare, magari col pretesto di avere un lavoro o un impegno lontano e duraturo. Capisco quanto sia difficile sostenere questa ipotesi, sia perché il lavoro lo hai in casa, sia perché non sarà facile trovarne un altro. Soprattutto, sarebbe difficile fornire una motivazione alle tue scelte: non le capirebbero, senza avere una spiegazione convincente.
Per sopravvivere a tutto quello che provi ed essere finalmente libero di disporre di te stesso, non vedo altra possibilità.
Se ti dovessi aggiungere ancora qualcosa di me, posso dirti che col tempo e per vivere serenamente la mia esistenza senza tante scappatelle che poi avrebbero lasciato molto amaro in bocca, ho sempre cercato un rapporto di coppia senza divagazioni, tanto quello che faresti con un altro lo puoi fare meglio col tuo compagno. Soprattutto, non mineresti la vita di coppia con inutili storie parallele o saltuarie. Non credere a chi dice che le scappatelle rinforzano la vita di coppia: la fanno solo soffrire e deperire fino alla rottura e in quel caso il danno è di tutti.
In conclusione, ti auguro di trovare la forza per riuscire a decidere per la tua vita come la vuoi e per quanto ci possiamo illudere che le cose possano in futuro migliorare andando contro le nostre vere pulsioni, non faccio altro che aumentare i nostri disagi e presto quelle scelte saranno destinate alla distruzione della nostra esistenza.
Essere gay può essere un dono, ma dobbiamo saperne cogliere la giusta dimensione.
Ti auguro un infinità di bene per un futuro migliore per te.
Lorenz

p.s.: se ci pensi bene, ho detto anche io alcune cose che ti ha già detto Muscabur

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progettogayforum
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Re: GAY E SESSO ETERO

Messaggio da progettogayforum » giovedì 30 agosto 2012, 0:07

Benvenuto Lorenz!! Ti ammiro per la serietà e la schiettezza del tuo commento. Io penso che quello che hai scritto possa essere utilisismo a chi, come Arlico, rischia di farsi incastrare in una falsa dimensione etero. Sinceramente GRAZIE! e benvenuto nel Forum!

Alyosha
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Re: GAY E SESSO ETERO

Messaggio da Alyosha » giovedì 30 agosto 2012, 3:35

Beh che dire un sicero benvenuto a tutti. Con chi è gay da sempre non è neanche facile spiegare come sia possibile restare incastrati per anni dentro relazioni con donne, con chi è etero neanche a parlarne, va a finire che chi ha vissuto un lungo periodo nel compromesso non facilmente viene capito ne dagli uni ne dagli atri. Insomma eccone un'altro che sa cosa vuol dire vivere dentro una storia etero non viverla bene fino infondo e non capire bene il perché.
Un abbraccio a tutti.

Lorenz
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Re: GAY E SESSO ETERO

Messaggio da Lorenz » giovedì 30 agosto 2012, 8:59

Ringrazio l’amministratore per il benvenuto. Mi sono iscritto a Progetto senza tener conto che avrei dovuto presentarmi, data l’urgenza che avevo di dire la mia.
Quando si è sensibilizzati e focalizzati su di un determinato argomento si va diritti all’obiettivo.
Quello che mi ha colpito di Arlico88 (ho partecipato attivamente ad altri fora, ma è questa la prima ad un forum gay) è stata la franchezza e l’assoluta urgenza che ha di dover trovare una soluzione ad un problema non certamente piccolo: come uscire da una situazione che gli appare senza uscita. Anche io ho creduto, a suo tempo, che nel tempo successivo mi sarebbe stato possibile come per tanti che ho conosciuto poi, di fare il doppio gioco: fare il buon padre e marito e di tanto in tanto concedersi uno svago per riempire un vuoto che non si riempie mai con una avventuretta di qualche minuto, sarebbe stata la soluzione di tutti i problemi, ma la dura realtà era ben diversa. Innanzi tutto, bisogna fare i conti con la propria sensibilità che ci presenta sempre il conto, poi, non è molto facile recitare due ruoli al meglio senza che l’uno non interferisca con l’altro. Voglio dire che non si può, per forza di cose, fare bene il marito con tutto quello che questo comporta e spogliarsi di questo ruolo, anche questo per forza di cose ed appagare quanto richiede insistentemente la nostra natura. Se volgiamo ribaltare il ragionamento, non è la stessa cosa per chi ha una famiglia regolare e va a caccia di altre donne? Una vita confusa, fatta di inutili compromessi e sotterfugi, dove accade di tutto e non resta nulla. Conquistare la nostra vera sessualità, semmai, può e dovrebbe essere il vero obiettivo da raggiungere. Se le cose vengono fatte con l’onestà necessaria, allora anche un rapporto gay è gratificante e costruttivo. Altre situazioni non saranno mai veramente soddisfacenti, ma per ottenere tutto questo ci vuole molta forza d’animo e la giusta determinazione, senza fare vittime. E qui sta il problema ulteriore: come fare ad uscire da una situazione senza ferire qualcuno. La fidanzata non capisce la ragione della rottura di un rapporto che ritiene perfetto, la famiglia di provenienza crede ad una crisi del momento che presto passerà e qualora non passasse che il diretto interessato è uscito di senno. La soluzione migliore sarebbe fare le cose con la dovuta chiarezza, ma poche volte chi ci sta intorno riesce a capire.
Allora bisogna trovare una via di fuga, defilarsi in silenzio. Sono scelte a volte molto costose e dolorose, che possono arrivare a rotture insanabili, ma rimane sempre l’urgenza di dover essere se stessi, costi quel che costi. E questo è quello che ho fatto, poi il tempo mi ha risarcito di quanto avevo perso.
Buona giornata a tutti.

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