
Siamo alla fine dell’estate, appena 3 giorni prima del mio ritorno all’università e quindi della fine delle mie vacanze a casa..è pomeriggio ad ero al pc: stavo dando un'occhiata a dei siti dove comparivano immagini semi-pornografiche, quando mi si blocca ed esce una facciata dove mi avverte che la polizia di stato mi ha bloccato il computer per visione e diffusione di immagini pornografiche private. Sono nel panico, non so cosa fare, cerco di trovare una soluzione, spengo e riaccendo il pc, ma non cambia nulla.. Allora mi rivolgo all'unica persona a cui mi potevo rivolgere: mio fratello! C'era però un problema, avrei dovuto raccontarli tutto(del mio essere gay, del fatto che ero in dei siti più o meno pornografici, cosa stavo cercando). Ma dovevo farlo, contro la mia volontà, ho cercato finchè ho potuto di trattenere la cosa, ma ormai non potevo più non dirlo..Pensavo tra me e me: “e se arriva a casa la multa con i link dei siti su cui ero collegato??, e se una volta sbloccato il pc ritorna alla pagina su cui ero?? Meglio dirglielo che farglielo scoprire così!”
E così è stato. Armato di coraggio, ma nervoso cerco di raccontargli tutto: più o meno dall’inizio fino ad ora..Gli ho detto come l’ho capito, come l’ho accettato, la fatica che ho fatto, ma anche i grandi traguardi che ho raggiunto con me stesso! Volevo sembrare forte e deciso, ma non ce l’ho fatta a non piangere..tutta la situazione mi aveva destabilizzato. Mio fratello era incredulo, mi ha detto che molto probabilmente ci sarà una spiegazione psicologica e che mi farebbe bene parlarne con qualcuno..Ho cercato di spiegarli che non è così e che sto bene, non ho bisogno di nessuno! Comunque l’ha presa bene, non posso lamentarmi. Ma la parte “migliore” arriva ora.
Mia madre quel giorno era in camera mia a riposarsi, e si è accorta che era successo qualcosa, che qualcosa non andava. Si è intromessa nella nostra conversazione, voleva sapere cosa fosse successo, si è arrabbiata, molto, e ha voluto sapere tutto..Quando avrei finito di parlare con mio fratello voleva che parlassi con lei..era molto agitata e preoccupata. Mio fratello cercava di farmi coraggio, mi diceva che era il momento giusto per fargli sapere di me e che magari più avessi aspettato, peggio sarebbe stato. E poi dovevo dargli una spiegazione sul pc, sul perché era stato bloccato e cosa stavo facendo. (Anticipo che la mia famiglia è molto,molto religiosa, mia madre in particolare)
Io non sapevo cosa fare, credo sia stata una delle decisioni più difficili che ho preso nella mia vita. Il problema era che io non ero pronto!
Mio fratello però è riuscito a convincermi, ad infondermi coraggio e dopo un’ora e mezza decido di uscire e di andare a parlare con mia madre. Mio fratello mi supportava.. Ha iniziato a farmi domande sul perché è stato bloccato, su cosa stessi facendo, sul perché non le parlavo..Io ho iniziato a pinagere, a piangere come piangono i dannati, a singhiozzoni (non ho nemmeno il ricordo dell’ultima volta che ho pianto come quel giorno) e anche lei ha iniziato a pingere. Ha iniziato a dirmi che è mia madre, che posso parlare di tutto con lei, che sono le prime persone a cui dobbiamo rivolgerci.. Così, posso dire “in una valle di lacrime”, accasciato su mia madre, gli ho detto tutto!
Momento di silenzio, lacrime e ancora lacrime e lei che mi abbraccia e mi bacia, e mi dice che non importa.Di stare tranquillo! (peccato che siano solo le prime parole)
Una volta che ci siamo ricomposti entrambi ha iniziato a farmi domande: Se sono fidanzato, se l’ho scoperto quando ero a Firenze (cosa che temevo,cioè che potesse pensare fosse colpa dell’allontamento da casa) , e poi mi ha detto che non sono “normale”. Scusate, riassumo le sue conclusioni su di me, perché mi sono dilungato anche troppo, perdonatemi!
Comunque per mia madre io sono opera del demonio, sono posseduto da uno spirito che mi fa essere così, che ho una lotta interiore, che non sono felice e non posso pensare di esserlo, e che la mia vita non può essere normale.
E’ stato faticoso affrontare tutto, controbbaterla e cercare di farli capire che conduco una vita normale, che essere gay è una cosa normalissima e che si può essere felici e che io lo sarò prima o poi, che non c’è nessuna lotta dentro di me e che io sto bene!! Era straziante vederla preoccupata, addolorata e confusa.. Io avrei voluto trasmetterli tutta la serenità possibile, ma a quanto pare non ci sono riuscito. Ora lei si comporta più o meno come prima, ma io..io mi sento diverso,non so spiegare bene la sensazione che provo.. Posso dire che dirlo ad un genitore, non è per niente vero che ti toglie un peso, anzi a me lo ha aumentato. Comunque, da quando sono ritornato all’università non siamo mai più tornati sull’argomento, lo evitiamo entrambi e credo che per ora sia meglio così. Ci serve tempo, a tutti e due per matabolizzare la cosa!
Chi è arrivato a leggere fino alla fine mi starà maledicendo per la lunghezza, e avete ragione scusatemi.. Ma vi ringrazio per avermi dato la possibilità di condividere la mia storia!
Un abbraccio a tutti!
