Una vera amica

La difficoltà di uscire allo scoperto
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dannyb
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Una vera amica

Messaggio da dannyb » domenica 7 ottobre 2012, 12:12

Salve a tutti, la mia esperienza non è molto diversa da quella condivisa da altri utenti in tema di CO, ma ci tenevo ad aggiungere anche il mio contributo e ciò che questo evento ha significato per me.
Forse poco comune è la mia esperienza pregressa. La mia prima 'confessione' circa il mio orientamento la feci un paio di anni fa ai miei genitori, ma in effetti non si trattò di un vero CO, piuttosto dell'esposizione di una condizione sulla cui 'moralità' io stesso avevo ancora dei dubbi dati da un forte indottrinamento religioso, circa la quale i miei genitori piuttosto che prenderne atto mi spronarono a 'risolvere' secondo i dettami della chiesa. Insomma, da coming out si trasformò in breve in un ritorno nella zona d'ombra, con l' 'aggravante' che i miei genitori sapendo di me mi avrebbero controllato maggiormente (ma se non altro smesso di stressare sul fatto di essere ancora single).
Seguì quindi l'ennesimo ma ultimo tentativo di lavorare sulla questione e di convincermi che avrei potuto 'venirne fuori', solo per rendermi conto una volta per tutte che, anche con gli incoraggiamenti dei genitori, nulla avrebbe potuto davvero cambiare chi ero. Una volta presa coscienza in maniera definitiva di me stesso, feci perdere loro poco a poco le speranze circa un mio reindirizzamento sulla strada dell'eterosessualità, sino al giorno odierno in cui per quanto ancora contrari al 'pensiero gay', hanno se non altro posto una pietra tombale sul fatto che io possa un domani costruire una vita con una donna (sebbene sperino che piuttosto che accompagnarmi ad un ragazzo, resti solo :? )

Ad ogni modo, negli ultimi tempi la necessità di parlare di me per chi sono e per che cosa voglio veramente si era fatta sempre più forte, avevo già fatto passi in avanti parlandone con persone incontrate attraverso Project e con un altro amico conosciuto sempre attraverso un blog sul tema; tuttavia, desideravo togliere la maschera con qualcuno che mi conoscesse da sempre, che già mi apprezzasse per la persona che sono nella somma dei miei pregi e difetti, che potesse abbracciare anche quest'altra componente di me e continuare ad accettarmi e a volermi bene. Penso si tratti di un desiderio comune a molti di noi, un bisogno di accettazione, e un attestato di normalità da parte di persone a cui siamo legati.
Naturalmente, come viene spesso ribadito anche qui, sapevo che se ne avessi parlato con le persone sbagliate avrei ottenuto gli effetti contrari, possibilmente devastanti; considerando le mie conoscenze o amicizie (rimaste poche in realtà), decisi perciò di parlarne con una particolare ragazza che aveva sempre dimostrato una certa apertura mentale, ma ero anche spaventato dal fatto che più volte in passato lei avesse manifestato un certo tipo di interesse per me: il mio timore era che svuotando il sacco, piuttosto che starmi vicino avrebbe potuto 'ripudiarmi' anche lei! Ma siccome anche dalle storie che avevo letto qui, il CO, soprattutto il primo, non è una passeggiata per nessuno, decisi comunque di andare avanti e al pensiero mi sentivo sereno.

Ci sedemmo sul muretto di quella cittadina sui colli che visitavamo per la prima volta, io le avevo anticipato che avevo qualcosa di importante da dirle, forse lei si aspettava che le rivelassi il mio amore, ma in un certo senso non si sbagliava: quando le dissi tutto e lei reagì abbracciandomi, io le espressi tutto l'affetto che si possa immaginare! Raccontarle cosa provassi e poter essere con una mia amica di lunga data davvero me stesso, senza filtri o finzioni, mi ha procurato un senso liberatorio incredibile: abbiamo potuto condividere, raccontarci più a fondo, addirittura scoprire che in passato ci erano piaciuti gli stessi ragazzi! Qualcosa che varrebbe la pena provasse ciascuno di noi, al momento giusto e con la persona giusta. Nel mio caso credo di avere aspettato anche troppo, lei in seguito mi ha 'rinfacciato' di non avergliene parlato prima, che avrebbe potuto sostenermi nei momenti più critici... ora è diventata una mia 'alleata', da amica secondo la migliore definizione del termine mi ascolta e per quanto possibile mi consiglia, insomma senza il suo sostegno sarebbe davvero tutto + difficile.

Parlarle è stata senz'altro una delle cose più intelligenti che abbia fatto negli ultimi anni.
Ultima modifica di dannyb il domenica 7 ottobre 2012, 17:35, modificato 1 volta in totale.

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progettogayforum
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Re: Una vera amica

Messaggio da progettogayforum » domenica 7 ottobre 2012, 12:24

Wow dannyb!! Una bellissima cosa!!! E' bello sentire persone che si sentono felici di quello che fanno e che vedono la vita in modo positivo!! In bocca al lupo per tutto quello che verrà!

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Hugh
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Re: Una vera amica

Messaggio da Hugh » domenica 7 ottobre 2012, 19:06

Ciao dannyb! :)

Cito da quanto hai scritto:
"...decisi comunque di andare avanti e al pensiero mi sentivo sereno".
...
"Qualcosa che varrebbe la pena provasse ciascuno di noi, al momento giusto e con la persona giusta".

Posso solo immaginare il 'senso liberatorio' che hai provato, ma lo comprendo molto bene: del resto, tra gli amici che ci circondano e che stimiamo, ci sono senz'altro quelli che meritano di essere GRATIFICATI da confidenze tanto intime, non dico di no: basta scegliere bene!!
E tu... ti sentivi sereno al pensiero e hai deciso di andare fino in fondo! :P
Un grande abbraccio e complimenti :D
La lotta spirituale è dura quanto la guerra tra uomini
(Arthur Rimbaud, Una stagione all'inferno )

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