Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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Fortezza
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Fortezza » sabato 17 novembre 2012, 19:32

Giarrow ha scritto:
Grazie Fortezza, mi permetti un'ulteriore nota;

.... ho avuto le mie storie, di cui la mia metà ha sempre saputo

avrei scritto: .... ho le mie storie di cui la mia metà sa....

e mi sembra che l'interpretazione dei tempi verbali non sia sogettiva.

Grazie ancora Fortezza.
Prego Giarrow. Certo, i tempi verbali non sono soggettivi ma purtroppo l'interpretazione si e forse perché non è stato specificato fin da subito quando hai avuto le tue storie se prima se durante o ancora adesso.
Il malinteso è nato tutto da qui.

Un saluto

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Telemaco
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Telemaco » sabato 17 novembre 2012, 19:55

Non mi sembra che tu abbia lasciato molto spazio all'interpretazione, Giarrow, di fronte a ciò che descrivevi sarebbe stato insensato farti ulteriori domande perchè non penso avresti potuto essere più letterale di così:
Giarrow ha scritto:Cosa fare? Io con mia moglie sto bene, condividiamo tantissimo... ma amo fare sesso anche con degli uomini. Allora, smetto di vivere? Spengo l'interruttore e faccio finta che nonostante il buio ci sia la luce? No, non voglio farlo più! Ognuno fa le sue scelte, io faccio le mie e mia moglie le sue
Giarrow ha scritto:Carpe diem, cogliamo l'attimo. Viviamo il presente, il passato ci ha dato l'esperienza ma non c'è più, il futuro lo vivremo ma non c'è ancora ed allora perchè ipotecarlo? L'unico momento reale è l'oggi, quello che abbiamo tra le mani e che possiamo plasmare. Oggi, nè ieri, nè domani.
Giarrow ha scritto:Non voglio che accada un "Amore" per forza, non so se incontrerò "un'Amicizia strana" [...] voglio semplicemente provare a Vivere. Senza pormi problemi
Giarrow ha scritto:Mi sono "nascosto" anch'io, anch'io ho accettato in silenzio "il marchio" se me lo davano, anch'io ho bazzicato i recinti nei quali viveva solo la mia "razza"!
Giarrow ha scritto:So che la mia "è una situazione estrema per chi volesse approcciarsi ad avere una storia con me", [...], lo so, ma perchè devo smettere di provarci? Io ci credo
Giarrow ha scritto:Mi sono sempre affidato a qull'istinto da "bestia" che tutti abbiamo e che dovremmo imparare a seguire un po' più spesso. Non ho mai recriminato sul passato ma sull'esperienza che manca a determinate età, Si!
Giarrow ha scritto:Ho avuto le mie storie, di cui la mia metà ha "quasi" sempre saputo e suo malgrado accettato, ma l'anima, purtroppo, non la si riempie solo con il sesso.
Non ho quasi mai cercato storie importanti forse perchè quando si presentavano fuggivo per non ferire qualcuno; ed allora, con il tempo, ho cominciato ad imparare.
Se "non è come sembra" fai la parafrasi, allora, perchè è chiaro che io baso le mie riflessioni esclusivamente su ciò che dici, e ciò che dici mi è apparso piuttosto preciso.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Giarrow » sabato 17 novembre 2012, 23:28

Caro il mio Telemaco

Ma perchè devi leggere solo ed esclusivamente quello che scrivo come qualcosa di negativo o di assolutamente rivolto alla sfera sessuale anche quando non c'entra?
Telemaco ha scritto:Cosa fare? Io con mia moglie sto bene, condividiamo tantissimo... ma amo fare sesso anche con degli uomini. Allora, smetto di vivere? Spengo l'interruttore e faccio finta che nonostante il buio ci sia la luce? No, non voglio farlo più! Ognuno fa le sue scelte, io faccio le mie e mia moglie le sue
L'ho scritto questo, lo so! E sarebbe stato ipocrita dire che non amo fare sesso con gli uomini, non avrebbe senso frequentare questo forum non pensi! Ai gay piace fare sesso con gli uomini, lo sai? ... Ma poi forse per scelta, giusta o sbagliata che sia, per responsabilità verso delle persone care o irresponsabilità verso se stessi, qualcuno decide di non farlo! Riesci a capirlo questo? Ma ciò non vuol dire spegnere la luce e non vivere più. Rintanarsi nel fondo della caverna per autoconvincersi che fare sesso con gli uomini sia una cosa orribile e faccia schifo!. Quello che sei comunque lo rimani ed allora devi trovare dei compromessi con te stesso, continuando comunque a fare scelte, esattamente come faccio io, come fa mia moglie e come fai tu.

In tutte le altre miei frasi che hai elencato, dove è scritta la parola sesso o tradimento? Dove si fa riferimento a queste cose? Perchè riesci a leggere da un solo ed esclusivo, negativo, punto di vista? Perchè non riesci a capire che nella Vita di qualcuno, che non sia tu, può esserci anche dell'altro?

Secondo il mio modesto parere, anzi secondo una riflessione che mi nasce spontanea e basandomi su quello che sostieni in tutti i post che mi hai rivolto,
tu sei già partito prevenuto nei miei confronti e con dei preconcetti che sinceramente non capisco. Sarà forse perchè io sono un padre e tu.... Telemaco? "Capisci a me?"

Caro il mio Telemaco, non sono solo io ad avere dei problemi qui!
Allora impariamo ad accettarci e ad andare avanti, non scarichiamo sugli altri le nostre inquitudini o problematiche. Se percepiamo una visione distorta della Vita degli altri proviamo a guardare prima la nostra e a valutarla, come sto cercando di fare io da un po' di tempo (ed attenzione, non sto scrivendo sesso e tradimento, non mi fraintendere di nuovo).

In bocca al lupo per la tua Vita... che alla mia ci penso io! (e grazie comunque per averci pensato un pochino pure tu)
Ultima modifica di Giarrow il lunedì 19 novembre 2012, 10:43, modificato 1 volta in totale.

barbara
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da barbara » domenica 18 novembre 2012, 10:19

Rileggendo ciò che scrivi nell'interpretazione corretta , mi sono chiesta cosa farei nella parte di moglie in una situazione simile . Credo che la mia risposta dipenderebbe molto dal rapporto che c'è con la persona che amo.
Quindi in definitiva non credo che l'omosessualità di chi vive con me cambierebbe in sè le mie scelte , a meno che non mi facesse sentire messa da parte. La qualità della vita di una coppia si basa , per la mia esperienza, soprattutto sul rispetto dell'altro e di ciò che è. L'intesa sessuale è solo uno dei tanti aspetti, e non lo ritengo nemmeno prioritario agli altri, perchè è piuttosto il clima che si crea quando si sta insieme che conta molto per me.
Credo che se avessi davvero un buon rapporto con una persona come te, mi impegnerei molto per aiutare i miei figli ad accettare e comprendere l'omosessualità del loro padre, quando lui riterrà che è arrivato il momento di dirglielo.
Penso che cercherei di far loro capire che sono nati da una storia d'amore speciale , perchè è andata oltre certe barriere , che normalmente avrebbero impedito a un gay di innamorarsi di una donna. Per i figli è molto importante sapere che sono frutto dell'amore di due persone, e credo che non faticherai a dimostrarglielo , anche quando conosceranno la verità.

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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Giarrow » domenica 18 novembre 2012, 11:18

Ciao Barbara,
barbara ha scritto:Rileggendo ciò che scrivi nell'interpretazione corretta , mi sono chiesta cosa farei nella parte di moglie in una situazione simile . Credo che la mia risposta dipenderebbe molto dal rapporto che c'è con la persona che amo.
Quello che scrivi è fondamentalmente corretto e certamente la reazione di una moglie dipenderebbe dal rapporto che ha con il marito. Ma una moglie che lo scoprisse "oggi". Non dimentichiamoci che la mia, invece, ha saputo di me non a "danno fatto" e cioè dopo esserci messi insieme o sposati, ma addirittura diversi anni prima che lo facessimo. In quel frattempo io ho continuato "per la mia strada" nonostante già ci conoscessimo e ci frequentassimo anche se di riflesso (amici in comune).

Perciò suppongo, ma è solo un mio pensiero, che abbia avuto tutto il tempo per metabolizzare e ragionare sulla situazione (per quanto si possa essere concreti e realistici a riguardo del futuro a vent'anni).
barbara ha scritto:Quindi in definitiva non credo che l'omosessualità di chi vive con me cambierebbe in sè le mie scelte , a meno che non mi facesse sentire messa da parte.
Non so se tutte le scelte di mia moglie siano state ragionate o prese solo ed esclusivamente dal cuore, ma io ho cercato, nel mio piccolo, di non farla mai sentire messa da parte. Di questo sono sicuro.
Certo in alcuni momenti della nostra lunga convivenza ci sono stati oltre agli alti anche dei bassi... ma chi non ne ha. Chi può dire di essere esente dalle problematiche "normali" di coppia?

Io ritengo, indipendentemente dall'orientamento sessuale, che la grandezza di ognuno di noi, stia nel giusto bilanciamento tra razionalità ed istintività e nell'accettare questo anche da parte degli altri. Soprattutto dalle persone con le quali decidi di condividere la tua esperienza di Vita.
Poi, come dicevo in altri post, nulla è ipotecabile. Tutto può capitare. Tutto può succedere e stravolgere quelli che fino a quel momento erano i nostri punti fermi. Ma se non accettiamo che possa essere così, ecco che perpetueremo il nostro dolore all'infinito, il nostro star male, ogni giorno. Ecco che la nostra condizione "ipotecata" diventa un carcere dal quale, più cerchiamo di scappare e nel quale invece, più ne riamaniamo imprigionati.

Accettazione vuol dire invece Libertà. Libertà non di fare sesso o tradire (attenzione a non fraintendere di nuovo) ma libertà di ammettere al Mondo, che tu sei così e che va benissimo comunque. Libertà di scegliere, per quanto possa essere doloroso, di rimanere "chiusi" in un pensiero/desiderio che però non offende e non fa male ad alcuno ma che è pure concreto e reale. Accettazione incondizionata vuol dire per me Libertà di fare questo per il bene di qualcuno che è importante, senza necessariamente sentirmi un "represso". E per me questo forza è stata dapprima mia moglie ed ora i miei figli.

Come ho sempre sostenuto, non ritengo d'essere detentore della Verità assoluta, ma solo della mia e... per adesso. Forse domani cambierà ancora ma sarà sempre la MIA Verità. Quella del momento, quella del carpe diem che ha "sconvolto" Telemaco. Non sono un essere perfetto come penso nessuno di noi lo sia, ma lo accetto, come accetto il possibile arrivo del cambiamento. La possibile mutazione/metamorfosi che porta ad una morte ma anche ad una rinascita. Il bruco non se ne preoccupa, forse lo sa solo inconsciamente, ma nel frattempo... vive.
Se non accettassi questo della mia Vita e di quella degli altri, se dessi sempre tutto per scontato, se fossi uno di quelli che una volta ipotecato il futuro si accorgesse che non è così.... probabilmente impazzirei.

Un abbraccio

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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Telemaco » domenica 18 novembre 2012, 19:28

Giarrow ha scritto:L'ho scritto questo, lo so! E sarebbe stato ipocrita dire che non amo fare sesso con gli uomini, non avrebbe senso frequentare questo forum non pensi! Ai gay piace fare sesso con gli uomini, lo sai? ... Ma poi forse per scelta, giusta o sbagliata che sia, per responsabilità verso delle persone care o irresponsabilità verso se stessi, qualcuno decide di non farlo! Riesci a capirlo questo?
Riesco a capirlo tranquillamente, ma solo se tu lo scrivi! Non se scrivi esattamente il contrario, santo cielo.
Secondo il mio modesto parere, anzi secondo una riflessione che mi nasce spontanea e basandomi su quello che sostieni in tutti i post che mi hai rivolto, tu sei già partito prevenuto nei miei confronti e con dei preconcetti che sinceramente non capisco. Sarà forse perchè io sono un padre e tu.... Telemaco? "Capisci a me?"
No, ovviamente no che non ti capisco, ti pare che un'allusione possa essere capita per iscritto? Io non sono un padre, io sono un figlio. Ho 23 anni, forse prima me l'avevi chiesto.

Tranquillo non ho nessuna storia tragica alle spalle, nè ho utilizzato dei preconcetti, ho banalmente letto quel che c'era scritto affidandomi al dato testuale. Tutti hanno capito esattamente lo stesso, prova a rileggere Alyosha, Barbara, Project, Machilosa, e gli altri: era veramente automatico leggere nelle tue frasi la descrizione di una sorta di coppia aperta. L'unica differenza è che loro sono stati più cauti e diplomatici di me.

Se poi tu per "amo fare sesso con gli uomini" intendevi che "ti piacerebbe ma non lo fai" allora hai proprio sbagliato tempo verbale, e vabè, pace.
Accettazione vuol dire invece Libertà. Libertà non di fare sesso o tradire (attenzione a non fraintendere di nuovo) ma libertà di ammettere al Mondo, che tu sei così e che va benissimo comunque. Libertà di scegliere, per quanto possa essere doloroso, di rimanere "chiusi" in un pensiero/desiderio che però non offende e non fa male ad alcuno ma che è pure concreto e reale. Accettazione incondizionata vuol dire per me Libertà di fare questo per il bene di qualcuno che è importante, senza necessariamente sentirmi un "represso". E per me questo forza è stata dapprima mia moglie ed ora i miei figli.
Questa cosa che dici è molto bella. In un certo senso posso dire di non essere in una situazione "concettuale" tanto differente dalla tua, rispetto ai miei fratelli e ai miei genitori.

Tu pensi che l'accettazione che stai vivendo porterà dei cambiamenti nella tua famiglia? Oppure no? Pensi che potrà avere dei riflessi nei confronti di tua moglie, del suo rapporto confidenziale con te? Lei si è accorta di questo tuo cambiamento interiore (cioè dalla fase del "rifiuto-negazione" alla fase della "constatazione-accettazione")?
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Giarrow
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Giarrow » lunedì 19 novembre 2012, 10:38

Caro "figlio" Telemaco (scherzo),

innanzitutto devo dirti che mi fa molto piacere leggerti con questo tono e se rileggi i tuoi post precedenti, capirai perchè.

Mi piace il confronto che adesso poni in essere e le domande che fai, mentre non mi piaceva la posizione che avevi assunto prima, rileggiti. Ma, senza voler nè scendere in polemica nè voler sminuire la tua persona e preparazione, adesso che mi hai detto l'età capisco un po' di più alcuni dei tuoi punti di vista e concetti.

E partendo proprio da ciò che è cominciato tutto il mio ragionamento. Un confronto che tu adesso sicuramente non puoi fare, perchè non sei nella condizione di farlo non perchè sei "scemo", è proprio quello di un 48enne che guarda indietro ai suoi, per esempio, 22 anni e rilegge la sua Vita con occhi diversi.

Si dice che alla soglia dei 50 si comincino a tirare le somme e si facciano dei resoconti. In realtà io non sto facendo questo, perchè a diffrenza di molti miei coetanei che pensano di essere "arrivati", il mio pensiero è sempre rivolto al futuro ed a quello che ancora deve arrivare.
Siccome ormai da diversi anni sto seguendo un percorso ed un cammino di crescita personale particolare, quello che mi è successo, è che naturalmente questo "tragitto" ha coinvolto anche la sfera sessuale, la mia sessualità.
Telemaco ha scritto:(cioè dalla fase del "rifiuto-negazione" alla fase della "constatazione-accettazione")?
Grazie della domanda perchè così mi dai la possibilità di spiegare un concetto che a me è chiaro ed ho pensato passasse ed invece, probabilmente, non è passato.
Io non mi sono mai rifiutato-negato. Ho preso coscienza della mia diversità che avevo all'incirca 12 anni, quando mi accorsi per la prima volta, in seconda media, che il professore di educazione fisica mi interessava di più della professoressa di matematica e non solo per le materie che insegnavano!

Sono cresciuto con una tranquillità di fondo ed una buona dose di sicurezza perchè per me, "fortunatamente", gli approcci, in un senso e nell'altro e fare sesso, non sono mai stati un problema. Ancora oggi mi dicono che sono decisamente un bell'uomo e che dimostro molto meno degli anni che ho.
Infatti ho sempre tenuto molto sia alla mia forma fisica che a quella mentale/emozionale e questo, anche se alle volte non nascondo che è stato un problema, capisci che ha contribuito a non crearmi particolari drammi o turbe.
Il tutto è stato molto "normale" e "naturale" se mi concedete l'utilizzo di queste parole riferite alla nostra condizione di "diversità".

L'accettazione della mia "situazione sessuale" di conseguenza, è stata costante e regolare, perchè senza particolari ed apparenti problemi. Ma allora, potresti chiedermi tu, di quale altra accettazione vai blaterando? Di quali cambiamenti parli? Parlo di qualcosa di più profondo, di qualcosa che nasce da dentro e che ti permette di fare, nonostante tu ti sia già accettato, un passo, mille passi in più. Cerco di spiegarmi meglio, perchè ho chiaro il concetto nella mente ma mi rendo conto che non mi è facile trascriverlo.

Alla tua età, nonostante vivessi la sessualità come ti ho già detto in maniera molto disinvolta (attenzione qui, non vuol dire che facevo di tutto e di più, ma solo che non mi creavo problemi mentali perchè andavo anche con gli uomini), la mia accetazione era parziale. In quanto io sapevo ed ero cosciente di me e personalmente non nè facevo drammi, ma se qualcuno intorno aveva dei sospetti, faceva sciocche battutine, per quella paura archetipica di fondo che quasi noi tutti gay ci portiamo dentro, perchè cresciamo in un mondo di negazione, perchè ci viene istallato sin da piccoli che ciò è male, ero il primo ad "arrabbiarmi" ed a negare mettendo in campo la mia fidanzata di allora. Povere parole ma spero di aver trasferito il concetto di base.

Oggi, è esattamente questo il fulcro di quello che sto cercando di cambiare. Il provare, piano piano, con calma, con serenità, a "distruggere" quella paura archetipica che negli anni mi ha fatto vivere da recluso pur sapendo di essere "innocente". Pur sapendo che non ho nulla di cui vergognarmi, perchè la mia non è stata una scelta, ma una condizione innata alla quale non puoi sottrarti.

Come sto cercando di fare questo? Esattamente come vi/ti ho scritto nei precedenti post. Vivendo il presente, "cogliendo l'attimo", non ipotecando il futuro. Vivendo le mie emozioni al momento, non nascondendole quando sorgono. E se qualcuno se ne accorge... va beh, anch'io mi sono accorto delle sue! Non so se riesco a spiegarmi, questo dovete dirmelo voi. Però vi prego di non fraintedermi. Quando parlo di emozioni che sorgono, parlo di tutto. Anche dell'emozione che provo guardando un tramonto, (esempio sciocco), e che mentre prima nascondevo e reprimevo perchè è romantica e dunque da "femmina", oggi la grido, la faccio sentire, oggi la confronto con quella dei miei amici etero e non ho paura a chiedergli perchè loro non la provano! Poi pensino di me quello che più gli aggrada. Ma l'ho già detto. Ho capito ed imparato che chi mi ama veramente non potrà che amarmi di più. Gli altri... a passeggio nel bosco dell'ovvietà!
Telemaco ha scritto:Tu pensi che l'accettazione che stai vivendo porterà dei cambiamenti nella tua famiglia? Oppure no? Pensi che potrà avere dei riflessi nei confronti di tua moglie, del suo rapporto confidenziale con te?
Come ho già detto, sto imparando a non ipotecare il futuro, perchè ho capito che è proprio questa attitudine a farci vivere male ed a farci creare false ed illusorie aspettative, (che se poi non si realizzano ci fanno cadere in depressione). Non so se il mio percorso porterà dei cambiamenti o meno all'interno della mia famiglia. Se e quando questo dovesse accadere, per il mio atteggiamento o per quello degli altri componenti della famiglia, allora lo si affronterà con l'esperienza maturata fino a quel momento. Non posso sapere oggi come sarà mia moglie o quello che penseranno i miei figli tra 5 anni per esempio, so quello che posso e non posso fare ora. e mi comporto di conseguenza. Tra 5 anni si vedrà. (E'' un esempio).
Telemaco ha scritto:Lei si è accorta di questo tuo cambiamento interiore?
Sicuramente si anche perchè ne parliamo. Il mio cammino, come dicevo, è cominciato molti anni fa e come spero aver chiarito ulteriormente oggi, non riguarda solo il mio rapporto di coppia o la sfera sessuale, ma proprio un approccio diverso alla Vita in generale.

Non so chi avrà la pazienza di leggere questo lunghissimo post, ma grazie a tutti quelli che lo faranno... o almeno ci proveranno.

Un abbraccio

giait
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da giait » venerdì 23 novembre 2012, 1:55

ho cercato di leggere tutti gli interventi di questo lunghissimo post ma non ci sono riuscito... ma quanto scrivete?! ;)
Voglio aggiungere il mio commento personale, perché come persona mi sento chiamata in causa vivendo la stessa situazione di giarrow, stavolta non lo faccio tra me e me come in genere mi capita, lo voglio condividere. Sicuramente non dirò cose profonde, anzi piuttosto banali, direi, ma questo è semplicemente ciò che penso.
I vostri toni, Telemaco e Giarrow, hanno evidenziato come la differenza di età contraddistingua le opinioni e il modo di pensare e "catalogare" i fatti, in questo caso l'esperienza di vita raccontata da uno di noi. A 20 anni si tende a essere molto categorici, una cosa è bianca o nera. Al contrario più si cresce, più aumentano le esperienze, e più i contorni di ciò che ci circonda si fanno sfumati.
Io sono molto vicino a giarrow quanto a età; ho smesso di giudicare le esperienze altrui, non ci riesco perché so che posso sbagliarmi dando giudizi affrettati. E se lo faccio, riesco a cambiare opinione. Quello che mi capita ora - l'aver preso coscienza del fatto che sessualmente parlando non sono come mi sono illuso di essere negli anni passati, il ridestarmi da un sonno e ritrovarmi attorno una vita già plasmata - mi ha aperto gli occhi sul fatto che tutto è possibile...
Non trovo nulla di scandaloso in quanto dice giarrow, in fin dei conti la moglie ha sempre saputo, quindi ha accettato i rischi di questa storia d'amore. Io sono molto diverso da giarrow (ho uno slancio interiore ma dall'esterno non si vede e non sono certo un tipo da "esperienze") potrei giudicarlo male, ma mi resta difficile interpretare le sue esperienze come tradimenti.
Mi sembra anche molto sincero quando parla dell'amore per i suoi figli e ha detto una cosa in cui mi sono trovato appieno: anche io come lui sin da giovanissimo ero certo che avrei avuto dei figli - un bisogno travolgente, ineluttabile, fisico; forse l'unica motivazione che mi ha spinto inconsciamente al matrimonio. Oggi i miei figli sono grandi - più grandi di quelli di giarrow - e sono molto felice di averli messi al mondo. E' un sentimento che solo chi li ha può provare. Immagino che il voler vivere oggi una situazione di "coppia aperta" possa rappresentare in fondo il modo per non nuocere ai figli, sia per giarrow che per la moglie. Proprio a causa di questo grande amore, ahimé (rovescio della medaglia), i figli sono causa di guai per chi si trova nella nostra situazione perché prima o poi ti costringono a fare i conti con il tuo senso di responsabilità. Per inciso: attento Giarrow, che i figli crescono e ti troverai presto davanti a degli uomini o donne tuoi pari che capiranno tutto alla perfezione...Telemaco lo avrai in casa e sarà un bene ma si dovranno affrontare tanti nodi irrisolti, i nodi non accettati che Telemaco-figlio vi rinfaccerà riguardo al vostro rapporto particolare.
Ho trovato poi l'intervento di Barbara fondamentale. Ha dato voce alla parte femminile, la "parte lesa" (per molti di voi), in qualità di donna e madre. E mi sembra di ricordare che anche lei si è dimostrata fluida, è passata da una critica iniziale ad un atteggiamento di apertura, perché l'atto di amore tra due esseri umani (che importa che siano omo o etero) e che genera figli è una cosa straordinaria, comunque.
E' bello poter leggere righe così profonde su questo blog, qui hanno trovato spazio le voci di due generazioni. Scusate se ho sparlato un po'.

Machilosa
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Machilosa » venerdì 23 novembre 2012, 2:11

Davvero un bel colpo di scena!
Neppure io avevo capito, caro Giarrow (e neppure Giait che si è perso gli ultimi sviluppi, mi sembra!).
Alla fine dei conti, in un forum conta più la discussione di per sè che non la situazione reale, perciò, anche se abbiamo dibattuto su un Giarrow "traditore" che non esiste, è stato molto interessante.
Grazie del contribuito! Goditi i tuoi tramonti e gioisci della nuova libertà di espressione, che credo sia ancora più importante dell'effettivo "esercizio sessuale"!

Giarrow
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Giarrow » venerdì 30 novembre 2012, 10:15

Machilosa ha scritto:Alla fine dei conti, in un forum conta più la discussione di per sè che non la situazione reale,
Sono d'accordo in quanto la situazione reale può subire cambiamenti repentini ed inaspettati e proprio perchè reale va gestita personalmente in maniera soggettiva momento per momento e come ho sempre sostenuto, senza ipotecare il futuro.

Un forum è invece una fonte di confronto sulla realtà di u altro che è dunque "quasi" oggettiva. Nel forum possono esserci pareri discordanti, incomprensioni (come è successo), riflessioni e spunti di ritrovo, senza avere nulla a che fare però, con la verità che ognuno di noi poi vive. Esattamente come ha dimostrato questo topic.
giait ha scritto:i figli sono causa di guai per chi si trova nella nostra situazione perché prima o poi ti costringono a fare i conti con il tuo senso di responsabilità. Per inciso: attento Giarrow, che i figli crescono e ti troverai presto davanti a degli uomini o donne tuoi pari che capiranno tutto alla perfezione...Telemaco lo avrai in casa e sarà un bene ma si dovranno affrontare tanti nodi irrisolti, i nodi non accettati che Telemaco-figlio vi rinfaccerà riguardo al vostro rapporto particolare.
Penso fondamentalmente, che soprattutto i figli, crescano e si nutrano nell'ambiente e dell'ambiente che sono riusciti a creare i loro genitori. Indipendentemente se etero o omo, se nell'ambiente si respira comprensione, condivisione, Amore, non mi spaventa di ritrovarmi un domani di fronte a uomini (i miei figli) o donne miei pari che, mi auguro, capiranno tutto alla perfezione... anzi! Il rapporto tra me e mia moglie, che tu giustamente definisci "particolare", ritengo oggi, che sia molto più sano di un rapporto etero definito "normale" nel quale magari può esserci rancore, rabbia, se non addirittura odio (e se ne sentono tante purtroppo), ed allora mi preoccuperei di più per quei figli costretti a vivere e capire una simile relazione che dei miei.
giait ha scritto:E' bello poter leggere righe così profonde su questo blog, qui hanno trovato spazio le voci di due generazioni. Scusate se ho sparlato un po'.


Totalmente d'accordo!!! E' bello quando il confronto è sano e c'è voglia di capire per capirsi... e poi non hai affatto sparlato. Il tuo intervento mi ha fatto molto piacere perchè scoprire di non esser soli aiuta a non sentirsi soli.

Un abbraccio.

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