Caro "figlio" Telemaco (scherzo),
innanzitutto devo dirti che mi fa molto piacere leggerti con questo tono e se rileggi i tuoi post precedenti, capirai perchè.
Mi piace il confronto che adesso poni in essere e le domande che fai, mentre non mi piaceva la posizione che avevi assunto prima, rileggiti. Ma, senza voler nè scendere in polemica nè voler sminuire la tua persona e preparazione, adesso che mi hai detto l'età capisco un po' di più alcuni dei tuoi punti di vista e concetti.
E partendo proprio da ciò che è cominciato tutto il mio ragionamento. Un confronto che tu adesso sicuramente non puoi fare, perchè non sei nella condizione di farlo non perchè sei "scemo", è proprio quello di un 48enne che guarda indietro ai suoi, per esempio, 22 anni e rilegge la sua Vita con occhi diversi.
Si dice che alla soglia dei 50 si comincino a tirare le somme e si facciano dei resoconti. In realtà io non sto facendo questo, perchè a diffrenza di molti miei coetanei che pensano di essere "arrivati", il mio pensiero è sempre rivolto al futuro ed a quello che ancora deve arrivare.
Siccome ormai da diversi anni sto seguendo un percorso ed un cammino di crescita personale particolare, quello che mi è successo, è che naturalmente questo "tragitto" ha coinvolto anche la sfera sessuale, la mia sessualità.
Telemaco ha scritto:(cioè dalla fase del "rifiuto-negazione" alla fase della "constatazione-accettazione")?
Grazie della domanda perchè così mi dai la possibilità di spiegare un concetto che a me è chiaro ed ho pensato passasse ed invece, probabilmente, non è passato.
Io non mi sono mai rifiutato-negato. Ho preso coscienza della mia diversità che avevo all'incirca 12 anni, quando mi accorsi per la prima volta, in seconda media, che il professore di educazione fisica mi interessava di più della professoressa di matematica e non solo per le materie che insegnavano!
Sono cresciuto con una tranquillità di fondo ed una buona dose di sicurezza perchè per me, "fortunatamente", gli approcci, in un senso e nell'altro e fare sesso, non sono mai stati un problema. Ancora oggi mi dicono che sono decisamente un bell'uomo e che dimostro molto meno degli anni che ho.
Infatti ho sempre tenuto molto sia alla mia forma fisica che a quella mentale/emozionale e questo, anche se alle volte non nascondo che è stato un problema, capisci che ha contribuito a non crearmi particolari drammi o turbe.
Il tutto è stato molto "normale" e "naturale" se mi concedete l'utilizzo di queste parole riferite alla nostra condizione di "diversità".
L'accettazione della mia "situazione sessuale" di conseguenza, è stata costante e regolare, perchè senza particolari ed apparenti problemi. Ma allora, potresti chiedermi tu, di quale altra accettazione vai blaterando? Di quali cambiamenti parli? Parlo di qualcosa di più profondo, di qualcosa che nasce da dentro e che ti permette di fare, nonostante tu ti sia già accettato, un passo, mille passi in più. Cerco di spiegarmi meglio, perchè ho chiaro il concetto nella mente ma mi rendo conto che non mi è facile trascriverlo.
Alla tua età, nonostante vivessi la sessualità come ti ho già detto in maniera molto disinvolta (attenzione qui, non vuol dire che facevo di tutto e di più, ma solo che non mi creavo problemi mentali perchè andavo anche con gli uomini), la mia accetazione era parziale. In quanto io sapevo ed ero cosciente di me e personalmente non nè facevo drammi, ma se qualcuno intorno aveva dei sospetti, faceva sciocche battutine, per quella paura archetipica di fondo che quasi noi tutti gay ci portiamo dentro, perchè cresciamo in un mondo di negazione, perchè ci viene istallato sin da piccoli che ciò è male, ero il primo ad "arrabbiarmi" ed a negare mettendo in campo la mia fidanzata di allora. Povere parole ma spero di aver trasferito il concetto di base.
Oggi, è esattamente questo il fulcro di quello che sto cercando di cambiare. Il provare, piano piano, con calma, con serenità, a "distruggere" quella paura archetipica che negli anni mi ha fatto vivere da recluso pur sapendo di essere "innocente". Pur sapendo che non ho nulla di cui vergognarmi, perchè la mia non è stata una scelta, ma una condizione innata alla quale non puoi sottrarti.
Come sto cercando di fare questo? Esattamente come vi/ti ho scritto nei precedenti post. Vivendo il presente, "cogliendo l'attimo", non ipotecando il futuro. Vivendo le mie emozioni al momento, non nascondendole quando sorgono. E se qualcuno se ne accorge... va beh, anch'io mi sono accorto delle sue! Non so se riesco a spiegarmi, questo dovete dirmelo voi. Però vi prego di non fraintedermi. Quando parlo di emozioni che sorgono, parlo di tutto. Anche dell'emozione che provo guardando un tramonto, (esempio sciocco), e che mentre prima nascondevo e reprimevo perchè è romantica e dunque da "femmina", oggi la grido, la faccio sentire, oggi la confronto con quella dei miei amici etero e non ho paura a chiedergli perchè loro non la provano! Poi pensino di me quello che più gli aggrada. Ma l'ho già detto. Ho capito ed imparato che chi mi ama veramente non potrà che amarmi di più. Gli altri... a passeggio nel bosco dell'ovvietà!
Telemaco ha scritto:Tu pensi che l'accettazione che stai vivendo porterà dei cambiamenti nella tua famiglia? Oppure no? Pensi che potrà avere dei riflessi nei confronti di tua moglie, del suo rapporto confidenziale con te?
Come ho già detto, sto imparando a non ipotecare il futuro, perchè ho capito che è proprio questa attitudine a farci vivere male ed a farci creare false ed illusorie aspettative, (che se poi non si realizzano ci fanno cadere in depressione). Non so se il mio percorso porterà dei cambiamenti o meno all'interno della mia famiglia. Se e quando questo dovesse accadere, per il mio atteggiamento o per quello degli altri componenti della famiglia, allora lo si affronterà con l'esperienza maturata fino a quel momento. Non posso sapere oggi come sarà mia moglie o quello che penseranno i miei figli tra 5 anni per esempio, so quello che posso e non posso fare ora. e mi comporto di conseguenza. Tra 5 anni si vedrà. (E'' un esempio).
Telemaco ha scritto:Lei si è accorta di questo tuo cambiamento interiore?
Sicuramente si anche perchè ne parliamo. Il mio cammino, come dicevo, è cominciato molti anni fa e come spero aver chiarito ulteriormente oggi, non riguarda solo il mio rapporto di coppia o la sfera sessuale, ma proprio un approccio diverso alla Vita in generale.
Non so chi avrà la pazienza di leggere questo lunghissimo post, ma grazie a tutti quelli che lo faranno... o almeno ci proveranno.
Un abbraccio