Ecco cosa succede dopo (per me)

La difficoltà di uscire allo scoperto
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sam
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da sam » domenica 2 dicembre 2012, 23:57

Alyosha ha scritto:non è coraggio per la semplice ragione che l'atteggiamento contrario sarebbe viltà e non credo possibile ragionare in questi termini.
Beh ma Alyosha non penso sia un offesa dire che qualcuno non ha coraggio (non per forza vuol dire essere dei vili, insomma) . Non siamo tutti perfetti e ognuno ha le sue mancanze , così come non possiamo essere tutti coraggiosi.
Io ,per esempio, non lo sono , anche se avrei voluto sempre esserlo. E poi mi piace perchè Arrofus ha saputo BUTTARSI nella situazione , che secondo me è una delle cose migliori che si possa fare per se stessi e molto più utile di stare giorni o mesi chiusi a riflettere....perchè sembra una frase fatta ma si pensa troppo e si agisce poco (io stesso), ed è un errore taaanto triste....(e che si paga)....
Yo ;)

Alyosha
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Alyosha » lunedì 3 dicembre 2012, 0:10

Si è esattamente l'idea che chi decide (e sottolineo decide) di non farlo sia privo di qualcosa (sia coraggio o qualunque altra cosa) che non va bene per me. Era molto implicito nel discorso di arrofus, ma è una conseguenza chiara dell'atteggiamento che assume che chi non compie quel percorso s'è in qualche modo fermato a metà. Il coraggio probabilmente è una coerenza con se stessi e le proprie idee, la capacità di porsi e prendere posizioni, affrontare le difficoltà quotidiane, non fuggire dai propri sentimenti e per quanto sia favorevole al c.o. tendo a non fare questa ssemplice equazione. Vedo tanti cervelli vuoti dichiarati sopratutto in luoghi diversi da questo che sono tutto tranne che coraggiosi, e tanta gente che ha tutta la mia stima e che per quanto la pensi diversamente da me non vedo affatto vigliacca. Ripeto semplificare le cose, può essere efficace nella comunicazione, ma inevitabilmente fa saltare pezzi di realtà.

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sam
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da sam » lunedì 3 dicembre 2012, 0:14

Alyosha ha scritto:Ripeto semplificare le cose, può essere efficace nella comunicazione, ma inevitabilmente fa saltare pezzi di realtà.
Eh lo so. Infatti è per quello che dico che parlare è una cosa e agire è un'altra :D

arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » lunedì 3 dicembre 2012, 1:04

FreedomTower ha scritto:Ammiro davvero tanto il tuo coraggio!! :D
Il senso di umorismo con la quale descrivi i fatti che ti sono capitati è epico! Avessi anch'io la tua forza!
Bello sapere che con i tuoi amici non è cambiato praticamente nulla vuol dire che te li sei anche saputi scegliere bene ^^
Ma guarda, sono amici come tanti. Con 2/3 ho un rapporto molto stretto, con altri no ma comunque confidenziale, con alcuni siamo solo compagni di uscite. Riguardo il fatto che mi sono dichiarato, molti mi chiedono e vogliono capire, qualcuno nemmeno, e poi per molti non sono il primo gay dichiarato che conoscono nella loro vita. Ma d'altra parte a loro che importa?
Non penso di avere amici eccezionalmente gay friendly, è una reazione ordinaria. Tutte le remore che avevo me le inventavo io.
Ultima modifica di arrofus il lunedì 3 dicembre 2012, 1:24, modificato 1 volta in totale.

arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » lunedì 3 dicembre 2012, 1:20

Caro Alyosha,
scusa per i link, è che credo che quel blog possa essere utile. Perciò l'ho messo.
non capisco bene e del tutto i tuoi messaggi di risposta.
Non penso che abbandonerò il forum prima cosa, perché dovrei?

Poi ora non faccio commenti sui ragazzi con i miei professori, non dico a tutti chi mi piace, ma magari mi pare anche ordinario e non eccezionale non nascondermi e non fingermi etero anche con amici di amici, genitori di amici, persone che non mi conoscono, persone che sto conoscendo. Dato che essere gay è una cosa assolutamente naturale, e non c'è nulla di particolare in essa. Inoltre ho solo raccontato la mia esperienza senza alcun riferimento alla questione " coming out sì o no", nè critiche al tuo comportamento. Non sto dicendo che chi non fa coming out manchi di qualcosa, d'altra parte fino a qualche tempo fa IO ero un gay represso (NON sto dicendo che gli altri lo sono ma io sì, io ero REPRESSO). Né mi sento coraggioso, ho solo visto gradualmente che mi trovavo meglio così.
Nei miei messaggi in questo thread non vedo nulla delle cose a cui tu hai risposto, sinceramente.

Poi, caro k-01, non ho avuto esplosioni. Il resoconto comincia a inizio giugno, sono passati vari mesi e ci sono stati vari passi, ed era ovviamente già da prima che pensavo e riflettevo. Sam dice che mi sono BUTTATO nella situazione: ma non saprei, ci ho riflettuto e pure parecchio, il tempo c'è voluto, e non ho mai detto in alcun post che è stato tutto facile e lineare. Ricordo che ho 23 anni, non 15.
Comunque, k-01, mi riferivo a me che non ero me stesso e mi fingevo eterosessuale: poi mi sono reso conto che mostrandomi come omosessuale era meglio.

Scusate ancora per i link.

Alyosha
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Alyosha » lunedì 3 dicembre 2012, 4:01

Sono contento l'abbia presa nel verso giusto. Sei un caro ragazzo che ha tanto da dare, ha sofferto tanto e adesso sembra aver trovato la via per il riscatto. Sono davvero contento tu ce l'abbia fatta al di là di ogni divergenza possibile è bello ascoltare esperienze come le tue.

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marc090
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da marc090 » lunedì 3 dicembre 2012, 11:17

Credo che non potrei allontanarmi troppo dalla mia posizione iniziale ( in quell'altro tuo topic) ma indubbiamente sei giunto ad ottenere una grossa libertà personale che a tanti di noi è preclusa. (quel noi era riferito all'utenza non al "mondo gay")

L'unica cosa su cui storcerei il naso, in realtà, è proprio quel termine represso, anche applicato semplicemente a te... Se analizzi col senno di poi quella che è stata la tua situazione, vedi anche che non sono cose scontate quelle a cui sei giunto, hai semplicemente rischiato molto:
Poi ho letto un libro due mesi fa, COME NON DETTO. Appena finito di leggere quel libro ho detto a mio padre(70 anni) che sono gay. Reazione negativa ma non troppo, direi. Pianti, bestemmie (che bello!), sei malato, da che dipende, è una cosa mentale, è un periodo, si può curare, le solite scemenze. Andiamo da uno psichiatra, gli smonta tutte le idiozie che ha in testa, ma non serve. Questo due mesi fa, ma ancora ora sta giù, come è ovvio, e ancora pensa gran parte di quello che credeva prima. La sua ultima versione è stata: "non è colpa tua se sei gay", oppure "nessuno ti ha accusato di niente". Non fa nulla, non me ne sono mai pentito, sono sempre stato fiero di averlo fatto e lo rifarei. Nonostante dice che ora è triste che deve lasciare dei beni a me che non avrò una vita normale, e che la sua speranza e richiesta nei miei confronti è comunque che io abbia una vita più normale.

Poi si era impuntato che mia mamma(65 anni) e mio fratello(27 anni) non dovevano saperlo, ovviamente l'ho comunque detto loro. Le reazioni sono state sempre mediamente negative, con mia madre che ancora dice che dobbiamo andare da uno psichiatra serio perché quello da cui è stato mio padre non è buono. Mio fratello dice che comunque non sono normale, e tutti concordano nel dire che non deve sapere nessuno che sono gay. I miei genitori vogliono che passi tutta la vita da solo e senza dire nulla a nessuno.
A mio parere è giusto rischiare se si ha idea di quel che ci attende, ma, prima di tutto, se si è pronti ad accettare le conseguenze delle proprie azioni.

In questo caso... mah, direi che comunque hai ottenuto ottimi risultati.. :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da k-01 » lunedì 3 dicembre 2012, 20:18

marc090 ha scritto:...indubbiamente sei giunto ad ottenere una grossa libertà personale che a tanti di noi è preclusa. (quel noi era riferito all'utenza non al "mondo gay")
Mi sembra un modo sbagliato di vedere le cose perché nessuno preclude niente. Chi ti vieta infatti di agire allo stesso suo modo se non la tua stessa volontà e la consapevolezza di non ottenere probabilmente gli stessi vantaggi?!
Semplicemente ognuno fa le sue scelte. Arrofus ha fatto quelle che reputava le migliori per sè stesso.
mi riferivo a me che non ero me stesso e mi fingevo eterosessuale
Questo l'avevo capito, ma era comunque una tua scelta quella di fingere: quindi espressione della tua volontà e non quella di un altro.
Poi hai sentito l'esigenza di essere più autentico e questo ti ha spinto a fare le scelte che hai fatto.

;)

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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » lunedì 3 dicembre 2012, 20:38

Caro Alyosha,
Grazie mille ;)

Caro marc090,
io considero il me stesso di prima un REPRESSO, e aggiungo per mia volontà. Penso che io ho presente com'ero, quindi posso dirlo meglio di te. Ciò non significa che sto affermando che gli qualcuno qua lo sia (in alcun modo), dato che non conosco le situazioni.

Caro marc090,
k-01 ha scritto:[
Mi sembra un modo sbagliato di vedere le cose perché nessuno preclude niente. Chi ti vieta infatti di agire allo stesso suo modo se non la tua stessa volontà ...
Ecco quello che stavo per scrivere, condivido al 100%.

Caro k-01:
k-01 ha scritto: Questo l'avevo capito, ma era comunque una tua scelta quella di fingere: quindi espressione della tua volontà e non quella di un altro.
Infatti, quando ho detto che non ero me stesso non ho minimamente accennato al fatto che fossi costretto da qualcun altro. Ero io a volerlo, ormai lo davo per scontato.

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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da marc090 » lunedì 3 dicembre 2012, 20:42

Beh.. .se ci pensi K-01, oddio non vorrei correre il rischio di generalizzare troppo, ma è così per tutta la vita: scelte compiute sulla base di svantaggi e benefici... Fosse solo del tempo per studiare qualcosa, che ne sottrae alla vita di tutti i giorni (per fare un esempio più circoscritto al mio ambito), o fosse anche prendere decisioni rispetto a qualcosa di più importante, mi sembra che sia veramente difficile prescindere da una valutazione di questo tipo.

Quel che ne traggo da quella frase, che voleva essere più una constatazione che altro, è quello che ho scritto sotto "A mio parere è giusto rischiare se si ha idea di quel che ci attende, ma, prima di tutto, se si è pronti ad accettare le conseguenze delle proprie azioni."

Per quello non mi pongo ne contro ne a favore, se dovessi esprimere un'opinione, sulla scelta di arrofus. E' una scelta e in quanto tale, porta con se tutta quella serie di risvolti che gli sono correlati (il perchè... il come, le evoluzioni future..).

Io personalmente, a causa della mia realtà (perchè sono convinto che, anche senza generalizzare, qui l'omofobia sia una concreta forma di discriminazione da cui preferisco non farmi coinvolgere in maniera totale) non penso che farei le stessa cosa.

Edit:
Caro marc090,
io considero il me stesso di prima un REPRESSO, e aggiungo per mia volontà. Penso che io ho presente com'ero, quindi posso dirlo meglio di te. Ciò non significa che sto affermando che gli qualcuno qua lo sia (in alcun modo), dato che non conosco le situazioni
Ovvio arrofus, ma quello su cui andavo a puntualizzare era il fatto che non dovresti secondo me sentirti colpevolizzato... ognuno si muove secondo i suoi bisogni nel suo contesto (che il più delle volte non è così semplice da vivere)... Poi è chiaro che se si riesce a migliorarlo, insomma, tanto di guadagnato.
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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