Ecco cosa succede dopo (per me)

La difficoltà di uscire allo scoperto
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arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » sabato 8 dicembre 2012, 0:58

Alyosha ha scritto:So che non è nelel tue intenzioni ma "vigliacco" e "stupido" sono gli attributi che continui a dare a chi non fa c.o., nonostante so per certo che non vuoi definire le persone che non lo fanno né nell'uno, né nell'altro modo. Vedi i concetti e a volte le sole parole hanno delle implicazioni che prescindono da quello che noi intendiamo dire, tant'è che le discussioni avvengono proprio perché l'interlocutore solleva come obiezione una potenziale implicazione dei ragionamenti del parlante cui quest'ultimo non aveva penato.
Già ne abbiamo parlato. Rispondo solo che io fino a poco tempo fa IO ero un represso. Non sto dicendo che qualcuno qua lo sia, ma io per me lo ero.

E non do la minima colpa a me stesso. La cultura eterosessista si è impegnata fin dalla nascita a farmi odiare me stesso. Ci è riuscita fino a poco fa, ora non più. Non consideravo il me stesso di prima né vigliacco né stupido, solo una vittima che ci ha messo un po' di tempo per scansarsi.

arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » sabato 8 dicembre 2012, 1:02

Machilosa ha scritto:
Perdonami, credo di aver fatto innavertitamente il saputello, come al solito. In effetti ho letto il blog di Trotty così tanto tempo fa, che non pensavo, al momento, di come fosse già a suo modo impostato in maniera quasi saggistica, con fonti e citazioni. Beh, spero che i link citati servano a qualcun altro, se non a te!
Non hai fatto il saputello, mi hai solo segnalato dei link.
Ciao :-)

Alyosha
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Alyosha » sabato 8 dicembre 2012, 1:03

E non do la minima colpa a me stesso. La cultura eterosessista si è impegnata fin dalla nascita a farmi odiare me stesso. Ci è riuscita fino a poco fa, ora non più. Non consideravo il me stesso di prima né vigliacco né stupido, solo una vittima che ci ha messo un po' di tempo per scansarsi.
Si semplicemente non bisogna confondere lo strumento con il fine e il c.o. rischia di diventare un fine a se stesso. Lo stesso risultato può ottenersi anche non dichiarandosi, così come dichiararsi non è sinonimo di accettarsi tutto qui. E' un errore pensare che per accettarsi bisogn dichiararsi, dichiararsi dovrebbe essere più una ricaduta naturale e spontanea dell'essersi accettato, se viene naturale e spontaneo farlo. So che paiono sfumature sottili le mie, ma come si suol dire il diavolo si nasconde nei dettagli.

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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » sabato 8 dicembre 2012, 13:26

Alyosha ha scritto: E' un errore pensare che per accettarsi bisogn dichiararsi, dichiararsi dovrebbe essere più una ricaduta naturale e spontanea dell'essersi accettato, se viene naturale e spontaneo farlo.
Concordo al 100%. Però sono convinto che per accettarsi è utile sentire punti di vista e esperienze come quello che ho esposto, che, seppur essendo diverse da persona a persona, hanno molto in comune. Per me sono state la chiave di volta, perciò ho scritto la mia esperienza.

Magari siamo arrivati a un punto d'accordo :-)

Alyosha
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Alyosha » sabato 8 dicembre 2012, 14:16

Si le esperienze sopratutto se faticate come le tue sono senza ombra di dubbio utili questo non l'ho mai messo in discussione. Non ne è neanche troppo necessario essere daccordo insomma mi pare che venendo da esperienze diverse abbiamo modi di esprimerci diversi sul punto. Posso dirti però una cosa di cui sono assolutamente certo, in questi anni la mia opinione sul c.o. è cambiata con me e le mie esprienze e tutt'ora non ho un'opinione nettissima.

arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » domenica 9 dicembre 2012, 15:25

Ok, allora penso sia stato ragionevole scrivere un post con la mia esperienza e la mia opinione maturata in seguito ad essa.

Ripeto la mia opinione: tranne in casi estremi(possibilità di essere aggrediti fisicamente), conviene non nascondersi con nessuno, così come gli etero non si nascondono.
Però l'omofobia interiorizzata ci farà pensare di essere in quei casi estremi finché, gradualmente, non ce ne libereremo.

Fatemi dire anche che io ero vittima dell'omofobia interiorizzata, e ipotizzare che qualcun altro lo sia non deve essere preso come un'offesa. La società eterosessista si impegna continuamente a farci odiare noi stessi, e quindi è normalissimo che ci cadiamo. Io mi sono odiato per 13 anni, se fisso approssimativamente a 10 anni la formazione del mio orientamento sessuale. Inoltre, è una cosa del tutto INCONSAPEVOLE: io mi rendo conto solo ora.

Lo dico perché qualcuno si è offeso perché nell'altro post ho espresso la mia opinione che spesso non ci si dichiara causa omofobia interiorizzata.

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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 9 dicembre 2012, 19:00

Ciao arrofus,
arrofus ha scritto:tranne in casi estremi(possibilità di essere aggrediti fisicamente), conviene non nascondersi con nessuno, così come gli etero non si nascondono.
Scusa ma quello che hai scritto non è che abbia molto senso... cioé, in una società eterosessuale non vedrei che logica ci sarebbe per un eterossuale nascondere quello che è...

Riguardo al non doversi nascondere sempre... Vorrei farti una domanda... Come ti sentiresti se dopo aver fatto coming out, tutti i tuoi amici ti avessere voltato le spalle??? Cioé, alla fine ti pentiresti di averlo fatto, oppure penseresti di non aver perso nulla????

Un abbraccio, Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » domenica 9 dicembre 2012, 19:33

IsabellaCucciola ha scritto:Ciao arrofus,
arrofus ha scritto:tranne in casi estremi(possibilità di essere aggrediti fisicamente), conviene non nascondersi con nessuno, così come gli etero non si nascondono.
Scusa ma quello che hai scritto non è che abbia molto senso... cioé, in una società eterosessuale non vedrei che logica ci sarebbe per un eterossuale nascondere quello che è...
Ciao Isabella :-)
Intendo dire che proprio perché non c'è niente di male nell'essere omosessuali, e che è una cosa perfettamente analoga all'essere eterosessuali, non c'è alcun motivo per nascondersi.
La discriminazione richiedere una parte che discrimina e una parte che accetta di essere discriminata.

Quando ero vittima dell'omofobia interiorizzata il pensiero che qualcuno si potesse allontanare mi faceva rabbrividire. Anche solo che potesse cambiare comportamento: in realtà mi immaginavo già che qualcuno si comportasse diversamente con me perché pensava fossi gay. Non era vero.

Ora penso che se qualche amico si allontanasse significherebbe che non sarebbe un amico, o comunque non una persona con cui posso continuare ad avere rapporti perché troppo omofoba, quindi quanto prima lo perdo meglio è per me.
Anche se lo facessero tutti, significherebbe che non sono nell'ambiente giusto. E comunque il problema non si pone, perché prima di fare CO totale lo avevo fatto con un mio amico con cui non era cambiato NULLA e sapevo di un paio di amici per cui sarebbe stato praticamente lo stesso.
Le remore erano solo mie, erano solo mie paure infondate. Ma normali, ci passano quasi tutti.

k-01

Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da k-01 » lunedì 10 dicembre 2012, 22:24

arrofus ha scritto: La discriminazione richiedere una parte che discrimina e una parte che accetta di essere discriminata.
:shock:
Non scherziamo. Chi discrimina non ha bisogno del consenso della sua vittima. Ci vorrebbe una buona dose d'imbecillità per accettare di farsi discriminare.
Nei tuoi ragionamenti Arrofus emerge sempre la convinzione che i gay siano anche loro in qualche modo colpevoli; vuoi perché non si ribellano o perché credono che l'omofobia esista mentre secondo te esiste solo nella testa degli omosessuali, quindi sarebbe una paura immotivata salvo "rari casi". :?

Poi scrivi che è sempre conveniente dirsi gay. Ma per esprimere il proprio orientamento c'è bisogno di fare necessariamente la premessa "sono gay"?
Come se un eterosessuale per dire che una ragazza le piace, dovesse prima dichiarare di essere etero.

arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » martedì 11 dicembre 2012, 1:42

Ho sempre detto non nascondersi. Io ad esempio se parlo di un ragazzo che mi piace o con cui sono uscito, non premetto a eventuali persone nuove presenti che sono gay. Ovviamente, perché è una cosa del tutto naturale che mi piaccia un ragazzo ( o magari un attore in un film, che so).

Il resto è proprio così,siamo noi i carcerieri di noi stessi, finché, quando è possibile, ci rendiamo conto che è inutile stare in carcere. Quasi sempre è possibile, ma a noi sembra che sia assolutamente impossibile. L'omofobia esiste, ma decidiamo noi se vivere la nostra vita in funzione di essa.

Non esistono colpe, infatti non ne ho parlato. La società omofoba innesca questo meccanismo.

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