fine di un'amicizia

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
barbara
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da barbara » martedì 11 dicembre 2012, 21:37

Che ci si senta traditi è possibile, ma un rifiuto così totale a me pare che sia raro in un rapporto fra un uomo e una donna, sia da una parte che dall'altra.
Il sentirsi traditi non fa venir meno totalmente l'attenzione per l'altra persona. C'è per lo meno lo sforzo in genere di comunicare e di chiarire . Ci può essere una presa di distanza, un diradarsi degli incontri, ma un rifiuto così a me non è mai successo di constatarlo.

Alyosha
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Alyosha » martedì 11 dicembre 2012, 21:54

E' ovvio che c'è la componente omofoba che peggiora il quadro. Non mi sono soffermato granché, perché era un nodo già sollevata nelle risposste precedenti la mia. Però il rischio concreto è di vedere solo quella, mentre probabilmente dandola per scontata si può provare a guardare altro. Vedi anche se fa male la sua risposta completamente spropositata, magari fa più male il rifiuto in sé, perché sempre magari chi ci scrive nel dirglielo sperava che qualcosa nell'amico scattasse e questo invece non è successo. Prima riconsosce a se stesso che infondo ci sperava in qualche paerte remota di sé, prima può accettare questo rifiuto e provare a reagire. Insomma bisogna capire bene cosa fa davvero male in questa vicenda e temo che questa ambiguità di sentimenti, che un pò sembrano di amicizia un pò di innamorament, vada sciolta almeno epr capire bene cosa è successo e almeno da parte di scrive non è successo che si è person un amico, ma che un sentimento non è corrisposto (al di là della ragione per cui questo non succede).
La nostra società non è preparata a convivere in modo pacifico e sereno con la diversità in generale e non è così imprevedibile che un ragazzo infondo ancora adolescente messo di fronte allo spettro dell'omosessualità reagisca chiudendo di netto, si difenda in modo così violento. Penso che se questo stesso ragazzo si fosse trovato di fronte alla confessione di una amico (poniamo innamorato di una terza persona) probabilmente la sua reazione sarebbe stata profondamente diversa. In un sol colpo ha dovuto reggere un amicizia che riteneva importante fallita, la sua omofobia interiorizzata, probabilmente le pressioni esterne e infine l'imbarazzo di aver paura di essere egli stesso omosessuale, che è ovvio quest'ultimo vive come un terrore mentre il primo come una speranza aresa occulta anche a se stesso. Perché é ovvio che infondo si spera sempre che lui sia gay, ma ancora più movvio che questa speranza si proietti nella persona amata, si provi ad affibiargliela in qualche modo. Tant'è che succede che la persona in questione maturi l'ossessione/timopre di sentirsi gay e qualche esempio qua dentro lo abbiamo visto. Insomma tagliare di netto, impasticciando quattro frasi, è la cosa più semplice da fare, non la più matura chi lo nega, ma proprio per questo la più semplice e se mi permettete anche la più prevedibile.

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Yoseph
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Yoseph » martedì 11 dicembre 2012, 22:36

Devo confessarti Alyosha che non avevo mai visto le situazioni (coming out e dichiarazione d'more ad un amico etero) da questo punto di vista. L'unico aspetto su cui riuscivo a concentrarmi era la componente omofoba insita nelle reazioni di un etero. Devi aver lavorato molto per conquistare una tale conoscenza dell'animo umano. Grazie per avermi aperto un po' gli occhi! :D

vivalavida
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da vivalavida » martedì 11 dicembre 2012, 22:42

Bene,non posso convincerti di ciò che io so di pensare,quindi non insisterò..
Il dolore,l'angoscia,la depressione che sto vivendo è nel pensare e ripensare alla reazione che ha avuto,nel constatare che abbia mutato improvvisamente e radicalmente il modo di vedermi,perchè tradito...
anzi,a dire il vero neanche subito..A distanza di un mese!
Mi ha detto che mi avrebbe atteso,che un giorno,forse dopo anni,saremmo tornati amici,e io ci contavo,dal più profondo del cuore...
Non sai quanto mi abbia fatto star bene da amico.Io che di amici non ne ho mai avuti.
Ero lontano da casa,dalla mia famiglia,e lui mi ha sempre tenuto compagnia,ogni sera..
Io dal canto mio non gli ho mai mancato di rispetto,e questo posso assicurartelo per quanto la mia parola possa per te contare...
Non sono un illuso,uno stolto che si fa illusioni e spera che lui sia gay..
Nella mia vita,e lo dico senza retorica,ho sempre diffidato di chiunque,e pur essendo innamorato,riuscivo a essere raziocinante e rendermi conto che il rapporto doveva finire,dicendogli solo la verità,perchè a lungo andare,come mi avete giustamente detto,la cosa sarebbe divenuta insostenibile...
Io non speravo nulla,volevo solo dirgli come stanno le cose.
Continui a tirar fuori l'esempio uomo-donna,esempio a mio parere,assolutamente imparagonabile con la mia situazione e quella di tanti altri ragazzi..
Io non voglio sentirmi dire nulla,perchè l'aver una visione sufficientemente lucida della realtà,mi basta per sentirmi con la coscienza apposta,anche se ciò è poco dinanzi al dolore che sto vivendo...
Grazie ancora per il vostro ascolto.

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Yoseph
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Yoseph » martedì 11 dicembre 2012, 22:55

Mi dispiace sapere che in questo momento soffri molto, so che vuol dire sentirsi soli e lontani da casa. In queste situazioni ogni sensazione positiva o negativa (in questo caso la fine di un'amicizia) è amplificata. Che dire, anch'io credo che mi sarei comportato come te, non avrei pensato, come invece ci ha fatto notare Alyosha, che avrei sconvolto la vita del mio interlocutore, perché generalmente la cosa che più mi piace fare e più mi viene spontanea è essere sincero. Credo che anche tu abbia agito col cuore e in totale buona fede, ma questa è la dimostrazione che non sempre le buone intenzioni sortiscono l'effetto sperato.
Io penso che lì fuori sia pieno di persone che possono diventarti amiche, devi solo ricominciare, e allontanarti da un ricordo che come vedi ti fa solo soffrire tremendamente!
Coraggio e buona fortuna! :)

k-01

Re: fine di un'amicizia

Messaggio da k-01 » martedì 11 dicembre 2012, 23:01

Secondo me hai fatto bene a dire quello che provavi per lui se sentivi il bisogno di toglierti questo peso.
Però non conoscendo le dinamiche del vostro rapporto mi riesce difficile spiegare la cattiveria che ha dimostrato nel dirti certe parole. Mi vien da pensare che tu ripresentandoti con un regalo abbia rotto un patto o accordo fra di voi (quello di non sentirvi più per un determinato periodo di tempo?).
Comunque secondo me non avresti dovuto rifarti vivo per primo, ma aspettare che fosse lui a cercarti.

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SkStatic
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da SkStatic » martedì 11 dicembre 2012, 23:10

Al momento ha reagito come solo "il tuo migliore amico,tuo fratello"poteva reagire.
Mi ha detto che mi sarebbe sempre stato accanto e non mi avrebbe mai abbandonato per nessuna cosa al mondo.

Per un mese non ci siamo visti.
Era estate e siamo tornati a casa,poi,lo scorso settembre,sono tornato per ricominciare il nuovo anno accademico,e il mondo mi è crollato addosso..
Mi sono presentato a casa sua con un regalo per il suo compleanno,un regalo che solo un povero idiota innamorato poteva fare.
Ricordo ancora l'espressione facciale che ha fatto alla mia vista,che,aimè,non dimenticherò mai per tutta la vita.
Mi ha fatto entrare a casa sua con un certo imbarazzo e senza chiedermi come stessi,come avessi trascorso l'estate,mi ha detto che non voleva più vedermi,che da parte sua non c'era più amicizia,dicendosi offeso per la mia incapacità di dirgli la verità e di tenergli nascosta una cosa così importante.

Le mie sono supposizioni, quindi spero di non urtare la tua sensibilità

Vediamo, deve essere successo qualcosa in questo mese a tua insaputa ... ciò che ti ha detto non penso siano state solo un paio di frasi solo per accontentarti ( non sono banali, se sono quelle ), non posso credere che sia stato così meschino da mentirti davanti e di pensare altro dentro di sè ... quindi deve aver raccontato il tutto ad una terza persona o anche +, probabilmente i suoi genitori, fratelli e sorelle o anche la sua ragazza ( sempre se ne ha una ) ... questi dovrebbero aver rafforzato i suoi dubbi e averli trasformati in validi motivi per chiudere ogni rapporto con te, potrebbe essere successo anche la sera stessa della tua confidenza o il giorno dopo ... perchè mi pare di presumere che vi sentivate spesso e un mese di assenza non può spiegarsi ( anche se estate e in vacanza in posti diversi, il cell è un'estensione dell'essere umano ormai ), soprattutto dopo averti dimostrato a parole che nulla sarebbe cambiato ( che ti sarebbe rimasto accanto ) ... avendogli creato delle probabili paure sul continuare un'amicizia con te, deve aver immediatamente pensato di fare la cosa giusta, in modo egoistico, per preservare se stesso o chissà che altro ... o cmq. devono averti rappresentato come una specie di stalker, che si sarebbe presentato più volte a fargli la corte sotto casa ... stupidamente, avrà deciso di cessare ogni contatto con te, pensando che te ne saresti dimenticato altrettanto anche tu ... che il silenzio, ti avrebbe fatto capire e che quindi non avrebbe dovuto più preoccuparsene ... questo può spiegare la sua espressione facciale, quando ti sei presentato ... il regalo deve averlo proprio sconvolto ( anche se solo per il suo compleanno ), avrà probabilmente frainteso anche il gesto fino a farti sentire ... ed eviterò di dirlo, perchè ciò che hai provato, puoi saperlo solo tu ... diciamo che aveva già elaborato il tutto, di sicuro non si immaginava che ti saresti ripresentato e ha utilizzato l'unica arma che aveva per non apparire come un emerito ingrato, quindi per passare dalla parte della ragione con due comodi passi da manuale ... il mentirgli, gran bella faccia tosta ... ma non commento per tuo rispetto, comprendo quanto valore avessi dato alla sua amicizia ...

Infine potrebbe essere uno di quei soggetti ... fra i miei amici, ne ho uno omofobo, devi vedere come mi adora ora ... se sapesse di me, sono sicuro che otterei il medesimo risultato, solo che a differenza tua, non ritengo questo, un amico essenziale e non dovrei rimanerci male se mai succederà ( prima dovrà saperlo, improbabile )

In ogni caso, mi dispiace tanto per l'ignoranza di questa persona, che mai saprà veramente ciò che ti ha fatto ... spero riuscirai a sorpassare questo momento, buona fortuna !


P.s. Yoseph se sei interessato posso linkarti una storia interessante sull'argomento, solo che è di un altro Forum ... fammi sapere ... in questo caso, ritengo che la situazione sia totalmente diversa, mi basta leggere le ultime risposte di ViVaLaVida ( Coldplay Yeah XD ) ... quindi invito Vivalavida a non rimanerci male, se all'inizio qualcuno ha interpretato il tutto in un modo a te non gradito ...

Alyosha
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Alyosha » martedì 11 dicembre 2012, 23:29

vivalavida non è mio compito convincerti di alcunché, semmai provare a riflettere assieme a te su cose su cui magari non avevi posto attenzione, se ti può risultare utile ovviamente. C'era qualcuno che diceva che la verità si dice in molti modi, benché il riferimento ai fatti sia uno solo. Il tuo punto di vista sulla faccenda è chiaro, però o il tuo ex-amico è pazzo o in lui è successo qualcosa, questo qualcosa può essere legata solamente all'omofobia dilagante in questa società o anche ad altro. Visto che la prima non dipende ne da lui ne da te, non ha alcun senso ragionarci benché sia reale e costituisca un grossoproblema, sulla seconda invece si può ragionare, perché attiene alla vosstra storia, quello che tu sei stato per lui e lui per te e sopratutto chiama direttament ein causa te. Non pensi di tradire un amico quando gli dici che non è amicizia quella che provi e che non sei quello che lui ha sempre creduto che fossi? E' chiaro che al verità è sempre da preferire, ma ha un peso e di questo peso alla prova dei fatti bisogna farsene carico. Devi accettare il fatto che sia arrabbiato, ma sopratutto capire se è per l'amico che stai male o per il ragazzo che non c'è stato. Tutti gli strappi si possono recuperare, però dovresti imparare ad accettare l'altro per quello che è non per quello che vorresti che fosse, anche se questo fa stare male e forse prima ancora imparare ad accettare te stesso per quello che sei e non per quello che vorresti che fossi. ma occorre pazienza e sopratutto fare adeguata chiarezza dentro di sé.
@Yoseph ti ringrazio. comunque non sto affatto dicendo che al posto di vivala vida non avrei fatto la stessa cosa, stavo solo provando a capire cosa potesse essere successo dall'altro lato per spiegare una simile reazioni. Io poi leggo vivolavida e mi accorgo che dice quasi espressamente che si era reso conto che la situazione stesse diventando insostenibile e che dirglielo era un modo per interrompere quel tipo di rapporto e questo è esattamente quello che è successo. Può servire andare un oltre la coltre delle cose e provare a guardarc dentro, ovviamente non ho la scienza rivelata, anzi di rilevato non ho proprio nulla, si riflette e ci si confronta, infondo un forum serve a questo :).
Vivalavida dovresti riconoscere che dentro te speravi che in lui scattasse qualcosa e che questo purtroppo non è successo, anzi è scattato l'esatto contrario e che ci stai male innanzitutto, perché non lo rivedrai più, mentre prima passavi quasi tutto il tempo con lui. Insomma fa male si le parole che ha usato, ma assai pi la sostanza della faccenda che tu lo ami e nui no e questo capita non di rado anche tra etero temo. Primi riconosci il rifiuto, prima lo accetti e prima vai avanti.
Vedi almeno da come la racconti noto una reazioen fredda, brutta e sicuramente deludente per te, ma non riferimenti alla tua omosessualità in sé, quanto al fatto che tu non gliel'abbia detto prima e che si sia sentito preso in giro. Se tu invece di ascoltare quello che ti dice gli appiccichi sopra le tue convinzioni forse continui a fare l'errore di non considerarlo per quello che è, ma per quello che vorresti che fosse. E' un ipotesi la mia, ma non così inopportuna come sembra e puioi tenerla in considerazione. Ha un senso pensare che si ssia sentito tradito da amico e che l'omosessualità centri come è ovvio, ma come corollario a questo nodo centrale.
Il punto è che questa reazione non era così imprevedibile e allora la domanda ssorge spontanea, perché adesso? Due anni sono come tre o forse quattro, cosa s'è mosso in te che prima non c'era? E lì rinnovo al mia curiosità (che ci vuoi fare sono testardo) a che anno di università sei? Non è che niente niente sta finiendo il percorso fatto assieme e temendo che la vita comunque vi separasse hai preferito farlo tu per prima? "Visto che c'è poco tempo tentitiamo il tutto per tutto" o qualcosa di simile?. Insomma tu sei fuori sede, finendo l'università che farai? Se già durante la pausa estiva non vi siete visti c'è da presumere che le vostre strade si divideranno e basta? Insomma qualcosa di simile macinava dentro di te? Probabilmete è più a questo gnere di cose che devi guardare, che era un pò l'invito che ti faceva Project a determinare le cose che dipendono da te, progettare il tuo futuro e dedicarti alle cose che puoi oggettivamente migliorare, l'amore verrà da sé quando sarai realmente pronto.
Nel frattempo ci scrivi che non avevi mai parlato con nessuno della tua omosessualità e quindi non posso non vedere come un passo positivo il fatto che stai cominciando invece a confrontarti con altri ragazzi gay. Ti sarà utile sseparare l'esigenza di un punto di riferimento in questo senso e i tuoi amori vedrai.

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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da barbara » mercoledì 12 dicembre 2012, 0:18

Per come vedo le cose credo che sia importante uscire da una logica che ricerchi una colpa nell'uno o dell'altro. E' un approccio che trovo inutile , tra l'altro, nella maggior parte delle situazioni, anche se capisco che ognuno di noi tende a farlo , un po' per abitudine, imputando a sè o agli altri l'origine di tutto.
Capire le ragioni, invece , può avere un senso. Ora provo a mettermi dal punto di vista di quel ragazzo, sperando di non urtare la tua sensibilità, Vivalavida.
Ti credo quando dici che non gli hai mai mancato di rispetto, ma magari non è questo il punto. Provo a offrirti la possibilità di cogliere le cose dal suo punto di vista , per aiutarti solo a trovare un senso , magari diverso , più accettabile , della sua reazione.
Un ragazzo etero dà per scontato che tutti gli altri ragazzi siano come lui.
Dunque non ha gli stessi comportamenti che avrebbe davanti a una ragazza, nè dice le stesse cose che direbbe davanti a una ragazza.
Faccio solo un esempio per capirci: potrebbe perfino girare mezzo nudo davanti a un amico dando per scontato che l'altro sia , per l'appunto, solo un amico. Oppure potrebbe essere affettuoso con modi che eviterebbe se sapesse che l'altro è gay. E come potrebbe sentirsi una volta scoperta la verità? Certo potrebbe pensare di essere stato ingannato, e in qualche modo "indotto" a fare cose che altrimenti non avrebbe fatto o detto.
Questo cosa significa? Che l'amico avrebbe dovuto dirglielo?
Certo che no. Non era suo dovere farlo, se non si sentiva pronto a parlarne.
Un ragazzo gay ha mille ragioni per evitare di rivelarsi, e sono ragioni che la società ha creato.
E allora cosa vuol dire? che il ragazzo etero ha sbagliato a dare per scontato che tutte le persone che conosce siano come lui?
E come avrebbe potuto fare diversamente, se da quando è nato gli è stato insegnato che i gay sono esseri stravaganti e appariscenti o per lo meno dediti al sesso sfrenato?
Lui conosce un ragazzo normale e pensa che sia eterosessuale. Questo è l'errore, ma non è colpa nè dell'uno nè dell'altro.
E non è nemmeno colpa sua se ora potrebbe sentirsi male all'idea di avere fatto delle scelte che , col senno di poi, giudica sbagliate o fuori luogo.
Non sappiamo il carattere di questa persona, nè possiamo capire quanto ci tenga per esempio a decidere con la propria testa ogni cosa , e tantomeno sappiamo se nella sua vita ci sono state altre persone che gli hanno mentito o se ci sono altri significati che lui attribuisce a ciò che è accaduto.
In ogni caso, quello che sto cercando di dirti, Vivalavida, è che non possiamo cancellare le emozioni che proviamo ; dunque nemmeno questo ragazzo può farlo, ma non è detto che il suo sguardo volesse dire quello che tu hai pensato e provato. Dentro quello sguardo c'è tutto un mondo, che in definitiva è il SUO mondo.
Ma per noi è differente. Il modo in cui interpretiamo lo sguardo altrui conta per noi almeno quanto lo sguardo stesso. E se in quegli occhi , senza volerlo, troviamo la conferma di essere sbagliati , questo è imputabile a noi e non a chi ci guarda.
Molta parte del nostro dolore deriva dal giudizio che abbiamo di noi stessi e che confondiamo col giudizio altrui, ma gli altri spesso hanno le loro ragioni. E se le conoscessimo, capiremmo che non siamo così al centro del loro mondo .
Ognuno di noi in fondo è preso dalle sue cose , e molto poco dalle nostre.

vivalavida
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da vivalavida » mercoledì 12 dicembre 2012, 1:34

Grazie a tutti per lo stimolante dibattito che mi state offrendo.
Il fatto che io fossi in procinto di terminare l'università non viene al caso.
Non penso di averlo assolutamente tradito,e ripeto,sono cosciente di aver agito nel giusto.Non sono alla ricerca dello spasmodico bisogno di attribuirgli colpe per affievolire la mia rabbia,cerco solo di concretizzare una situazione a cui ancora non riesco a credere e a cui ancora non riesco a dare alcuna spiegazione..
Come ho potuto tradire una persona se ho sentito il bisogno,e questo gliel'ho anche ricordato,di essere sincero con lui e dirgli la verità sin dall'inizio?
Non ho avuto la capacità di farlo subito,è vero,ma l'ho fatto.
Solo dopo alcuni mesi dalla concretizzazione che io fossi innamorato.
Non ragiono per inconscio.Sono deluso per la sua reazione ma inconsciamente sono deluso che lui non sia gay come me?Ti dico di no per l'ennesima volta e non insisterò nel cercare di farti capire le vere ragioni della mia sofferenza,in quanto,ripeto,mi è necessario essere cosciente di dire il vero a farmi forza..
Può essersi spaventato,può avere paura,può essere sottoposto a tutti i condizionamenti sociali del mondo,può aver parlato con la persona più intransigente e omofoba al mondo,ma se nella tua vita,hai un affetto davvero importante,non lo azzeri e lo cancelli nell'arco di un mese o anche meno,come lui mi ha detto di aver fatto...
Non puoi causare tutto questo dolore a una persona che prima dicevi di amare dal nulla,non puoi...
Barbara,ricercare colpe non mi serve,anche se ammettesse le sue colpe ecc,questo non mi farebbe uscire dalla terribile situazione nella quale mi trovo al momento..
Sono "infantilismi"che non servono a nulla..

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