speculazione filosofica: l'amore

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Landon
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speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da Landon » lunedì 17 dicembre 2012, 20:32

Tutti noi,quotidianamente,sentiamo parlare di questo sentimento. Cos'è,in realtà,l'amore? Attenendoci al significato vero e proprio,per amore deve intendersi un sentimento intenso e profondo di affetto nei confronti d'una persona. Spesso ci sentiamo rivolgere la fatidica espressione: prima o poi l'amore arriverà anche per te. A questo punto,però,sorge una domanda: perché tutti dovrebbero innamorarsi,amare? La società,eterosessuale,ci vuole tutti belli,efficienti,produttivi ed anche sposati,possibilmente con prole. A prescindere dall'orientamento sessuale,perché una persona dovrebbe,categoricamente,incontrarne un'altra con cui condividere gran parte della propria vita? Non metto in dubbio il fatto che il vero amore possa esistere nonostante non sia poi così diffuso. Ogni giorno capita di vedere coppiette felici camminare per la strada,però io mi chiedo: è sempre vero amore? Ovviamente no. Spesso due persone decidono di condividere un periodo della loro vita per paura della solitudine,per provare a realizzarsi personalmente oppure anche per soddisfare i propri desideri sessuali(come,ad esempio,il sesso occasionale). Evitando qualsiasi giudizio morale,poiché ognuno è libero di poter vivere come meglio crede,appare evidente il fatto che questo sentimento,spesso,sia idealizzato dalla maggioranza delle persone. Si pensa all'amore come alla risoluzione di tutti i problemi individuali anche se,in realtà,costituisce solamente un aumento di preoccupazioni dovute all'instabilità personale. Questo,ovviamente,è stato ripetuto più volte nel forum. Eppure è un concetto che permea completamente la nostra vita poiché desta quasi scandalo il fatto,superata una determinata età,d'essere ancora single. Nelle canzoni d'amore viene celebrato questo sentimento come se fosse il fine ultimo della vita stessa,quasi fosse un punto d'arrivo. Invece perché solamente poche persone riescono a dire la verità? L'amore potrebbe sia arrivare sia non arrivare. Spesso anche io mi sento intrappolato nel vortice d'essere single,pensando di sprecare il mio tempo. Ognuno di noi potrebbe vivere con più serenità,liberandosi dall'idea d'essere predestinato ad avere una relazione. Eppure questo risulta essere così difficile,almeno per me. Noto,soprattutto in alcuni periodi della mia vita,una certa difficoltà nell'accettare questa verità anche a causa dei condizionamenti sociali. La risposta a cui sono arrivato,però, risiede nella vera e propria natura dell'uomo;secondo Aristotele l'uomo è un animale politico e sociale. Forse è propria nella natura dell'essere umano la ricerca di un qualcosa che ci completi,contribuendo a dare un senso alla vita.
Tutto questo potrebbe apparirvi scontato mentre,almeno per me,non è così. Qual è la vostra opinione?

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progettogayforum
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da progettogayforum » lunedì 17 dicembre 2012, 21:53

Ciao Landon! Sottoscrivo integralmente il tuo post, le cose che dici mi sembrano non solo giuste ma molto utili a fare scendere le persone da pericolosissimi castelli in aria. I gay che non vivono in coppia e che non sono alla frenetica ricerca di un compagno sono moltissimi e non sono per nulla frustrati, La frustrazione spesso deriva dai confronti tra la realtà e la fantasia.
Chi si abbandona alla fantasia (o forse ai modelli comunui dell'amore) crede di volare molto in alto
« finché alla terra alfin torna repente
precipitevolissimevolmente »
(Francesco Moneti, Cortona Convertita, canto III, LXV)

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IsabellaCucciola
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 17 dicembre 2012, 21:58

Ciao Landon, mi ha fatto piacere che hai creato questo topic.
Landon ha scritto:Cos'è,in realtà,l'amore? Attenendoci al significato vero e proprio,per amore deve intendersi un sentimento intenso e profondo di affetto nei confronti d'una persona.
Piccola parentesi, la parola"amore" è una parola "strana", è così breve (appena cinque lettere), eppure così grande (quante persone sperano di poterlo trovare?)... però nonostante la sua definizione, la parola "amore" per me rimane ancora una parola con un significato non preciso...

Riguardo a quello che scrivi nel Topic, devo darti ragione su ogni parola che hai scritto… purtroppo nella nostra società è normale che una persona segua determinati percorsi, e uno di questi è il fatto di innamorarsi, sposarsi e fare figli... cosa che ritengo molto stupida perché alla fine è un adeguarsi a un qualcosa che “vuole la società”, e si vede poi come si evolvono queste storie...
(Ieri sera ho finito un libro La legge delle solitudini di Dale Peck, e ti lascio questo piccolo stralcio:
"Sposarsi è una cosa che si fa e basta."
[...]
"Sposarsi non è una cosa che una donna fa e basta. E' una cosa che subisce."
)
Landon ha scritto:Ognuno di noi potrebbe vivere con più serenità,liberandosi dall'idea d'essere predestinato ad avere una relazione.

Molte volte ci si lega a una persona per altri motivi, economici, per la paura di rimanere da soli… Si fa passare per “amore” un bisogno di colmare un vuoto che si ha dentro di sé… molte volte pensiamo che abbiamo bisogno dell’amore degli altri dato che da soli non riusciamo ad “amarci”, e allora andiamo alla ricerca spasmodica di qualcuno che cerchi di mettere una “pezza” a un malessere che sentiamo dentro…
Landon ha scritto:secondo Aristotele l'uomo è un animale politico e sociale.
il fatto che l'uomo sia un animale sociale non implica per forza il doversi innamorare, infatti ci sono molte persone che sono single, sono felici di esserlo e si sono circondate di amici, o comunque di persone con cui non devono per forza instaurare un qualche tipo di legame sentimentale...

Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

Alyosha
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da Alyosha » lunedì 17 dicembre 2012, 23:32

Non so Landon c'era Freud che diceva che ogni patologia è una storia d'amore, un diritto negato a molti. Sono per evitare la compassione di noi stessi. I gay sono sicuramente meno recitanti rispetto a molti temi e quessto rende i loro rapporti più fluidi, ma non vedo troppe differenze tra il fallimento che sperimenta sspesso un gay nel trovare relazioni stabili e la delusione di una persona che spesso si trova dentro una relazione etero senza aver capito bene il perché. Penso che si viva per amore, che sia l'energia che muove tutte le cose nella sua eterna contesa interna tra eros e tanatos, penso che questo sentimento venga spessos banalizzato, frustrato e costretto a recinti innaturali, penso si dovrebbe mitizzare meno il sesso, sollevarlo dalla sua materialità e tornare a riconcepirlo come la forma più alta di incontro con l'altro. Penso anche che non si debba andare di matto se non si ha un partner, che la ricerca frenetica dell'amore come del santo gral serve a scrivere buoni romanzi, ma non a vivere e tuttavia penso anche che ciascuno di noi ha diritto almeno a provarci a mettersi nella giusta condizione per accogliere l'altro a non rassegnarsi. PEr il ressto penso anche che oltre l'amore di coppia ci si innamora in mille modi e di mille cose diverse e che lasciare correre le emozioni dentro di sé sia la sola cosa che conta nella vita. Siamo emizioni, la razionalità viene sempre dopo a spiegarle, trattenerle, leggittimarle non prima. Insomma mi paicerebbe avere un visione più concreta e meno mitizzata dell'amore, ma non rinunciarci, mi pare una forza troppo grande e universale nell'uomo per non avere alcun significato. Certo è che incastrarlo in rituali sociali può produrre gli effetti cui fai riferimento, l'amore rende liberi e tuttavia spesso mi rendo conto come questa libertà la pretendiamo per noi, ma non la lasciamo all'altro. L'altro è libero di amare, quando non asseconda in nostra desiderata, quando qualche volta ci conttraddice e persino fa soffrire. L'amore è la libertà di restare e di andare non volontà di trattenere

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Yoseph
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da Yoseph » martedì 18 dicembre 2012, 0:20

Io mi domando se certi condizionamenti sociali come appunto trovare l'amore a tutti i costi, sposarsi e fare figli siano più presenti oggi che siamo bombardati da questi messaggi attraverso libri, canzoni e film piuttosto che nelle epoche storiche precedenti. Forse in passato ci credevano meno di oggi, nel senso che c'era più il bisogno di trovare qualcuno per aiutarsi a vicenda e fare figli che, specialmente se maschi, erano utili per lavorare e occuparsi un domani dei genitori vecchi.
Al giorno d'oggi penso di credere più a questo: l'aiuto reciproco, il sostenersi a vicenda. Poi non so perché in periodi della vita molte persone sentano un senso di vuoto da dover colmare con una relazione, purtroppo devo dire che anch'io l'ho provato.
Il mio analista dice che si può vivere tranquillamente da single tutta la vita, ma se capita di avere la fortuna di trovare qualcuno di speciale con cui condividere questo percorso potrebbe essere anche più piacevole. Anch'io ora la penso così.

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riverdog
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da riverdog » martedì 18 dicembre 2012, 2:18

Beh sì, l'amore può anche non arrivare, ma non nel senso di non innamorarsi/amare qualcuno, quello solitamente prima o poi capita, può capitare però che si rivelino tutti amori più o meno irrisolti.
Quando sento dire 'cerco', o ancor di più 'aspetto' l'amore mi viene l'orticaria, ma nei sentimenti, nelle emozioni, credo fortemente, anzi, credo sia l'unica cosa che davvero abbia un senso.
Probabilmente non credo nell'amore eterno, e forse nemmeno mi interessa, ma credo fortemente che ci siano persone che segnano la tua vita, che te la rendono migliore, che ti cambiano, modellano, magari rappresentano una fase, ma un posticino dentro di te se lo prendono e da lì non schiodano più. Per me anche questo è amore, anzi, è la forma che preferisco.
A volte le cose succedono per caso, altre volte partono in un modo e poi si trasformano, si possono anche prendere cantonate.... ma se speri che qualcuno entri, la porta chiusa non deve stare.

Totoro
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da Totoro » martedì 18 dicembre 2012, 5:50

È un opinione strettamente personale; ma piú ci penso più trovo che ci sia qualcosa di profondamente squallido nell'amore romantico. Penso piuttosto che il vero motore della vita sia la ricerca del benessere, l'amore è solo quello si crede indispensabile per il raggiungimento del fine.
 


"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."

barbara
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Re: speculazione filosofica: l'amore

Messaggio da barbara » martedì 18 dicembre 2012, 8:57

L'amore non appartiene alla razionalità quanto all'intuizione e al mondo delle nostre emozioni.
Se devo dire cosa è per me l'amore , preferisco dirlo con questa poesia di Pablo Neruda


Se tu mi dimenticassi

Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
che in quel giorno, in quell'ora
leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.

Pablo Neruda

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