GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da progettogayforum » sabato 29 dicembre 2012, 18:19

Questo post intende sottolineare le conseguenze dalla mancata integrazione sociale della omosessualità e della diffusa omofobia ambientale sulle persone gay in termini di perdita della dimensione affettiva della sessualità e di aumento della dimensione trasgressiva della sessualità e del rischio aids.

Di fronte ai numerosi suicidi di adolescenti gay che in tutto il mondo arrivano a fare notizia sui giornali (molti restano volutamente nascosti per scelta delle famiglie), di fronte a quanti hanno perso la vita per ragioni di odio omofobico, di fronte alla frequente e marcata istigazione alla discriminazione e all’odio operata da ambienti religiosi, le persone che hanno un senso morale non possono rimanere indifferenti. Gli atteggiamenti omofobici e discriminatori ricevono ogni giorno incredibili legittimazioni. Fortunatamente, in molti stati la civiltà del diritto costituisce un freno all’odio omofobico e una spinta alla integrazione degli omosessuali, ma è innegabile che ancora nel XXI secolo, anche nei paesi in cui l’omosessualità non è considerata un crimine e perfino in quelli in cui sono state estese ai gay le norme sul matrimonio e sull’adozione, sussiste tuttavia, a livello sociale, una forma di silente ma potente discriminazione che agisce sulle persone gay fin dall’adolescenza e le abitua alla emarginazione come se fosse il loro destino ineluttabile.

Quali sono le conseguenze di tutto questo?

Quando un adolescente si rende conto che la sua affettività e la sua sessualità sono profondamente e spesso violentemente discriminate sia delle famiglie che dall’ambiente sociale, le reazioni possono essere molteplici: dalla tendenza alla auto-repressione e alla depressione, fino ad atteggiamenti di rivolta e di sfida verso la famiglia e la società. In ogni caso, al di là delle reazioni esterne, si mette in moto un meccanismo di ricerca di confronto e di dialogo che non trova alcuna risposta seria né nelle famiglie, né nelle istituzioni scolastiche né in quelle religiose, sociali o ricreative. Ed è proprio a questo punto che intervengono altri strumenti, oggi disponibili, che hanno modificato le prospettive dei gay da una decina di anni a questa parte, parlo di internet e di quanto i ragazzi possono trovare su internet, non solo in termini di confronto e di dialogo ma anche il termini di offerta sessuale facile, cioè di siti di incontri e di video-chat.

Esistono in rete siti estremamente seri di informazione e di confronto tra persone gay ma va comunque detto che costituiscono una parte nettamente minoritaria dei servizi offerti via web e anche l’utenza è decisamente minoritaria. La grande maggioranza dei siti etichettati gay è costituita da pornografia, da siti di incontri e da video-chat.

Tutto ciò che per un ragazzo etero costituisce la normale vita affettiva e sessuale, che può essere vissuta sotto gli occhi di tutti, famiglia compresa, come innamorarsi, scambiare tenerezze con la persona amata, potere parlare apertamente dei propri sentimenti, per un ragazzo gay è di fatto o impossibile o estremamente complicato. Un ragazzo gay trova gravi difficoltà nel dichiarare il proprio amore ad un altro ragazzo, non ne può parlare con gli amici o con la famiglia e se arriva ad avere un ragazzo, salvo rarissime eccezioni, lo tiene molto lontano dall’ambiente familiare.

Se un ragazzo gay non ha la possibilità di realizzarsi nel suo ambiente familiare e sociale tende inevitabilmente a realizzarsi attraverso altre strade e qui la strada più facile è anche la più pericolosa: parlo dei siti di incontri e delle chat erotiche.

L‘enorme numero di utenti delle chat erotiche e dei siti di incontri dovrebbe fare riflettere. Questi siti sono una risposta, e spesso l’unica risposta, anche se disfunzionale, a delle reali esigenze di tipo affettivo e sessuale che non possono essere né ignorate né represse. Se per un ragazzo diventa impossibile vivere una vita affettiva e sessuale normale alla luce del sole, con la consapevolezza e l’accettazione delle famiglie e della società, è inevitabile che quel ragazzo cerchi altrove la realizzazione delle sue aspettative, che sono le normali aspettative di qualsiasi ragazzo ma che appaiono devianti e patologiche perché sono riferite ad un altro ragazzo anziché a una ragazza. Tentare di frenare e di reprimere una esigenza concreta e impedire che si sviluppi secondo i canali normali significa automaticamente favorire la creazione di canali alternativi attraverso i quali quella esigenza possa trovare risposta. Accade un po’ come per il proibizionismo: vietare l’uso dell’alcol nei comuni luoghi di vendita e di consumo significa incrementare altri canali di diffusione.

I SITI DI INCONTRI

I siti di incontri sono nati per offrire agli utenti incontri di sesso facile, questo vale per gli etero e vale ancora di più per i gay: se nella realtà quotidiana è pressoché impossibile trovare un ragazzo gay, o meglio ancora sceglierlo e poi trovarlo anche sessualmente disponibile senza alcuna complicazione, il sito di incontri ti risolve il problema, puoi vedere i profili dei ragazzi, le foto più o meno esplicite che hanno inserito, puoi caricare nel sito le tue foto e soprattutto hai la pratica certezza di trovare risposte numerose e rapide tra le quali scegliere il tuo partner ideale. Un ragazzo gay è indotto a credere che tutto quello che non è possibile nella vita quotidiana diventi invece reale attraverso il sito di incontri. In pratica il sito di incontri è visto come lo strumento unico e insostituibile per la realizzazione non di un contato sessuale ma della propria vita affettiva. Il sito si presenta come la risposta ad un’esigenza affettiva profonda che non trova altrove alcuna risposta ed è caricato quindi, proprio per questo, di attese affettive fondamentali.

I siti di incontri stanno diventando, con il passare del tempo, una componente accettata come “normale” nella vita di un gay e questo è dovuto proprio al rifiuto sociale della omosessualità cioè al “proibizionismo gay” che favorisce la creazione di canali alternativi per vivere comunque la propria vita affettiva e sessuale.

FASE DI ACCOSTAMENTO

Prima di registrarsi su un sito di in contri un ragazzo vive momenti di incertezza e di oscillazione tra tentazione e ridimensionamento razionale delle aspettative. Di fonte a persone che manifestano forti perplessità rispetto all’uso di questi siti le rispose classiche sono indicative: “Tu sei prevenuto!” “Conosco tanti ragazzi come si deve che si sono registrati.” “Ma non sono mica tutti maniaci sessuali.” “Io lo dico così ma mica mi sono registrato e non penso che lo farò” In genere una frase del tipo di questa ultima precede di poco la effettiva registrazione.

NARCISISMO

Quando un ragazzo entra in un sito di incontri è in genere impressionato molto favorevolmente dal fatto di trovare nel sito tantissimi ragazzi, molti dei quali anche della propria zona e quindi realmente contattabili. Pubblicare le proprie foto su un sito di incontri, tanto più se si tratta di un sito per gay, comporta un certo rischio di essere etichettati, ma questo rischio viene facilmente messo da parte per effetto di una pulsione narcisistica. In genere i ragazzi gay, anche quelli oggettivamente molto belli, sono convinti di non aver trovato un compagno per il fatto di non essere fisicamente all’altezza della situazione, il sito di incontri offre a questi ragazzi una risposta. Alla pubblicazione delle loro foto segue una pioggia di contatti, la dimensione narcisistica viene opportunamente gratificata: “se sono così numerosi i ragazzi che mi cercano vuol dire che io non sono affatto brutto!”

PROMISCUITÀ SESSUALE

In genere quando un ragazzo riceve molti contatti su un sito di incontri è portato a considerarli come considera una richiesta affettiva ricevuta nella vita ordinaria. L’alto numero di contatti ricevuti fa trascurare il fatto che i ragazzi che ci hanno lasciato il loro contatto hanno fatto esattamente lo stesso con molti altri ragazzi e che si tratta di richieste di scambi sessuali disimpegnati nei quali si arriva al sesso facilmente. Il rischio più grave dei siti i incontri è il rischio hiv, cioè il rischio di essere contagiati dal virus dell’aids ma esistono rischi di contagio per via sessuale per molte e gravi malattie come l’epatite virale, l’herpes virus e il papilloma virus.

La promiscuità sessuale è la prima variabile di rischio nelle malattie sessualmente trasmesse. È incredibile come ragazzi che hanno da altri punti di vista una razionalità altamente efficiente finiscano per mettere dal tutto da parte quella razionalità arrivando a parlare di “accettazione del rischio” o a sottovalutare il rischio sulla base del presupposto che il preservativo rappresenta una garanzia sufficiente. Spesso il livello di superficialità è tale che ci si accontenta di generiche dichiarazioni dell’altro in relazione al suo stato di salute: “Mi ha detto che sta benissimo e che fa il test ogni sei mesi”. Osservo per inciso che un ragazzo che frequenta siti di incontri e fa il test ogni sei mesi ha con ogni probabilità la fondata preoccupazione di essere sieropositivo. A seguito della diminuzione delle campagne anti-aids è anche comune la sottovalutazione dell’aids in sé e la convinzione che “adesso è una malattia che si supera con le cure giuste”.

LA FASE DEPRESSIVA E LA DIPENDENZA

Dopo i primi incontri sessuali i ragazzi cominciano a notare che i loro primi partner spariscono e che non si crea un rapporto affettivo. Tutto questo è talvolta vissuto come un “fare esperienze” nell’attesa che arrivi finalmente il ragazzo col quale si potrà costruire una storia seria, talaltra invece, e molto più frequentemente, come una realtà inevitabile che dimostra l’impossibilità per un gay di costruire rapporti seri di coppia.

Con il passare del tempo la sensazione che si tratti solo di un gioco sessuale che distrae da impegni necessari come quello dello studio e dal lavoro finisce per prevalere, ma si innesca un meccanismo di dipendenza, del tutto analogo a quello che crea la dipendenza dagli stupefacenti, si alternano cioè fasi in cui si fanno propositi di cancellare la registrazione dal sito di incontri e di eliminare tutti i contatti delle persone conosciute in quell’ambiente e fasi in cui la risposta depressiva al senso di vuoto conseguente all’abbandono del sito di incontri subentra rapidamente e induce al ritorno nel sito e alla ricerca di nuovi contatti. In genere la dipendenza più dirsi già instaurata quando l’intenzione di abbandonare il sito non è seguita dalla effettiva cancellazione dell’account e dei contatti, che restano quindi come ancora di salvezza.

CONSOLIDAMENTO DELLA DIPENDENZA

Quando la dipendenza si consolida negli anni si finisce per accettarla come irreversibile e per dare per scontato che “doveva andare così”. In realtà questi ragazzi, ormai uomini adulti, sono stati privati della loro affettività e l’hanno buttata via per cercare una soluzione semplice dei loro problemi. In questo modo l’omosessualità, che di per sé è un modo di amare, viene degradata all’esercizio di una sessualità senza affettività e porta inevitabilmente a sensi di profonda solitudine, che non dipendono dall’essere gay, perché di gay che si realizzano ce ne sono tanti, ma dall’avere trascorso anni e anni in una forma di vera dipendenza.

La droga non dà la felicità ma la momentanea illusione di essere felici al costo di divenire dipendenti, nello stesso modo i siti di incontri non realizzano e non posso realizzare i sogni d’amore di un ragazzo gay perché sono stati creati per un altro fine e portano anch’essi a forme di dipendenza. La responsabilità di tutto questo è dei ragazzi che cercano una possibilità di essere se stessi in un mondo ostile? È di quanti approfittano della ingenuità e dei problemi altrui per ottenere un utile economico gestendo siti di incontri? Oppure è di coloro che rendono tutto questo possibile alimentando l’omofobia e l’emarginazione dei ragazzi gay e favorendo di fatto, col loro moralismo discriminatorio, la crescita dei siti di incontri e l’espansione delle malattie sessualmente trasmesse, che sono inevitabilmente associate a questi nuovi usi sociali? A voi la risposta.

guy21
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da guy21 » sabato 29 dicembre 2012, 18:58

bè che dire il discorso fila liscia come l'olio non fa una piega....XD

editore
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da editore » sabato 29 dicembre 2012, 19:00

Ottima analisi. ;a si potrebbe fare anche quella complementare sulle associazioni omosessuali di finta promozione sociale (tipo Arcigay), che dietro l'associazionismo di faccia, nascondono soltanto intenti promozionale di servizi simili a questi siti, solo svolti dentro locali d'incontri.

jack89
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da jack89 » sabato 29 dicembre 2012, 19:32

Trovo il post tendenzialmente condivisibile (specialmente la prima parte), molte argomentazioni sono più che sensate e, credo, nascono dall'osservazione diretta di molte realtà individuali. Inoltre, stimo moltissimo l'ideatore del sito per il lavoro di accoglienza che fa e per le occasioni di confronto e di riflessione che fornisce (e che personalmente mi ha fornito in passato). Ci sono, però, alcuni punti su cui non sono per niente d'accordo:

a) paragonare i siti d'incontri ad un coacervo di malattie sessualmente trasmissibili mi sembra francamente eccessivo, o quantomeno da dimostrare statisticamente: non ha senso affermarlo così "a senso", si crea solo inutile terrorismo (immagino che la diffusione delle mst prima dell'invenzione di internet fosse comunque un fenomeno ugualmente presente);

b) tutto il post è pervaso da un senso di divieto, di "messa in guardia" e, forse, è anche intriso di un giudizio tendenzialmente negativo e sfiduciato verso chi si scopre gay: insomma, se uno si scopre gay e come prima cosa si mette a organizzare orge con gente conosciuta su internet, secondo me ha delle mancanze ambientali, familiari, interiori che vanno al di là del suo essere gay o meno;

c) questo stesso post trasmette un messaggio proibizionista, mentre al contempo critica il proibizionismo: "non andare sui siti d'incontri, altrimenti ti becchi minimo l'hiv"; insomma, secondo me dobbiamo prendere coscienza di una cosa: non possiamo aspettare di vivere in un mondo perfetto dove possiamo incontrare potenziali partner in ogni ambiente (e comunque, sul fatto che ciò oggi non sia minimamente possibile, ho molte riserve, confermate dall'esperienza personale e di amici); la realtà che abbiamo davanti è quella che è, e comprende anche i siti d'incontri: secondo me è utile chiedersi non "è giusto o sbagliato che ci siano?", ma "possono o meno essere utili per me?": se la risposta è che possono essere utili, è bene provarli, sempre col giudizio di una persona standard (ripeto: avere comportamenti sessualmente promiscui non è naturale conseguenza dello scoprirsi gay e di fare accesso a internet, ma dipende da altri elementi relativi alla condizione della persona al di là dell'orientamento sessuale); se la risposta è che non sono utili, non si usano, molto semplicemente; e comunque, secondo può essere anche "formativo" iscriversi a un sito e provare qualche cocente delusione o imbarazzo o frustrazione (tutte queste esperienze FANNO BENE, perchè fanno MATURARE e sono ben più utile del restare chiusi in una stanza a piangersi addosso)

d)certo, mi rendo conto poi che questi siti possano creare dipendenza, ma, come accennato sopra, è meglio sapere a cosa si rinuncia, quando si rinuncia a qualcosa: personalmente, trovo freddi e impersonali i siti d'incontri e, come tali, oggi non mi interessano; ma, ormai 5 anni fa, quando ho capito di essere gay, sono stati utili per avere un primo impatto con altri ragazzi gay, per conoscerne qualcuno, e per fare le prime esperienze (in senso affettivo e anche in senso sessuale), pur con una buona dose di sofferenze (ma d''altra parte, chi non prova qualche sofferenza a 17/18 anni? solo chi, per paura di soffrire, non si mette in gioco in nessun modo)... e non ho contratto nessuna malattia sessuale, perchè non ho avuto rapporti sessuali promiscui, perchè non ho avuto rapporti non protetti, perchè non li ho avuti prima di conoscere la persona che avevo di fronte e se non avevo un legame affettivo con la persona stessa.

Insomma, secondo me vale la pena chiederselo, anche provocatoriamente, se sia meglio arrivare alla soglia dei 30 o dei 40 anni senza aver mai nemmeno scambiato un bacio aspettando di vivere nel mondo ideale, che mai è esistito e mai esisterà, neppure per gli eterosessuali, oppure se sia meglio mettersi in gioco, con quello che la realtà, condivisibilmente o meno, offre e vivere esperienze (soprattutto a livello affettivo) positive e negative che contribuiscono a formare un individuo e a farlo maturare compatibilmente con la sua età.

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massimino
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da massimino » sabato 29 dicembre 2012, 23:36

Ciao Project,
ho letto molto avidamente il tuo topic, così come anche le risposte date dagli altri utenti. Ho apprezzato in particolare la risposta di jack 89, che propone un punto di vista, a mio parere, altrettanto valido.

Mi sarebbe piaciuto se, accanto a questa riflessione sull' universo dei siti d' incontri, fossero state proposte anche delle alternative concrete.

In altre parole, considerando
che i gay non portano un cartellino con su scritto il loro orientamento sessuale
che i locali gay si contano sulle dita di una mano
che spesso questi locali sono delle discoteche dove si va solo a fare casino
che le sedi dell' Arcigay non funzionano
ecc. ecc.
come deve fare un ragazzo che voglia trovare un compagno, un amico (non dimentichiamo l' importanza dell' avere vicino degli amici gay) o semplicemente qualcuno con cui avere dei rapporti (cosa del tutto lecita e comprensibile)???

La domanda non è retorica: mi piacerebbe saperlo per davvero...

giulio
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da giulio » domenica 30 dicembre 2012, 0:44

Anch'io come Massimino e molti altri mi chiedo veramente come sia possibile vivere almeno un po' la propria affettività, riconoscere, conoscere ragazzi gay e poter maturare un sentimento d'amore. Penso che il fatto che la chat, il sito d'incontri, le associazioni e i locali si rivelino esperienze fallaci sia dovuto alla mancanza di libertà; quindi, io considero l'omofobia e le manifestazioni di essa (pregiudizi, mancanza di leggi, affermazioni deliranti del papa e via dicendo) le cause della difficoltà di essere omosessuali. Essendo, però, gli unici canali di un ragazzo per poter essere visibile e per incontrare altri ragazzi visibili, i locali e i gestori di siti vari puntano dritti alla sessualità sapendo che gli affari aumentano sicuramente. Il fenomeno si autoalimenta come un cane che si morde la coda dato che la dipendenza dagli incontri e rapporti occasionali sottolineano sia il fatto del "sesso facile da trovare" sia l'aumento dei pregiudizi della società, che ritiene superficialmente i ragazzi gay fissati con il sesso; quest'ultimo aspetto riguarda anche il ragazzo gay stesso, che quando si scopre omosessuale subito si sente un dannato perché appartenente al mondo "che pensa solo al sesso". Dico queste cose perché anch'io per molti anni non mi accettavo perché credevo che, un giorno libero di vivere per quello che sono, sarei stato un erotomane; così, reprimevo tutto e arrivavo a brutti pensieri.
Ho conosciuto la realtà del circolo e questa mi ha davvero deluso. Io intendevo uno spazio di ascolto, confronto e amicizia con momenti ricreativi e da condividere. Invece, l'associazione era, ma non capivo il perché, un luogo in cui il responsabile esponeva il problema dei diritti gay, il matrimonio, le adozioni e via dicendo senza la partecipazione convinta degli altri. Nessuno conosceva neppure il nome del vicino, molti erano arrabbiati per questioni personali, c'era l'incomunicabilità generale.
Penso che sia necessario rivedere le associazioni, puntare all'amicizia più che alla militanza e ad aspetti giuridici, scientifici eccetera.
Il culmine è quando vieni a conoscenza che a capo delle reti di associazioni gay ci sono persone del mondo lgbt che fanno valere i propri interessi economici e di controllo, strozzando la libertà e le iniziative, addirittura riprendendo i volontari che gestiscono il circolo a loro affiliato.

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Yoseph
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da Yoseph » domenica 30 dicembre 2012, 1:12

Sono perfettamente d'accordo con tutto, anche se io non mi sono mai iscritto ad un sito d'incontri, anche perché conoscere gente nella mia zona per avere rapporti omosessuali equivarrebbe a fare una dichiarazione esplicita, anche se andassi a incontrarmi a 40 km di distanza si verrebbe a sapere perché la provincia è piccola e tutti i gay che hanno questo tipo di vita si conoscono e frequentano gli stessi posti. Ho provato però le videochat e devo ammettere che purtroppo danno dipendenza, le ho provate quando stavo scoprendo la mia sessualità e per me è stata la prova che mi piacesse il corpo maschile e giocare con esso. Forse sono riuscito a distaccarmene solo perché ero abbastanza maturo da capire che non era solo di quello che avevo bisogno e che dietro quella distrazione non poteva esserci né amicizia né sentimento.
Mi lascia deluso invece il fatto che editore e giulio abbiano fatto riferimento alla realtà dell'associazionismo in quanto esperienza negativa. Apprezzo molto questa testimonianza anche perché ultimamente stavo riversando le mie speranze proprio sull'associazionismo: credevo fosse un ambiente serio, dove potersi confrontare e avere sostegno. Forse mi sbagliavo, anche se in questo forum mi pare che ci siano almeno un paio di utenti che ne parlavano bene invece. Solo che, mettendo da parte anche l'associazionismo, quali possibilità abbiamo se non ci vigliamo rassegnare a vivere nell'ombra? Mi pare che l'unica soluzione sia quella di dichiararsi....Mi sembra di capire che non ci siano tante possibilità di essere corrisposti nell'affetto se si è gay. Cosa intende project per realizzazione, forse quella nel lavoro? In un degli ultimi post che ho letto c'era scritto che la maggior parte dei gay rimane single, anche nei paesi dove è riconosciuta l'unione gay :? Mi sembra tutto così difficile :roll:

k-01

Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da k-01 » domenica 30 dicembre 2012, 11:28

Non mi piace l'idea di trovare un patner sfogliando un catalogo di facce e corpi seminudi mettendo in secondo piano il carattere, la personalità, l'intelligenza, la simpatia di una persona. Tutte quelle caratteristiche che insomma qualificano una persona e che nessuna foto, per quanto bella, potrà mai rivelare.
Trovo quindi veramente disumano e discriminatorio far capire ad una persona, anche solo in una chat, di non essere degna di essere conosciuta in quanto non appetibile sessualmente.

Detto questo però non credo che si possa imputare all'omofobia presente nella società, che relegherebbe i gay nei ghetti virtuali e reali, il "successo" dei siti e locali d'incontro. Le lesbiche ad esempio sono discriminate allo stesso modo, però mi pare non abbiano dato vita alla stessa allegra e disimpegnata varietà. Come si spiega?
E nei paesi dove i diritti ai gay sono riconosciuti - dove quindi c'è la possibilità di esprimere liberamente l'affettività - esistono gli stessi fenomeni.
Secondo me molto più semplicemente ci sono omosessuali (direi parecchi) a cui non interessa sviluppare il lato affettivo di una relazione omosessuale.
Tutto ciò si può ben comprendere leggendo i profili che si possono trovare in rete, dove abbondano espressioni del tipo: "astenersi senza foto", "sesso senza menate", ecc.

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IsabellaCucciola
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 30 dicembre 2012, 22:20

progettogayforum ha scritto:Un ragazzo gay è indotto a credere che tutto quello che non è possibile nella vita quotidiana diventi invece reale attraverso il sito di incontri. In pratica il sito di incontri è visto come lo strumento unico e insostituibile per la realizzazione non di un contato sessuale ma della propria vita affettiva. Il sito si presenta come la risposta ad un’esigenza affettiva profonda che non trova altrove alcuna risposta ed è caricato quindi, proprio per questo, di attese affettive fondamentali.
Veramente Project, penso che nel 2012 qualunque ragazzo abbia un’idea del fatto che sui siti per incontri, quello che si cerca non è, per lo più, l’affetto, ma solo del semplice rapporto sessuale… basta dare uno sguardo a qualche profilo per rendersi conto che quello che gli utenti chiedono è per lo più sesso…
progettogayforum ha scritto:È incredibile come ragazzi che hanno da altri punti di vista una razionalità altamente efficiente finiscano per mettere dal tutto da parte quella razionalità arrivando a parlare di “accettazione del rischio” o a sottovalutare il rischio sulla base del presupposto che il preservativo rappresenta una garanzia sufficiente. Spesso il livello di superficialità è tale che ci si accontenta di generiche dichiarazioni dell’altro in relazione al suo stato di salute: “Mi ha detto che sta benissimo e che fa il test ogni sei mesi”.
Io penso che questo succeda perché rispetto a un ragazzo etero, il ragazzo gay determinate esperienze durante l’adolescenza difficilmente riesce a viverle… Gli innamoramenti (per lo più unidirezionali), i primi rapporti per scoprire la sessualità, il più delle volte un ragazzo non li può vivere, e così arriva a un punto in cui sente il bisogno e l’urgenza di poter vivere questi momenti, e quindi viene a mancare il buonsenso…
jack89 ha scritto:secondo può essere anche "formativo" iscriversi a un sito e provare qualche cocente delusione o imbarazzo o frustrazione (tutte queste esperienze FANNO BENE, perchè fanno MATURARE e sono ben più utile del restare chiusi in una stanza a piangersi addosso)
Sinceramente dire che un sito di incontri può essere “formativo” (seppure con tutte le virgolette possibili…), mi sembra una qualcosa di un po’ troppo esagerato… penso che ci siano esperienze che possono far bene, ma l’esperienza della chat non mi sembra così formativa proprio perché magari si cerca un qualcosa, un’amicizia, un bisogno di conoscere persone come noi, persone che stanno cercando di accettarsi, e quello che si trova è per lo più gente che vuole solo divertirsi…
massimino ha scritto:come deve fare un ragazzo che voglia trovare un compagno, un amico (non dimentichiamo l' importanza dell' avere vicino degli amici gay) o semplicemente qualcuno con cui avere dei rapporti (cosa del tutto lecita e comprensibile)??? La domanda non è retorica: mi piacerebbe saperlo per davvero...
giulio ha scritto:Anch'io come Massimino e molti altri mi chiedo veramente come sia possibile vivere almeno un po' la propria affettività,
Massimino e giulio, la domanda che fate penso sia una domanda che molti ragazzi di questo Forum, e anche altri che non lo frequentano si fanno… purtroppo non penso che esista una risposta semplice a questa domanda… per lo più perché l’ambiente gay, da quello che si può vedere, sembra un ambiente “ricreativo”.. un ambiente in cui l’unico bisogno che si ha è per lo più solo il bisogno di avere un rapporto sessuale… sembra che tutto si riduca a una superficialità…sembra che tutto si riduca solo all’aspetto fisico e al sesso… e questa cosa mi sembra la faccia notare anche k-01
k-01 ha scritto: Trovo quindi veramente disumano e discriminatorio far capire ad una persona, anche solo in una chat, di non essere degna di essere conosciuta in quanto non appetibile sessualmente.
Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

jack89
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da jack89 » lunedì 31 dicembre 2012, 1:33

Ciao Isabella, intendevo "formativo" proprio in senso negativo, cioè come qualcosa di utile per capire chi e cosa non si vuole diventare attraverso il confronto con un pezzo di realtà che, lo si voglia o no, esiste... Sempre meglio, secondo me, capire una cosa del genere dopo esservisi scontrati personalmente che non in modo mediato da esperienze altrui.

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