Come vi comportate con i ragazzi gay effemminati?

Che cosa significa essere gay
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Telemaco
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Telemaco » domenica 30 dicembre 2012, 21:16

Isabella, con la tua domanda mi hai fatto riflettere su una cosa. Adesso provo a scriverla, vediamo se mi vien qualcosa di senso compiuto.

Perchè molti ragazzi gay si ritrovano piuttosto a disagio, spiazzati di fronte a ragazzi che esaltano propri aspetti femminili, o considerati come tali? Anzi: perchè in generale tutte le persone percepiscono con perplessità delle evenienze di questo tipo? E perchè, sull'altro fronte, alcuni ragazzi gay adottano comunque questi comportamenti?

Non è facile rispondere, però c'è da dire una cosa; le ragazze che esaltano la propria femminilità lo fanno per rendersi più carine, più attraenti agli occhi dei maschi.

Una ragazza che decide di truccarsi, di esaltare la propria bellezza utilizzando determinati espendienti, ricorre a degli strumenti che corrispondono a messaggi convenzionali finalizzati a sollecitare interesse nei suoi confronti da parte degli altri. Ella opera una sottolineatura del proprio aspetto fisico con strumenti che noi (occidentali del XXI secolo) ritieniamo mezzi di esaltazione della bellezza femminile (e li riteniamo tali per motivi culturali e contingenti, diciamo per "convinzione-convenzione collettiva").

Quando un maschio adopera su di sè tali strumenti vi è probabilmente un corto-circuito di convenzioni sociali.

Il ragazzo gay che li utilizza su di sè, o che comunque struttura il proprio atteggiamento seguendo quelle particolari modalità, li ritiene mezzi di esaltazione della propria bellezza FINALIZZATI ad interessare ad altri ragazzi.

Il ragazzo gay che li osserva dall'esterno, o che è destinatario di questi messaggi, li percepisce (come anche gli altri non diretti interessati) come strumento di esaltazione di bellezza... ma di necessaria PROVENIENZA da ragazze, e quindi si spezza il meccanismo causa-effetto che giustificherebbe antropologicamente l'utilizzo di tali espedienti.

Il mittente utilizza un certo mezzo comunicativo per la sua specifica e consolidata finalità; ma trascura il fatto che l'efficacia e la sensatezza del messaggio impone che il mittente sia donna.

Il destinatario riceve il messaggio ma non lo capisce assolutamente, perchè lo schema strutturale per decodificarlo è rigoroso e consolidato è non può essere utilizzato in maniera atipica, altrimenti non perseguirà per niente il fine per cui è adottato.

E io credo che tutto ciò accada tendenzialmente in maniera istintuale, involontaria da parte di entrambe le parti della comunicazione.
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Tom
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Tom » domenica 30 dicembre 2012, 22:28

Ciao Telemaco, ho letto il tuo post, non sono del tutto d'accordo.
In un precedente post avevo parlato degli stereotipi e di quanto possano avere un fondamento concreto, scusate se indulgo ad un'autocitazione, ma preferisco non ripetere quanto avevo già scritto qua:
viewtopic.php?f=17&t=2653
L'effeminatezza è uno degli stereotipi più diffusi, certamente ci sono anche ragazzi che adottano questo tipo di comportamenti, ma penso il motivo principale per cui lo fanno sia diverso da quello proposto da Telemaco.
Quando si capisce di essere omosessuali ci si sente persi, senza modelli e punti di riferimento, si è pieni di timori e di dubbi, bisogna mettere fortemente in discussione la propria identità e almeno in parte ricostruirla da capo.
C'è però una scorciatoia semplice: gli stereotipi offrono una identità già pronta per l'uso, in questo modo non bisogna sforzarsi in stressanti riflessioni e ricerche interiori, basta uniformarsi a quella identità preconfezionata senza dover ricostruire tutto da se ex novo.
Secondo me è questo il motivo più importante per cui molti adottano questo tipo di comportamento. L'argomento è interessante, avrei altre cose da dire ma per ora mi fermo qui.
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Telemaco
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Telemaco » domenica 30 dicembre 2012, 23:57

Ma il fatto che vi siano stereotipi è chiaro. Però io mi chiedevo: da dove nascono questi stereotipi? Voleva essere un tentativo d'indagine ancora più a monte.

Quindi all fine il punto cruciale potrebbe essere la suddivisione dei ruoli, su cui è psicologicamente strutturata la società; non esiste un tertium genus nei meccanismi seduttivi, dunque l'approccio più grossolano e semplicistico che viene immediatamente assorbito dalla massa di persone gay per comodità (e pedissequamente acquisito come stereotipo mentale dai meri osservatori esterni etero) evidentemente è rappresentato dall'importazione di meccanismi comportamentali preesistenti, sfruttandone il fine per cui sono stati ideati, non pensando al fatto che l'utilizzatore originario era diverso.

La questione identitaria è innegabile, ma poi uno si può chiedere: perchè viene preferito proprio quel particolare sistema comportamentale come idoneo a fondare la propria identità? Da un punto di vista antropologico penso si possa andare ancora più a fondo nel capire questi meccanismi, facendo un passo ulteriore.

Anche perchè non si può non tener conto del fatto che tali meccanismi sono in buona parte frutto di automatismi, non di scelte consapevoli e ragionate.
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editore
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da editore » mercoledì 2 gennaio 2013, 2:08

Telemaco ha scritto:Ma il fatto che vi siano stereotipi è chiaro. Però io mi chiedevo: da dove nascono questi stereotipi? Voleva essere un tentativo d'indagine ancora più a monte.
Per come la vedo io, nasce dalla visione eteronormativa della società: lo stereotipo "gay = donna (mancata)" generalmente non piace ai gay, ma è molto "apprezzato" dagli eterosessuali, li tranquillizza perché non incrina la visione eterosessista dalla mondo: il gay non è un uomo che ama un altro uomo - ciò creerebbe un cortocircuito -, ma è una donna nata in un corpo sbagliato a cui piace un uomo.

Il problema comunque non è come o perché nasca uno stereotipo, ma come contrastarlo. Se da un lato questo stereotipo è d'aiuto a persone con disforia di genere che trovano una loro collocazione, dall'altro crea solo confusione e imbarazzo, e contribuisce ad alimentare il pregiudizio.

Alyosha
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Alyosha » mercoledì 2 gennaio 2013, 9:45

Io proporrei come soluzione lo sterminio di tutti i gay effeminati, miserabili e sgualdrine che offendono l'onore del gay per bene e "serio", anzi siccome mi importa poco che siano gay propongo lo sterminio di tutti gli effeminati. Infondo sono facilmente identificabili e non costerà tanto. Il maschio deve essere serio, virile e tutto d'un pezzo s'intenda, sopratutto il gay che ha da reggere il peso della virilità. Tranne quelli con i pantaloni rosa che inece mostrano tendenze suicide, quelli basta solo prenderli per il culo un pochetto e fanno tutto da soli, risparmiandoci la fatica! Il gay è un maschio per un maschio e quindi un maschi al quadrato che scherziamo! Avevo scritto un discorso più lungo, ma è tempo perso insisto
"Chi è causa del suo mal pianga se stesso!".
Arrivederci

Calymero
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Calymero » mercoledì 2 gennaio 2013, 13:38

Alyosha ha scritto: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso!"
Concordo. Il problema sta in chi prova imbarazzo o fastidio, e credo che tra le righe ciò venga riconosciuto...

Micky93
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Micky93 » mercoledì 2 gennaio 2013, 16:25

Alyosha è stato molto duro, molto più di quanto potrei esselo io nonostante le mie idee sugli effemminati. Essendo però io contrario ad ogni forma di violenza in quanto forma di mutismo del pensiero, ho cercato di dare delle radici alle mie idee, di andare a fondo criticando la cosa col ''tribunale della ragione''. Il problema degli effemminati, non è la loro omosessualità, ma la loro assoluta necessità di attenzioni. Questa ''fame di attenzioni'', è qualcosa che accompagna l'esistenza umana, e se non viene soddisfatta minimamente, il rischio che si corre è la psicosi. Non è un caso se un Robinson Crusoe, rimasto solo su un'isola si facesse amico un pallone da rugby. Il problema di queste persone, è quindi un'enfasi smodata nella loro famelicità di attenzioni.

Ora, detto che in questo caso la sessualità smette di essere ''causa'' della fame di attenzioni, dobbiamo stabilire un nuovo rapporto tra l'effemminatezza e la prima.

Conosco persone eterosessuali, che hanno potuto togliere di dosso la fame di attenzioni fingendo malattie o enfatizzando delle presunte sintomatologie. C'è una malattia psicologica vera e propria, la sindrome di Munchausen, che colpisce soprattutto soggetti che in tenera età non godettero di nessuna attenzione da parte dei famigliari, e videro quest'ultima essere data in maniera smodata a fratelli o sorelle. La Munchausen, induce la persona a enfatizzare malanni, sintomi e quant'altro al fine di ricevere in cambio delle proprie lamentele delle attenzioni, e non conta la qualità di queste ultime: anche un medico che chiede ''come si sente oggi?'' diventa una soddisfazione.
Detto ciò, che rapporto viene a stabilirsi tra sessualità e effemminatezza smodata e ostentata? Il nuovo rapporto è che l'effemminatezza, è la strategia usata da un omosessuale frustrato dalla propria condizione psichica, che è diverso dal dire ''condizione umana'' poichè quest'ultima è la propria sessualità, ed essa si limita ad offrire, tra le altre possibilità di sfamare la propria fame di attenzioni, l'effemminatezza ostentata.
In altre parole, dinanzi alla frustrazione derivante dal non avere soddisfatta pienamente la propria libido narcisistica, mentre un eterosessuale può essere più portato a sviluppare una pseudosindrome di Munchausen, un omosessuale trova sullo stesso vassoio, oltre alle possibilità dell'eterosessuale (che non riguardano solo il fingersi malato, ma anche cose più banali come la megalomania, l'inventarsi storie su storie che appagano solo il proprio pensiero ecc), anche quella di sembrare una donna intrappolata nel corpo di un uomo.
L'effemminatezza e l'ostentamento di quest'ultima, in ultima istanza altro non sono che l'espressione di un disagio psichico che può spesso andare oltre la propria sessualità. É solo la strategia usata dall'omosessuale che sente necessità di sentirsi criticato perchè magari mette un paio di tacchi o il mascara. In queste persone, vale la regola ''che se ne parli bene o che se ne parli male, basta che se ne parli'' poichè anche il solo venire presi in giro per queste cose costituisce di per sè una conferma della propria esistenza, ed ogni conferma di tale entità è un'attenzione. In più, tali atteggiamenti sembrano ricevere spesso e volentieri il favore delle ragazze, che vedono in questi ragazzi un'amica fidata con cui andare a fare shopping, per esempio. Questo fa da input per aumentare la propria effemminatezza, che quindi va avanti in un circolo senza fine, poichè alla propria effemminatezza aumenta il numero di attenzioni ricevute dalle nuove ''amiche'' le quali si rivelano puntualmente più interessate ad avere un amico gay da mostrare come una borsetta nuova più che alla vita di questa persona, tanto ipnotizzata dall'essersi fatta degli amici da non riuscire più a distinguere, per dirla con una canzone di Florence and the machine, ''chi è l'agnello e chi è il coltello''.

In conclusione, e questo vale non solo per l'effemminatezza, ogni ostentazione è sempre negazione di qualcosa che va contro l'ostentazione stessa. Non si sente il bisogno di ostentare ciò che non manca, perchè si comprende la sua presenza e la si fa bastare.
Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.

Hannah Arendt.

holden78
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da holden78 » mercoledì 2 gennaio 2013, 17:01

Per prima cosa pongo una domanda:
Per quale ragione, in una società spietatamente omofobica, un gay dovrebbe scegliere d'essere effemminato e non virile col marchio doc, se questa fosse realmente una alternativa?
Uomini che amano uomini da uomini, se tutta la diversità sessuale si fosse limitata a questo, credo che non esisterebbe nemmeno il termine omofobia ...

Ciò che da fastidio è la contraddizione, l'opposizione tra l'immagine del modo in cui un uomo dovrebbe essere e quella di com'è un " uomo femminile", questa è la bestemmina ... Se si smettesse di pensare a come dovrebbe essere un uomo scomparirebbe un istante dopo il problema del disagio verso gli "effemminati"...

Se dovessi sentirmi libero di esprimere esteriormente la mia identità non potrei non indossare delle calze femminili, una gonna lunghissima, una magliettina scollata, e ovviamente un reggiseno. E non potrei non essere felice di tingermi gli occhi di nero e le labbra leggermente di rosso.
Ciò mi permetterebbe di ritrovare una parte di me negli abiti e nel trucco, al contrario di adesso in cui la mia immagine è assolutamente anonima, perchè poco o nulla è come vorrei che fosse.
Ciò non vuol dire che anche adesso io non abbia la mia identità, ma non mi sento libero di esprimerla pienamente, se non nella mia immaginazione ...
E ciò che non si può esprimere pienamente rimane in parte soffocato, perchè ogni individuo avverte il bisogno di ritrovarsi al proprio esterno, di riconoscersi nelle rappresentazioni esterne di se, e nel mio caso nella sensualità di un rossetto, nella magia di un velo di nero sugli occhi, nello smalto rosso fuoco, nei colori dolci o provocanti, in un orsacchiotto indifeso...

Mi sono sempre sentito un pò o forse molto femmina, si da sempre, ma ho preferito reprimerlo per evitare di trascorrere l'adolescenza tra le pareti della mia camera, anzi nemmeno quelle ...

Dovremmo iniziare a pensare che le persone vadano lasciate libere di esprimersi, che la libertà sia questo in definitiva, e che il problema del disagio a causa degli "effemminati" sia un falso problema, che dipende interamente da chi lo vive. E la domanda da porsi dovrebbe essere questa " Come faccio a smettere di provare un senso di disagio quando mi ritrovo accanto un "ragazzo effemminato", qual è il pregiudizio che mi spinge a provare questo disagio, in che modo posso estirparlo"?

Calymero
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da Calymero » mercoledì 2 gennaio 2013, 17:12

Immagino un giovane ragazzo che DEL TUTTO SPONTANEAMENTE si ritrovi un tono di voce delicato, abbia modi graziati e assuma gesti femminili (non mi dite che non esistono o che non li avete mai visti), e per questo motivo venga bistrattato e umiliato dai suoi compagni di classe, e ne soffra terribilmente… Immagino lo stesso ragazzo che, affacciandosi su questo forum alla ricerca di risposte, si senta appiccicato addosso questa presunta etichetta/stereotipo dell’effemminato leggendo certe strane teorizzazioni… Gli saremo stati di grande aiuto.
holden78 ha scritto:Mi sono sempre sentito un pò o forse molto femmina, si da sempre, ma ho preferito reprimerlo per evitare di trascorrere l'adolescenza tra le pareti della mia camera, anzi nemmeno quelle
Tranquillo, voglio proprio vederli tutti questi tipi assulutamente virili e insospettabili!
holden78 ha scritto:Dovremmo iniziare a pensare che le persone vadano lasciate libere di esprimersi, che la libertà sia questo in definitiva, e che il problema del disagio a causa degli "effemminati" sia un falso problema, che dipende interamente da chi lo vive. E la domanda da porsi dovrebbe essere questa " Come faccio a smettere di provare un senso di disagio quando mi ritrovo accanto un "ragazzo effemminato", qual è il pregiudizio che mi spinge a provare questo disagio, in che modo posso estirparlo"?
Appunto.

holden78
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Re: ma come vi comportate con i ragazzi effemminati?

Messaggio da holden78 » mercoledì 2 gennaio 2013, 17:25

Ho scritto il post prima di leggere quello di Micky93, per cui a quanto scritto sopra aggiungo:

Qualunque sia la ragione che spinge me a desiderare d'essere femminile, non deve avere alcuna importanza agli occhi degli altri , l'importante è che io possa sentirmi libero di esprimere la mia identità, e che nessuno si permetta di esercitare qualsiasi tipo di violenza nei miei confronti per il modo in cui sono o credo di essere...
Non è in discussione il fatto di essere simpatici, ma il fatto di essere

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