Anche abbassare lo sguardo smarrito è un bell'indizio, un etero se lo fissi ti risponde con uno sguardo per la serie "che cazzo guardi?".lo sguardo: se qualcuno ti fissa o sostiene il tuo sguardo a lungo, può essere perchè interessato (io però, seppur gay, non saprei fissare nè reggere lo sguardo di uno sconosciuto per più di qualche frazione
Gay radar, un concetto di empatia
Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Dalle ultime risposte mi sembra di evincere che c'è
1) carattere sociale: l'omosessuale tende a stare in gruppi con ragazze e a preferire, in materia di eterosessuali, ragazze. pregio:immediatezza della caratteristica: non serve comunicare con l'interessato per capirne di più. difetto:al solito, esistono eterosessuali che stanno con ragazze per rari che siano. Inoltre, non siamo a conoscenza del contesto entro il quale ci troviamo: magari vedo un ragazzo insieme a 3 ragazze, ma il gruppo potrebbe non essere sempre composto così. Anche qui: cercare di far funzionare l'istinto...
Integrazione alla tecnica degli sguardi per differenza di comportamento: l'eterosessuale tendenzialmente risponde ad uno sguardo insistente sentendosi colpito nell'orgoglio: reazione ''che cazzo ti guardi'' come dice Alyosha. L'omosessuale potrebbe anche abbassare lo sguardo in modo perso, chiedendosi il perchè di una tale insistenza. Il solo fatto che se lo chieda però, corrisponde a un processo cognitivo ulteriore: l'attenzione è spostata verso quello sguardo per qualche motivo.
1) carattere sociale: l'omosessuale tende a stare in gruppi con ragazze e a preferire, in materia di eterosessuali, ragazze. pregio:immediatezza della caratteristica: non serve comunicare con l'interessato per capirne di più. difetto:al solito, esistono eterosessuali che stanno con ragazze per rari che siano. Inoltre, non siamo a conoscenza del contesto entro il quale ci troviamo: magari vedo un ragazzo insieme a 3 ragazze, ma il gruppo potrebbe non essere sempre composto così. Anche qui: cercare di far funzionare l'istinto...
Integrazione alla tecnica degli sguardi per differenza di comportamento: l'eterosessuale tendenzialmente risponde ad uno sguardo insistente sentendosi colpito nell'orgoglio: reazione ''che cazzo ti guardi'' come dice Alyosha. L'omosessuale potrebbe anche abbassare lo sguardo in modo perso, chiedendosi il perchè di una tale insistenza. Il solo fatto che se lo chieda però, corrisponde a un processo cognitivo ulteriore: l'attenzione è spostata verso quello sguardo per qualche motivo.
Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.
Hannah Arendt.
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Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Girando in rete ho trovato questo, anche se sinceramente non so se credere o meno a quanto c'è scritto
http://nymag.com/news/features/33520/
Magari vi fa piacere leggerlo
http://nymag.com/news/features/33520/
Magari vi fa piacere leggerlo
"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."
Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Interessantissimo questo articolo, Totoro... In pratica riprende qualche concetto di fisiognomica in chiave moderna per cercare un approccio più fisico che mentale, che noi abbiamo escluso a priori, principalmente perchè credo avremmo dovuto appellarci a stereotipi.
Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.
Hannah Arendt.
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Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
di solito quando guardo una persona matura over di età capita che incrocio i suoi occhi, ma ovviamente se lo sguardo è ricambiato per qualche frazione di secondo, questo non vuol dire che la persona è interessata. Mentre oltre allo sguardo se c'è un sorriso, oppure continuando a camminare come se nulla fosse, entrambi si girano dopo un pò basta attendere gli eventi, per avere eventuale conferma di ciò che ci si augura. Devo dire che una volta era molto più facile inquadrare una persona che avesse il nostro stesso orientamento, mentre adesso molto più difficile... gayradar mal funzionante? oppure semplicemente tutti hanno comprato un computer e si sono trasferiti nel mondo gay virtuale per conoscere le persone, e di conseguenza gli approcci mentre si passeggia per strada casualmente si sono estinti?
- il principe
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- Iscritto il: venerdì 20 novembre 2009, 15:21
Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
LA FIERA DEL LUOGO COMUNE.
Non ho molto altro da dire al riguardo del topic.
Non ho molto altro da dire al riguardo del topic.
"Warping the minds of men and shepherding the masses has always been your church's domain. You lure sheep with empty miracles and a dead god".
Sydney Losstarot - Vagrant Story
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Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Il principe: questo si che è un intervento costruttivo, complimenti. Suppongo tu non abbia nemmeno letto l'intero topic, ma tranquillo non ci servono nichilisti, grazie.
Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.
Hannah Arendt.
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Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
I luoghi comuni esistono per un motivo, basta prenderli con le dovute cautele.
"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."
- il principe
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- Iscritto il: venerdì 20 novembre 2009, 15:21
Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Spendo due parole per difendermi:
Un piccolo chiarimento sulle circostanze che mi hanno portato a sintetizzare il mio pensiero in quel modo:
Ultimamente le mie orecchie sono state esposte con frequenza a spropositi sull'omosessualità senza che io potessi fare nulla per cambiare l'opinione altrui, a tal punto che sto dubitando che sia possibile estirpare convinzioni antiche e radicate quanto quelle che riguardano il rapporto fra i sessi, e di riflesso quelle riguardanti l'omosessualità.
In questo contesto leggo il topic e capisco: Non ci sarà mai salvezza per nessuno di noi.
E' proprio l'aver letto l'intero topic che mi ha suscitato sconforto. Da un qualunque ingenuo eterosessuale posso aspettarmi (e tollerare) una incondizionata adesione a questo modus cogitandi retrogrado, ma sentire riaffermare certi preconcetti da altri omosessuali è semplicemente disarmante.Micky93 ha scritto:Il principe: questo si che è un intervento costruttivo, complimenti. Suppongo tu non abbia nemmeno letto l'intero topic, ma tranquillo non ci servono nichilisti, grazie.
Un piccolo chiarimento sulle circostanze che mi hanno portato a sintetizzare il mio pensiero in quel modo:
Ultimamente le mie orecchie sono state esposte con frequenza a spropositi sull'omosessualità senza che io potessi fare nulla per cambiare l'opinione altrui, a tal punto che sto dubitando che sia possibile estirpare convinzioni antiche e radicate quanto quelle che riguardano il rapporto fra i sessi, e di riflesso quelle riguardanti l'omosessualità.
In questo contesto leggo il topic e capisco: Non ci sarà mai salvezza per nessuno di noi.
"Warping the minds of men and shepherding the masses has always been your church's domain. You lure sheep with empty miracles and a dead god".
Sydney Losstarot - Vagrant Story
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Re: Per un concetto di empatia: il ''gay radar''
Gli stereotipi hanno tutti un fondo di verità, è inutile che ci nascondiamo.
Va bene pretendere l'integrazione, combattere i pregiudizi et cetera, ma mettersi le fette di prosciutto di fronte agli occhi, pur di non vedere, mi puzza tanto di omofobia interiorizzata.
Va bene pretendere l'integrazione, combattere i pregiudizi et cetera, ma mettersi le fette di prosciutto di fronte agli occhi, pur di non vedere, mi puzza tanto di omofobia interiorizzata.