Come sto? Bene, lo studio sta procedendo alla grande e la salute è ok, ma oggi, avrei voglia di piangere, mettermi sotto le coperte e piangere di un pianto sincero, vivo, inspiegabile, e piangendo liberarmi di quelle lacrime che affollano silenziosamente la mia mente.
Terminato un periodo di studio, durante il quale non ho visto più la luce del giorno e della luna ecco che mi posso riconcentrare su altri aspetti della mia esistenza. Ritorna la nostalgia delle tavole del palcoscenico, ritorno a fare mille progetti, e ritorna la considerazione che
"Solo, sono solo, sono sempre stato solo" da un lato ne vado fiero, vuol dire essere autonomi, indipendenti, e responsabili concretamente di se stessi ma poi... "Solo, resterai solo" mi fa terribilmente paura. Qualche tempo fa qualcuno aveva scritto che ci si può sentire soli anche in mezzo a una folla, è un'idea che condivido, la solitudine è una questione mentale, forse.
Ora non so di cosa ho bisogno, se ho necessariamente bisogno di qualcosa ma
c'è in me il rammarico di non saper più piangere, di non volersi scoprire più fragili di quel che si pensa, ma anche dell'essere sempre e comunque insaziabile, mai felice, sempre alla ricerca di una perfezione che potrebbe esistere ma forse non per me. Mi sento crudele verso me stesso.
Pensieri sparsi
Re: Pensieri sparsi
Oh! Amleto... "mi sento crudele contro me stesso" , come hai fatto a inventare una frase così bella ? E' così espressiva e diretta. Nella sua brevità racchiude un vissuto molto particolare, che ognuno di noi conosce molto bene. Essere crudeli con se stessi significa proprio non avere compassione della nostra stessa sofferenza, ma piuttosto infierire quando già siamo al tappeto. Perchè lo facciamo?
Mi pare che i tuoi pensieri sparsi nascondano questa domanda...
Mi pare che i tuoi pensieri sparsi nascondano questa domanda...
Re: Pensieri sparsi
Ciao Barbara,
l'espressione l'ho rubata ad un teorico teatrale, Antonin Artaud!
ti ringrazio per la risposta, forse si, alla base c'è anche un chiedersi perchè continuo a voler vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma ogni volta che cerco di delineare il mezzo pieno mi rendo conto terribilmente che non mi basta. Ad ogni modo proverò a godere di quello che ho.
l'espressione l'ho rubata ad un teorico teatrale, Antonin Artaud!
ti ringrazio per la risposta, forse si, alla base c'è anche un chiedersi perchè continuo a voler vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma ogni volta che cerco di delineare il mezzo pieno mi rendo conto terribilmente che non mi basta. Ad ogni modo proverò a godere di quello che ho.
Re: Pensieri sparsi
Ciao!
Concordo sul fatto che siamo sempre soli, gli altri non sono che compagni di viaggio (più o meno duraturi) ma in fondo in fondo il nostro è un cammino solitario..
E' necessario imparare ad accettare la solitudine di fondo, il fatto che in certe situazioni si è necessariamente soli... solo così possiamo davvero gioire del rapporto con gli altri.. a mio avviso chi cerca col rapporto con gli altri di riempire la propria solitudine fallisce doppiamente..
Anche io mi sento crudele.. sempre affannato verso nuove mete, sempre alla ricerca di una perfezione irraggiungibile.. talvolta troppo stanco per continuare e tuttavia non mi do pace..
La definizione di uomo come "dio mancato" è a mio avviso lucidissima per descrivere questa meravigliosa condanna che ci affligge e che fa tanto soffrire ma che ha permesso di raggiungere certe vette nelle arti e nelle scienze...
Concordo sul fatto che siamo sempre soli, gli altri non sono che compagni di viaggio (più o meno duraturi) ma in fondo in fondo il nostro è un cammino solitario..
E' necessario imparare ad accettare la solitudine di fondo, il fatto che in certe situazioni si è necessariamente soli... solo così possiamo davvero gioire del rapporto con gli altri.. a mio avviso chi cerca col rapporto con gli altri di riempire la propria solitudine fallisce doppiamente..
Anche io mi sento crudele.. sempre affannato verso nuove mete, sempre alla ricerca di una perfezione irraggiungibile.. talvolta troppo stanco per continuare e tuttavia non mi do pace..
La definizione di uomo come "dio mancato" è a mio avviso lucidissima per descrivere questa meravigliosa condanna che ci affligge e che fa tanto soffrire ma che ha permesso di raggiungere certe vette nelle arti e nelle scienze...