P.P.S. (SOLO PER NICO89): Lo metto sopra per fare un favore a Nico89 che può leggere la replica al suo off-topic saltando di capo piede tutto il resto. Non è l'omeopatia in sé un truffa, ma il modo con cui viene commercializzata. Se ragioniassimo come fai tu anche la medicina tradizionale sarebbe un'autentica truffa, visto che non hai neanche idea di quante truffe girino intorno all'industria del farmaco tradizionale. Le case farmaceutiche sono delle carogne, che impaccano farmaci a cifre da capogiro. Noi non ce ne accorgiamo perché (ancora per poco) è tutto gratis. Un singolo antibiotico endovna viaggia su cifre che vanno dalle 450 euro alle 600. Una somministrazione di un oncosoppressore sperimentale fa dalle 1200 alle 1600 euro (a singola somministrazione). Cioè con una singola somministrazione (ne serve in qualche caso anche più di una al giorno), che al massimo ti allunga la vita di qualche mese (e vedi che vita!), ci paghi lo stipendio di un ricercatore per un mese. Appena decade il brevetto crolla il prezzo del farmaco. Al che viene spontanea la domanda: ma se smettessismo di importare farmaci e ci pagassimo la nostra bella ricerca? Più lavoro, più prestigio, più cure, meno costi. La risposta è facile: Se lo commercializzasse lo stato a prezzi di costo le case farmaceutiche come guadagnerebbero? Poi però quando si parla di sanità, si parla sempre di tagliare posti letto e posti di lavoro, perché gli interessi dei potenti non li tocca mai nessuno.
Dove c'è un commercio c'è sempre possibilità di lucro, questo però con gli effetti presunti dell'omeopatia non centra nulla. La cura può risultare al massimo inefficace, anche se è stato dimostrato (sopratutto sugli stati psichici) che qualche effetto lo sortisce e se funziona è pur sempre una valida alternativa al farmaco (tra parentesi prima si curava tutto con le erbe, quindi in effetti l'omeopatia è un tornare alle origini della medicina). Sarebbe pericoloso e passibile di reato solo il caso in cui l'omeopata curasse patologie gravi con quei metodi, determinando un danno per la salute del paziente. Dire che con le erbe ci curi un tumore sarebbe una truffa, dire che alcune erbe posso aiutare nelle prevenzione dei tumorei per essempio assolutamente no. Ad ogni modo quando diventerai dottore vedrai pure tu quanta speculazione gira sui farmaci, ti divertirai
. Personalmente non difendo e non condanno l'omeopatia, ognuno si curi con i metodi che preferisce. Se la domanda è la caricherei sul servizio sanitario nazionale come alternativa la risposta è si. Limitatamente a certe sintomatologie e come supporto alla medicina tradizionale, ma si.
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Tranquilla Elsa sono meno agitato di quel che sembro a parte che proprio la tua obiezione l'avevo colta. Non sono affatto infastidito dall'essere obiettato comunque, è l'esatto contrario proprio perché penso che infondo stiamo tutti dicendo la stessa cosa non capisco perché mi si muovano certe obiezioni. Vi lascio con questo meraviglioso film:
http://www.youtube.com/watch?v=QNVmrGXLgI8
Spiega tutto quello che voglio dire molto meglio di me. In quel luogo che pare proprio un manicomio, al di là degli irrecuperabili che restano tutti sullo sfondo si vedono un gruppo di persone che si credono solo pazze, ma che in realtà non sono più svitate della gente che sta fuori, una persona sanissima diventare pazza (il protagonista) e un genio che finge per anni di essere pazzo pur di non tornare in carcere (l'indiano muto). Il film rappresenta bene quello che vi voglio dire, perché a fronte di un gruppo di persone oggettivamente irrecuperabili, per cui l'unica soluzione possibile è alleviare il sintomo con la medicina (sono quelli che restano sullo sfondo del film) ci sono un mucchio di altre persone che non sono neanche pazze, ma che vengono indotte a certi comportamneti da altri o i cui comportamneti sono considerati devianti dalla società che li ospita.
Per queste persone la farmacologizzazione (un tempo l'internamento) è l'unico vero problema o comunque solo un aggravio in più.
CHI SI ANNOIA SALTI PURE QUESTA PARTE...
Va poi considerato che ogni "sintomo" ha una valenza sociale. La nostra società non considera l'espressione artistica un sintomo e in molta misura nemmeno l'alcol (viene molto tollerato) o il fumo di tabacco, considera invece un sintomo l'atto violento (jack lo squartatore, la diva di Cogne) e ha considerato per molti secoli un sintomo l'omosessualità. Vada per l'arte in tutte le società in pratica è considerata una cosa bella, quindi è per tutti un modo positivo di scaricare le proprie nevrosi (più in generale, il fare, il manipolare le cose). Chi fa uso di alcolici, anche se non necessariamente alcolizzato, spesso e volentieri è un depresso cronico (sta curando farmacologicamente la sua depressione col fai da te), chi fa uso di sigarette spesso e volentieri è anche un nevrotico (vale per tutti si: si sto paragonando lo psicofarmaco esattamente ad alcol e sigarette i cui principi attivi agiscono esattamente come gli psicofarmaci). Veniamo agli atti violenti: se fossimo vissuti nell'antica roma e avessimo mostrato tendenze omicide probabilmente saremmo finiti a guidare qualche leggione e se andava bene a capo dell'esercito e poi di Roma (oggi finiremmo in carcere) o al più se nascevamo schiavi finivamo dentro il colosseo omagiati dal popolo a suo di applausi. Anche oggi se dico che l'omicidio è consentito tutti pronti a gridare allo scandalo, ma solo perché viviamo in una società ipocrita che dedica 88874 puntate di porta a porta al delitto di Cogne e si scorda che propri concittadini (i soldati) stanno contribuendo a sterminare, bruciando vivi centinai e centinai di bambini nel mondo (è vero non italiani, psero lo consideriate sempe un omicidio). Questa è proprio schizzofrenia sociale lo stesso identico comportamente una volta è punito dalla legge l'altra volta premiato, tanto che definiamo eroi di guerra dei potenziali o attuali omicidi. E ancora se il nostro affamato jack fosse nato dentro qualche tribù africana la sua tendeza a cannibalizzare avrebbe riempito d'orgoglio il papa: "Bravo figlio mio, così si addenta l'avambraccio!", gli avrebbe plaudito il padre. Infine viene il più bello cari amici omosessuali, perché questa svolta invece ce la stiamo vivendo in diretta:
L'omosessualità per secoli considerata un sintomo, un comportamento socialmente riprovevole, da qualche anno non viene più curato perché la società ha accettato/sta accettando questo comportamento. E guardate che non sono bazzeccole, prima (in un tempo ormai lontano per fortuna) l'omosessualità veniva considerata la causa di guerre, un'autentica minaccia per la pace nel mondo. Altro che omicidio, in confronto è acqua fresca!
Non solo gli etero, ma anche i gay possibilmente consideravano il loro stesso comportamento una malattia (da cui l'espressione attuale omofobia interiorizzata). Cosa sta succedendo? Che piano piano chi era considerato malato (i gay) sta diventando sano e chi era considerato sano (gli etero che li vessavano) sta diventando malato, nasce allora la parola omofobia. Sinteticamente (si fa per dire) per queste ragioni, la prima cosa che fece Freud, la più importante, perché pa la premessa stessa della psicoanalisi è sostenere che ogni patologia mentale è una patologia SOCIALE. E' così solo che è difficile accettralo. Non è che l'omosessualità non è mai stata una malattia e solo oggi ce ne siamo accorti è proprio che l'omosessualità prima era una malattia e adesso non lo è più. I CONCETTI CREANO REALTA' NEGLI EFFETTI CHE SONO CAPACI DI PRODURRE. Questa è la cosa più difficile da capire e che meno ci vuole entra nel cervello. Oggi la depressione, giustamente aggiungo io, viene considerata una malattia gravissima, causa di enormi disagi. Se andavi a dire una cosa del genere all'indomani della guerra mondiale per esempio ti avrebbero riso tutti in faccia e scendendo ancor apiù giù nel tempo non ti avrebbero proprio capito (cos'è la depressione? Ti avrebbero risposto).
In realtà oggi noi consideriamo particolarmente gravi e degni quindi di una visita psscichiatrica, quei comportamenti che più ci disgustano socialmente (nel senso che generano proprio reazioni di stomaco). Posso fare esempi che ancora oggi disgustano e che ci trovano tutti d'accordo: l'autolesionismo, il suicidio, la tossicodipendenza ecc. ecc. Voi mi risponderete, sempre con la vostra retorica facile allo scandalo: "ma che dici, l'autolesionismo è sbagliato in sé, tu sei un relativista!" e io allora vi ci metto sopra pure l'omosessualità, che tra l'altro spesso è associata a questo tipo di comportamenti proprio perché nella società solleva/sollevava lo stesso tipo di disgusto (nei manicomi spesso e volentieri ci finivano anche i gay, roba che oggi le terapie riparative sembrano persino belle!).
... E RIPRENDA DA QUI
Questo appena riassunto (sempre si fa per dire) è l'approccio psicoterapeutico, vale per ogni corrente psicologica a prescindere poi dalle diverse tecniche ed evoluzioni storiche, perché è l'esatto motivo per cui nasce l'idea di guarire i malati di mente e non di lenirne i sintomi o ridurne il danno. L'approccio psichiatrico è totalmente diverso, la mentalità dello psichiatra completamente diversa, perché si concentra sull'individuo, sulla patologia. Infine molto spesso, fanno l'errore che fanno in genere i medici, ovvero finisco col rapportarsi con la malattia e non con il malato. Se considero la persona come un corpo da tagliuzzare a parte la precisione sparisce la differenza tra macellaio e chirurgo, da cui la colorita metafora che ha destato tutto lo scalpore delle solite anime belle. In questo caso un'atteggiamento che già di base non mi convince diventa addirittura dannoso.
Focalizzare l'attenzione sul singolo è sempre un caricare sul singolo un problema, un cortocircuito che è sempre relazionale. Ma poi vi dico un'altra cosa, secondo voi una famiglia che ha in casa uno schizzofrenico o un depresso cronico, non va curata anch'essa? Almeno a loro un supporto psicologico lo diamo? E invece proprio niente. Questo solo perché siamo barbari e incivili. Quando si ammala qualcuno in casa (vale per tutte le malattie) si ammala tutta la famiglia. Che facciamo diamo il farmaco pure a loro? Spero di essere stato più chiaro. Mi scuso infine con lucadaria, ha ragione Elsa tutta questa discussione ormai esula dalla sua situazione ed è diventata più una discussione astratta du opinioni personali. Mi scuso per questo e prometto dopo questo papelo di aver finito (promessa da marinaio ovviamente).
P.S.: Come vedete dire che gli psichiatri sono macellai e conviene non andarci è molto meno politicamente corretto ma più sintetico. CHI SI E' ANNOIATO E NON HA LETTO QUELLO CHE C'ERA NEL MEZZO HA TUTTA LA MIA STIMA. IO PER PRIMO NON LEGGEREI TUTTO QUESTO PIPPOTTO CHE HO SCRITTO (tant'è che non rileggo mai quello che scrivo), PERÒ MI FACCIA ANCHE LA CORTESIA DALL'ASTENERSI DAL POLEMIZZARE SUL NULLA CON ME. GRAZIE!