Il mio rapporto con Dio

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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Gio92
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Il mio rapporto con Dio

Messaggio da Gio92 » venerdì 15 marzo 2013, 12:44

ciao a tutti.

Da pochi giorni è stato eletto il nuovo Papa. E purtroppo è omofobo, anche se la cosa non mi stupisce granchè.

Ma sinceramente, tutte questi rituali della chiesa, tipo il papa, i preti, le messe etc etc non è che mi interessano.
A me interessa Dio. Forse molte persone fanno confusione tra Dio e la Chiesa.

Premetto che sono cattolico ma non vado in chiesa, sinceramente, pregare in mezzo a tutta quella gente, ascoltare cosa dice il sacerdote, mi mette a disagio.
Preferirei andare in chiesa da solo a pregare, ma solo io e Dio.

Ho sempre avuto un bel rapporto con Dio. Ho sempre sentito la sua presenza, fin da piccolo. Sono sicuro che c'è uno spirito che guida il mondo, è presente e che mi protegge. Credo che forse sia il mio migliore amico. Io parlo con lui, ho un rapporto speciale. E se nella vita sono presenti delle coincidenze, io credo che è Lui a far sì che avvengano.

Credo che dopo la vita terrena ci sia un aldilà. Io ci credo davvero Ho perso i miei nonni a distanza di 4 anni ma sento sempre la loro presenza. E non credo sia una mia illusione, perchè a volte li ho anche sognati di notte, mi dicevano cose sagge.

Credere in Dio e nella vita ultraterrena è una cosa stupenda. Ovviamente la fede o ce l'hai o non ce l'hai. Non puoi scegliere di essere fedele. E' un pò come avere il talento per il disegno, anzichè per la musica. Ma attenzione, ripeto, per me Dio è una cosa e la chiesa è un altra. Non bisognerebbe fare confusione.
La chiesa è governata da uomini, che come tali sbagliano. Un uomo può essere un ignorante, un omofobo, un insensibile. Forse, e sicuramente, la chiesa non dipinge Dio in modo giusto.

Gesù diceva sempre "amatevi gli uni con gli altri, come io ho amato voi". Ecco, la parola è sempre quella, "amare". Ora, se si ama un uomo, o una donna, cosa cambia? Gesù predicava l'amore, e credo sia una cosa bellissima.

Dio ama tutti e ama anche me che sono omosessuale, perchè sono sempre Suo figlio.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

arrofus
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da arrofus » domenica 17 marzo 2013, 4:58

Ciao :)
Partendo dal presupposto che la Chiesa è una stupidaggine, e non c'entra nulla con dio; sinceramente il tuo post mi preoccupa un poco.

Dici che dio ti ama anche se sei omosessuale. Perché precisarlo? "Anche se"..."sono sempre suo figlio".
come se essere omosessuale fosse un problema per dio.

Sei sicuro di non essere influenzato da ciò che senti in Chiesa, televisione, radio, dai parenti, genitori, amici, che leggi sui giornali, libri, riviste che parlano continuamente di stupidaggini ecclesiastiche?
magari tutte queste fonti influenzano le cose in cui credi, che secondo te dipendono dal tuo rapporto con dio. A me sembra che tu sia pesantemente influenzato, dato che hai fatto tutto un preambolo per arrivare a dire che dio ti ama anche se sei omosessuale.

Ti faccio notare che i Musulmani credono che una donna deve essere uccisa se parla con un uomo (o qualche assurdità simile), e ne sono certi, saranno centinaia di milioni a crederlo. Per te diventa vero? Inoltre, molti Cristiani pensano che una donna che abbia il ciclo mestruale sia impura e che non debba essere toccata e che non si debba mangiare cibo cucinato da lei; dicono che lo ha detto dio. Quindi queste cose diventano vere?

Parli di Gesù. il quale avrebbe detto amatevi gli uni con gli altri: sai che tutte le storie riguardo Gesù sono favole elaborate, selezionate e modificate nei secoli dalla Chiesa, e che quindi se credi a qualcuna di queste favole credi alla Chiesa?
In realtà il Gesù religioso non disse mai di rigettare il Vecchio Testamento, in cui si parla di genocidi e di come trattare gli schiavi, quindi le tue idee su di lui andrebbero riviste.

sei sicuro che dio ti ami? sicuro che sia buono? sicuro di essere suo figlio?
sei sicuro che dio non odi gli omosessuali e non li condannerà all'Inferno?
qualche prova di qualunque tipo per giustificare le tue risposte, oltre al crederci? oltre al fatto che ti dia emozione?
quale dio poi, dato che l'umanità nella Storia ha creduto in migliaia forse di divinità? Perché presumi che la tua sia quella giusta?

Io ti dico queste cose non perché mi interessi se tu sia credente o meno, sei libero di credere a una superstizione infantile o un amico immaginario per quanto mi riguarda. E non sono ironico, dico sul serio.
Però mi preoccupo molto perché temo che potresti essere pesantemente influenzato da cose che dicono pazzi scatenati religiosi sull'omosessualità, che potresti stare male per queste pazzie parossistiche secondo le quali siamo essere intrinsecamente disordinati, un male morale, una minaccia per la pace e che facciamo parte del piano del demonio contro il popolo di dio.
Altrimenti, perché avresti scritto il post per precisare che dio ti ama, se non te ne fregasse niente di questi malati mentali che dicono che sei un peccatore destinato ad arrostire tra le fiamme eterne?

La preoccupazione mi sorge spontanea, perché tutte le cose che hai scritto sono un sunto di un opuscolo di catechismo, con la modifica che tu hai inventato che dio non condannerebbe l'omosessualità che dio non guiderebbe la Chiesa la (e se lo facesse? potrebbe essere un dio cattivo e maligno proprio come il papa).

Ti suggerisco di eliminare l'illusione di dio dalla tua vita.
Questo ti aiuterà anche a smettere di preoccuparti riguardo a come esseri reali o immaginari potrebbero giudicare il tuo orientamento sessuale.

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Gio92
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da Gio92 » domenica 17 marzo 2013, 13:30

Ok. nessuno può sapere se Dio esiste o meno.

Ma a me non preoccupa il mio post, ma mi preoccupa la tua risposta in merito al mio post.

Tutto questo odio che provi per uno spirito che io ho enunciato all'inizio mi preoccupa e parecchio. Vuol dire che non accetti i punti di vista degli altri. Ognuno è libero di credere chi vuole, e non deve rendere conto a nessuno. Se ho aperto questo topic è per condividere il mio punto di vista, la mia fede con gli altri.

L'ho detto già all'inizio del topic, la fede o ce l'hai o non ce l'hai. Tu non ce l'hai e si vede. Io ce l'ho. Ma io non ti giudico per questo, tu invece mi giudichi dicendo che il mio è un amico immaginario. La mia è semplicemente una fede per uno spirito che SECONDO ME esiste, e che non c'entra nulla con la chiesa.

Non sono influenzato da cio che dice chiesa, televisione via dicendo. Non me ne frega un cavolo. Proprio per questo ho una mia visione di Dio, che poi sia condivisibile o meno, questo è un altro discorso.
Se fossi stato influenzato dalla chiesa, probabilmente andrei a messa tutte le domeniche, mangerei l'ostia, mi andrei a confessare. Ma non faccio nulla di tutto questo perchè sono il primo a dire che la chiesa è un covo di ipocriti, magari anche omosessuali repressi che prima di dire che l'omosessualità rompe l'equilibrio che Dio ci ha dato, la famiglia tradizionale etc etc, dovrebbero fare i conti con la loro omosessualità.

Che poi di Dio se ne parla in chiesa questo è ancora un altro discorso.

E tutto il mio preambolo per dire che Dio mi ama perche sono gay l'ho fatto per far capire che nonostante tutte le cavolate che si dicono su Dio etc.etc. lui ama tutti, indipendentemente dall etero o dal gay.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da Elsa » domenica 17 marzo 2013, 14:19

Condivido l'idea che hai della fede, hai ragione Gio' Dio ci ama e basta.
Il problema non è essere etero o omo, non è l'orientamento a renderci giusti o sbagliati e come dico spesso, se lui ti ha donato la fede è già una risposta importante.
Un abbraccio
P.S. Come sempre spero che le mie parole non abbiano offeso nessuno in quanto scritte solo per rispondere Giò.

arrofus
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da arrofus » domenica 17 marzo 2013, 14:27

Non verrò certo a casa tua a intimarti di non essere più credente.
Io rispetto il tuo diritto a credere in delle favole e delle storie di fantasia, per quanto assurde siano; anzi, non mi interessa.

Poiché tu hai scritto un post ho condiviso il mio punto di vista sull'argomento, che poi è il punto di vista discendente dai fatti.
Se avessi voluto che scrivessero soltanto "persone di fede" avresti dovuto specificarlo prima.

Se sei sicuro di non essere influenzato dalla pazzia della religione riguardo al tuo orientamento sessuale, buon per te. Ti ho solo fatto notare che per tutte le altre cose che hai detto sei influenzato eccome.

Ciao :)

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Gio92
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da Gio92 » domenica 17 marzo 2013, 16:22

arrofus ha scritto:Non verrò certo a casa tua a intimarti di non essere più credente.
Io rispetto il tuo diritto a credere in delle favole e delle storie di fantasia, per quanto assurde siano; anzi, non mi interessa.

Poiché tu hai scritto un post ho condiviso il mio punto di vista sull'argomento, che poi è il punto di vista discendente dai fatti.
Se avessi voluto che scrivessero soltanto "persone di fede" avresti dovuto specificarlo prima.

Se sei sicuro di non essere influenzato dalla pazzia della religione riguardo al tuo orientamento sessuale, buon per te. Ti ho solo fatto notare che per tutte le altre cose che hai detto sei influenzato eccome.

Ciao :)
Questo è quello che credi tu.
Comunque finiamola quì, altrimenti potremmo stare a discutere all'infinito su questo argomento.

ciao ;)
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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marc090
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da marc090 » domenica 17 marzo 2013, 19:46

Ricordo all'utente Arrofus che l'articolo 1.2 prevede che:

In questo Forum è ammesso parlare di politica e religione nei limiti del rispetto delle opinioni altrui. Progetto Gay non ha alcun fine confessionale o politico, pertanto saranno oggetto di moderazione, tutti quei contenuti ritenuti lesivi sia per l'utenza, che per le finalità del forum stesso.

Se, essendo questo il secondo richiamo in tema, dovesse riverificarsi una mancanza di rispetto nei modi e nelle opinioni, rispetto ad altri utenti, da parte dell'utente arrofus, l'account dell'utente potrà essere sospeso senza alcun tipo di preavviso.

Per chiarimenti e delucidazioni è possibile contattare lo staff all'email progettogay.staff@gmail.com

Marc090
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay

Alyosha
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da Alyosha » domenica 17 marzo 2013, 21:37

Gio92 ti do la mia risposta personalissima, perché come te e come tanti credo che ciascuno di noi dopo essersi occupato di se stesso e aver così messo tra parentesi la questione religione torna a riconsiderarla dopo aver risolto diciamo così le urgenze. Io come ho dichiarato molte volte pur essendomi staccato abbastanza presto dalla religione sono di formazione protestante e sono abbastanza abituato all'idea di un primato della coscienza, per cui tenderei quasi spontaneamente a risponderti come ha fatto Elsa, non è possibile che un Dio compassionevole come quello cristiano non patisca assieme al gay. Ti direi senza pericolo di essere smentito che Cristo è gay, come è stato zingaro, ebreo, nero, storpio, nel senso che non può non essere innanzitutto compartecipe con gli ultimi e la loro sofferenza. Tuttavia pur condividendo proprio questo aspetto con i protestanti (il primato della coscienza), il protestantesimo non riuscì mai a convincermi fino in fondo per tante ragioni. Una è proprio quella cui ti accennavo, mi piaceva molto l'idea di un Dio incarnato, la cui parola è viva, capace di compatire (soffrire assieme) più che di giudicare, proprio perché consustanziato nella comunione dei credenti. E questo aspetto è sottolineato molto più presso i cattolici che per i protestanti, per i quali si parla più di commemorazione che di parola incarnata ed è molto più forte la dimensione individuale che collettiva.
L'altra ragione, direttamente legata alla prima, invece è la frammentazione della Chiesa protestante. Mi vengono in mente le famose parole "non guardare ai nostri peccati,. ma alla fede della tua Chiesa, e donale unita e pace secondo la tua volontà". Paiono scritte apposta per i protestanti. Perché se in effetti ognuno di noi si facesse la sua religione seguendo le sue convinzioni, ognuno di noi sarebbe una chiesa a sé stante (in America non dico che è così, ma quasi, il protestantesimo è diviso in mille chiese e chiesette), mentre la chiesa è innanzitutto comunità o comunione, più larga è la comunità e più la chiesa è universale. L'altro importante concetto del cattolicesimo dopo l'incarnazione, per me che ho sempre creduto nell'importantanza della condivisione della comunione (o comunismo), è proprio il senso della comunità. La religiona cattolica non esiste come religione del singolo, ma come spirito di una comunità. Lo spirito santo riemerge dalla comunità dei credenti, da verbo incarnato a parola scritta, pare siano state proprio le prime comunità a trascrivere i vangeli.
Mi sono chiesto se fosse possibile una fede senza chiesa allora, se fosse possibile come ti dicevo per ognuno di noi farsi il proprio Dio su misura. Da protestante ti direi si, da cattolico ti direi di no. E stetti in bilico tra questo "si e no" per un pò. Poi mi sono chiesto anche: Provenzano quando fu arrestato recitava il rosario, chissà come avrà piegato la religione ai suoi scopi per far coabitare i suoi gesti miserabili con la fede nel Cristo. Non sto affatto dicendo che io sia come provenzano (ancorché la Chiesa collochi il peccato di omosessualità fra i primi posti), però qual'è la differenza fra me e lui? La Chiesa definisce sia me che Provenzano dei gravi peccatori, perché dovrebbe sbagliarsi su me e avere ragione su Provenzano? Ne ho concluso che può esistere una fede senza chiesa, ma non una religione senza chiesa, perché la religione ha un senso solo nella misura in cui è condivisa, compartecipata, perché il senso profondo di una religione è, come ho provato a dire, proprio la comunità e non il singolo. Alla fine ho deciso di non appartenere a nessuna religione e adesso vivo questa cosa con serenità e gioia, come un apertura all'altro e senza rancore.
Per le ragioni che ti ho detto purtroppo però, considero le posizioni ufficiali della Chiesa essenziali (oneri e onori). Se il mandato fu dato a Pietro perché fondasse la Chiesa di Cristo i suoi successori sono responsabili di definire i contorni e i limiti della comunità, ovvero di orientarla verso l'unità. Le posizioni ufficiali della Chiesa sono esattamente la ragione per la quale pur non considerandomi un peccatore (non per la questione dell'omosessualità quanto meno) non posso considerarmi parte della comunità dei credenti, almeno finché Lei seguiterà a sostenere visioni non compatibili con la mia morale. Perché di una cosa sono certo esiste e come una moralesenza Chiesa. Detto alla buona non fonderei un'altra chiesa, ma di certo decido di non far parte di questa qui. Le posizioni ufficiali hanno un peso assoluto e non sono assolutamente trascurabili, le opinione dei vari catechismi, le parole del Papa le posizioni della CEI ecc. ecc. definiscono l'orientamento della comunità religiosa. Ci sono ampi, ampisssimi margini di tollernza è ovvio. Guai a considerare la comunità un blocco monolitico, è molto più un "dialogo" tra centro e periferie (al plurale). Per queste ragioni capisco perfettamente chi, mosso da una fede maggiore della mia, fa la scelta di restare e "dialogare" con il centro, questa scelta ha un senso, ma non il mio.
La domanda per me allora diventa: può esistere una comunità senza religione? In senso stretto di religione probabilmente si, in senso lato credo proprio di no. Ogni comunità celebrerà i suoi erori e i suoi dei.
Alla fine ho deciso di tenermi la mia fede senza chiesa, consapevole però che questa fede non mi permette di abbracciare nessuna religione. Però ho fede (forse meglio fiducia) nella condivisibilità, nel consenso razionale (come ho scritto altrove), nella capacità di costruire una "rete", una maglia fra le persone e in questo sensso farsi "pescatori di uomini". Ho fede nella comunità come salvezza e redenzione dell'uomo e questa è la mia religione in senso lato. In questo senso così largo, la mia fede resta "sostanza di cose sperate", capacità di progettare il futuro, rappresentarmelo secondo orizzonti ideali e più la realtà fa schifo e più bisogna allungare quei tiranti, alzare gli ogni in cielo per raffigurarsi il paradiso in terra: a ognuno secondo i proprio bisogni. Ho fede nell'uomo e nel suo spirito comunitario, ma la mia è proprio una fede nel senso in cui dicevo prima, perché tante volte, troppe invece mi accorgo di quanto siano vigliacchi gli egoismi e quanto sia tiranno l'uomo.
Queste insomma le mie personalissime conclusioni su tutta questa storia.
Ultima modifica di Alyosha il domenica 17 marzo 2013, 22:26, modificato 2 volte in totale.

barbara
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da barbara » domenica 17 marzo 2013, 22:21

Comunque Gio ha scritto "anche me" e non "anche se"...
Personalmente credo che ognuno debba e possa scegliere in cosa credere. Per alcuni può essere assurdo credere in Dio per altri è assurdo non crederci.
Io non mi sento atea e dunque le sue parole per me hanno un senso.

ronny88
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Re: Il mio rapporto con Dio

Messaggio da ronny88 » domenica 17 marzo 2013, 22:40

Io sono ateo e penso che l'uomo possa progredire solo quanto la società riuscirà a fare a meno della consolazione della religione e accettare consapevolmente il gravosissimo peso della propria responsabilità e della propria totale ed incondizionata libertà..

Ma questo è il mio personalissimo pensiero, pur non condividendo le posizioni ho sempre ammirato i grandi mistici e coloro che vivono con gioia e serenità una fede religiosa..
Quel che non sopporto sono i fanatismi e gli estremismi.. o peggio coloro che vivono la religione solo come una pratica socialmente conveniente..

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