In famiglia dopo il coming out

Adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori
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candido
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In famiglia dopo il coming out

Messaggio da candido » giovedì 14 marzo 2013, 16:14

Tutto va meglio.
Con l'università sto provando a riprendere,e sembra che la cosa possa ripartire.
L'ansia che mi bloccava e il pensiero che non ci fossero vie d'uscita sono andati quasi completamente via,anche se in alcuni momenti ritornano.
Ho affrontato la questione dell'essere gay e,dopo un periodo in cui ho "stressato" quest'aspetto, la cosa si sta ridimensionando. L'ho detto a mia madre,a una cara collega,e a un amico. Lì per lì è sembrata gran cosa,ora mi sembra indifferente. Ma mi va bene.
Qui sul forum mi trovo bene,mi piace ascoltare le opinioni degli altri,le loro esperienze. Sento che le distanze rimangono,ma d'altronde siamo pur sempre dietro un pc. E l'idea che mi faccio degli altri è niente più che un disegno fatto a occhi chiusi.
Le relazioni all'esterno continuano a non migliorare, ma ci penso sempre meno. Un aperitivo ieri sera con una collega,due chiacchiere al telefono, ma non c'è una reale comunicazione,la testa sembra essere da tutt'altra parte. Stamattina ero più sereno,però.
In famiglia il week end passa tranquillo,la mamma ti coccola a tavola,con papà si parla un po' di politica,e con mia sorella si scherza un po',un "prete mancato" la definisco io.

Tutto va meglio,eppure mi ritrovo con la sensazione fisica e psicologica di chi si sta riprendendo da una brutta influenza. Stanchezza, poca voglia di far le cose,e un'altalena di momenti confusi alternati ad altri più determinati. La testa va,ma il corpo non la segue. O viceversa.

Eppure tutto va meglio. Ma sento ugualmente che manca qualcosa.Ma cosa?

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Gio92
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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da Gio92 » giovedì 14 marzo 2013, 17:56

ciao candido.
Mi rispecchio quasi completamente in ciò che dici. Tu dici che ti manca qualcosa, e hai ragione, forse qualcosa manca, secondo il mio punto di vista. Ora ti spiego.
candido900 ha scritto:Tutto va meglio.
Con l'università sto provando a riprendere,e sembra che la cosa possa ripartire.
L'ansia che mi bloccava e il pensiero che non ci fossero vie d'uscita sono andati quasi completamente via,anche se in alcuni momenti ritornano.
Ho affrontato la questione dell'essere gay e,dopo un periodo in cui ho "stressato" quest'aspetto, la cosa si sta ridimensionando. L'ho detto a mia madre,a una cara collega,e a un amico. Lì per lì è sembrata gran cosa,ora mi sembra indifferente. Ma mi va bene.
Qui sul forum mi trovo bene,mi piace ascoltare le opinioni degli altri,le loro esperienze. Sento che le distanze rimangono,ma d'altronde siamo pur sempre dietro un pc. E l'idea che mi faccio degli altri è niente più che un disegno fatto a occhi chiusi.
Fin quì tutto ok.
candido900 ha scritto:Le relazioni all'esterno continuano a non migliorare, ma ci penso sempre meno. Un aperitivo ieri sera con una collega,due chiacchiere al telefono, ma non c'è una reale comunicazione,la testa sembra essere da tutt'altra parte.
Ecco, secondo me quì c'è qualcosa che non va. E' la stessa cosa che provo io quando parlo con le persone. Anche se scambio due paroline la mia testa non è connessa su quello che dice il mio interlocutore, o per lo meno fa 50 e 50. Nel senso che il mio pensiero si divide in due, di cui uno ascolta e apprende ciò che dice l'interlocutore, l'altro pensa magari a che giudizio potrebbe darmi quella persona, cosa pensa di me, come mi sto comportando in quel momento preciso. Insomma 3000 pensieri in un minuto. Non so se questo capita esattamente anche a te, può essere anche che mi sbaglio ;)
candido900 ha scritto: Stamattina ero più sereno,però.
In famiglia il week end passa tranquillo,la mamma ti coccola a tavola,con papà si parla un po' di politica,e con mia sorella si scherza un po',un "prete mancato" la definisco io.

Tutto va meglio,eppure mi ritrovo con la sensazione fisica e psicologica di chi si sta riprendendo da una brutta influenza. Stanchezza, poca voglia di far le cose,e un'altalena di momenti confusi alternati ad altri più determinati. La testa va,ma il corpo non la segue. O viceversa.

Eppure tutto va meglio. Ma sento ugualmente che manca qualcosa.Ma cosa?
Hai degli sbalzi d'umore, è evidente. Ma è anche normale dopo tutto ciò che hai passato, o per lo meno, per tutto ciò che io credo tu abbia passato, visto che non conosco la tua storia. L'ha detto stesso tu, è come se ti fossi ripreso da una brutta influenza. Ed è così, anche per me. Di solito quando tocchiamo il fondo, per ristabilire noi stessi ci vuole molto tempo. Soprattutto per quelle persone che hanno raggiunto certi livelli di ansia, di preoccupazione, di paura e di insicurezza.

Forse ti manca l'essere te stesso, ti mancano delle relazioni affettive stabili, ti manca magari un ragazzo (ma per quello credo tu non abbia fretta). Io posso solo ipotizzare, ma magari leggendo la mia risposta puoi renderti conto stesso tu di cosa ti manca davvero.

Volevo dire una cosa riguardo il Coming out: secondo me, tutta la fretta di fare coming out può in un certo senso "danneggiare" quella che è il proprio equilibrio psicologico. Può portare ansia e paura. Io credo che forse non dobbiamo mai sforzarci di dire agli altri che siamo gay, altrimenti può sembrare un problema (per gli altri).
Il CO, da quello che ne ho potuto capire dalla psicoterapia che faccio da tre anni e più, è una rivelazione che potrebbe farsi nel momento in cui una persona è forte e sicura di se. Magari dicendo "Sono omosessuale" anche con un sorriso sulle labbra.

L'omofobia è un problema non nostro, ma della società, ok. Ma se noi facciamo vedere che il nostro essere gay è un problema, l'omofobia aumenta. Perciò, andate piano con il CO, fatelo solo se vi sentite di farlo, magari non proprio dicendo "sono gay", ma anche presentando il vostro ragazzo ai vostri genitori (è un esempio).

E' solo un mio punto di vista, potete condividere oppure no.

;)
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Yoseph
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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da Yoseph » giovedì 14 marzo 2013, 18:44

Forse manca quell'entusiasmo e quel senso di pienezza che si ha quando si è consapevoli di avercela fatta a conquistare questa benedetta serenità, e di essere definitivamente fuori da quel vortice di negatività che ci assilla!
Però hai fatto un passo avanti, perciò non buttarlo via e fanne ancora un altro così sarai ancora un po' più lontano dal periodo negativo che ti stai preparando a lasciare! Ti sei iscritto da poco tempo e già ci parli di miglioramenti! :) Continua così, non mollare!

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Blackout
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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da Blackout » giovedì 14 marzo 2013, 19:09

Stessa situazione mentale di candido (diversa in casa e con gli amici) e condivido spesso anche questa sensazione di non essere gran che attrato dalle parole dei miei amici o conoscenti. Però non penso che per me sia come dice Gio...non sto li a pensare che idea si fa chi ho davanti, anche se alcune volte mi capita ma è più legato a quando ci si presenta a qualche nuova persona o a qualcuno che non si vede da una vita.

Si, credo che alla fine sia sempre lì il discorso: la componente affettiva, vuoi che riguardi la famiglia, la cerchia di amici e conoscenti, una relazione di coppia.
Anche questi sbalzi di umore, che condivido pure io, penso siano dovuti a questa componente ancora squilibrata.

E come dice candido, ok le conoscenze in chat o qua sul forum mi stanno benissimo e sono davvero tanto utili, però in certi momenti il confronto diretto è sempre una cosa fondamentale.
Quando vuoi lavorare, devi confrontarti e relazionarti con gli altri, quando fai sport lo stesso...quindi anche nel campo affettivo presumo funzioni così ;)
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

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candido
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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da candido » giovedì 14 marzo 2013, 21:08

In passato ho spesso sentito la necessità di dover "controllare" me stesso,il mio interlocutore,e l'ambiente circostante. Un terzo occhio che guarda e giudica dall'esterno. Ieri sera no,avevo altro per la testa, stavo poco attento a cosa mi veniva detto, ero lontano da ciò di cui stavamo parlando.
Una frase,detta dalla collega, però mi è rimasta: "persegui l'obiettivo (università) e per il resto divertiti". C'ho pensato un po'...ci credete che non riesco a pensare a che cosa possa essere per me il divertimento? E' una categoria che non comprendo più,non ricordo cosa fosse per me prima,nè cosa possa essere ora. Che sia il divertimento a mancarmi?

L'essere me stesso non mi manca. I CO del primo momento li ha guidati questa necessità,affermarmi socialmente(nel mio piccolo,tra intimi) per affermare me stesso. Ma ora ricordo chi sono a me stesso più che agli altri. E nella finzione o nell'omettere non sento di snaturarmi,so sempre chi sono,rimango me stesso.
L'ho notato ieri sera,mi sentivo più sicuro di me stesso.

L'affettività mi manca,la cerco ma poi la rifuggo perchè sento che non la riuscirei a gestire. Almeno un'affettività stretta,intima,su cui fare riferimento. Troppo oppressivo o troppo assente,non ho misura e me ne accorgo. Non ho neppure esperienza,e se ci penso non so bene di cosa si parli,e questo mi intimorisce.

Manca,come suggerisce Yoseph,l'entusiasmo e il senso di pienezza di chi ce l'ha fatta.Io non ce l'ho fatta,non ancora. E oscillo tra il credere di avercela fatta e il ricadere.Ma le ricadute le affronto meglio,o così mi pare.

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Blackout
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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da Blackout » venerdì 15 marzo 2013, 1:52

Divertimento...questo sconosciuto :D
Restando sul serio devo dire che neppure io riesco più a divertirmi come mi capitava prima, ma credo che sia un riflesso di come sto io, di come percepisco le cose. Ci sono momenti quando si esce in compagnia in cui mi diverto, svago, non ho pensieri se non il ridere o far e dire scemenze...ma sono appunto momenti, minuti se vuoi, ma a fine serata non mi dico "ah, oggi mi son proprio divertito".
Per come la vedo io, penso di non poter raggiungere quella tranquillità che ti permetta il divertimento, fin quando non sarò...come dirtelo...a posto con me stesso? Non so se rende bene l'idea ma non saprei come spiegarlo, ora :)
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da candido » sabato 16 marzo 2013, 16:22

Blackout ha scritto:Divertimento...questo sconosciuto :D
:lol:
Blackout ha scritto:Per come la vedo io, penso di non poter raggiungere quella tranquillità che ti permetta il divertimento, fin quando non sarò...come dirtelo...a posto con me stesso? Non so se rende bene l'idea ma non saprei come spiegarlo, ora :D
Capisco cosa intendi. Però inizio a pensare che l'idea dell'essere a posto con me stesso sia,non so,un tranello mentale.Cioè uno stato mentale di tranquillità,appagamento personale,al quale più tendo e più questo si allontana da me.Se non lo cerco e non ci penso,lo vivo senza accorgermene. Se lo desidero,lo sento sempre più irraggiungibile. Sembra da pazzi,lo so :lol:

Comunque,ieri sul treno di ritorno da casa ho fatto un incontro che mi ha fatto riflettere. Un ragazzo sui 30,poliziotto in ferie. Iniziamo a parlare e da buoni "terroni" si entra subito in confidenza. :lol: Mi racconta un po' la sua vita,la famiglia,le relazioni,il lavoro,i suoi hobby,un po' del suo passato e cosa ha fatto nei giorni scorsi. Dopo 9 anni l'ha mollato la ragazza,per mesi è stato distrutto ma ora si è ripreso e ha iniziato ad allenare una squadra giovanile di basket. Andiamo a prendere un caffè alla stazione del cambio treno,ci salutiamo e ognuno sale sul suo treno.
Ho visto une persona normale,nè troppo felice nè troppo realizzata,ma piena di interessi e di vita. Io mi sentivo vuoto, con una vita piatta e con poco da raccontare.
Mi sono in questi ultimi tempi un po' annichilito...ma penso,perchè non provare a ripartire da questo?Un nuovo sport,hobby,nuovi ambienti..potrebbe farmi bene?Qualche consiglio? :)

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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da Blackout » domenica 17 marzo 2013, 12:33

Se non lo cerco e non ci penso,lo vivo senza accorgermene. Se lo desidero,lo sento sempre più irraggiungibile
E questa è la vecchia fregata che ci hanno sempre insegnato: più vuoi una cosa, meno la ottieni. Però mi consigliano pure: se vuoi una cosa, devi lottare duramente per ottenerla. Ohè ma non è che mi si sta solo prendendo per il c..o? :lol:

Io credo che questo senso di appiattimento te lo vedi tu addosso, sei magari tu stesso che ti consideri "uno con poco da raccontare" e invece non sarebbe così se fossì più tranquillo. Anzi dai, hai fatto una bella conversazione con una persona appena conosciuta e che ti ha permesso un confronto, non sei del tutto piatto se chi avevi di fronte si è pure confessato con te :)
Tanto per dirti, anche io sull'onda del dover fare qualcosa, mi sono iscritto in palestra da una decina di giorni...sicuramente male non mi fa ma era proprio per una questione di dover aggiungere qualcosa di nuovo da fare, con un ambiente in cui si può parlare con persone nuove (anche se fino ad ora la mia loquacità si è bloccata sui ciao e basta :D )
Ormai mi son convinto che, orientamenti sessuali a prescindere, io ho proprio delle difficoltà a relazionarmi spontaneamente con gli altri...si qualche rotella fuori posto devo averla :D
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da candido » domenica 17 marzo 2013, 12:58

Blackout ha scritto:E questa è la vecchia fregata che ci hanno sempre insegnato: più vuoi una cosa, meno la ottieni. Però mi consigliano pure: se vuoi una cosa, devi lottare duramente per ottenerla. Ohè ma non è che mi si sta solo prendendo per il c..o?
ahahahahah Non so più cosa pensare neanch'io :lol:

Ottima idea la palestra! qualche mese fa lo feci anch'io. Giusto un mesetto, ma la gente di scambiare due parole non sembrava molto interessata. I ragazzi a provarci con le ragazze,tutti con le cuffiette alle orecchie,e alla fine mi ritrovavo a parlare con qualche signora in preda a una crisi di panico sulle macchine :lol:
Almeno un po' di sport fa bene al corpo,e libera per un po' la mente,quindi mi sa che devo riprendere :D
Blackout ha scritto:Ormai mi son convinto che, orientamenti sessuali a prescindere, io ho proprio delle difficoltà a relazionarmi spontaneamente con gli altri
L'orientamento sessuale secondo me implicitamente mi ha condizionato finchè l'ho vissuto male.Ora va sicuramente meglio. Ma in passato non mi ha fatto relazionare come avrei dovuto,mi ha condizionato sul fare parecchie esperienze,ha enfatizzato la mia timidità,mi ha isolato un po', e quindi ora mi ritrovo incerto,inesperto,"immaturo" nel modo in cui mi relaziono. Secondo me è solo questione di tempo,di esperienza,e di pratica: per questo voglio "forzarmi" a provare nuovi ambienti,a conoscere nuova gente!Perchè queste dificoltà di relazionarsi secondo me si superano solo così,facendo esperienza,imparando a conoscere gli altri,sbagliando,e riprovandoci. Oltre a un bel lavoro di autostima,sulla quale ancora ci devo lavorare ;) Ma per quella anche delle relazioni migliori sicuramente aiutano!Come d'altronde dei buoni risultati nel lavoro o nello studio,e il guardarsi allo specchio e sorridersi un po' di più! :)

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Re: Cos'è che manca?

Messaggio da Blackout » domenica 17 marzo 2013, 20:40

Si guarda almeno con la palestra so di avere qualcosa da fare fuori di casa e poi ero mesi fermo e mi stavo arrugginnendo...poi è vero che pure io uso le cuffiette :D dovrei eliminarle perchè se no mi isolo :lol:

Devo dire che, almeno per come la vedo io, ho proprio il problema di attaccare bottone perchè se inizia l'altra persona o ci sono delle presentazioni ufficiali, dopo i normali convenevoli mi sento più a mio agio...non sono un chiaccherone di certo, anzi a dire la verità preferisco sempre ascoltare (poi dipende da chi parla ;) ) però mi rendo conto di essere bloccato proprio nel prendere l'iniziativa, anche se è solo per chiedere un informazione o un consiglio :oops:
E questa è una cosa che a memoria mia, ho sempre avuto e credo che sia in generale da collegare a una bassa autostima...a proposito, sarei curioso di sapere cosa si intende quando si dice "devi aumentare la tua autostima" si ma come?? In farmacia non ne ho mai visto in vendita :lol:
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

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