Cosa si aspettano i genitori da un gay

Il dialogo e la comprensione reciproca tra genitori e figli gay, la famiglia come luogo di vera crescita per i ragazzi gay
875
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Re: Capire

Messaggio da 875 » mercoledì 15 maggio 2013, 22:45

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progettogayforum
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Re: Capire

Messaggio da progettogayforum » sabato 18 maggio 2013, 0:12

875, vorrei dirti solo una cosa, ricordati che non sei solo e che tante persone ti stimano e ti apprezzano, certo la situazione familiare è quella che è ma bisogna cominciare a vederla con distacco. Non puoi avere dialogo con chi non lo vuole, anche nell'ambito della tua famiglia ma non puoi farti demolire dal fatto che che ti vorrebbero in un altro modo. Ti ripeto solo una cosa: non sei solo! Non te lo dimenticare.

875
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Re: Capire

Messaggio da 875 » sabato 18 maggio 2013, 0:53

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Alyosha
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Re: Capire

Messaggio da Alyosha » sabato 18 maggio 2013, 10:12

Grazie Isabella, proprio oggi ho avuto una discussione (anche se un po accesa) con mia madre, ribadendo una posizione che per me è irrimovibile e dopo questo mi son sentito "meglio".
L' altra sera ho avuto un' altra discussione con mio padre, a tal punto che abbiamo deciso di rompere ogni dialogo in casa (lui mi è parso timoroso comunque) e questo credo mi sia d'aiuto anche perchè è giusto che io inizi a prendere le mie decisioni seguendo la mia strada.
Dicevo io che stavo cominciando a perdere colpi. Non si capisce bene su cosa tu abbia litigato, ma prima ne hai parlato con tua madre e poi con tuo padre. Questa è la sequenza con cui decidi di affrontare il discorso. Premettendo che sei un pò nebuoloso sul racconto della faccenda (non si capisce bene di che discorso si parli), non sottovalutare mai questo meccanismo elementare per cui la mamma si mostra accondiscendente e sguinzaglia il papa isolandolo molto dalla relazione con il figlio. Ad ogni modo considera sempre che hai a che fare con una coppia, che insieme a te fa un triangolo e non con due individui cui ti rapporti singolarmente. L'immagine che hai di papà è molto condizionata non solo dell'immagine che hai della mamma, ma anche dall'immagine che tua madre ha di tuo padre e tuo padre di tua madre. Lo sforzo enorme in questi casi è imparare a guardare le cosse con i propri occhi, "staccarsi" dai gentori significa essattamente questo. Ritessere le relazioni in modo che il loro centro sia tu, anmzicché essere la periferia di relazioni altri, ricollocarti, decostruire e ricomporre.
Vedi caro 875 la questione concreta non la si capisce molto, se vuoi renderti indipendente devi trovarti un lavoro c'è poco da fare e non è neanche difficile pensare che con l'aria che tira dovresti andare a cercartelo fuori. La stessa idea di emigrare perché non si trova lavoro dovrebbe essere socialmente accettata dai tuoi. Ovvio che è più facile a dirsi che a farsi, me ne rendo conto. Ma il punto secondo me non è solo quello, quanto piuttosto riuscire a staccarsi mentalmente da quelle circostanze e per farlo dovresti staccarti molto dalla "logica" con la quale loro ti mostrano le cose. Già questa storia per cui hai un padre padrone dovrebbe essere fortemente ridimensionata, secondo me sbagli proprio mira. Dovresti imparare ad avere un dialogo con lui, ma per farlo devi anche sbarazzarti di questa immagine di lui, carica d'odio e di rabbia che probabilmente non è neanche la tua. Ricordavo che fossi in psicoanalisi comunque e a quest'ora se hai continuato queste cose dovresti averle cominciato a vedere un pochetto, ma come è finita? Tutti questi intrecci non sono semplicissimi da sciogliere da soli, ne qui tanto meno possiamo esserti molto di aiuto in questo senso. Però ad occhio te la butto li, potresti accorgerti che il problema è che non sono tanto loro che non vogliono lasciarti andare, ma tu che hai paura a farlo.
Mi rendo conto che la tua autostima è sottoterra e che debba un pò recuperare rispetto alla fiducia nelel tue possibilità, ma hai 25 anni e tutto può essere ripensato e ricostruito alla tua età (ad ogni età per come la vedo). PErò comincia a pensare concretamente a cose che concretamente ti possono rendere indipendente il prima possibile.
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barbara
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Re: Capire

Messaggio da barbara » sabato 18 maggio 2013, 10:14

Dunque sei arrabbiato per l'ingerenza di tuo padre, ma ti senti impotente perchè non riesci a mettere in atto le tue scelte, dipendendo economicamente da lui.E' questa la situazione?

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Wolf
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Re: Capire

Messaggio da Wolf » sabato 18 maggio 2013, 11:02

Barbara potrebbe aver centrato il punto.
La mia situazione non è molto diversa dalla tua, ho le stesse problematiche da affrontare con mio padre.
Forse di diverso c'è che io con mia madre ho un bellissimo rapporto, e con lei posso parlare di QUASI tutto :mrgreen: quindi quello che manca da una parte, lo raccolgo dall'altra.
Io ho un piccolo lavoro nel mio paese che mi occupa la maggior parte del tempo, ed è un lavoro al quale collabora anche papà, e per quanto possa sembrare assurdo, è l'unico vero punto in comune che abbiamo, che ci permette di conoscerci sempre meglio. E sempre peggio, dipende dai giorni :evil:
Papà si sente, un pò come tuo padre credo, indispensabile, nonostante io lavori, lui deve sempre stare al di sopra delle mie decisioni, è una questione di carattere, la sua forza gli impone, di starmi col fiato sul collo. Ma lo fa anche con mia sorella.
Io mi sono un pò adagiato a tutto questo, tanto storte o morte, le mie piccole cose, quando posso, le colgo.
Però ripeto, i miei genitori sanno di me.. Anni fa feci l'errore (o il miracolo) di raccontarglielo, e ci sono voluti comunque molti anni perchè le cose migliorassero. Anni in cui ho avvertito la tua stessa necessità, di andarmene, di fuggire. Non avrei mai potuto, perchè amo troppo la mia famiglia, avrei avuto troppo da perdere, per andare incontro all'ignoto. Mi sarei lasciato una brutta ferita sanguinante..allora ho scelto di restare. Ed è stata la cosa migliore per me.
Puoi addomesticare i cani col cibo, gli uomini con il denaro, ma i Lupi non li addomestica nessuno...

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progettogayforum
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Re: Capire

Messaggio da progettogayforum » sabato 18 maggio 2013, 11:09

875, io non ho mai nemmeno provato ad avere un dialogo con i miei genitori, ottime persone ma non preparate ad un confronto con una realtà di cui avevano solo una visione del tutto falsa e negativa profondamente radicata. Ho preferito concentrarmi sulla ricerca di un'autonomia concreta, intendo dire prima di tutto di lavoro, e sono andato a lavorare lontano da casa per anni, tornavo spesso, volevo bene ai miei, ma l'idea che il nostro rapporto non potesse andare oltre quel livello l'ho avuta chiara fin dal principio. Il mio mondo era ed è un altro e non ci rinuncerei per niente al mondo. Questo forum e tutto il Progetto ha un senso per me ma per la mia famiglia di origine sarebbe qualcosa di patologico, quindi tanto vale tenere per sé i propri valori, almeno io ho fatto così. Che sarebbe successo se avessi tentato la via del dialogo? Sarebbe stato meglio? Francamente non lo so, ma penso che sarebbe stato molto più stressante perché mi sarei trovato di fonte una accettazione in grado minore, tipo: "ti vogliamo bene anche così" che è una concessione che non mi piace affatto. Io penso che tu non possa cambiare la testa di tuo padre, è fato così, può darsi che ci siano spiragli di dialogo ma non sembrerebbe proprio, io penso che un distacco (economico ed emotivo) farebbe bene ad entrambi. Ho visto più volte conflitti molto forti tra genitori e figli gay che si sono enormemente ridimensionati quando i figli se ne sono andati da casa e le comunicazioni con la famiglia si sono drasticamente ridotte.

Tu dici: "Certamente lascerò delle tracce e non saranno belle!" Guarda che è esattamente il contrario!!

875
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Re: Capire

Messaggio da 875 » sabato 18 maggio 2013, 21:30

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Re: Capire

Messaggio da progettogayforum » domenica 19 maggio 2013, 1:10

Senti 875, bisogna proprio cominciare a reagire cioè a non dare spiegazioni, fai le TUE scelte, che poi quelle scelte non si accordino al manuale delle giovani marmotte che qualcuno ti vuole imporre non è faccenda che ti deve preoccupare, le tue scelte devono avere una sostenibilità interna, devono essere realistiche e conformi ai tuoi desideri, non a quelli della tua famiglia. Non devi rendere conto a nessuno di quello che fai ma proprio nel senso che non devi dare spiegazioni. Lascia che i tuoi pensino quello che vogliono, tu preoccupati solo della fattibilità dei tuoi progetti e di come metterli in pratica e guarda che con la volontà si costruisce tutto. Non puoi aspettarti consenso o comprensione, non è realistico. Se tu conti per i tuoi solo nella misura in cui ti adegui al manuale delle giovani marmotte, allora vuol dire che per i tuoi non conterai mai o conteresti solo se diventassi una marionetta nelle loro mani. Il coraggio ci vuole, il coraggio di dire no, anche il coraggio di sbagliare. Capiamoci bene fare le proprie scelte non vuol dire arrivare sempre in porto, magari fosse così! Ma significa almeno sbagliare da soli andando per la propria strada. Se uno sbaglia corregge il tiro, ma la direzione resta quella e non si può cambiare di 180 gradi per fare piacere a qualcuno! Concludo dicendo che mi fa veramente piacere sapere che sei ancora qui! E sono sincero!

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Yoseph
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Re: Capire

Messaggio da Yoseph » domenica 19 maggio 2013, 16:15

Wolf ha scritto:Barbara potrebbe aver centrato il punto.
La mia situazione non è molto diversa dalla tua, ho le stesse problematiche da affrontare con mio padre.
Forse di diverso c'è che io con mia madre ho un bellissimo rapporto, e con lei posso parlare di QUASI tutto :mrgreen: quindi quello che manca da una parte, lo raccolgo dall'altra.
Io ho un piccolo lavoro nel mio paese che mi occupa la maggior parte del tempo, ed è un lavoro al quale collabora anche papà, e per quanto possa sembrare assurdo, è l'unico vero punto in comune che abbiamo, che ci permette di conoscerci sempre meglio. E sempre peggio, dipende dai giorni :evil:
Papà si sente, un pò come tuo padre credo, indispensabile, nonostante io lavori, lui deve sempre stare al di sopra delle mie decisioni, è una questione di carattere, la sua forza gli impone, di starmi col fiato sul collo. Ma lo fa anche con mia sorella.
Io mi sono un pò adagiato a tutto questo, tanto storte o morte, le mie piccole cose, quando posso, le colgo.
Però ripeto, i miei genitori sanno di me.. Anni fa feci l'errore (o il miracolo) di raccontarglielo, e ci sono voluti comunque molti anni perchè le cose migliorassero. Anni in cui ho avvertito la tua stessa necessità, di andarmene, di fuggire. Non avrei mai potuto, perchè amo troppo la mia famiglia, avrei avuto troppo da perdere, per andare incontro all'ignoto. Mi sarei lasciato una brutta ferita sanguinante..allora ho scelto di restare. Ed è stata la cosa migliore per me.
Situazione per certi versi molto simile alla mia, su questo forum ci sisente veramente meno soli e meno strani :D

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