Ci vuole tempo e coraggio

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » martedì 4 giugno 2013, 1:30

Ciao Barbino dago, ti dico da subito di non prendermi in giro per l'ignoranza (sono cresciuto convinto etero in un ambiente eterosessista, ma ne sono consapevole della mia chiusura mentale), sono l'autore di questo post

viewtopic.php?f=17&t=3529

Volevo chiederti una cosa riguardo le sensazioni che sentivi per strada o per i ragazzi, in quanto anche io percepisco qualcosa ma non so se è semplice invidia o attrazione (mi piacerebbe tanto che fosse la prima ma ho il "sospetto" che sia la seconda) e qualcosa riguardo le fantasie. In ogni caso ti descrivo i fatti che mettono in dubbio la mia sessualità, magari trovi qualcosa di simile nella che era nella tua storia. Premesso che di maschi non mi sono mai innamorato (nemmeno da bambino), di femmine si... Comunque:

1) Nelle fantasie masturbatorie: nei video hard etero ti capitava di immedesimarti nella donna (a livello inconscio) e qualche volta rimanevi colpito ("stranamente") da qualche pene maschile? Io provavo (inconsciamente) ad immaginare di essere al posto della donna, aumentava l'eccitazione ma poi qualcosa ti respingeva e guardavi la donna mentre fa sesso orale: sembra che ti piaccia sia il pene che la donna.. la cosa strana è che la bocca si riempie di saliva come se a riceverlo fossi tu... qualche volta la fantasia sfocia in una fantasia bisessuale-passivo: a volte se ti concentri riesci ad eccitarti immaginandoti di far sesso con l'uomo, ma tu sei in un corpo da donna.. se poi ci aggiungi atti di violenza, cioè l'uomo che ti violenta e la donna sua assistente, la cosa eccita più del solito (ma mi ritrovo con dei contrasti interiori, come se mi avessero violentato, umiliato insomma)... Qualche volta il cervello ha cambiato la scena finale e ci ho messo la donna, altre mi fermavo.. :(
Poi dal vivo (sotto le docce in palestra) non ti dicevano nulla i corpi maschili... eri eccitato durante la masturbazione dall'odore del tuo corpo a volte? A me capita di fare un mix immaginando le curve della donne ma gradivo l'odore del mio corpo... quello di altri corpi maschili non mi piace tanto (non mi fa schifo ma è estraneo)..

2) Sensazioni: ti capitava quando vedevi un bel ragazzo di rimanere colpito, cioè sentivi qualcosa alla pancia, come se te ti sentissi attratto come una femminuccia (è per descrivere la sensazione come la percepivo, non per offendere nessuno), ma spariva dopo pochi secondi... spesso è un ragazzo a cui qualche ragazza ha rivolto l'attenzione al posto tuo oppure hai provato a guardare la ragazza: come se mi immedesimassi nella ragazza.. la cosa strana è che se mi avvicino vedo la barba, la pelle ruvida e l'odore che non mi piacciono se non per visione estetica... boh

3) Cosa pensavi / immaginavi quando rimanevi colpito da un ragazzo? Provavi ribrezzo immaginare di baciarlo (io non riesco nemmeno ad immaginare un bacio con un uomo)... però i dubbi ci sono...

Ovviamente può rispondere chiunque... :)
Ultima modifica di Dany il martedì 4 giugno 2013, 1:50, modificato 2 volte in totale.
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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » martedì 4 giugno 2013, 1:33

Aggiungo: ma voi come vi sentivate con voi stessi quando avevate il dubbio di essere gay?
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e^ip+1=0
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da e^ip+1=0 » martedì 4 giugno 2013, 16:09

Sinceramente, come ho scritto nell'altro tuo messaggio, ho sempre scisso la parte relativa all'attrazione fisica da quella legata ai sentimenti. Essere omosessuali appieno, almeno secondo me, implica anche l'essere capaci di innamorarsi di persone del proprio stesso sesso. L'attrazione fisica è una cosa un po'volubile, ma il provare un' "affinità elettiva" no: quello è davvero un chiodo che pone un punto fisso su cui ragionare e riflettere. Per quanto riguarda me, che non sono né esperto né ho grande esperienza, il discriminante è stato proprio l'Amore. Provare vivo sentimento per un ragazzo è quello che mi ha portato ad accettare me stesso, in un lungo quanto doloroso periodo. Perciò, nel tuo caso, mi verrebbe da dirti innanzitutto di stare più tranquillo con te stesso, poiché mi pare che tu sia abbastanza agitato quando scrivi di questi argomenti. Con questo intendo dire che ti consiglio, se vuoi davvero capire qualcosa in più di te stesso, di metterti nell'ottica di poter eventualmente, ma non per forza, essere omosessuale. Se scarti quest'ipotesi a prescindere o ne hai paura fin dal principio, a mio modesto parere non parti nemmeno. L'attrazione fisica conta, ma, ancor di più, il lato sentimentale. Mi verrebbe da dirti: aspetta, lascia che gli eventi volgano da soli e non stare in ansia perché hai paura di essere omosessuale. Non c'è nulla di cui aver paura. Se troverai qualche ragazza di cui t'innamorerai, bene, se invece avverrà con un ragazzo, bene lo stesso: qualunque cosa avverrà non sarà un problema né una tragedia. Mi sembra (lo deduco anche da quello che scrivi) che molte delle tue ansie vengano dal fatto che tu, inconsciamente, non vedi di buon occhio l'omosessualità o ne hai paura. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, invece, se trovi più eccitante stimolarti con uomini che con donne, beh, fallo. Non è un peccato né un problema. Ovviamente questo è solo ciò che penso io che, come ho detto, non sono né esperto né gran conoscitore.

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candido
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da candido » martedì 4 giugno 2013, 22:11

Ciao Dany, ho vissuto anch'io situazioni molto simili alle tue, sia per quanto riguarda le fantasie masturbatorie che le sensazioni alla vista di un bel ragazzo.
Io sono cresciuto in un ambiente in cui gli uomini stavano con le donne, e le donne con gli uomini; non sapevo neppure cosa volesse dire essere gay, al di là dell'uso come offesa e derisione nei confronti di ragazzi effeminati.
Vedi, se per te l'unico rapporto possibile è quello tra un uomo(eterosessuale) e una donna, per poter stare con un uomo inevitabilmente ti viene da immaginarti nella figura (e nel ruolo) della donna; è l'unico modo per poter avvicinarti ad uomo senza alterare quella convinzione mentale per cui solo un uomo e una donna possono stare assieme.
Questa è una mia idea, sia chiaro. E da questo non è possibile trarre nessuna conclusione sul tuo orientamento sessuale.
Al di là, però, di quale sia il tuo orientamento sessuale, ti consiglierei di provare ad abituare l'occhio (e anche la tua percezione mentale) ad una coppia gay: guardare qualche immagine di due uomini che si baciano o che si tengono per mano, leggere qualche storia in cui si parla di amore tra due uomini, informarti meglio( da fonti scientifiche e affidabili) su cosa sia l'omosessualità.
Accettare ed abituarsi all'idea che due uomini o due donne possano amarsi e formare una coppia (e che questo sia naturale,normale e anche piuttosto frequente) ti può aiutare, che tu sia gay o no. E forse, rimuovendo dei blocchi e delle convinzioni mentali,e rivedendo la tua considerazione nei confronti dell'omosessualità ( e delle coppie gay), potrà anche aiutarti a fare chiarezza.

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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » martedì 4 giugno 2013, 23:14

Grazie ragazzi, come ho già scritto, il mio problema è che l'omosessualità per come la sto vivendo io (che sia vera o meno), la vedo come un impedimento verso un qualcosa che ho sempre desiderato, almeno in passato... infatti eviterò di essere impaziente tanto il tempo è galantuomo.. se sono omosessuale prima o poi l'amore verso un uomo mi porterà allo scoperto, se invece sono attratto da donne avverrà il contrario...

Oggi una cosa strana mi è successa: sono riuscito a non pensare questo pomeriggio distraendomi con un hobby e non pensando al problema... sono sceso a comprare una cosa al tabacchino e... puff!! Ho fissato una ragazza e ho pensato "Però, carina...." e stavo fantasticando senza ansia, o mal di testa.. mi sentivo come mi sentivo prima di tutta questa confusione, poi mi sono ricordato: "Aspetta... ma io non ero gay? Come mai quei tipi non li ho nemmeno notati e lei si?"... Ovviamente questo vuol dire poco, ma di sicuro la via d'uscita e la chiarezza sta nell'aspettare senza ansia come dice e^ip=0... quindi farò quello che dice la mia psicologa... tanto se voglio un partner del mio sesso prima o poi sarò attratto da qualcuno...

@candido: quindi tu ti sei innamorato di ragazze da bambino e poi, dopo una vita di rifiuti, sei andato alla ricerca di sicurezza negli uomini? Perchè a me manca sia una componente femminile da coccolare che una componente maschile in cui identificarmi, quindi la ricerchi sotto forma di protezione... ma non sono sicuro di volerla veramente...
Comunque ormai il concetto di amore tra uomini o tra donne ce l'ho ben in mente, abito con i gay, all'università sto con i gay, quindi vedere due donne baciarsi in passato mi ha eccitato, vedere due uomini che si baciano non mi crea più disagio... mi lascia indifferente... un bacio tra uomo e donna a volte mi coinvolge però mi sento escluso (non so se da lui o da lei)... Se hai una storia simile alla mia (viewtopic.php?f=17&t=3529) mi saresti veramente d'aiuto... grazie a tutti!! :)
Quello che vuoi veramente non lo avrai mai... semplicemente perchè lo vuoi..

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candido
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da candido » mercoledì 5 giugno 2013, 0:12

Dany ha scritto:@candido: quindi tu ti sei innamorato di ragazze da bambino e poi, dopo una vita di rifiuti, sei andato alla ricerca di sicurezza negli uomini? Perchè a me manca sia una componente femminile da coccolare che una componente maschile in cui identificarmi, quindi la ricerchi sotto forma di protezione... ma non sono sicuro di volerla veramente...
Comunque ormai il concetto di amore tra uomini o tra donne ce l'ho ben in mente, abito con i gay, all'università sto con i gay, quindi vedere due donne baciarsi in passato mi ha eccitato, vedere due uomini che si baciano non mi crea più disagio... mi lascia indifferente... un bacio tra uomo e donna a volte mi coinvolge però mi sento escluso (non so se da lui o da lei)... Se hai una storia simile alla mia (viewtopic.php?f=17&t=3529) mi saresti veramente d'aiuto
Ho letto con attenzione la tua storia, e credo differisca sostanzialmente dalla mia. Tranne qualche leggera infatuazione verso delle ragazzine non credo di essermi mai innamorato di una ragazza, nè quindi ho cercato mai una relazione con una donna.
Dalle tue parole mi pare però di aver intuito alcuni aspetti particolari, e vorrei che mi dicessi se ho colto bene o ho frainteso.
Ho l'impressione che tu ti stimi poco, e che ricorri spesso a un confronto diretto (sul piano fisico, ma anche sulle conquiste amorose,e forse su altro) con gli altri ragazzi. Vorresti essere come gli altri, che reputi superiori e che quindi invidi: da questo sembra scaturire ammirazione (che forse scambi e confondi per infatuazione) ma anche un forte senso di frustrazione.
Hai mai provato a relazionarti con altri uomini senza bisogno di misurarti, di confrontarti con loro? Perchè da questi confronti ne esci sicuramente penalizzato,e ciò non credo ti faccia bene. In più ognuno di noi ha la sua storia, le sue esperienze, il suo carattere,e misurarci con lo stesso metro non solo non è obiettivo, ma è controproducente perchè di fronte a continue "sconfitte" il risultato è quello di mollare, di rassegnarti( e forse credere di essere omosessuale perchè hai avuto insuccessi in amore,mentre agli altri va sempre tutto bene?). Di sicuro ci sono ragazzi che saranno più in forma,che saranno più sicuri,che avranno più successo in campo amoroso: perchè non guardarli come fonte di ispirazione, come strumento di confronto per apprendere ciò che ci manca e migliorare noi stessi,invece che desiderare di essere come loro, o meglio, desiderare di essere loro?

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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » mercoledì 5 giugno 2013, 4:02

Ho l'impressione che tu ti stimi poco, e che ricorri spesso a un confronto diretto (sul piano fisico, ma anche sulle conquiste amorose,e forse su altro) con gli altri ragazzi. Vorresti essere come gli altri, che reputi superiori e che quindi invidi: da questo sembra scaturire ammirazione (che forse scambi e confondi per infatuazione) ma anche un forte senso di frustrazione.
Hai intuito benissimo. Sono invidioso del mio amico che, anche se gli voglio bene, è sempre stato scelto al posto mio dalle ragazze... Ed è lo stesso amico che ha preso l'ossessione (o l'omosessualità non so) e lo ha inserito nella fantasia bisex: inizialmente pensavo ad una sua ragazza con la quale avevo fantasie sessuali un anno fa e in questo periodo, è sfociato in una bipassività-omosessualità durante la masturbazione... e sembra che l'eccitazione sia forte... inutile dirti che dopo sto male e mi sento soffocare dopo... come se mi avessero violentato. La cosa assurda è che l'ho avuto accanto in camera tante volte, ci siamo fatti la doccia in palestra e da parte mia solo invidia e paura per aver ammirato il suo corpo, mi ha massaggiato la schiena una volta: eravamo a farci il massaggio seduti a trenino su una sdraia in piscina: io ero nel mezzo a massaggiare una ragazza, lui a massaggiare me dietro.. la mia attenzione era rivolta tutta verso la ragazza, e quando ci siamo scambiati di posto ero io l'ultimo: non mi piaceva tanto accarezzare il suo corpo, mi mancava quello della donna...
Hai mai provato a relazionarti con altri uomini senza bisogno di misurarti, di confrontarti con loro? Perchè da questi confronti ne esci sicuramente penalizzato,e ciò non credo ti faccia bene. In più ognuno di noi ha la sua storia, le sue esperienze, il suo carattere,e misurarci con lo stesso metro non solo non è obiettivo, ma è controproducente perchè di fronte a continue "sconfitte" il risultato è quello di mollare, di rassegnarti( e forse credere di essere omosessuale perchè hai avuto insuccessi in amore,mentre agli altri va sempre tutto bene?).
Si, ci ho provato, ma ogni tanto vengo sconfitto, guardo i ragazzi più belli di me, e mi viene questa fissa dell'omosessuale accompagnata da sensazioni... dopo aver litigato per l'ennesima volta con una ragazza che mi vedeva solo come un amico (quella cretina se penso che sono stato per anni ad ascoltarla fino alle 4 di notte a parlarmi dei suoi ex e mi sono svegliato di notte a piangere per lei come un c*****e) mi è venuto da riflettere "forse sono davvero gay" ripensando al dubbio che ho lasciato in sospeso durante l'adolescenza e ai rarissimi momenti (contati sulle dita) che ho avuto di far sesso con una ragazza, mi sono rifugiato (avevo paura di non essere all'altezza, mi vedo di fronte una straf**a svedese.. avevo paura, non so perchè)...

Quindi mi chiedevo "Ma sono sicuro che la ragazza la voglio? La voglio per dimostrare a me stesso che sono uomo(etero) oppure la desidero? A me le ragazze piacciono perchè me lo impone la cultura oppure mi piacciono veramente?"

Comunque guardando un film al cinema (http://it.wikipedia.org/wiki/Piccole_bugie_tra_amici) mi è capitato di vedere la storia un padre di famiglia che si innamora di un amico... prevenire è meglio che curare!! Mi faceva pensare a quelle strane sensazioni invidia/ammirazioni con una strana sensazione di sottomissione (attrazione?) accompagnate da bassa autostima che provavo per ragazzi... e così ho ripreso le mie paure dei 16 anni e ho detto "P***o ***!! Ora mi hai veramente rotto i c*******!! Vediamo se sono frocio o meno e facciamo la finita con questi scheletri che ho nell'armadio!!", anche se le ragazze le odio, l'ultima cosa che voglio è imprigionare una donna per soddisfare mie carenze.. ancora peggio imprigionare me stesso... da lì il calvario... medita medita si sta sempre realizzando quello che da adolescente era un incubo: l'essere gay e vivere senza ragazze... Alle medie avevo un brutto rapporto con le ragazze (le usavo solo per masturbarmi). A 14 anni rimasi colpito dal telefilm Dawson's Creek: Jack, un personaggio che si era scoperto gay suscitò una mia fantasia del tipo "lui può fare a meno di rompersi le scatole con le donne", anche se le mie fantasie sessuali erano rivolte allora per Jen e Andy. Poi però ci pensavo su e, vedendolo con Jen, mi chiedevo come facesse a non farci nulla (non doveva essere facile per lui averla come amica), dev'essere un incubo.. Era la visione di un 14enne convinto etero: stavo piantando i semi dell'ossessione futura.
Fatto sta che sceglierò io quale sarà il mio partner... uomo, donna, cane... non il vaticano, non la mia cultura e nemmeno la comunità lgbt.. ma devo prima capire cosa voglio. Il problema è che come tipo sono ossessivo ma allo stesso tempo ho i pregiudizi da smantellare (la figura dell'uomo etero)... bisogna smantellare sia le ossessioni che i pregiudizi per capire cosa rimane (so di sicuro che i miei primi desideri sessuali erano rivolti verso la donna: manga, fumetti, telefilm, compagne di scuola, ma con il tempo le cose possono cambiare)... e mi sto facendo aiutare dalla psicologa per capire...

Le mie figure maschili infantili sono:
- quella paterna: assente (eccezione "Vai a messa, dì buongiorno, dì buonasera e non essere maleducato"). Parte della mancanza della mia maschilità (interiore) è dovuta a questo (anche se visto dall' esterno sembro un troll tipo Checco Zalone)
- quella fraterna: la simpatia, e l'incoraggiamento dei fratelli maggiori aiutano. Infatti nei ragazzi proietto l'immagine dei miei fratelli maggiori che ti incoraggiano e che ti affascinano (ma non so ancora che livelli, so che l'uomo puzza vecchio o giovane che sia)... forse la sicurezza la cerco in queste figure.

Le mie figure femminili sono:
- quella materna: possessiva, adorabile, tenera, ma anche... non che scrivere, è complicato, forse il problema sta nel rapporto che ho con lei...
- quella della sorella: trasgressiva, si spogliava per fare la doccia davanti a noi bambini e ci faceva sbavare tutti... ma vietato toccare... !! Manipolatrice di uomini, come le altre donne che ho visto in casa...

Sintesi: con l'uomo sono a mio agio in compagnia, con la donna percepisco un disagio (una sensazione di castrazione)...

Mi fermo qui. Ho divagato troppo, magari voi riuscite a trovare qualche dettaglio importante da confrontare con la vostra storia.
Buonanotte ragazzi.
Dany
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candido
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da candido » mercoledì 5 giugno 2013, 12:46

Ciao Dany, ti fai sicuramente delle domande intelligenti, e responsabili (perché potrebbero influenzare la felicità tua, e di un’altra persona) ma potrai ben capire che a quelle domande dovrai essere tu a darti delle risposte, e non altri. Non avere fretta perché di tempo ce n’è, e riuscirai col tempo a capire chi sei e cosa vuoi; mi sento di dirti di provare a “far pace” col passato: le figure maschili e femminili di riferimento, le esperienze d’infanzia e adolescenza, non ti dico di dimenticarle ma di viverle con un sereno distacco, perdonandoti un po’ di più e ridimensionando ciò che è stato. Adesso ci sei tu, con i tuoi desideri, le tue necessità, i tuoi sentimenti, la tua vita; ebbene sì, anche con le tue paure! E gli altri in questo non devono guidarti e condizionarti più, ma sono degli strumenti nelle tue mani per poter conoscerti meglio: in questo senso ti parlavo di confronto, ovvero non il “vedere a chi ce l’ha più lungo” (perdonami il francesismo) ma il capire qual è il tuo passo, il tuo ritmo e l’abito che più si adatta a te.

Finita la paternale, vorrei riflettere con te di una cosa: ho la sensazione che tu ti sia convinto che essere gay sia più facile che essere etero, o meglio che avere un uomo sia più facile che avere una donna. In questo i piccoli “fallimenti” nelle conquiste che hai vissuto non ti hanno aiutato, come anche le esperienze “confuse” e gli approcci omosessuali/bisex che non esprimono la ricca e articolata affettività e identità di chi è gay ma semplicemente “uomini che fanno sesso con altri uomini” (cosa ben diversa dall’essere gay).
Conoscere, corteggiare, conquistare, piacere, costruire una relazione con una donna per un uomo(etero) non è molto diverso dal farlo con un uomo per un altro uomo(gay), e non è certo meno difficile. E per piacere a qualcuno, che sia una donna o un uomo, bisogna piacersi prima noi stessi, e trasmettere questo all’altra persona, che si farà di noi l’immagine che noi abbiamo di noi stessi.
Recuperare un rapporto più sano con noi stessi ci aiuta, secondo me, a rapportarci meglio con gli altri, e così anche nel piacere e nel conquistare l’altro (uomo o donna che sia). A questo sicuramente si aggiunge anche l’orientamento, la direzione e la spinta del nostro trasporto, verso le donne, verso gli uomini, o verso entrambi. Ma questo è qualcosa che pian piano sarai tu a dover capire!
Un’ultima domanda, un po’ provocatoria: posto che sia altrettanto difficile (e con gli stessi condizionamenti sociali), preferiresti conquistare e avere al tuo fianco un uomo o una donna? Con quale dei due vorresti condividere la tua vita?

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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » mercoledì 5 giugno 2013, 16:07

Un’ultima domanda, un po’ provocatoria: posto che sia altrettanto difficile (e con gli stessi condizionamenti sociali), preferiresti conquistare e avere al tuo fianco un uomo o una donna? Con quale dei due vorresti condividere la tua vita?
Me lo son chiesto anch'io.. ci sono momenti in cui vorrei stare con una donna (la mia metà femminile che ho sempre desiderato in passato), una presenza che coccolo e proteggo come mi capita di fare ancora con mia madre e come ho fatto con alcune ragazze che ho desiderato... quelle poche volte mi hanno fatto sentire un uomo, ma sono stato sfruttato. Cioè quando mi capita di stare con una ragazza non provo più l'euforia che provavo da ragazzino anche a tenerla per mano, mi manca il batticuore e la sensazione di aver ottenuto tutto quello che volevo... la possibilità di stare con un ragazzo la vedevo un pò assurda, se non come amicizie da vedere la sera. Le volte in cui mi illudo di avere conquistato una ragazza mi sento realizzato, ma ho paura di qualcosa nell'inconscio (e non so cosa sia, so di sicuro che la gelosia non mi manca se qualcuno ci prova con lei).

Altri momenti invece riflettevo vedendo il mio coinquilino come si divertivano con il suo ragazzo: sembravano due amici che non dovevano dar conto a nessuno... all'inizio si baciavano e spontaneamente mi giravo di lato... mi sembrava un pò assurdo due uomini che si baciano.. li ho visti solo in tv, poi mi ci sono abituato e ora è indifferente. La mia visione era basata sul fatto di essere entrambi uomini e ho immaginato un qualcosa come l'amicizia che sfocia in un rapporto sessuale (risolto il problema amicizia+sesso... i ragazzi mi hanno risposto in post precedenti dicendomi che non è come penso) mi ricordava un po' l'intimità dei rapporti infantili con mio cugino... però ho l'impressione che mancherebbe qualcosa nel rapporto ragazzo-ragazzo.. La cosa strana è che dopo aver fatto sesso in camera uno di loro è uscito a mutande e mi sono detto “ma come diavolo fanno... è in guardabile”... ma non è escluso che facesse parte della mia convinzione eterosessista...
Poi immagino me con il mio partner uomo quando invecchiamo entrambi... che schifo!! Insomma tra un vecchietto e una vecchietta sarebbe più appetibile la vecchietta (fino a qualche anno fa ho sempre desiderato che una MILF mi dominasse): infatti tra mamma e papà ho sempre preferito coccolare mamma, papà ha la pelle ruvida e l'odore non mi piace, gli voglio bene e, forzatamente, lo coccolo... Comunque l'idea è stata alimentata come una voglia di protesta al continuo sentir dire “quando te la trovi la fidanzata?” oppure al classico “non mi avrai mai” che atteggia la donna nei confronti dei ragazzi sensibili che considera sfigati... Ma andate a cagare voi e i vostri schemi idioti in cui sono intrappolato... Io la ragazza se la voglio trovare la trovo per me!! Cioè la donna è diventata un qualcosa come la musica commerciale, sembra che te la devi trovare perchè se la trovano tutti... e poi ottengono l'effetto contrario, almeno da parte mia... Io personalmente nella vita ho sempre cercato le alternative ai luoghi comuni (forse per presunzione)... ma in questo ambito sto male...

Analizzando le mie fantasie bisex sono nate perchè il bipassivo, nella mia mente, rappresenta il piccolo attaccato alla mamma (o alla ragazza desiderata che non te la dà e che ti vuole come amico), il pene rappresenta un qualcosa che già conosco, e l'uomo un qualcosa che vorrei essere ma che non mi ci vedo più, quindi lo ricerco sotto forma di figura protettiva (nel senso per la donna è più facile... non deve far quasi nulla). In questo periodo più mi dico “sei gay” più le fantasie diventano omosessuali, ma qualcosa non torna: l'erezione a tratti la perdo, altre volte mi sembra di andare controsenso (ma non so se è un problema di stereotipi), ma ci son momenti in cui è più forte... non mi ci vedo più in me, mi sembra di essere imprigionato in una realtà che non la vedo mia e di un incubo che ho sempre temuto: secondo me gay si nasce, ma ci si può anche diventare (come dice la psico) in base alla vita che uno fa...
La cosa migliore è seguire la psicoterapia, e vediamo cosa esce fuori... mi affido a lei... per ora sono già più di 24 ore che non faccio test masturbatori... devo durare almeno una settimana-quindici giorni e permettere alla mia terapeuta di procedere.. Gli ho detto di non basarsi su quello che dico, in quanto potrei essere condizionato dalla società e di scavare a fondo, magari facendomi domande a trabocchetto... lei continua a dire che l'omosessualità non è mia, ma mi sto convincendo che lo è, io qualcosa la sento... e tanto prima o poi verrà fuori...

Grazie Candido, alla prossima :)
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Blackout » giovedì 6 giugno 2013, 12:57

Ciao Dany
partendo dal fatto che il tuo modo di vivere le cose è molto ragionato e impostato alla logica, mi pare tu sia finito come in una palude. I test masturbatori di cui parli sono ormai imperniati dai troppi ragionamenti che fai e come giustamente ti hanno consigliato un po' tutti, prenditi un periodo di pausa e prova a rilassarti (facile a dirsi...).
Da come descrivi tu le tue sensazioni e per quella che è la mia esperienza, pare tu stia ripiegando sull'omosessualità perchè hai perso fiducia nel comportamento delle donne e sopratutto fiducia in te e ti vedi inadeguato a sostenere una relazione con una donna, finendo quindi per invidiare chi invece riesce naturalmente in questo. Se anche tu avessi una certa dose di omosessualità, non sarebbe una cosa di cui spaventarsi visto che è appurato che in tanti possono scivolare in questi pensieri senza poter essere definiti gay.
In alcuni dei tuoi ragionamenti mi ci son rivisto, come quando l'insicurezza mi spaventava davanti alle ragazze togliendomi ogni eccitazione possibile; solo che io un attrazione per i maschi l ho bene o male sempre sentita, a volte spariva, a volte tentavo di soffocarla e pure io pensavo fosse solo invidia o pensieri di emulazione...Poi con il tempo mi son capito e ho tolto i miei paletti mentali, in un percorso lungo e complicato, ma ora ho una visione più chiara. Non riesco a fare un paragone vero e proprio ma l'attrazione verso i ragazzi è molto più chiara di quanto non lo fosse per le ragazze (nonostante l ambiente iper-etero in cui sono cresciuto), più potente e desiderata e comprende anche (e specie) il lato affettivo, cosa che ora non mi spaventa più.
Fai come ti consiglia la psico e se hai un po' di pazienza con te stesso, vedrai che otterrai le risposte che certi...datti tempo! Buona fortuna :)
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

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