Ci vuole tempo e coraggio

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » giovedì 6 giugno 2013, 15:44

Grazie Blackout, ho anche contattato Project via mail.. ognuno di noi è differente, quindi a questo punto di paragoni ne ho fatti abbastanza, devo solo capire il mio caso, ma lo farò solo con il tempo, non ci sono teorie assolute (come in matematica o in fisica). Tante cose non le scegliamo o le comandiamo noi... (io pecco di questa presunzione, perchè, come dice Project, spacco il capello)..
Come sto ora se potessi premere un bottone e scegliere tra etero, gay e bisex sarei indeciso perchè:

- etero: al di là del ruolo sociale, mi ci son trovato benissimo a vedere le donne come partner amorosi (inconsciamente è come se sostituisse la figura materna ma è anche una figura da proteggere),e l'uomo come rivale in amore e amico allo stesso tempo (come un fratello maggiore o un amico). Come partner amoroso-sessuale l'uomo mi crea disagio (e sto male quando provo quelle strane sensazioni, che siano vere o no). Le donne solo come amiche mi creano frustrazione perchè mi sa da "ammiraci, sbava ma non toccare"... infatti mi è passata la voglia di fare l'amico che deve fare il vicefidanzato tranne quando si tratta di far sesso...

-gay: sarebbe una sorta di "trasgressione sociale" al classico "sposati, fai i figli, blabla", un pò per "vendetta" (o ripiego) verso il mondo femminile, un pò per rifugio in quanto sia i miei simili che il loro corpo li conosco benissimo.... ovviamente non sto tenendo conto di quello che succede inconsciamente nella masturbazione...

- bisex: un ruolo che permette di godere al 100%, ampliare le percezioni, raggiungendo una sorta di androgino... Un mio amico bisex mi disse una volta "non importa il genere di persona nè il fisico, ma la persona stessa".. mi ha creato l'immaginario di come potrebbe essere l'uomo evoluto tra 500 anni.. :D
Nel mio caso sarebbe bello, ma da digerire solo nell'immaginazione, in quanto resterebbe il disagio con i propri simili che li vorrei solo come amici e l'idea di baciare un uomo maturo peloso.. brrr... Con il mio migliore amico siamo molto vicini affettivamente (nel senso che ci raccontiamo quasi tutto e ci aiutiamo, anche a 1000 km di distanza dopo 10 anni), ma contatto fisico poco e nulla...

Comunque ragazzi ringrazio tutti di cuore, come ho detto a Project mi allontano un pò dal mondo dell'omosessualità (niente più storie di coming out o vite che non ho vissuto) e seguirò la terapia... tanto prima o poi capirò cosa è vero e cosa è costruito... passerò a trovarvi e vi racconterò. A presto ragazzi! :)
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Dany
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » lunedì 10 giugno 2013, 20:51

Ciao a tutti ragazzi... non sono riuscito a star fermo: dopo due giorni mi sono rimesso alla prova, ho iniziato a tremare e mi sono rimesso a masturbarmi... dopo 17 masturbazioni in 3 giorni, credo di aver capito più o meno capito dove vanno le pulsioni e l'occhio... verso la figura maschile (il pene, l'uomo non è un granchè, a parte il viso qualche volta) con un mix con quelle femminili (seno e sedere, la vagina non mi sta dicendo più niente)... mi spiego meglio: l'uomo di suo ha un fisico brutto, l'unica cosa che lo salva sono il pene... tra i due corpi quello femminile ha delle curve, le labbra, etc... la cosa strana che se dovessi baciare uno dei due bacerei la donna, con l'uomo non mi riesce... ma sembra che mi immedesimi nella figura femminile... per vedere mi sono concentrato sui video gay e non funziona, o funziona scarsamente... ho provato a masturbarmi concentrandomi come passivo nelle fantasie con un bullo che mi picchiava da piccolo... come mi successe a 13 anni, immaginando il pene nell'ano e ripetendomi (con la voce di una donna matura) "dai fallo godere, come faccio io" ho raggiunto l'orgasmo e una strana forte sensazione all'ano... più la sensazione di essere stato usato... sembrava piacevole, stavolta però senza figura femminile... dopo quella volta non ci sono riuscito più.... devo metterci la donna almeno che mi baci e vederla appagata (con qualcuno che la penetra da dietro)... a questo punto dubito del doc o della suggestione... io sono sicuramente gay (la donna deve essere un tentativo inconscio di arrampicarsi sugli specchi) anche se la mia psicologa ignora e dice che ho spostato il problema reale, poi vai a capire perchè mi innamoravo solo di donne in passato... a tutti i maschi passivi: voi spesso gli impulsi sessuali (anche da stressati o spaventati) li sentite interni all'ano e meno sul pene oppure solo sul pene? la cosa buffa è che mi sono infilato un dito per vedere cosa sento, ma non mi piace... Vi succedeva anche a voi? Quando eravate in fase di accettazione vi capitava di sognare donne? Come immaginavate il rapporto con un uomo? Era un pò triste come se mancasse qualcosa? Ultimamente le ragazze le noto molto di meno e sembra che noti di più i ragazzi (anche se a pensare di baciarli a volte mi vien da ridere, altre non riesco ad immaginare)... Ormai sembra che ci sia una completa identificazione nella donna nel sesso... la vedo triste... mi sento come se non fosse quello che vorrei... ma eccita più di immedesimarmi nel ruolo dell'uomo... Cioè vi immedesimavate nel cuckold? Possibile che mi eccita tutto ciò a cui dico no?
Vi capitava di andare in erezione quando massaggiavate la schiena ad una donna o ne sentivate il profumo e nulla con l'uomo? Sembra che nelle fantasie masturbatorie abbia prevalenza una componente femminile... non capisco...
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da barbara » lunedì 10 giugno 2013, 23:06

Rivolgiti a uno specialista, Dany. E' la cosa più sensata da fare. Con un forum non puoi risolvere la questione che poni. Il confronto va bene, ma ha dei limiti oggettivi.

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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » lunedì 10 giugno 2013, 23:51

Grazie Barbara, lo sto già facendo da ancora prima di riprendere questo vecchio dubbio dei 16 anni... e lei mi dice di distinguere realtà dalla fantasia, che nella fantasia potenzialmente (ma non necessariamente) siamo tutti bisessuali... il mio problema è altrove non nell'omosessualità e che devo rimuoverla dalla testa... il punto è che lo specialista capisce quello che io gli racconto, ma gli racconto anche quello di cui son convinto... quindi se sono convinto di essere etero gli faccio capire di essere etero (anche se sono gay represso)... il mio problema è che non ho nulla contro i gay, con il tempo ho imparato a valutarli come persone senza coinvolgere i pregiudizi del mio entroterra, e mi son fatto amici omosessuali con cui mi trovo bene... ma io (il problema è con me stesso) non vorrei esserlo perchè, come ha intuito e^ip=0, non mi è molto simpatica l'omosessualità in quanto mi ci troverei meglio con le donne (anche se le odio a morte)... vorrei ritrovare i piaceri verso la donna che avevo una volta.. ma nella masturbazione sono ormai deviati da forti pulsioni omo... quindi almeno cerco di capire chi sono o di trovare qualcuno che ha una storia simile e capire come ne è uscito... e non è un caso che scrivo proprio qui, in un forum gay, magari confermo la mia paura (che ormai è diventata realtà), sempre meglio che vivere falsamente, poi lavorerò sull'accettazione... ciò che mi fa paura mi attrae... comunque grazie della pazienza ragazzi, non fate caso alla mia ignoranza, non lo faccio per offendere, so che quello sballato sono io...

Alla prossima, ciao Barbara ;)
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da barbara » martedì 11 giugno 2013, 7:31

Caro Dany, il punto è capire da parte tua se ti serva o meno assecondare questi pensieri che hai. Concentrarti su questa questione e passare buona parte del tuo tempo a fare prove per capire se lo sei o no, ti aiuta?
Mi sembra che il rischio sia quello che alla fine la tua intera esistenza giri intorno a questa cosa, come se non ci fosse più nient'altro che vale la pena di fare o di pensare.
17 volte sono davvero tante in tre giorni. Mi chiedo se in un certo senso tu non stia diventando dipendente da questi riti, che ti allontanano sempre più dalla vita reale. Qualunque cosa ci rende dipendenti se esageriamo: non solo le droghe, ma anche il cibo, il gioco d'azzardo, internet, il porno, il sesso e quindi anche i pensieri sul sesso.
Non può essere che questa abitudine ad associare immagini maschili alla masturbazione per capire se sei gay o no, con l'andare del tempo produca l'effetto automatico di eccitarti solo perché ormai hai associato un certo stimolo alla eccitazione conseguente? E questo cosa significa? Anche un vibratore ti eccita , ma non implica che tu possa innamorarti di un vibratore.
Mi sembra che tu stia entrando in un vortice che ti porta via dalla realtà. Forse è proprio questo che vuoi? Allontanarti da una realtà che non ti dà nulla?
E tuttavia nella dipendenza , a parte il momento in cui sfoghi il tuo impulso, poi inizi a stare male , perché è una situazione che in realtà non ti dà niente e che ti toglie tutto.
Penso che tu abbia bisogno di trovare anche progetti veri sui quali impegnarti, riempire la tua vita di soddisfazioni concrete. Ci saranno delle passioni che hai, delle cose che ti piace fare al di là di questo.
Prova a ritrovarle. Prenditi cura di te, iscriviti a una palestra oppure dipingi oppure fai del volontariato. Insomma cerca qualcosa che possa davvero interessarti e sul quale concentrare la mente un pezzetto alla volta, fino a riprenderne il controllo.
Tu non offendi noi , non sei ignorante, il fatto è un altro. Non mi sono sentita di risponderti su questi tuoi dubbi perché ho la sensazione che da parte tua non si tratti di scoprire se sei gay o no , ma c'è qualcosa a cui ti aggrappi e che ti sta condizionando troppo. Sta diventando un'ossessione pericolosa. Prendi un po' distanza da questo, e forse troverai più facilmente le tue risposte. Se sei gay lo scoprirai comunque e meglio senza pensarci tutto il giorno. E poi stando qui potresti scrivere anche altre cose per esempio. Ci sono sezioni sulla musica, puoi scrivere un racconto, non so è un'idea. Prova a pensarci. ;)

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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » martedì 11 giugno 2013, 14:31

Grazie Barbara... anche la psico dice che mi sto nascondendo dietro le paure per non affrontare cambiamenti radicali... ho letto che è un meccanismo inconscio... probabile che la mia paura sia proprio la crescita in generale o la paura per le donne che ho rimosso e non ricordo, a tratti, di averla avuta... mentre facevo l'ennesimo esperimento mi ha chiamato un' azienda per una proposta di lavoro part time nei prossimi giorni (sarebbe un'esperienza nuova) ho lasciato su "pause" il video... ero contento, l'autostima si è alzata, mi ero dimenticato (per pochi secondi) di tutta la faccenda del gay... riguardando il monitor mi è venuta spontanea l'attrazione per quella pornostar (il classico vecchio pensiero "che bbona!!!") e si sono ridotte un pò le pulsioni omo... il pene non mi faceva nessun effetto come prima... mi sono immedesimato nel maschio... e ho pensato che fosse assurda tutta questa storia... quindi non escludo che si tratti di autosuggestione per sfuggire dalla realtà ma devo mettere anche in conto che potrei essere attratto da ragazzi (come dice e^ip=0)... per ora so solo di essere fuori di testa e lontano dal mondo vero... mi prendo tempo per uscire dalla follia...

Ok, provo a dare un occhiata ad altre sezioni del forum.. se c'è qualcosa di diverso dall'essere gay gli dò un occhiata... :D

Grazie di cuore. A presto.
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da progettogayforum » martedì 11 giugno 2013, 18:03

Ciao Dany,
provo a riprendere alcuni concetti, proprio a partire dal tuo ultimo intervento: la chiamata di un’azienda risulta essere uno stimolo assolutamente positivo. Come dice molto giustamente Barbara la vita non può girare tutta intorno ad un punto solo, l’equilibrio psichico non si realizza in uno stato di sostanziale isolamento ma solo nell’ambito di una rete di relazioni che è bene siano le più varie. Per un ragazzo della tua età c’è il sesso ok, ci mancherebbe altro!! Ma ci sono e ci devono essere mille altre cose: interessi, amici, LAVORO, ecc. ecc. ho scritto LAVORO in maiuscolo perché il lavoro aiuta a crescere e ad affrontare problemi reali e quindi a staccarsi dai problemi che tornano automaticamente ad occupare un cervello che rimane troppo libero di concentrarsi su se stesso. Vedo tanti ragazzi che arrivano a Progetto con l’idea che il sesso sia una cosa fondamentale e in un certo senso lo è, ma, lo ribadisco, l’equilibrio psicologico è il risultato di molti fattori che non devono mancare, perché altrimenti si accentua la tendenza a drammatizzare i problemi o i presunti problemi e a vedere drammi dove non ce ne sono. Se un ragazzo (non è il tuo caso) scopre di essere gay ma è completamente solo, non ha amici, non ha nessuno con cuoi confrontarsi per dare alle cose una dimensione realistica, non studia, non lavora e passa le giornate a pensar se è gay o non è gay, piano piano entra in un circolo ossessivo dal quale non è facile uscire. Ma se un ragazzo che ha una vita di relazione vera con i suoi amici, ha un lavoro, ha un’autonomia economica arriva alla conclusione di essere gay, beh per quel ragazzo non crolla il mondo e la tendenza a drammatizzare non c’è proprio. Io non credo affatto che tu sia gay, ma se lo fossi e dico se, non sarebbe un dramma da nessun punto di vista, i ragazzi gay sono moltissimi e possono vivere eccome una vita gratificante sotto tutti i punti di vista. E poi un gay, come chiunque, non si identifica solo col la sua sessualità. Sai quando i ragazzi cominciano a vivere bene la sessualità? Succede quando non la drammatizzano, non la caricano di valenze e di significati che con la sessualità non c’entrano nulla, quando cominciano a vederla come una modalità relazionale e non come il centro del mondo. La tua sessualità non ti deve dare risposte ma ti deve fare stare bene… e poi la sessualità, tutta la sessualità, omo e etereo, perché da questi punti di vista non cambia niente, è un modo ci creare un rapporto tra persone è un modo di volersi bene che ha senso solo se è assolutamente spontaneo. Dany! Prima di tutto … tranquillo!! E poi pensare alle cose reali e cercare di costruire un futuro concreto. Sotto il profilo sessuale sarà quello che sarà, te lo ripeto, credo che tu non abbia niente a che vedere con i gay, ma quello che conta è togliersi dalla testa di avere un problema da risolvere.

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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » mercoledì 12 giugno 2013, 2:20

Grazie Project... hai ragione la direzione è quella, però sono uno a cui piace riflettere su quello che gli succede (anche se esagero)... C'è sempre da imparare... Se anche non fossi gay, la semplice immedesimazione (tutta quest'esperienza) mi aiuta ad immaginare più o meno cosa passa un ragazzo che si scopre gay (pensa che ho provato a parlare a casa di un eventuale dubbio ed alcune reazioni mi hanno spaventato... mi sono detto "e se lo fossi veramente? Possibile che mia mamma mi risponderebbe così? Non sono più tuo figlio?"). Però poi capisco anche loro di vecchio stampo (sono nati negli anni 40)... se non fossi gay, un domani potrei anche sposarmi e avere un figlio: se dovesse essere gay o lesbica sicuramente saprei come andargli più o meno incontro... Se sono gay... beh sono già sulla strada.. :)

Comunque da domani mi sono impegnato a studiare e lavorare... scrivo ora ma non pretendo che perdete tempo a leggere le stesse cose (parlo anche con me stesso mentre scrivo, ma le condivido con voi)... ;)

Conosco (razionalmente) alcuni miei problemi, ma mai come ora ho tentato di capire il me stesso da cui sono fuggito tante volte.. Da anni lavoro per eliminare alcuni pregiudizi che mi limitano... Non è solo il discorso dell'omosessuale (ho l'impressione che sia un pregiudizio verso me stesso per farmi male dato che da bambino impazzivo per le femmine, e non ho dubbi sull'infanzia) ma anche l'ossessione di trovare difetti nelle persone (anche dove non ce ne sono) o di pensieri (intrusivi) omicidi verso le persone care.. ho letto a scopo informativo qualcosa sulle pulsioni dell'Es e sulle difese dell'Io...
Insomma imparare a conoscere anche la parte da cui hanno origine le fantasie più folli che non applicheresti mai (ma proprio perchè son folli le pensi) e non limitarsi a dire "quello non sono io" solo perchè ci spaventa...

Da quello che ho capito le pulsioni omicide potremmo (non necessariamente) averle tutti (anche con rabbia) senza essere assassini, così come quelle tipicamente omosessuali (anche con qualche eccitazione durante la masturbazione) senza esserlo veramente o viceversa (quelle eterosessuali pur desiderando i maschi). Infatti un mio amico gay si è trovato la ragazza da piccolo per un breve periodo... poi ha capito che voleva altro... (e non è escluso che possa capitarmi questo)

E' ciò che l'istinto spinge a far uscire verso l'esterno (nella realtà e nella vita di tutti i giorni) che conta... una cosa è dire "come mai mi sono un pò eccitato a immaginare di masturbare il pene di quell'attore porno?", un altra cosa è avere forte erezione e fantasticare stando vicino ad un amico sentendo il suo odore (purchè siano casi di tranquillità e spontaneità, non di "testing" spinti dall'ossessione (e nemmeno ricordo di esserci riuscito))...

Il punto è che ho tendenze maniacali che devo correggere (ci ho messo anni per imparare a non toccare le ragazze o ad abbracciarle di continuo soprattutto se ho poca confidenza)... In generale sono un ragazzo tendenzialmente insicuro e sensibile (e frustrato da insuccessi), quindi spesso ingigantisco le cose aumentandole con la fantasia e cerco sempre, con presunzione, di capire i minimi dettagli lavorando troppo di testa...

In tante cose mi riesce bene questo modo di fare (es quando programmo al pc che "spacco il pixel" come diresti tu Project, quando realizzo un idea o quando fantastico su qualcosa da creare), ma tante volte non riesco a fare distinzione tra fantasia e realtà... l'anno scorso mi sono fatto venire un malore alla pancia... neanche la guardia medica capiva cosa avevo... me lo ha curato la psicologa facendomi capire che all'inizio era un problema immaginario ed è finito che me lo sono creato davvero (somatizzazione)... è uno dei possibili casi in cui la fantasia si avvera (pur non essendo desiderata)

Poi sono uno di quelli che non rimuove facilmente i ricordi (riesco a ricordare qualcosina di quando allattavo da mia madre) a volte li amplifico alterandoli... infatti insistendo un pochino riesco a riprodurre eccitazioni omosessuali (nella masturbazione) che non ho mai avuto nella realtà o che li ho avuti scarsamente (come i rapporti infantili con mio cugino o testandomi pensando al video gay che non mi ha per nulla eccitato e, sforzando ad immaginare me che mi eccito ad essere penetrato, mi eccito davvero e vi posso garantire che riesco a vedere il pene in modi differenti: e a volte sembra che mi piaccia, altre mi è indifferente altre ancora mi disgusta.. questo solo "in pixel" o su carta quasi tutti quelli che ho visto dal vivo sembravano strani... preferivo il mio). A differenza di mio cugino (che non ricorda nulla), io ricordo anche qualche respiro di quei rapporti infantili (ora che ricordo bene forse erano adolescenziali: 13 anni l'ultima volta...) e dopo l'ho proiettato nelle fantasie masturbatorie rivolte a mia cugina (rendendole molto più eccitanti e ancora più reali)... La gelosia per mia cugina e l'attrazione l'ho rimossa intorno ai 20 anni rimanendo male del suo rapporto (segreto) con un mio compagno di corso.. ma tanto era una cugina... figurati... qualche volta mi eccito ricordando l'intimità dei rapporti adolescenziali con il cugino (anche se io ero già peloso, mi chiedo come facesse lui)... eppure lo vedo sempre ma non sento nulla dal vivo... è evidente che il cervello altera la realtà...

Quando leggo un articolo scientifico, meditandoci sopra ci aggiungo (a volte inconsapevolmente) roba che leggo nei romanzi di fantascienza (e mi convinco che sia roba originale) e faccio un miscuglio dimenticando le cose come stavano realmente. Mentre leggo mischio paesaggi reali con paesaggi inventati (es il Duomo di Milano su un pianeta ai confini della galassia)... a volte è costruttiva come cosa ma anche distruttiva, come, ad esempio, nel caso della sessualità: se vedo una ragazza con il suo uomo in giro, la noto in tutte la sua bellezza e le sue curve, e il pensiero di qualche parte maligna di me (la stessa che pensa male, delle persone a cui voglio bene) dice che io ho notato il ragazzo (senza nemmeno averlo guardato) e che mi sia piaciuto.. ecco l'ansia... mi giro e sembra che mi piaccia davvero... mi avvicino per vedere se è vero o è suggestione e mi piglia male solo a vederlo da vicino (cattivo odore, pelle ruvida, barba, peli è bello solo come modello da guardare)... sento un solletico (interno all'ano) che si muove e mi provoca un misto tra fastidio e piacere, portandomi ad un disagio tremendo... nel mio mondo immaginario c'è una parte di me che forse si vorrebbe essere bisex (la immagino come la sessualità del futuro) o gay ma è come immaginare "ho un'astronave velocissima e lascio la Terra per esplorare l'Universo"... un conto è immaginarla e simularla mentalmente, un altro è farlo veramente (può darsi che dopo un pò soffrirei di solitudine su Alpha Centauri ammesso che viva a lungo per arrivarci)... solo che nella realtà, appena mi vengono i primi sospetti di omosessualità o bisessualità mi spaventa l'idea di andare veramente con uomini (anche se ci ho tentato a fare giochini per prova ma non ho concluso nulla di buono)... ho paura di perdere la donna e mi attacco alla sua figura... un pò come un bimbo che si attacca alla mamma perchè l'uomo cattivo lo vuole portare via e violentare con l'uccello di fuori... durante la masturbazione le paure si avverano, raggiungi l'orgasmo (anche forte) se ti forzi con il pensiero a immaginarti che il carnefice ti penetra (stimoli qualcosa nell'ano), mentre la tua cara donna la immagini complice e invita il carnefice a violentarti.. è lì che dopo stai male e ti vien da piangere sapendo quanto soffriresti con una cosa del genere...
Infatti una mia coinquilina (che mi piaceva ed ero geloso ma dovevo star zitto, mai più abitare con una bella ragazza in casa... è stato un calvario) una volta fu protettiva mentre discutevo con il vicino di casa: il suo immischiarsi in mezzo e prendere le mie difese ampliò il mio desiderio nei suoi confronti... forse perchè mi ricordava mia mamma che mi difendeva spesso quando i bambini più grandi mi minacciavano... eppure pur sapendo di prenderle avevo la faccia tosta di lanciarmi sui bulli... (come faccio ora con le mie paure)...

Le mie fantasie "indesiderate" rappresentano in parte è la vita che più o meno ho fatto da adolescente: la tipa che volevi che sceglieva il bullo che ti picchiava spesso al tuo posto (analogia con il cuckold)... forse ti odi così tanto che ti ecciti con ciò che ti fa male (ma continuo a non escludere omosessualità a causa dell'attrazione pornografica di alcuni peni)...
Dal vivo mi è capitato di sentire una ragazza (che pensavo di rimorchiare. ma stranamente ci provavo un pò con tutte) che faceva sesso con un amico nella camera accanto alla mia (la sofferenza fu enorme pensare che li ho fatti conoscere io, mi veniva da piangere)... dopo la seconda volta, mai più presentato donne che mi interessano ad amici... quindi tra realtà e fantasia la differenza c'è.. altro che cuckold...

Ma devo ritrovare la fiducia di base e uscirne dall'ossessione... ecco perchè mi son fissato con questa cosa... voglio capire se la donna è uno scudo (visto che ho perso un pò di eccitazione ultimamente, e prima ci provavo con tutte o quasi rovinandomi la reputazione) oppure mi interessa veramente ed evitare le situazioni come quelle di Marco (http://nonsologay.blogspot.it/2010/12/o ... tente.html)... so che già il fatto che io me lo chieda riduce la probabilità che si verifichi tale caso, in quanto non si parlerebbe più di omosessualità latente (forse repressa se fossi stupido ad ignorarla)... ma nella vita non si sa mai...

La psicologa dice che devo imparare a fermare la testa e non rimanere solo nel mio mondo (me lo dite pure voi), esempio evitare di (masturbarmi di continuo e di) passare troppe ore sui libri, uscire con qualche ragazza senza tentare di portarla a letto, andare al cinema, etc... imparare a distinguere tra realtà e fantasia... ma non è una cosa facile... soprattutto in questo periodo dove ti devi accontentare economicamente di poco (sono studente un pò troppo fuori corso)... Vediamo come va in azienda almeno rimango impegnato anche con gli esami...

PS: ho visto le altre sezioni del forum. E' un bel progetto: un'isoletta nell'oceano di internet in cui naufragare quando sei alla ricerca di qualche confronto (seppur limitato da caratteri e icone e non fisico)... è un club di amici online... :) :)

Ciao a tutti, alla prossima
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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da barbara » mercoledì 12 giugno 2013, 8:28

Il pensiero è un'arma a doppio taglio. Il rimuginio provoca emozioni che sfiancano la persona. Magari sei tranquillo e inizi a pensare ai momenti difficili e allora diventi triste, da lì un altro pensiero e allora ti spaventi e poi pensi un'altra cosa e allora ti arrabbi . Troppi pensieri portano la tua emotività sulle montagne russe e ti allontanano dalla realtà. Quindi bisogna imparare gradualmente a restare nel momento presente e ancorati a quello che stai facendo, apprezzare le piccole cose che hai , tenerti impegnato. La mindfulness ti gioverebbe. Cerca magari su internet di cosa di tratta e, se ti va a genio, parlane con la tua psicologa
L'altra cosa rischiosa sono i porno , perché danno dipendenza e favoriscono meccanismi di eccitamento innaturali, spostando la libido da una parte all'altra dell'esperienza.
Se vuoi approfondire puoi leggere questo sito:
http://www.pornodipendenza.it/
Forse hai anche tanta fantasia , che sprechi nella direzione sbagliata. Mai pensato di dipingere quello che immagini o di scrivere un racconto di fantascienza?

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Re: Ci vuole tempo e coraggio

Messaggio da Dany » mercoledì 12 giugno 2013, 14:22

Per quanto riguarda i racconti di fantascienza ho provato a scriverne uno ma mi sono fermato (la pigrizia non mi manca)... poi ho iniziato a fare un videogioco e si ferma al primo stage... e l'ho lasciato a metà... ho tanti progetti che non ho mai concluso... mi perdo troppo nei dettagli e non concludo niente: anche con l'università e con le donne tendo a fare così... sono riflessivo ma impaziente (essendo viziato ragiono sul "tutto e subito")
Da piccolo qualche volta ho dipinto... dopo che me lo insegnarono a scuola mi sono messo a fare qualche statuina di cartapesta, disegnare con la china e montare il periscopio con gli specchietti e un parallelepipedo di cartone... quando mi annoiavo rifacevo gli esperimenti che mi insegnavano a scuola... poi mi sono avvicinato al mondo del bullismo (prendendole di continuo sono nate le rare ma potenti fantasie masochiste-omosessuali durante la masturbazione)... La mia psicologa (prima di tutto il quesito esistenziale sulla mia sessualità) diceva che, rispetto a molti altri miei coetanei, ho buone risorse che non so sfruttare.... e se non imparo a gestire il pensiero mi ritorna tutto contro... io mi chiedo come fa la gente ad essere sicura...
Cmq la psico me lo ha detto di non guardare film porno per un pò... ma sono troppo presuntuoso e testardo... finchè non mi spacco la testa (o in questo caso il "culo") e arrivo a capire quando qualcuno ha ragione, non gli dò ascolto... un mio amico la chiama "stupidità latente"... parto d'impegno ma poi il pensiero (cioè io) dice "quella non ha capito.. lei non è te..." e faccio di testa mia... razionalmente lo so come sto messo... emotivamente sono un bambino presuntuoso... e vado in conflitto!!
Grazie, vado all'uni e mi porto il pc per lavorare... lì dubito che posso mettermi alla prova con siti hard e simili... Comunque grazie, mi trovo bene a chattare con te...

PS: barbara ho una curiosità (che non pretendo una risposta, dato che è personale): ma te sei lesbica? Mi sono chiesto che tipa sei (non per provarci anche perchè sarebbe il colmo rimorchiare una ragazza qui)...
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