INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 30 aprile 2010, 17:06

Ciao Project,

mi rifaccio vivo dopo 15 giorni di silenzio. Sono il 32enne col quale hai parlato la notte fra il 13 e il 14 aprile. Non so quello che puoi avere pensato quella notte ma per me è stata un’esperienza stranissima, in questi giorni mi sono chiesto se dovevo parlartene o meno, ci ho messo un po’ ma ho deciso per il sì.
Quando ti ho chiamato la notte del 13 ero depresso nero. Non so se è una cosa tipica dei gay, ma penso che sia soprattutto una cosa mia, mi crolla l’umore e vedo tutto nero. Avevo proprio bisogno di parlare perché non lo posso fare con nessuno. Come ti ho raccontato avevo cercato più volte amici in chat ma con esiti pessimi e d’altra parte la solitudine pesa e certe volte ti vengono proprio in testa idee brutte.

Non sono più un ragazzo e non mi ci sento, penso che ormai il meglio della vita se ne sia andato, o meglio penso di averlo buttato via. Ho cercato di essere etero per anni e di avere una ragazza ma poi non ce l’ho fatta più e anche se sapevo che sarei rimasto solo mi sono detto che è meglio essere soli che fingere di essere quello che non si è.

Coming out, nemmeno a pensarci, dove sto io sarebbe distruttivo. In famiglia ancora sperano che arrivi la ragazza che mi porterà con sé. Dove lavoro la parola gay suscita battute acide e sghignazzamenti.

Il sesso fino a qualche tempo fa era ridotto alla sola masturbazione, piacevole, non lo nego, ma alla lunga deprimente, perché si tratta di continuare a sognare cose inesistenti. Come ti avevo spiegato, la mia sessualità è andata piano piano spegnendosi, ma anche il desiderio solo affettivo. In pratica non mi sono mai innamorato, cioè non ho mai trovato un ragazzo tale che io potessi dire che avrei voluto stare con lui. E anche la masturbazione è diventata un’eccezione nella mia vita mentre prima era una costante. A 20 anni, quando mi forzavo ad essere etero mi masturbavo sui ragazzi con sensi di colpa ecc. ecc., ma per me era un interesse sessuale fortissimo che non riuscivo proprio a reprimere. Allora il mio problema era non masturbarmi pensando ai ragazzi, cosa che, nonostante tutti i buoni propositi, non riuscivo proprio a fare. Adesso che in un modo o nell’altro mi sono accettato è come se avessi perso completamente il mio desiderio sessuale. Non ho bisogno di reprimere nulla, di fatto non mi eccito proprio e la cosa anche se mi sembra strana, per me è assolutamente spontanea, cioè non ci penso proprio. Ho visto che un ragazzo del forum ha scritto cose che in qualche modo somigliano alla mia esperienza e ho letto anche le cose che hai scritto tu. Dici che in fondo non sono problemi ma lo diventano a forza di pensarci, però certo ti senti un po’ strano, il ragazzo che ha scritto i post è molto più giovane di me, ma a me in pratica dai 27/28 anni capita di pensare di non avere neppure una sessualità. Diciamo che se mi ci metto di impegno a masturbarmi ci riesco, ma non è più come prima, prima aveva una dimensione sessuale forte, adesso è un po’ come una cosa qualunque, se lo fai o non lo fai è praticamente indifferente. Diciamo che pure io non trovo alcuna motivazione di carattere fisico per il fatto di avere messo da parte la sessualità ma è come se avessi rimosso una parte della mia personalità, o meglio come se se quella parte della mia personalità si fosse addormentata. Per il resto le cose vanno bene, apparentemente non mi sento depresso, anzi, sul lavoro ottengo anche risultati migliori, un po’ come se il tempo mentale che prima dedicavo alla sessualità lo avessi trasferito su altre cose. Certo, mi crea una strana sensazione sentire i miei amici, tutti etero, che parlano di sesso come se fosse il centro della loro vita, per me non è affatto così e quello che mi lascia più perplesso è il fatto che non mi innamoro nemmeno di ragazzi che sono oggettivamente bellissimi e di quelli che in altri periodi avrebbero attirato le mie fantasie come una calamita fortissima. Non mi sento anaffettivo, ma asessuale, cioè la compagnia dei ragazzi mi piace (anche quella delle ragazze) con loro sto bene, con i miei amici etero esco poco ma un rapporto esiste, praticamente come prima, solo che adesso ho smesso gi guardare con un altro occhio un paio di loro che prima mi interessavano anche sessualmente.

Project, quando abbiamo parlato, hai cercato di incoraggiarmi in tutti i modi ma io non mi sento depresso, mi sento bene, per niente frustrato da questa cosa, diciamo che pensarci è più che altro una forma di curiosità intellettuale. Riporto qui di seguito tre pagine del mio diario che potrebbero spiegare meglio la situazione. Se lo ritieni utile pubblica tutto quello che ti ho mandato (i nomi li ho già modificati io).
A presto.

DIARIO

12 Gennaio 2009
Lavoro finito, e penso bene. Ho po’ di tempo libero che faccio? Me ne vado a riposare un po’. Mh, è un sacco di tempo che non penso più al sesso, sono mesi che non apro un porno. Vado in piscina due volte alla settimana, vedo un sacco di ragazzi nudi ma resto totalmente indifferente. Prima facevo una fatica titanica a controllarmi adesso è come se fossi in uno spogliatoio femminile. Mi sto staccando da queste cose, mi sembra quasi impossibile.

13 Gennaio 2009
Stamattina ho rivisto Matteo, bello come il sole! Ma non me ne fregava proprio niente. Siamo scesi a prendere il caffè, lui era disinvolto, simpatico, si comportava sempre nello stesso modo, io al bar ci sono andato ma lo sentivo lontano, estraneo, eppure Matteo è stata la mia fissa per anni. Forse quando capisci che non è per te, ti passa la fantasia.

21 Gennaio 2009
Ieri sono andato a vedere “The reader” un film tragico su un ragazzo tedesco che si mette con una donna molto più grande di lui e scopre che era una kapò, film forte, bello, il protagonista è un bel ragazzo che si è anche visto completamente nudo. In altri tempi la cosa mi avrebbe sconvolto, ma ieri non mi ha fatto né caldo né freddo, al massimo l’idea di esplorare la nudità di quel ragazzo, ma coinvolgimenti sessuali proprio zero. Ma è normale una cosa simile? Boh! È proprio come se non me ne importasse nulla.

6 Febbraio 2009

Matteo mi ha chiesto di andare in piscina con lui. In altri tempi una cosa del genere mi avrebbe mandato in orbita. Gli ho detto di sì, ma in pratica non me ne importa nulla.

10 Febbraio 2009
Sono stato il piscina con Matteo e l’ho visto nudo per la prima volta, è un bel ragazzo, anche ben fornito, ma non mi ha fatto né caldo né freddo. Lui non pensa che io possa essere gay, certo, reazione zero! Ma il fatto è che anche io penso che in effetti dire che sono gay non significa niente. Lo sono stato, forse, ma non lo sono più, certo non sono etero, ma se per essere gay devo avere fantasie su un ragazzo, allora non lo sono più.

21 Febbraio 2009
In piscina c’era un ragazzo nuovo, giovanissimo, 20/21anni penso, mi ha chiesto come funziona la piscina e gliel’ho spiegato, poi l’ho invitato al bar e abbiamo preso una bibita. Era solo, senza amici, poi mi ha detto che si andava a preparare per andare in vasca e mi ha detto: “vieni?” Gli ho detto che sarei andato dopo poco, in realtà ho aspettato che andasse in vasca, poi mi sono andato a cambiare anche io. Non so se ho evitato di andarci quando c’era lui per paura dell’erezione, la paura che potesse succedere c’era, comunque quando c’era lui non ci sono andato. Forse avevo paura che “non” succedesse. A casa a lui ho ripensato parecchie volte, ma con tenerezza e non è successo niente, al massimo una mezza erezione, che però così, spontaneamente solo pensando a un ragazzo, non mi capitava da un sacco di tempo. Mi sa che la prossima volta allo spogliatoio con lui ci vado.

28 Febbraio 2009
Col ragazzo della piscina penso diventeremo amici. Mi ci trovo molto bene. Mi sa che sto un po’ approfittando di lui. Non parla di sesso, né di ragazzi né di ragazze, è veramente un bravo ragazzo, questa volta mi ha invitato lui al bar, poi stessa scena quando se ne è andato allo spogliatoio, io ho aspettato e ci sono andato dopo però poi ci sono stato malissimo e allora quando è uscito lui sono uscito anche io e siamo finiti pure in due docce vicine, io avevo paura che mi arrivasse un’erezione esplosiva ma non è successo nulla e anche lui era completamente flaccido, secondo me è etero radicale. Però è un bel ragazzo, nudo più che vestito.

2 Marzo 2009
Mi sa che sta cominciando a succedermi qualcosa. Penso spesso ad Andrea, anche in chiave sessuale, mi piacerebbe coccolarlo un po’ nel momenti in cui è più malinconico, penso che un abbraccio gli farebbe piacere. Pensarlo in chiave sessuale mi fa strano, è troppo giovane per me e mi sento un maniaco, mi sa che questo ragazzo mi piace, ma proprio come persona.

14 Luglio 2009
Andrea se n’è andato in Sicilia con la famiglia. Ma perché? Questa cosa mi schianta, negli ultimi cinque anni è stato l’unico ragazzo che ha avuto un senso per me. Con lui stavo proprio bene, c’erano dei momenti di tenerezza reciproca bellissimi e magari me ne sarei pure innamorato, avevo ricominciato ad avere una vita sessuale, cioè a masturbarmi, con tanti sensi di colpa, lo ammetto, un po’ come se fossi un ladro della sua giovinezza, perché cominciavo a innamorarmi, ma adesso? Che devo fare adesso? Gli scrivo? Ho il suo cellulare, non so nemmeno se è gay, solo che con lui stavo bene. Andrea! Perché non ti fai sentire?

26 Luglio 2009
Fine della storia! Andrea mi ha mandato una bellissima cartolina firmata anche dalla sua ragazza. Sono contento per lui e anche perché stava prendendo una strada che non sarei riuscito a controllare. Mi sento arido, non ho voglia di scrivere nulla. Basta! Ho 32 anni e mi sento un fallito sotto tutti i punti di vista.

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Carlo
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da Carlo » venerdì 30 aprile 2010, 23:32

Caspita, che storia. In effetti credo sia qualcosa di abbastanza comune. Anche io ci sono passato, o forse ci sto passando. Chi lo sa. L'unica cosa di cui sono certo è che non vale la pena evitare di amare. Voglio dire...anche io spesso mi sento un fallito ( e ho 16 anni... ), il mondo mi crolla addosso etc, ma non si può smettere di amare. Forse dove vivo io è più facile trovare la persona che ti attrae sia affettivamente che sessualmente, non lo so. Però al di là di tutto, ci sarà sempre qualcosa che ti farà amare...quindi, coraggio! =)

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progettogayforum
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 30 aprile 2010, 23:48

Carlo, dici cose estremamente sagge. Un ragazzo gay a qualunque età deve avere una grande capacità di resistenza perché lo sconforto è sempre in agguato ma in qualsiasi modo, anche contro tutto e tutti, non si può smettere di amare!

SenzaPeso
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da SenzaPeso » sabato 1 maggio 2010, 4:46

A volte lo "smettere di amare" non dipende dalla volontà.. é come una resa a livello inconscio. Ma non mi pare questa la situazione del caso.

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Holger
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da Holger » sabato 1 maggio 2010, 13:00

Cosa posso dire; ti capisco.
Di anni ne ho quasi due di più di te, è da una vita che mi illudo di essere qualcosa che non sono, ancora adesso ci spero, infondo.

Tu ti sei accettato, io ancora non ne sono sicuro. Da un paio di settimane frequento il forum e la chat. Ho conosciuto molte persone in questo breve lasso di tempo... qualcuno più grande di noi, qualcuno molto più piccolo la maggior parte di loro sono studenti sui 20 anni molto più liberi (almeno mentalmente) di me.
Sapessi come mi sento a disagio immezzo a loro, mi sento un vecchio decrepito e come capisco quella tua "sensazione di rubargli la giovinezza" per non parlare della paura di innamorarmi.

Il fatto di sentirsi un fallito non credo che dipenda dalla reale sensazione di esserlo, se avrai la pazienza di leggere i commenti e le discussioni di questo forum ti renderai conto che non sei il solo, tutti quanti ci sentiamo un pò falliti nonostante molte persone hanno una carriera e una vita che farebbe l'invidia di molti, hanno raggiunto discreti traguardi nella vita e hanno davanti un futuro di tutto rispetto.
Ho pensato molto a questa peculiarità che ci accomuna nonostante l'età, la cultura, l'orientamento sessuale o religioso e sono arrivato a convincermi che la sensazione di essere un fallito derivi semplicemente dalla consapevolezza di essere la metà di un intero. Come recitava quella canzone di Zucchero? "Ho bisogno d'amore sai Dio, di un uomo, di una donna o di un cane".
I periodi più felici e prolifici della mia vita (sia a livello creativo che materiale) sono stati quelli in cui ero innamorato, non era importante essere corrisposto, avevo un motivo per vivere.

Sono molti anni ormai che non mi innamoro più e anche io provo sempre meno interesse verso la mia vita sia affettiva che sessuale. Alle volte penso che sia un bene, che la solitudine è un modo di vivere come un altro, che finchè avrò amici e parenti la mia vita non sarà vuota, quindi che bisogno ho di "amare" qualcuno, di desiderarlo, di volerlo. Ma come posso accettare quell'eterna sensazione di sulitudine, di vuoto di inconcludenza. Forse il mio destino è quello di rimanere solo, forse quello che stò facendo adesso è solo l'ennesima serie di errori della mia vita ma voglio buttarmi, voglio provarci, voglio disperatamente continuare a sperare. Infondo se proprio dovrò invecchiare da solo sarà meglio vivere del rimorso di aver sbagliato che del rimpianto di non aver provato.

Per concludere voglio solo dirti di non arrenderti. Non è vero che tu stai perdendo la tua sessualità e le tue emozioni. Ne sei consapevole e la prova è quello che hai sentito per andrea, datti ancora una possibilità.
Noi siamo abituati a considerare immorale tutto quello che non rientra nella nostra morale e degli illusi tutti quelli che non hanno le nostre stesse illusioni.

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Carlo
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da Carlo » domenica 2 maggio 2010, 17:02

Non si può smettere di amare, nemmeno a livello inconscio, dal momento che è uno di quei sentimenti connaturati nella natura dell'uomo. Così come non ci si può "prendere una pausa" dall'amore e dall'amare. Certo, nei momenti difficili si può decidere di chiudere baracca e burattini, ma si potrà mai seppellire ciò che si sente, si è sentito, o si sentirà. Voglio dire, a me ad esempio è capito di ricevere "solo" porte in faccia ( nel senso che in molti mi hanno detto di no ), ed ero convinto che ci fosse qualcosa di sbagliato in me perché, voglio dire, dopo la millesima volta che ci provi, e la cosa non funziona, sorge veramente spontaneo chiedersi se non si sia "dalla parte del torto". Come dicevo, ho ricevuto tanti di quei "no" che la voglia di amare, di volere bene, o di provare affetto andava scemando finché non è scomparsa da me. Sentivo che voleva uscire allo scoperto ogni volta che vedevo un bel ragazzo o ragazza ( ero nella fase dell'incertezza sessuale. Poi mi sono reso conto della molto maggiore attrazione per i ragazzi... ), ma mi dicevo, puntualmente "che senso hai che ti innamori, tanto ti diranno di nuovo di no"...e la cosa è durata non poco. Poi, un giorno, ho conosciuto un ragazzo del quale mi sono subito invaghito. Lui è fidanzato, è più grande di me di alcuni anni, è un bel ragazzo, simpatico, spigliato, sincero, leale etc. Allora abbiamo deciso, dopo aver parlato via chat per delle ore, di vederci il giorno dopo...io ero tesissimo, perché non mi definisco un bel ragazzo, anzi...e poi perché sapevo che neanche lui avrebbe potuto risvegliare il sentimento amoroso in me ( si, ho detto che mi sono invaghito, ma quello è successo dopo averlo conosciuto )...comunque ci incontriamo, e oltre ad avermi detto che sono un bel ragazzo, mi ha fatto sentire a mio agio...c'è molta affinità fra di noi. E proprio questa nostra complicità ( forse sarà in futuro qualcosa in più, non lo so ) mi ha fatto ritrovare la voglia di amare. E intanto amo lui...non so se il verbo amare vada bene ora come ora, ma diciamo che provo grande affetto nei suoi confronti. Ed è quello che è successo a te con Andrea...quindi, hai capito che la voglia di amare non può scomparire, che a trent'anni è ancora viva e vegeta...ha solo bisogno di trovare la persona ideale con cui manifestarsi a pieno...ma quello verrà poi...potrà essere tra un giorno, un mese, un anno, ma succederà. Dal canto tuo, però, adesso che credo tu abbia capito che il sentimento d'amore in te ancora c'è, non devi trascurarlo: tienilo li, sentiti libero di provare un interesse spassionato per una persona che ti "intriga"...insomma, lascia che l'amore circoli in tutto il tuo corpo, e non sia relegato in un angolo del cuore, o del fegato. Vedrai che poi ti sentirai meglio: certo, avrai sicuramente qualche delusione lungo il tuo cammino, ma non abbatterti del tutto; quando senti di non farcela, ricordati di Andrea, e di quello che hai sentito per lui, e ricorda che nel mondo siamo 6 miliardi! Quindi, forza...sono dalla tua parte!! =)

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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da SenzaPeso » domenica 2 maggio 2010, 17:20

"Non si può" non esiste. A me capita di non provare nulla di nulla e nulla, ed accade al substrato inconscio, in quei momenti non amo, non odio, non vedo, non sento.

Ma ripeto, non mi pare questo il caso.

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Carlo
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da Carlo » domenica 2 maggio 2010, 19:13

Il verbo "potere" indica qualcosa che è come qualcosa che non è. Dire che non si prova niente alcune volte e che non si prova nulla sempre sono due concetti antitetici. Sostenere che l'amore esista e che sia sempre presente dentro le persone non equivale a dire che è sempre lì, a fior di pelle. Vuol dire che nei momenti più belli, più piacevoli, più squisitamente romantici affiora. E anche l'indifferenza, o l'apatia, sono delle sensazioni, altrimenti non si sarebbe potuto dare loro una definizione...

SenzaPeso
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da SenzaPeso » giovedì 13 maggio 2010, 23:41

Carlo ha scritto:Il verbo "potere" indica qualcosa che è come qualcosa che non è. Dire che non si prova niente alcune volte e che non si prova nulla sempre sono due concetti antitetici. Sostenere che l'amore esista e che sia sempre presente dentro le persone non equivale a dire che è sempre lì, a fior di pelle. Vuol dire che nei momenti più belli, più piacevoli, più squisitamente romantici affiora. E anche l'indifferenza, o l'apatia, sono delle sensazioni, altrimenti non si sarebbe potuto dare loro una definizione...
è una delle più belle risposte che io abbia mai letto a riguardo.

barbara
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Re: INDIFFERENZA SESSUALE GAY

Messaggio da barbara » domenica 16 maggio 2010, 20:22

[Il verbo "potere" indica qualcosa che è come qualcosa che non è. Dire che non si prova niente alcune volte e che non si prova nulla sempre sono due concetti antitetici. Sostenere che l'amore esista e che sia sempre presente dentro le persone non equivale a dire che è sempre lì, a fior di pelle. Vuol dire che nei momenti più belli, più piacevoli, più squisitamente romantici affiora. E anche l'indifferenza, o l'apatia, sono delle sensazioni, altrimenti non si sarebbe potuto dare loro una definizione...

Questa frase di Carlo, così profonda, ma anche altri post molto toccanti, che parlano dell’apatia, dell’indifferenza o comunque del sentirsi distante dalle cose della vita, mi ha ricordato un libro che ho letto tempo fa.
Si intitola “L’ospite inquietante: il nichilismo e i giovani” ed è stato scritto da un filosofo tra i più noti , Umberto Galimberti.
Visto che in fondo gli sto facendo pubblicità spero che l’autore non abbia niente in contrario se riporto alcune frasi di questo libro , che consiglio ovviamente di leggere integralmente.

“Per dirla con Spinoza viviamo in un’epoca dominata da quelle che il filosofo chiama “le passioni tristi”, dove il riferimento non è al dolore o al pianto, ma all’impotenza, alla disgregazione e alla mancanza di senso, che fanno della crisi attuale qualcosa di diverso dalle altre a cui l’Occidente ha saputo adattarsi, perché si tratta di una crisi dei fondamenti stessi della nostra civiltà.”

“In cosa consiste questa crisi? In un cambiamento di segno del futuro: dal futuro-promessa al futuro-minaccia

“Allora, come dice Heidegger “il terribile è già accaduto”, perché le iniziative si spengono, le speranze appaiono vuote, la demotivazione cresce, l’energia vitale implode.”

“Quali sono le ricadute del nichilismo soprattutto sulla condizione giovanile? A rispondere sono un filosofo e psicoanalista argentino, Miguel Benasayag, che vive da molti anni a Parigi e un professore di psichiatria infantile e dell’adolescenza Gerard Schmit . Si sono accorti che a frequentare i servizi di consulenza psicologica in Francia sono sempre di più persone le cui sofferenze non hanno una vera e propria origine psicologica, ma riflettono la tristezza diffusa che caratterizza la nostra società contemporanea, percorsa da un sentimento di insicurezza e precarietà”

“C’è un gran lavoro da fare nell’educazione preventiva dell’anima per essere all’altezza del nostro tempo, che ha bruciato gli spazi di riflessione, ridotto all’insignificanza quelli della comunicazione, ma soprattutto ha inaridito il cuore. Ma oggi chi si prende cura del cuore? “

“Bisogna educare i giovani ad essere se stessi, assolutamente se stessi. Questa è la forza d’animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra. Che è ciò che rifiutiamo di noi. Quella parte oscura che quando qualcuno la sfiora ci fa sentire “punti nel vivo”. Perché l’ombra è viva e vuole essere accolta. Anche un quadro senza ombre non ci concede le sue figure. Accolta, l’ombra cede la sua forza.”

“Forse un modo per oltrepassare il nichilismo, almeno nelle sue catastrofiche ricadute giovanili, è quello di risvegliare e consentire ai giovani di dischiudere il loro segreto, spesso a loro stessi ignoto.”

“Nel segreto della giovinezza, la prima figura che rintracciamo è l’espansività. Già gli antichi greci avvertivano che la vita non è eterna, ma breve, e proprio perché breve, va vissuta in tutta la sua espansività. Espansività vuol dire Pienezza.“

“Espansività vuol dire potenza che si esprime nello spirito animale del giovane che sfida romanticamente gli elementi, puro tuffo nella vita che osa la temerarietà .”

E’ la forma della passione che, diceva Stendhal, “non è cieca, ma visionaria e perciò “prende il vento dell’eventuale”(Breton), come il mare che è sempre qualcosa che ricomincia, perché ogni giovane, come il Tonio Kroger di Thomas Mann , è portato per mille modi d’esistenza”.

“Coralità giovanile (…) sensazione di appartenere a una comunità nascente (..) , stupore incantato del riconoscimento”

“E poi il viaggio che per Elisa Canetti è la metafora del desiderio giovanile di varcare ogni confine.

“Dove andiamo , si legge in Kerouac, non lo so, ma dobbiamo andare”

Tratto da ; Umberto Galimberti “L’ospite inquietante: il nichilismo e i giovani” Feltrinelli

E questo Forum non é forse come un viaggio , in cui le ombre di ognuno possono sentirsi accolte , possono riconoscersi, per dare voce ai loro desideri e tenere in vita le loro passioni ?
(questo invece l’ho scritto io)
Ciao a tutti
Barbra


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