Re-inventarsi nella crisi?

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barbara
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Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da barbara » lunedì 8 luglio 2013, 18:07

Parlo qui si una crisi che coinvolge tutti: la crisi economica, e dunque coinvolge anche le persone omosessuali, forse con maggiori conseguenze, per le limitazioni nell'avere una vita autonoma. Ma vorrei parlare qui di come sopravvivere alla crisi.
In tempo di crisi le teorie su come su come inventarsi un lavoro e su come sopravvivere senza lavoro si sprecano.
Secondo molti analisti ragionare come si è fatto finora , cioè cercare un lavoro dipendente, specie se fisso, è una scelta perdente e ormai “datata”.
Mentre in passato si poteva ragionevolmente pensare che un buon titolo di studio o una buona competenza professionale fossero una garanzia per trovare un lavoro , ora pare non essere più così.
Una prima corrente di pensiero afferma che se un tempo essere imprenditore era una scelta , nella società attuale è diventata una necessità. Il consiglio che si dà ai giovani è quello di imparare a promuovere se stessi , sviluppando le proprie passioni e cercando di trasformarle in un valore da esprimere nella società. Per farlo occorre anche capire cosa ognuno di noi è in grado di offrire e ancora meglio cosa è in grado di inventare in un mercato saturo di prodotti,ma ancora assetato di idee per rispondere ai nuovi e sempre crescenti bisogni.
Le parole d’ordine sono: creatività , passione e immaginazione. Si tratta ad esempio di sfruttare le opportunità offerte dalla rete , ma anche dal proprio circuito di conoscenze , accettando spesso di investire tempo e risorse in un progetto che solo a lungo termine potrà (forse) ricompensarvi.
Un esempio illustre di questa teoria : Steve Pavlina, ex programmatore di videogiochi , che è diventato un blogger molto popolare , occupandosi di crescita personale e facendo di una passione un’operazione di successo .
A questo punto la prima domanda che mi (anzi vi) pongo è: come vi immaginereste nel ruolo di imprenditori di voi stessi? Quali capacità e caratteristiche ci vogliono secondo voi per riuscirci?
Passiamo ora a una seconda corrente di pensiero, che ha invece un’anima più ecologica. Una visione critica del mondo dei consumi che una famosa frase di W. Rogers spiega così “Spendiamo soldi che non abbiamo ancora guadagnato, per comprare cose di cui non abbiamo bisogno, per fare colpo su persone che non ci piacciono.”
Questa corrente di pensiero, diversamente dalla precedente, esce completamente dalla logica del profitto , mettendo in discussione il senso stesso del lavoro per come lo concepiamo , e quindi del denaro.
Una visione così diversa da quella a cui siamo abituati appare quasi irrealistica, anche se la storia ci insegna che il reddito fisso da lavoro è un’invenzione abbastanza recente.
“Quando rinunci ai soldi, rinunci a molto più dei soldi, cambi totalmente visione della vita” afferma Mark Boyle, inglese di 34 anni, laurea in economia e finanza, che nel 2008 si è stufato di cercare lavoro e indebitarsi, decidendo di cambiare vita in modo radicale.
E’ andato a stare in una roulotte donatagli da un amico, parcheggiata in una fattoria del Somerset, si è cibato con gli ortaggi e la frutta del suo orto più alimentari regalati o scartati, ha ricavato energia da un pannello solare che è stato il suo ultimo acquisto prima di rinunciare al denaro, ha fatto un po’ di volontariato presso gli agricoltori dei dintorni e praticato il baratto per vestiti e altri generi di prima necessità.
Ironia della sorte , la sua scelta di vivere senza soldi gli ha fruttato il successo . Il suo libro, “The moneyless man” (L’uomo senza soldi), ha avuto così successo da ispirarlo a lanciare online “The moneyless manifesto” (Il manifesto di come si vive senza soldi), un sito da cui è nata una piccola comunità di persone interessate a vivere come lui o perlomeno a tagliare le spese e consumare di meno.
E voi cosa ne pensate? Queste teorie sono secondo voi uno specchietto per le allodole , l’ennesimo tentativo di indorare la pillola amara della crisi oppure possono essere veramente di aiuto in una situazione come quella che stiamo attraversando ?

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konigdernacht
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da konigdernacht » lunedì 8 luglio 2013, 19:58

Ehhh barbara, questo sì che è un bel tema!

Io personalmente penso al mio presente di universitario che termina il suo percorso di studio, con alcune esperienze di lavoro nel mio campo di studi fallimentari nel senso che sgobbi, ti dicono che ti pagheranno e nessuno si vede poi per mesi - e ancora non ho ancora visto - ed alcuni lavori di ripiego come le ripetizioni (campo educazione scolastica). Come saprai bene, sto cercando di ritagliarmi un seconda chance, ossia mi sto preparando in un campo diverso che in casi di emergenza potrebbe integrare se non sostituire quanto trovo dal lavoro che potrei avere col titolo di studio conseguito: in gergo, mi paro il c***!
Questo mi scoccia? Assolutamente no: io non credo nel posto fisso, non credo e non voglio nemmeno un posto fisso pubblico, in cui dovrei barcamenarmi tra una marea di incapaci e un mare di problemi che per il poco che ho già visto mi ha fatto passare tutta la voglia.

Secondo me, un giovane deve pensare a tante attività indipendenti, su uno stesso o su svariati campi, che può decidere di fare ed essere abbastanza elastico da poter intraprenderne.
Tutto poi si colloca nel contesto in cui vive: di certo se uno è (esempio) specializzato in sicurezza di reti, può certamente aspirare ad entrare come curatore del sito del comune del suo paese di 2000 abitanti, di certo cosciente della poca remunerazione e dell'eventualmente poco lavoro nonché stimoli operativi. Credo quindi che questo sia anche un altro punto: cercare un lavoro che stimoli le proprie capacità, cercando continui impulsi e non fermarsi mai.
Questo è nel bene e nel male il lavoro oggi, a mio parere.

Se poi uno vuole intraprendere la vita del signore che metti sopra, sicuramente è una vita interessante però mi chiedo: se uno campa solo di quel che produce, una volta che nn ha più le forze, che fa? ;) queste esperienze di vita "diversa" alla fine portano si ad una libertà iniziale apparente ma poi sei bloccato sulla stessa strada perché non lavorando e col tempo che passa, cosa scrivi nel curriculum: ho coltivato cavolfiori ? :mrgreen: almeno fai così ma investi parte del tuo tempo, chessò, nel volontariato 8-)

L'argomento è complesso e mi rendo conto di aver toccato velocemente tanti punti :lol: speriamo in una discussione più attiva così da sviscerarne!
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875
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da 875 » lunedì 8 luglio 2013, 23:51

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Ultima modifica di 875 il mercoledì 29 gennaio 2020, 17:11, modificato 1 volta in totale.

Tozeur
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da Tozeur » mercoledì 10 luglio 2013, 16:07

Nel mio piccolo posso solo consigliare di non stare fermi, ogni nuovo percorso può insegnare qualcosa e può migliorare un'autostima spesso nel nostro caso un po bassa. Molti consigliano anche lo studio o l'approfondimento di una lingua come l'inglese o il tedesco... Che ne dite?
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LuvSeeker
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da LuvSeeker » giovedì 11 luglio 2013, 0:04

barbara ha scritto:Il consiglio che si dà ai giovani è quello di imparare a promuovere se stessi, sviluppando le proprie passioni e cercando di trasformarle in un valore da esprimere nella società. Per farlo occorre anche capire cosa ognuno di noi è in grado di offrire
Condivido soprattutto questo passaggio. Vedo molte persone delle mie parti che con la "scusa" della crisi non fanno nulla dalla mattina alla sera, né cercano un lavoro ("perché non ce ne" che equivale a dire "io i lavori umili non li faccio") né studiano ("perché tanto con qualsiasi laurea finisci a fare il commesso"). Troppa gente si abbatte senza nemmeno provarci e alla fine fa del male non solo a se stessa ma anche verso tutta la società in generale dato che non c'è sviluppo. Oramai vige la legge del più forte, e se non cerchiamo di migliorarci e di essere specialisti in qualcosa la vedo dura che potremmo mai arrivare da qualche parte.
Qua gli unici veri imprenditori di se stessi sono le escort: sanno come vendersi e sopravvivono alla crisi meglio di chiunque altro. Iniziamo a prenderle come modello. :P
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LuvSeeker
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da LuvSeeker » giovedì 11 luglio 2013, 0:06

Tozeur ha scritto:Molti consigliano anche lo studio o l'approfondimento di una lingua come l'inglese o il tedesco... Che ne dite?
Sapere l'inglese ormai è d'obbligo. Il tedesco vale solo per i lavori più prestigiosi e nelle banche soprattutto.

Uff, ma perché mi fa i doppi post??? :(
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da car » giovedì 11 luglio 2013, 8:54

LuvSeeker ha scritto:
Tozeur ha scritto:Molti consigliano anche lo studio o l'approfondimento di una lingua come l'inglese o il tedesco... Che ne dite?
Sapere l'inglese ormai è d'obbligo. Il tedesco vale solo per i lavori più prestigiosi e nelle banche soprattutto.

Uff, ma perché mi fa i doppi post??? :(
L'inglese ormai è scontato che si sappia non bene, ma alla perfezione. Io consiglio di studiare assolutamente le lingue neolatine (francese e spagnolo) perché non sono molto lontane dall'italiano come struttura grammaticale e come lessico. Credo che la lingua che maggiormente dia sicurezza adesso è il tedesco e l'impegno che richiede dipende dalla motivazione di ognuno di noi.

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Yoseph
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da Yoseph » venerdì 12 luglio 2013, 22:19

Condivido tutto, io stesso ho scoperto il gusto di stare in proprio. hai molte più responsabilità, ma anche molte soddisfazioni. I problemi che incontro maggiormente sono legati al fatto che l'esporsi, il promuovere se stessi, sono azioni che mal si conciliano con un carattere schivo e pensieroso come il mio: E' questo ciò che mi dispiace di più: che con una concorrenza spietata non ci si può permettere di essere troppo timidi o indecisi, io però ero così, era proprio il mio carattere e non sapevo che altro fare, cambiare è stato un processo molto sofferto, ma devo dire che alla fine ho guadagnato molto da tutto ciò, e non parlo di denaro!

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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da konami91 » giovedì 18 luglio 2013, 10:44

Tozeur ha scritto:Nel mio piccolo posso solo consigliare di non stare fermi, ogni nuovo percorso può insegnare qualcosa e può migliorare un'autostima spesso nel nostro caso un po bassa. Molti consigliano anche lo studio o l'approfondimento di una lingua come l'inglese o il tedesco... Che ne dite?
Concordo. L'anno scorso ho abbandonato la facoltà di scienze politiche..puntavo alla triennale e, parlandoci chiaro, questa è una facoltà dove se non hai minimo un master è come non avere la laurea. Ovviamente non ho lasciato solo per questo ma per una serie di problemi che m'impedivano di studiare, scarsa concentrazione ecc..
Non mi peno di questa mi scelta. Magari in futuro riprenderò a studiare, non lo so. Fatto sta che adesso cerco di fare corsi per avere più probabilità di trovare lavoro. Ad esempio quest'anno sono diventata bagnina ma, diversamente da altra gente, non ho trovato lavoro perchè mi mancavano le conoscenze. I miei poi non si fanno grossi problemi, dicono che c'è crisi, ma io la vedo come un modo per non lasciarmi andare..mi sembra di essere l'unico scopo della loro vita. E' quello che dice anche la mia psicologa..ma è difficile uscirne senza qualche conoscenza, soprattutto in questo periodo. Per un mese ho cercato lavoro ovunque..ho detto che mi andava bene qualsiasi cosa, ma non mi hanno mai telefonata.
Adesso pensavo di iniziare un corso d'inglese, perchè lo conosco al solo livello scolastico..quando lo saprò abbastanza bene, cercherò il modo per farmi un'esperienza all'estero.
E' dura, perchè non mi sento capita dai miei, mi sento sola, non ho la ragazza e non ho amici, ma solo conoscenti.
Vorrei andarmene via da questo paese insulso di 1000 abitanti, pieno di gente banale e bigotta, che non sa fare altro, dalla mattina alla sera, che criticare gli altri e ogni singolo difetto.

Ho parlato della mia esperienza personale, scusate se mi sono dilungata troppo e se sono uscita dall'argomentazione della domanda.

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LuvSeeker
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Re: Re-inventarsi nella crisi?

Messaggio da LuvSeeker » giovedì 18 luglio 2013, 10:54

konami91 ha scritto: Adesso pensavo di iniziare un corso d'inglese, perchè lo conosco al solo livello scolastico..quando lo saprò abbastanza bene, cercherò il modo per farmi un'esperienza all'estero.
E' dura, perchè non mi sento capita dai miei, mi sento sola, non ho la ragazza e non ho amici, ma solo conoscenti.
Vorrei andarmene via da questo paese insulso di 1000 abitanti, pieno di gente banale e bigotta, che non sa fare altro, dalla mattina alla sera, che criticare gli altri e ogni singolo difetto.
Fai bene a cambiare zona. I piccolo paesini corrispondono alla morte per noi omosessuali. Non solo è praticamente impossibile conoscere altri ragazzi come noi ma in più, come hai detto tu, la gente è sempre pronta a criticarti per ogni minima cosa. Hai tutto il mio appoggio. :)
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