...e chi si pente?
Re: ...e chi si pente?
si può essere anche verdura....possibilmente non un finocchio...
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.
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- Iscritto il: giovedì 11 novembre 2010, 22:46
Re: ...e chi si pente?
premesso che questa romantica metafora te la potevi benissimo risparmiare visto che magari alcune persone potrebbero essere ferite da questo termine,invece di fare questi sermoni sul voler essere etero perchè non lo fai e basta?fai come tantissime persone che si prendono in giro per tanti anni credendo di poter essere etero,si sposano e poi a 40 50 anni si trovano nella situazione in cui non ce la fanno piu a reprimersi e si trovano con moglie e figli...leggiti le storie dei gay sposati di questi forum..la vita è fatta di scelte...tu hai la fortuna di essere consapevole di essere gay e di vivere in un epoca in cui sono stati fatti passi avanti ma se vuoi essere etero trovati una ragazza ed evita di scrivere fesserie..buona fortuna...
Re: ...e chi si pente?
continuo ad avere conferma che qui c'è un modo molto particolare di leggere i post altrui....ma daltronde....questo è.
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.
Re: ...e chi si pente?
Entrando un po' nella questione... ma non troppo rispondo in particolare a GiorginoMI e anche aquilone, ci sono persone, come me, che rimangono indefinite "a vita" (o forse no chissà, ancora non è finita ma a oltre 50 si sospetta che sia così), sarebbe bello decidere da che parte stare ed esserlo al 100%, e forse almeno nel mio caso non definendosi l'orientamento spontaneamente avrei dovuto agire più energicamente per via decisionale. E' un po' teoria parlare così, mi sono barcamenato, anche grazie forse ad esigenze affettive non molto forti e grazie al fatto che nella vita c'è anche altro, ho avuto magari il buon senso di non sposarmi a tutti i costi e poi trovarmi a piangere sul latte versato, ma qui magari sono aiutato anche dalla scarsa propensione al matrimonio e all'avere figli.
Magari mi si potrebbe chiedere per quale motivo vengo qui, penso che qualche tassello di chiarimento personale dall'esperienza altrui si possa ricavare e dare magari un contributo anche se uno è un po' eccentrico rispetto alla media dei presenti, un saluto a tutti!
Magari mi si potrebbe chiedere per quale motivo vengo qui, penso che qualche tassello di chiarimento personale dall'esperienza altrui si possa ricavare e dare magari un contributo anche se uno è un po' eccentrico rispetto alla media dei presenti, un saluto a tutti!
Re: ...e chi si pente?
Secondo me è importante stare attenti a distinguere tra scelte, convenzioni / costrizioni sociali e quello che poi sono i nostri bisogni più concreti e reali.
Potrei dire che gay per me è qualcosa che implica una certa esclusività a livello affettivo, mi piace che la cosa sia così definita, ma sento io stesso che delle sfumature possono esserci su questo concetto, non particolarmente abbondanti, ma evidenti.
Quel che intendo è che sicuramente un'identità sessuale definita può aiutare molto, ma sicuramente non è la chiave della stabilità affettiva.
Credo che parte del consiglio di aquilone fosse molto semplice... Fare esattamente quel che si sente, liberandosi di retorica, basi pregiudizievoli e via dicendo (parlo in generale).
Non è una cosa facile e giustamente, come hai detto te monox, penso che il vissuto non possa che influenzare parecchio, in un modo o nell'altro.
Potrei dire che gay per me è qualcosa che implica una certa esclusività a livello affettivo, mi piace che la cosa sia così definita, ma sento io stesso che delle sfumature possono esserci su questo concetto, non particolarmente abbondanti, ma evidenti.
Quel che intendo è che sicuramente un'identità sessuale definita può aiutare molto, ma sicuramente non è la chiave della stabilità affettiva.
Credo che parte del consiglio di aquilone fosse molto semplice... Fare esattamente quel che si sente, liberandosi di retorica, basi pregiudizievoli e via dicendo (parlo in generale).
Non è una cosa facile e giustamente, come hai detto te monox, penso che il vissuto non possa che influenzare parecchio, in un modo o nell'altro.
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Re: ...e chi si pente?
Stavo scrivendo questa aggiunta quando ho letto il tuo messaggio: questo "barcamenarsi" a portato a non avere una vita gay, a parte qualcosa di occasionale (in questo senso alla fine qualche decisione, di non averla, l'ho presa, non mi ci ritrovavo), ma non mi ha portato ad averne una etero compiuta, che è poi un po' la prospettiva di Los, magari nel caso mio non è stata una consapevolezza acquisita ma è partita subito in quel modo.
Re: ...e chi si pente?
monox ha scritto:...che è poi un po' la prospettiva di Los
...scusami Monox...ma non per far polemica o altre cose...che non sono nel mio stile, ma vorrei capire, quale sarebbe la mia prospettiva...
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.
Re: ...e chi si pente?
Anch'io proprio non sono portato alla polemica e non mi piace quindi figurati! Spero di non averti citato a sproposito, mi riferivo al tuo primo o primi post nel quale scrivevi, mi pare, di non voler essere più gay ma non sentirti nemmeno etero, mi pareva questa, almeno al momento attuale, nella "prospettiva" immediata, una situazione un po' indefinita, poi tutto è in movimento, saluti
Mx
Mx
Re: ...e chi si pente?
...no no....nessun movimento in atto....sono sempre stato gay e dichiarato e sinceramente non vorrei proprio inventarmi etero alla mia età....purtroppo si ritorna sempre al dover far rientrare le persone in qualcosa di definito e omologato al senso comune...se no poi sono guai...ma comunque credo di essermi espresso ampiamente.
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.
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- Iscritto il: sabato 5 gennaio 2013, 14:25
Re: ...e chi si pente?
Ciao a tutti,
Prima di tutto salve di nuovo, manco da un po' quassù, e prometto di aggiornarvi al piu presto sul mio caso Ho letto velocemente questo topic. Non voglio dare consigli né giudicare, vorrei solo dire la mia.
Io ho 31 anni, e ho capito di essere gay da qualche mese, con innumerevoli cambi di fronte. Beh, ineffetti come dice un mio amico, sono gay-bi, come mi interessano anche ragazze... cmq io mi IDENTIFICO più nell'innamorarmi di un ragazzo. Il sesso non c'entra niente. Finora cmq non ho avuto nessuna esperienza. La risposta l'ho trovata in me.
Ho scritto IDENTIFICO con le lettere grandi perché per me il punto cruciale é stato questo. Indentificarmi, in una coppia di due maschi invece di uomo e donna. Tutto qui. Ho ancora molta paura di cosa il mio IO nasconde, e sono sicuro che avrò momenti in cui mi pentirò della mia scelta, come Los. Ma per me non ha senso. Io non ho scelta, io.
Perché? È una questione di identificazione, di pelle. Io sono sempre stato triste e insoddisfatto, e senza una chiara spinta sentimentale (sia per quanto riguarda le persone, sia le altre passioni - sport, studio, lavoro). Da quando mi sono identificato in questo, da grigio, ho cominciato a vedere in technicolor.
Ho capito molte cose, e ho molta paura di tutto, non avendo affrontato ancora niente. Come qualcuno quassu ha detto: "più condiamo la nostra vita con la paura, più essa verrà divorata velocemente!" (scusatemi, non riesco a dare la fonte).
Ma è semplicemente questo. Io mi perdo negli occhi dei ragazzi. Posso nascondermelo, ma non passerà. Non so perché è cosi, ma è così. E non c'è niente da fare. "Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia.". Cambiare... forzarsi... nel mio caso... l'ho fatto per tanti anni, e non funziona. Io non mi sono mai sentito attratto fortemente da ragazzi, ma mi è sempre mancato qualcosa, mi sono sempre sentito diverso. Doversi IDENTIFICARE in qualcosa di diverso. Capita. La vità è assurda... che dobbiamo fare...?
Auguro a Los di star bene, in qualunque caso, qualunque scelta possa intraprendere. E, ovviamente parlo per me, ma ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltarlo qui, e anche fuori. Basta cercarlo.
Un abbraccio forte!
Prima di tutto salve di nuovo, manco da un po' quassù, e prometto di aggiornarvi al piu presto sul mio caso Ho letto velocemente questo topic. Non voglio dare consigli né giudicare, vorrei solo dire la mia.
Io ho 31 anni, e ho capito di essere gay da qualche mese, con innumerevoli cambi di fronte. Beh, ineffetti come dice un mio amico, sono gay-bi, come mi interessano anche ragazze... cmq io mi IDENTIFICO più nell'innamorarmi di un ragazzo. Il sesso non c'entra niente. Finora cmq non ho avuto nessuna esperienza. La risposta l'ho trovata in me.
Ho scritto IDENTIFICO con le lettere grandi perché per me il punto cruciale é stato questo. Indentificarmi, in una coppia di due maschi invece di uomo e donna. Tutto qui. Ho ancora molta paura di cosa il mio IO nasconde, e sono sicuro che avrò momenti in cui mi pentirò della mia scelta, come Los. Ma per me non ha senso. Io non ho scelta, io.
Perché? È una questione di identificazione, di pelle. Io sono sempre stato triste e insoddisfatto, e senza una chiara spinta sentimentale (sia per quanto riguarda le persone, sia le altre passioni - sport, studio, lavoro). Da quando mi sono identificato in questo, da grigio, ho cominciato a vedere in technicolor.
Ho capito molte cose, e ho molta paura di tutto, non avendo affrontato ancora niente. Come qualcuno quassu ha detto: "più condiamo la nostra vita con la paura, più essa verrà divorata velocemente!" (scusatemi, non riesco a dare la fonte).
Ma è semplicemente questo. Io mi perdo negli occhi dei ragazzi. Posso nascondermelo, ma non passerà. Non so perché è cosi, ma è così. E non c'è niente da fare. "Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia.". Cambiare... forzarsi... nel mio caso... l'ho fatto per tanti anni, e non funziona. Io non mi sono mai sentito attratto fortemente da ragazzi, ma mi è sempre mancato qualcosa, mi sono sempre sentito diverso. Doversi IDENTIFICARE in qualcosa di diverso. Capita. La vità è assurda... che dobbiamo fare...?
Auguro a Los di star bene, in qualunque caso, qualunque scelta possa intraprendere. E, ovviamente parlo per me, ma ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltarlo qui, e anche fuori. Basta cercarlo.
Un abbraccio forte!