l'inferno sessuale... e le incertezze

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Dany
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l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » lunedì 19 agosto 2013, 4:01

Ciao ragazzi come state? E' da un pò che non mi rifacevo vivo qui... devo dire che l'ansia non manca (mi viene da pensare che non è questo il mio posto, ma preferisco andare oltre alle incertezze, ormai è come se vi conoscessi). Sono rientrato per raccontarvi un pò di fatti concreti (sempre per chi ha voglia di leggere) e sentire un vostro parere. Con Project ci ho già parlato varie volte... infatti qualcosa si è smosso riempiendo il cervello...
Da tempo sto vedendo meglio dentro di me per cercare di capire se c'è omosessualità latente.
Probabilmente avevate ragione (micosola il primo ;)), era tutta ansia, anche se i sospetti ce li ho ancora: al limite sono bisex/cuckold nella masturbazione ma è difficile che lo sia nella realtà... Vi scrivo questo perchè oltre alle esperienze di questi giorni, le fantasie omosessuali (anche se erano più bisex che omo) si sono ridotte di intensità durante la masturbazione e ho paura delle donne (dev'essere la vera paura di cui parla la psicologa)... ho paura che possano scoprire la mia fragile emotività e manipolarmi (tendo a legarmi facilmente e cerco troppo contatto fisico), per questo non le voglio come amiche se una non ci sta...le esperienze... vi racconto quelle "etero" e quelle "gay"....

Iniziamo da quelle gay che sono le più recenti:
Come già sapete (dai precedenti post) uno dei miei coinquilini è gay... non ho problemi a chiaccherare con lui o a confrontarmi con lui, ormai esco di camera e rimango anche in boxer con lui (come se fosse mio fratello)... non è un problema (all'inizio ero preso dai pregiudizi) e sto bene con lui... almeno finchè lui non inizia a fare i complimenti o a provarci (mi sale ansia e terrore ma che riesco a gestire sdrammatizzando e non facendolo vedere, lo capisco... è come se avesse una "f**a" davanti). È una persona di rispetto (non mi salta addosso anzi mi consiglia) e ugualmente non scappo via ma rimango accanto a lui a chiaccherare. Devo ammettere che è bello sapere di piacere a qualcuno (indipendentemente dal sesso), anche se purtroppo non è la persona adatta (mi chiedo perchè con le ragazze è difficilissimo raggiungere certi livelli). In un certo senso compensi tutti i rifiuti ottenuti dalle ragazze. Non è la prima volta che faccio questi test (forse la sesta o la settima) ma non funzionano. Questa volta però non c'era nulla di programmato. Lui ci ha provato in tutti i modi a farmi eccitare ma non funziona. Era terribile come situazione in quanto percepivo che era una situazione erotica (ma non stimolante, mi sembrava una presa in giro: una voce interna diceva "Ma che c***o stai facendo?") ma oltre all'abbraccio fraterno il corpo di un uomo mi mette ansia, disagio e fitte allo stomaco. Quando lo vedevo soffrire sembrava di rivedere me quando insisto con le ragazze, quindi ho cercato anche "di forzarmi a darglielo" così potevo vedere se le mie paure sono vere o no... Ho provato a toccargli le gambe come le toccavo alle ragazze (e spesso mi eccitavo) ma non ho risposta: sembra di toccare mio fratello o mio padre. E' impensabile. Mi davano noia quelle mani spente mentre mi toccava... Chiudendo gli occhi mi apparivano immagini di ragazze che mi stavano toccando ma poi sentivo le mani di un uomo e mi saliva l'ansia e il voltastomaco... Immaginare la sua faccia vicino al mio pene mi sembrava ridicolo... Non mi aveva neanche abbassato i boxer stavolta. Inutile dirvi che non mi sono nè bagnato nè tanto meno ho avuto erezione. Ho lasciato perdere non credo che sia la mia strada nonostante le fantasie anomale.
Tornato in camera sconvolto (come se avessi rischiato qualcosa di brutto) ho ripreso fiato. Ora sta con un suo amico e ho tranquillamente cenato con loro. Chiacchero con loro e mi confronto. Quando si chiudono in camera sono indifferente e me non ne frega (non provo quella strana sensazione di rifiuto che provo quando faceva sesso la mia ex-coinquilina di cui ero un pò geloso).

L'esperienza "etero": piuttosto classica, tempo fa ho iniziato a vedermi con una ragazza e cercavo di giocarci con lei (mettendogli la mano sulle gambe o toccandogli il sedere). L'erezione e l'eccitazione c'era, non sempre ma in particolare quando lei rispondeva alle mie azioni azioni (esempio se gli prendo la mano e lei me la stringeva o quando provavo a baciarla sul collo). Le volte che me la siedo sopra mi eccito e mi bagno facilmente. Il punto è che sembrava che non provassi quasi nulla a livello sentimentale per lei. Almeno credevo. In fondo ci siamo visti pochi giorni. Mi ha mollato. Ora si vede con un altro e sinceramente non voglio vederli insieme perchè sento qualcosa di strano... ci sto male... sarà che mi stavo legando a lei? Un pochino mi manca, ho paura di andare nei luoghi che frequenta lei... ci rimango male quando la vedo... Come amica non la voglio so già che ci starei male (prima o poi ci proverei: è già successo con altre)... incredibile come sono complicate le ragazze (almeno con i polli come me)... cioè in tre mesi non sono riuscito a baciarla, e con un ragazzo avrei potuto anche far sesso nel giro di poco tempo se fosse stato un mio desiderio...

Dove sta il problema? La masturbazione... mi immedesimo nel cuckold, nello sfigato o in tutto ciò che è passivo... come se volessi autopunirmi ma nella realtà reagisco, soffro quando una donna mi sfrutta... La vagina non mi eccita più e sembra che mi ecciti il pene in mano alla donna (sembra che mi ecciti: la rende più trasgressiva e eccita ancora di più immaginare di essere la sua "compagna")... ma non nei film gay o negli video di uomini che si masturbano da soli... ha senso tutto ciò? Un pene dal vivo mi fa ribrezzo...
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da progettogayforum » lunedì 19 agosto 2013, 9:55

Ciao Dany,
quanto al fatto che ti possa venire in mente che questo non è il posto per te ma che ormai è come se tu ci conoscessi e allora sei qui ugualmente, mi viene da pensare che la cosa non può che farmi piacere. Fin dalle prima mail che abbiamo scambiato risultava evidente che non sei gay, e quello che scrivi in questo post ne è l’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno. Però mi fa piacere che si sia creato ugualmente un clima positivo. Stando qui e confrontandoti coi ragazzi puoi renderti conto per un verso che il loro mondo affettivo e sessuale e diverso dal tuo e per l’altro che un dialogo e un rapporto di amicizia con dei ragazzi gay è una cosa possibilissima anche per un ragazzo etero. Che il tuo orientamento sia etero è una cosa scontata, la fuga teorica in una ipotetica direzione gay è propriamente una fuga. Come ti avevo scritto privatamente penso che gran parte di queste forme di disagio col mondo femminile siano amplificate da altre questioni, molto concrete, che dovresti affrontare e che non hanno nulla a che vedere con la sessualità. Nelle mail che ci siamo scambiati e in quest’ultimo post si vede un cammino di progressiva razionalizzazione e una netta riduzione dell’ansia nell’approccio ai temi connessi con la sessualità ma, te lo ripeto, io penso che bisognerebbe concentrare l’attenzione su un’altra questione, apparentemente banale, ma profondamente condizionante, sto parlando dello studio e del mettersi col massimo impegno per evitare di perdere tempo. Cioè riportando l’attenzione su questioni fondamentali che puoi avere trascurato per focalizzarti sulla sessualità, vedrai anche la sessualità in modo meno ansioso e molti tasselli torneranno automaticamente al poso giusto. Sottolineo che qui sei sempre il benvenuto anche se non sei gay!

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Dany
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » lunedì 19 agosto 2013, 14:11

Grazie Project, non ho scritto che comunque ho dato esami nell'ultimo periodo e ho trovato un lavoretto. Quindi in quel periodo ho ridotto la masturbazione al minimo e mi frequentavo con quella ragazza... purtroppo per colpa di un guastafeste l'ho persa... e un pò la capisco... se stessi bene di certo non mi caricherei le paranoie di qualcun altro (anche se in passato l'ho fatto, tra pensiero e realtà c'è differenza)... io non posso fuggire da me stesso quindi devo cercare di risolvermi i problemi, trovare spirito positivo e vivere... tanto prima o poi arriveranno sia la risposta che la ragazza (non posso scrivere persona in generale che mi prende male)... Tuttavia quando stavo con lei avevo paura di non riuscirci (quel dannato tarlo che mi diceva che avevo quella ridicola omosessualità latente), quindi mi capitava di guardare i ragazzi per vedere se mi piacciono o meno e mi sentivo in colpa con lei. A volte la evitavo per il disagio... solo quando la abbracciavo stavo meglio o quando mi prendeva per mano (forse perchè lo faceva sempre mia mamma quando ero piccolo)...

Ci sono ancora momenti in cui capita di notare dei particolari in un ragazzo (tipo il tatuaggio, i muscoli, piercing, capelli e anche gli occhi). All'inizio non succede nulla, ma poi parte il pensiero ("perchè l'ho notato? E se mi piacesse?") e riparte l'ansia. Insomma sono sintomi tipici del fobico ossessivo. Parlandoci dopo qualche minuto o sparisce del tutto l'ansia oppure aumenta e tendo ad isolarmi. Penso che l'omofobia centri ben poco (non mi sarei spinto tanto)... dev'essere insicurezza riguardo la mia identità sessuale e gli insuccessi accumulati.... vedremo... tutto può succedere nella vita..
Stando qui e confrontandoti coi ragazzi puoi renderti conto per un verso che il loro mondo affettivo e sessuale e diverso dal tuo e per l’altro che un dialogo e un rapporto di amicizia con dei ragazzi gay è una cosa possibilissima anche per un ragazzo etero.
Si lo so, anche se qualche volta in un primo momento è capitato di rivedermi nelle storie dei ragazzi ma penso che è come l'ipocondriaco che, in stati d'ansia, si rivede in ogni situazione che lo spaventa. E comunque ho notato l'altro giorno dopo quell'esperienza che è uguale il rapporto uomo-uomo a quello uomo-donna... sembra scontato ma un conto è saperlo per sentito dire, un conto è vederlo con i propri occhi... cioè quando vedevo lui che "soffriva" in quel modo per me sembrava di rivedere me che ci provavo con le ragazze (da un lato mi faceva piacere di fare un certo effetto, un pò mi dispiaceva per lui non poter ricambiare). Ora so che è vero che un ragazzo gay nel suo intimo non ha ansia o terrore quando prova sentimenti per un altro ragazzo (se non per paura di quello che possano pensare gli altri).

La fuga verso il mondo gay l'ho interpretata tempo fa con la mia terapeuta ma che non ero sicuro: dato che nelle fantasie sembra che mi piaccia essere umiliato e tradito dalla donna (è l'eco degli insuccessi) preferirei essere gay piuttosto che "affrontare" la donna. Ciò ha radici nella prima adolescenza e alle prime delusioni.
Si sa, tra noi ragazzi è più facile creare intimità, amicizia e comprensione, più o meno abbiamo simili hobby e interessi, cosa che con le ragazze è una vera impresa, proprio perchè sono complicate.

Ovviamente la questione rimane aperta, per ora non mi etichetto etero (alcuni psicologi affermano etero e gay al 100% non esistono, nella fantasia in generale c'è sempre qualche residuo dell'altro sesso) almeno finchè non sarà andata bene con una ragazza..

Beh ora vado... alla prossima, grazie di tutto ;)
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da editore » giovedì 22 agosto 2013, 17:28

Ma sei in terapia da una psicologa o da una psicoterapeuta? o chiedo perchè vedendo in te livelli così alti di ansia ho l'impressione che potrebbe esserti utile anche anche una terapita di tipo farmacologico, cosa che una semplice psicologa non può prescrivere.

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Dany
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » sabato 24 agosto 2013, 15:57

Ciao editore. Sono in cura dalla psicoterapeuta. Però è da mesi che ho interrotto perchè sono rimasto d'accordo con lei che prima stavo fermo con le mani (senza testarmi su materiale gay/bisex/cuckold) e poi avremmo continuato. Io non ci sono riuscito (sono durato al massimo 4 giorni). Purtroppo ora lei è non è raggiungibile e finchè non torna credo che mi cercherò un terapeuta provvisorio ad un consultorio. Tuttavia mi eccita tutto ciò che è umiliante alla mia persona e sono stati i miei incubi nella fantasia (il cuckold. Cioè la sensualità della donna t***a che umilia il marito forzandogli anche a fare la fellatio al suo amante) almeno quando sono solo mi prendono le paranoie e le ossessioni e inizio a testarmi nella speranza che sparisca tutto e ritornano i vecchi sogni. Non vorrei realizzare una cosa del genere in futuro (se non qualche volta per curiosità insieme ad altri giochi come scambio di coppie, etc ma solo quando ci si arriva ad un punto morto della coppia). Ultimamente maledico la mattina perchè ho aperto gli occhi. Però sto male perchè sono sempre rimasto malissimo quando una donna mi ha rifiutato (la prima volta che ho provato una cosa del genere è stato quando ho visto mia madre fare sesso con mio padre a 12 anni). I miei incubi sono iniziati a quell'età. Tuttavia non escludo bisessualità/omosessualità non accettata inconsciamente anche se le fantasie gay erano intrusive (con eccitazioni a volte però mi bloccavo). Tagliando ti dico che non ho mai preso farmaci (la mia terapeuta li sconsiglia).

Ho provato a consultare anche altri terapeuti in assenza della mia. Non è servito.
http://www.medicitalia.it/consulti/arch ... zione.html

e a parlarne con altri ragazzi che stanno un pò come me (io sono little_warrior):
http://psyco.forumfree.org/index.php?&showtopic=70103

Non riesco ad uscirne. sta diventando sempre più reale e soffocante. Grazie comunque scusa se ho divagato.
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da progettogayforum » sabato 24 agosto 2013, 17:38

Dany, hai fatto due esami, hai trovato un lavoretto, hai ridotto la masturbazione e ti sei frequentato con una ragazza. Ok, tutto positivo, anche se il problema non è ridurre la masturbazione ma viverla in modo tranquillo come una cosa positiva e non come un test di orientamento sessuale, altrimenti è ovvio che diventa una cosa deludente. Ho letto quello che hai scritto nel forum che hai linkato e posso dirti che ho visto più volte forme di doc o simili al doc a sfondo omosessuale fortemente collegate ad esperienze di rifiuto da parte di ragazze, parlo di rifiuto derivante soprattutto dal fatto che l’approccio etero, da parte del ragazzo, era essenzialmente sessuale e che la dimensione affettiva restava del tutto marginale. Sono portato a pensare che il doc a tema omosessuale sia legato soprattutto a difficoltà di creare e di mantenere un rapporto affettivo con le ragazze che porta a una iper-sessualizzazione del rapporto etero cui segue una serie di rifiuti da parte delle ragazze e il tentativo di cercare una motivazione (non quella vera) di questi rifiuti nel classico “forse sono gay”, ho visto questo meccanismo più di una volta e mi pare che non sia molto diverso da quello che ti dice la psicologa che ti segue. Penso che il migliore approccio consista nel seguire tanti altri aspetti della vita (studio, lavoro, ecc.) che rischiano di essere bloccati dalla eccessiva concentrazione dell’attenzione sulla sessualità. Come è ovvio l’affettività spontanea, se è veramente spontanea, nasce da sé, quindi nessuna forzatura in nessun senso e attenzione invece ad altri e concretissimi aspetti della vita, che, se trascurati, rischiano di diventare alla lunga problemi veri, studio e lavoro, prima di tutti gli altri.

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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » sabato 24 agosto 2013, 19:14

Ciao Project. :)
il problema non è ridurre la masturbazione ma viverla in modo tranquillo come una cosa positiva e non come un test di orientamento sessuale, altrimenti è ovvio che diventa una cosa deludente.
La mia masturbazione è diventata patologica perciò bisogna ridurla: ho perso il conto a volte arrivo anche a 10-11 volte per tentare di capire dove vanno le pulsioni, ma la uso anche a scopo distruttivo come sonnifero, non prendo droghe (sono già fuori di mio XD) e non fumo (se non raramente in compagnia) ma su questo non riesco a controllarmi.
In genere sono uno che cerca di fare le cose il più precise possibili (e paradossalmente ottieni l'opposto) rischiando di perdere il controllo. Avendo i miei pregiudizi culturali (purtroppo) e le mie insicurezze, faccio un ragionamento del tipo "se ti eccita questo allora sei quello" e poi parte il pensiero "ma se sembra eccitare di più quell'altro allora devi andare in fondo e capire, aggiungendo la storia dell'omosessualità latente o della bisessualità". Poi fai gli esperimenti: con orrore ti eccita ciò a cui dici no e che sarebbe orrendo per te. Un pò come se da un lato entri nel proibito (proibito dagli stereotipi culturali) e dall'altro cerchi una conferma per farti del male. Dato che i pensieri sono intrusivi (con la sensazione che l'eccitazione aumenti) ti distraggono e subisci delle deviazioni. Un pò come andare su alcuni siti e si aprono finestre di popup che ti dicono "come guadagnare 10000 dollari in un giorno" e ci caschi. Ti ho fatto l'esempio delle finestre perchè nella realtà avrei paura a farle alcune cose che eccitano e non sono l'obbiettivo principale (e poi parte il pensiero "ti stai reprimendo!") oppure non eccitano dal vivo ma ti fanno solo star male (come una ragazza che ti rifiuta o un approccio con un uomo).

Da qui l'ansia che si ripercuote in tutta la vita giornaliera (un continuo test automatico ad ogni uomo che passa per vedere se ti piace o meno). Mi fermo, rischio di scrivere il sermone.
parlo di rifiuto derivante soprattutto dal fatto che l’approccio etero, da parte del ragazzo, era essenzialmente sessuale e che la dimensione affettiva restava del tutto marginale.
All'inizio è solo una di quelle adatte per una cosa veloce perchè non ti piace. Peccato che ci si affeziona a furia di stargli dietro (sono tremende hanno la capacità di legarti come un cagnolino) e poi ti sganciano con il primo amico che gli presenti (dopo che ti sei illuso e hai fatto tanto per loro). Amiche donne non ne voglio più per questo. Non voglio realizzare la fantasia del cuckold (anche se eccita).
iper-sessualizzazione del rapporto etero cui segue una serie di rifiuti da parte delle ragazze e il tentativo di cercare una motivazione (non quella vera) di questi rifiuti nel classico “forse sono gay”, ho visto questo meccanismo più di una volta e mi pare che non sia molto diverso da quello che ti dice la psicologa che ti segue.
beh, la reputazione di essere uno che ci provava disperatamente e pateticamente con tutte l'ho avuta e l'ho smantellata un pò (sono passato all'altro eccesso). Per non parlare di quando ti umiliano scegliendo l'amico accanto a te e snobbandoti. Nelle fantasie arrivi ad eccitarti immaginandole con l'amico non con te. Inizi a fare i test pensando all'amico per vedere se sotto sotto ti piace lui. Quando l'ansia e la paura aumentano qualche volta ottieni risposta positiva (su psyco forum le chiamano pseudo eccitazioni ma non lo so se sono quelle, solo che ci sto male e mi sembra assurdo).
Penso che il migliore approccio consista nel seguire tanti altri aspetti della vita (studio, lavoro, ecc.) che rischiano di essere bloccati dalla eccessiva concentrazione dell’attenzione sulla sessualità. Come è ovvio l’affettività spontanea, se è veramente spontanea, nasce da sé, quindi nessuna forzatura in nessun senso e attenzione invece ad altri e concretissimi aspetti della vita, che, se trascurati, rischiano di diventare alla lunga problemi veri, studio e lavoro, prima di tutti gli altri.
Concordo ma non è facile andare avanti con l'ansia e con le incertezze. Non posso frequentare una ragazza (con l'ansia che non la vedo come le vedevo una volta) e sensi di colpa (non ti senti abbastanza uomo per lei), o guardare il professore mentre spiega, che immagini che ti violenta o ti umilia o.... o peggio ancora l'amico con cui ci parlavi tranquillamente prima ti appaiono le immagini della donna che ti forza a fargli la fellatio e sale l'ansia. Io ci provo, tanto non possiamo decidere il 90% delle cose nella vita (voi gay che avete faticato ad accettarvi ne sapete qualcosa). Per quello che ho vissuto forse sarebbe meglio essere gay (e provare affettività da un ragazzo) che essere umiliato e castrato dalla donna (e questo l'ho vissuto davvero nei rifiuti).

Dimenticavo: la fratellanza, l'apertura e la comprensione che ho visto in alcuni gruppi di amici gay non l'ho vista da nessuna parte. Non devi fingerti sicuro, puoi esprimere le tue debolezze e paure... per me è come essere tornato agli anni della latenza (come direbbe Freud) in cui hai degli amici e il sesso è completamente rimosso (almeno per me).
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da progettogayforum » domenica 25 agosto 2013, 0:36

Dany, il fatto che tu possa trovare un ascolto serio da parte di amici gay, anche se non c’è proprio dubbio che tu non sei gay, deriva da un fatto che va sottolineato: tu hai rispetto della realtà gay, è una cosa che ti condiziona perché non è la tua sessualità ma non manifesti traccia alcuna di omofobia. Il fatto che tu stia in questo forum e che lo prenda sul serio è il segno più evidente dell’assenza di qualsiasi traccia di omofobia e anche questo non è casuale. I ragazzi che hanno disturbi tipo il doc a tema omosessuale sono totalmente etero e non sono gay repressi, perché un gay represso non verrebbe mai in un forum come questo e soprattutto non ci verrebbe col rispetto con cui ci sei venuto tu. I ragazzi con doc a tema omosessuale che ho conosciuto non avevano, proprio come te, la minima traccia di omofobia. La loro repulsione verso l’omosessualità non è un disprezzo o la manifestazione di un senso di superiorità ma deriva dal fatto che chiunque proverebbe una forma spontanea di repulsione se avesse l’impressione che una forma di sessualità estranea si ripresenta ossessivamente in modo molto ansiogeno. Quello che dici sul frequentare le lezioni o avere della amicizie femminili lo capisco benissimo. Diciamo che per quanto riguarda le amicizie femminili, se al momento la cosa non ti viene spontanea, non la devi certo fare per forza, ma per l’andare a lezione e simili, bisognerebbe piano piano riconquistare una visione razionale delle cose per la quale un prof che fa lezione è solo un prof che fa lezione. Gli obiettivi della cosiddetta terapia cognitivo-comportamentale che si usa nelle situazioni di doc sono due: prima di tutto la consapevolezza razionale dei meccanismi che portano alle idee intrusive e poi una progressiva serie di esercizi che favoriscano il distacco di alcune attività dalle idee intrusive in modo da ridurre l’invadenza di quelle idee e di contenerne il campo entri limiti quanto possibile ristretti. Osservo che riesci a parlare di queste cose in modo molto realistico e anche razionale, almeno in buona parte, ma è ovvio che staccarsi dall’ansia non è facile e che ci vuole tempo e impegno.

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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » domenica 25 agosto 2013, 17:33

Ciao, grazie per la risposta ;)
La loro repulsione verso l’omosessualità non è un disprezzo o la manifestazione di un senso di superiorità
È vero, solo che ogni tanto mi viene da pensare alle battutine da bullo e alla cattiveria adolescenziale nei confronti di persone omosessuali (anche se spesso lo facevi forzatamente e con tristezza per farti accettare dal branco). Comunque i pregiudizi non mi mancano: il semplice fatto di sentirmi castrato può essere dovuto anche al fatto che l'omosessualità o la bisessualità la vivo come se fosse un sesso "di serie B" (anche se guardando i miei amici come si divertivano non potevo che ammirarli). Mi rendo conto, almeno razionalmente, che è chiusura mentale ma non posso far finta che non ci sia.
ma spontanea di repulsione se avesse l’impressione che una forma di sessualità estranea si ripresenta ossessivamente in modo molto ansiogeno.
E' vero è come se fosse divenuta reale una realtà che non era nei miei sogni. In psyco forum ho conosciuto una ragazza lesbica che aveva paura di essere etero (lei lo chiama doc etero): come me nella masturbazione sta manifestando le sue paure... si sta eccitando con i peni (nella fantasia) ma ci sta male e la vive appunto come una cosa invadente che non centra nulla... Nel mio caso succede solo se in presenza della donna (non so cosa succede come se quel pene fosse suo), è come se rimanessi impressionato... ma non nei film gay che sono completamente sterili (perdo erezione di continuo e non li apro spontaneamente). E' una vera confusione perchè dal vivo non mi sono mai impressionato o eccitato. Nemmeno da bambino quando vidi un pene di un ragazzo più grande. Ormai mi sto abituando all'idea e non ho paura di scoprire... anche se non è facile (non lo è per chi è convinto di esserlo immagina per me)... Leggendo l'articolo di veronesi sul futuro bisessuale (che non sarebbe male, almeno immaginandolo) provo a fantasticare su un eventuale orientamento bisessuale: cosa si potrebbe dare di meglio alla propria donna (vedendola appagata) di un rapporto a tre? Ed è da lì che parte una sorta di eccitazione (rimango colpito dalla sua sensualità)... come se sapere che piaccia a lei piaccia anche te (tutto nella fantasia). Per questo vorrei andare a fondo. Per capire se mi piacerebbe essere donna (quindi un eventuale omosessualità latente) oppure se è un'illusione creata dalla mente. E' un periodo della mia vita in cui mi sento schiacciato, tendo ad odiarmi, quindi non è esclusa una sorta di masochismo mentale, ma invece di scappare voglio esplorare i miei fantasmi per vedere cosa c'è di vero e rimuovere i pregiudizi. Per esempio le coppie sweet-cuckold o scambisti sono in realtà meno frustrate delle coppie 'normali' (che si tradiscono di continuo), eppure, nonostante l'eccitazione al pensiero, ho un fastidio ad attuarle, in particolare quella del cuckold (che è molto simile alla mia realtà passata)... A volte mi rendo conto che è tutto nella mia mente. Però c'è l'eccitazione, come se le vecchie fantasie eterosessuali (io in mezzo a tante donne) fossero una sorta di utopia, rendendole noiose.

Questo è il materiale presente nella mia mente in questo periodo. E influisce sull'autostima. Infatti tutte le donne per strada le vedo come delle mistress e io lo schiavo e mi fanno paura... perciò preferirei essere gay e si fa la finita (come se essere etero è difficile).

Anche da questo vengono i miei dubbi e i miei malori. Mi importa poco di quello che pensano gli altri (ne ho parlato liberamente con molti proprio per immedesimarmi nelle paure) però sono in contrasto con me stesso. A presto. ;)
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da barbara » domenica 25 agosto 2013, 23:04

Ciao Dany, mi sembra di notare che quando accenni ai tuoi approcci con le ragazze poi sposti subito l'attenzione sulla tua ossessione di essere gay .Il risultato è che non ti dai tempo e modo di confrontarti su ciò che ti sta più a cuore.
Perché non proviamo a tornare su quel primo tema?
Su una cosa concordo: sedurre un ragazzo non è come sedurre una ragazza.
Si dice spesso ad esempio che le donne fanno sesso "col cervello" a differenza degli uomini. Ovviamente parliamo molto in generale; parliamo di tendenze.
Sempre parlando in generale, una donna vorrebbe essere ascoltata più che abbordata. Le mani sono proprio le ultime a entrare in gioco quando si tratta di corteggiare una donna. Magari sono le prime a entrare in gioco quando si tratta di corteggiare un uomo? Può darsi , non sono un'esperta in materia, poiché a noi donne hanno insegnato che è l'uomo a dover fare la prima mossa.
Ma quali sono le mosse vincenti con una donna?
E' questo che devi chiederti secondo me.
Posso dirti che per quanto mi riguarda non ho mai sopportato gli uomini che allungavano le mani nei primi appuntamenti . Le doti che prediligo sono la gentilezza e la capacità di farmi ridere. Ma ogni donna è un mondo da scoprire e da capire. Con questa ragazza cos'è che non ha funzionato?
Avrà forse capito che tu non eri coinvolto sentimentalmente?
Se si fosse accorta che il tuo era solo un interesse di tipo fisico, non è possibile che si sia sentita poco considerata come persona?
Cosa ne pensa lei questa ragazza di come sono andate le cose? Sono queste le domande più importanti a mio parere.

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