Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

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LuvSeeker
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da LuvSeeker » martedì 18 giugno 2013, 23:30

ziogio ha scritto:Il pride ci sarà fino a quando non ci sarà più la necessità di voler avere pari diritti, perché questi sono già garantiti. E in Italia, chissà quando avverrà.
Secondo questo ragionamento però il significato del Pride viene spogliato di tutte le sue sfaccettature e ridotto ad essere una manifestazione esclusivamente per i diritti. In alcuni Paesi molti di questi diritti (legge contro l'omofobia, matrimoni, adozioni) già li hanno, e pure continuano a ostentare il proprio orgoglio imperterriti. Magari manifestano per chi i diritti ancora non ce li ha (come da noi o peggio ancora in Russia), può darsi... ma forse anche per ribadire che non ci si deve vergognare di essere differenti. Poi le leggi cambiano in continuazione. Nessuno ci garantisce che ciò che abbiamo ottenuto con tanto sacrificio ora lo avremo anche in futuro, quindi è giusto manifestare sempre e comunque che male non può fare. :)
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davi90
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da davi90 » sabato 24 agosto 2013, 20:46

candido ha scritto: 1- Si parla di carnevalata, ma questa definizione non potrebbe essere più fuorviante e scorretta. Nel carnevale ci si mette una maschera(per mimetizzarsi e contestare il sistema sociale), nei Pride la si toglie, e ci si "spoglia" di un'identità stretta che la società ci ha cucito addosso privandoci del nostro io più vero. (Che poi, parliamo sempre di una minoranza all'interno di tutta la manifestazione.)
2-Si parla di poca sobrietà. Ma perchè alla comunità LGBT è imposta tale sobrietà? Si pretende da omosessuali e transgender di dimostrare di essere moralmente migliori rispetto alla massa, che non è in grado e,soprattutto, non vuole minimamente fare altrettanto. E a criticare e a condannare è la stessa società che poi mercifica,sacrifica,sfrutta e mortifica quotidianamente il corpo(soprattutto femminile). Due pesi, due misure, insomma.
3-Si parla di non rappresentatività. Si vuole che il movimento LGBT ci assomigli? Allora dovremmo metterci la faccia,lavorarci sodo, trasformarlo come più ci piace. E portare avanti delle idee,anche politiche, nuove. Ma che novità è un'idea basata sulla paura del sè e sul nascondersi?
Non sono d'accordo sui primi 2 punti.
Nel primo si dice che ci si "spoglia" da un'identità stretta. Ma allora tutti quelli che indossano piume di struzzo, pennacchi e robe varie e che si spogliano per davvero? Maschera o no, in quel caso vogliono mostrare il solito gay stereotipato, a cui poi i media inevitabilmente attingono.
Nel secondo si pretende di essere moralmente migliori. Appunto "moralmente". Non mi pare che mostrare il solito modo libertino dell'essere gay (almeno riferito a quelli che stanno sui carri ) ci possa rendere moralmente migliori. Semmai il contrario. Sul terzo punto invece sono d'accordo: se non ci si sente ben rappresentati dal pride dobbiamo provare a metterci la faccia e portare idee nuove per far capire che non siamo solo ciò che gli stereotipi e i pregiudizi vogliono imporre.

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los
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da los » domenica 25 agosto 2013, 0:15

Forse il problema in Italia è che i gay pride non sono per niente una carnevalata.
Un pò dai media ed un pò da racconti di amici, ad esempio ho potuto capire e sentire che ad esempio i gay pride in america sono ormai solo un momento di festa, come se ci fosse un giorno la festa dei produttori di mais che espongono i loro lavoro o altro. Un modo ed un momento solo per esprimere se stessi.
In russia ed in altri paesi dove l'omosessualità è davvero ancora proibita ed ostacolata, in quei casi trattasi di rivolta.
Ma in Italia dove ormai i gay possono fare molte cose, non ha molto senso questa volontà di esprimersi in modo così sproporzionato senza un contesto ragionevole. Esibirsi così solo per mettersi in mostra forzatamente, come se ci si dovesse imporre agli altri. In Italia lo sanno ormai tutti che esistiamo...e quindi a che serve un gay pride un giorno dell'anno e poi tutti spariscono e tutto ritorna come prima....e si ritorna sempre ai soliti problemi e difficoltà che hanno i gay...
...cioè mi spiego meglio....a mio modo di vedere o lo si fa per una rivolta, per raggiungere uno scopo ben definito o perchè tanti obbiettivi sono stati raggiunti e quindi si manifesta solo un orgoglio di appartenenza leggittimo....ma così tanto per fare...non ha senso....
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.

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candido
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da candido » lunedì 26 agosto 2013, 15:10

davi90 ha scritto:Non sono d'accordo sui primi 2 punti.
Nel primo si dice che ci si "spoglia" da un'identità stretta. Ma allora tutti quelli che indossano piume di struzzo, pennacchi e robe varie e che si spogliano per davvero? Maschera o no, in quel caso vogliono mostrare il solito gay stereotipato, a cui poi i media inevitabilmente attingono.
Nel secondo si pretende di essere moralmente migliori. Appunto "moralmente". Non mi pare che mostrare il solito modo libertino dell'essere gay (almeno riferito a quelli che stanno sui carri ) ci possa rendere moralmente migliori. Semmai il contrario. Sul terzo punto invece sono d'accordo: se non ci si sente ben rappresentati dal pride dobbiamo provare a metterci la faccia e portare idee nuove per far capire che non siamo solo ciò che gli stereotipi e i pregiudizi vogliono imporre.
Ciao Davi :)
L'identità di cui ci si spoglia è un'identità eterosessuale imposta con forza e che viene descritta come unica identità possibile. Un'identità che a volte si assume come strumento di difesa in ambienti omofobi,ma che rimane comunque un'identità falsa,che non rispecchia il proprio Io. A questo,sempre in chiave eterosessista,si aggiunge un'altra costrizione,che è la netta e asfittica separazione uomo/donna,per cui determinate caratteristiche,modi di fare e di essere debbano necessariamente ed esclusivamente appartenere a un sesso piuttosto che ad un altro.
Per quanto riguarda la superiorità morale,intendevo l'esatto opposto di ciò che dici. Un gay non deve mostrarsi migliore dal punto di vista morale rispetto ad un etero,e non lo deve fare perchè non ha da espiare chissà quale peccato o colpa. Orientamento sessuale e morale non sono collegate tra loro. Ci saranno gay esibizionisti e libertini come anche etero esibizionisti e libertini. Hai presente quei machi palestrati,violenti,vanitosi come dei pavoni,e che hanno continue relazioni sessuali(di cui poi si vantano sistematicamente)? Non sono questi esibizionisti e libertini? Ma soprattutto,il fatto che loro lo siano ti induce a etichettare tutti gli etero come esibizionisti e libertini?E' proprio questo il fatto! Chi sfila a un gay pride rappresenta solo se stesso,non me e te. E rappresenta ciò che è e che vuole esprimere,non certo un copione scritto da altri.
E noi vorremmo criticarli e obbligarli a non farlo. In questo non siamo meno omofobi degli altri. Se si vuole dimostrare di essere diversi (non tanto noi come categoria,ma prima di tutto come individui), si può andare ai gay pride a farlo. Non credo che dai carri quelli con le piume di struzzo ci impediranno di farlo(a differenza nostra). O se al gay pride c'è troppa confusione,lo si può dimostrare tutti i giorni,a chi abbiamo vicino.
Ma se non lo faccio(e ci son mille motivi,buoni o sbagliati,per non farlo),non capisco perchè dovrei condannare chi lo fa. Nessuno va lì e con un boa di piume rosa dice: "io son così,e rappresento anche Candido e tutti gli altri". Che poi la stampa strumentalizzi tutto in maniera vergognosa,è un altro paio di maniche,ma neanche questo deve fermare chi vuole,almeno un giorno all'anno,esprimere ciò che si sente di essere. Anche se è diverso da me e da te.

Condivido la tua riflessione, Los :)

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los
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da los » lunedì 26 agosto 2013, 17:22

...metterci la faccia????
...perchè andare ad un gay pride e ballare su un carro significa metterci la faccia?? O manifestare insieme a loro....significa metterci la faccia?
Ormai è tutto sdoganato e non ha alcun senso, ribadisco ancora che in Italia lo sanno tutti che esistono i gay e fare delle baracconate fini a se stesse solo per evidenziare che esistono i gay bear con la panza o i palestrati in slip o i transessuali etc etc...questo non è mettereci la faccia. Figuriamoci...a roma nemmeno Marino ha voluto "metterci la faccia"......quacosa vorrà dire...
E magari tutti i soldi...i finanziamenti spesi per questo avvenimento ormai così desueto e non significativo, sarebbero potuti esser spesi per qualcosa di più significativo ed utile.
Io ho fatto un errore nel mio commento precedente avrei dovuto scrivere:
...il problema è proprio il fatto che il gay pride non è una carnevalata (in quanto per me il carnevale ha un'accezione positiva), ma bensì una baracconata..
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.

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sam
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da sam » martedì 27 agosto 2013, 14:48

candido ha scritto:L'identità di cui ci si spoglia è un'identità eterosessuale imposta con forza e che viene descritta come unica identità possibile. Un'identità che a volte si assume come strumento di difesa in ambienti omofobi,ma che rimane comunque un'identità falsa,che non rispecchia il proprio Io. A questo,sempre in chiave eterosessista,si aggiunge un'altra costrizione,che è la netta e asfittica separazione uomo/donna,per cui determinate caratteristiche,modi di fare e di essere debbano necessariamente ed esclusivamente appartenere a un sesso piuttosto che ad un altro.
Per quanto riguarda la superiorità morale,intendevo l'esatto opposto di ciò che dici. Un gay non deve mostrarsi migliore dal punto di vista morale rispetto ad un etero,e non lo deve fare perchè non ha da espiare chissà quale peccato o colpa. Orientamento sessuale e morale non sono collegate tra loro. Ci saranno gay esibizionisti e libertini come anche etero esibizionisti e libertini. Hai presente quei machi palestrati,violenti,vanitosi come dei pavoni,e che hanno continue relazioni sessuali(di cui poi si vantano sistematicamente)? Non sono questi esibizionisti e libertini?Ma soprattutto,il fatto che loro lo siano ti induce a etichettare tutti gli etero come esibizionisti e libertini?E' proprio questo il fatto! Chi sfila a un gay pride rappresenta solo se stesso,non me e te. E rappresenta ciò che è e che vuole esprimere,non certo un copione scritto da altri.
E noi vorremmo criticarli e obbligarli a non farlo. In questo non siamo meno omofobi degli altri. Se si vuole dimostrare di essere diversi (non tanto noi come categoria,ma prima di tutto come individui), si può andare ai gay pride a farlo. Non credo che dai carri quelli con le piume di struzzo ci impediranno di farlo(a differenza nostra). O se al gay pride c'è troppa confusione,lo si può dimostrare tutti i giorni,a chi abbiamo vicino.
Ma se non lo faccio(e ci son mille motivi,buoni o sbagliati,per non farlo),non capisco perchè dovrei condannare chi lo fa. Nessuno va lì e con un boa di piume rosa dice: "io son così,e rappresento anche Candido e tutti gli altri".
candido hai detto sacrosante verità.
amen! u.u

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