l'inferno sessuale... e le incertezze

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da progettogayforum » domenica 25 agosto 2013, 23:32

Credo che Barbara abbia colto proprio il punto fondamentale di tutto il discorso e penso che bisognerebbe ripartire proprio di là.
Aggiungo solo un punto, Dany, tu dici. “Per capire se mi piacerebbe essere donna (quindi un eventuale omosessualità latente) oppure se è un'illusione creata dalla mente.” Solo uno che conosce l’omosessualità soltanto per sentito dire può scrivere una cosa del genere. L’omosessualità latente non ha nulla a che vedere con i problemi di identità di genere. Un gay latente (e si può capire che era tale solo dopo che è uscito dalla fase di latenza, se ne esce) si comporta e si percepisce come un etero al 100%, non manifesta e non ha proprio nessun dubbio in proposito.

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Dany
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » lunedì 26 agosto 2013, 0:32

Ciao Dany, mi sembra di notare che quando accenni ai tuoi approcci con le ragazze poi sposti subito l'attenzione sulla tua ossessione di essere gay .Il risultato è che non ti dai tempo e modo di confrontarti su ciò che ti sta più a cuore.
Ho due ipotesi:

1) Forse le ragazze non mi piacciono davvero e vorrei essere etero per etichetta

2) La mente è attratta da ciò che teme (anche se ormai sta diventando un'abitudine quindi la tollero). La mia psicologa dice che paradossalmente vorrei essere gay perchè con gli uomini ho più sicurezza, li conosco già, ed ho avuto esperienze positive (anche nel gioco). Però dice che vado in contrasto perchè il mio mondo mentale non combacia con la realtà.
Dal mio passato posso dirti che ho fatto a pugni più con uomini che con donne ma se con l'uomo il litigio è di tipo fisico in casi estremi, con le donne è peggio: sono in grado di ferirti sentimentalmente (per esempio frequentando di proposito il tuo migliore amico oppure illudendoti facendo finta che ci stanno e poi ti umiliano). Certe sensazioni fanno molto più male di un occhio nero. Ossessivamente tendo a non fidarmi di tutto ciò che nega le paure. Ma sto migliorando sforzandomi.
Su una cosa concordo: sedurre un ragazzo non è come sedurre una ragazza.
Si. Anche perchè di certo non sono io a sedurli ma loro a sedurre me (io parto dal confronto e dal dialogo poi fanno tutto loro).. in un certo senso in queste situazioni sono "la donna" che se la tira, solo che mi dò una regolata per evitare di fare a loro quello che le ragazze fanno con me. La prima donna che ci ha provato con me ha dovuto faticare per avermi. In realtà la mia è insicurezza. Con i dubbi che ho tendo a rifugiarmi (non c'è quell'adrenalina di una volta) per timore di fare fiasco. Poi non so come se la stessa ragazza se la prende un'altro diventa attraente e io mi abbatto perchè l'ho persa. Forse perchè non piaccio a me stesso e di conseguenza non mi piace chi è interessato a me.
Sempre parlando in generale, una donna vorrebbe essere ascoltata più che abbordata. Le mani sono proprio le ultime a entrare in gioco quando si tratta di corteggiare una donna.
Con le donne cerco molto contatto fisico (tendo ad abbracciarle e a coccolarle). Anche se negli ultimi anni l'ho migliorata questa parte di me fino a farla sparire. Sbaglio anche ad imitare i miei amici che dopo poco tempo si ritrovano in situazioni particolari anche con la cameriera del bar, e loro le mani le usano.. Danno l'impressione di essere playboy sicuri e le ragazze si lasciano. Quando le ragazze non ci sono, lontani dal discorso sesso sembra che loro ammirano me per altre cose (di certo non il sesso) e mi cercano quando non ci sono. Qualche volta guadagnato la simpatia di qualche ragazza, con cui si frequentavano mi vedevano come una minaccia. E la allontanavano o la baciavano davanti a me per umiliarmi. Brutto vedere che a lei piace lasciarsi andare... Ancora peggio l'amico che ti dice "stavolta sto fermo. Non ci provo con lei, vacci tu" (per la serie se ci provassi te la fregherei comunque). Se invece qualche uomo ci ha provato con me mi ha sempre fatto sentire desiderato (al di là dei disagi e della ansie che nascevano per la strana situazione) e mi hanno sempre fatto i complimenti tirandomi su. Le ho sentite raramente dalle ragazze (se non dalla fidanzata di qualche amico).

Il problema è che ascoltandole troppo le donne senza mai tentare di passare all'atto pratico si rischia di farsele amiche, e se capiscono che ci tieni troppo a loro è finita: diventi il loro cagnolino per presentargli gli amici. A me è successo più di una volta. Ad un certo punto bisogna concludere altrimenti meglio allontanarsi e frequentarle come conoscenze lontane...
Ma quali sono le mosse vincenti con una donna?
Dipende dalle condizioni di partenza. Dalla sicurezza in se stessi, dal carisma, e non da escludere (almeno tra i 20-40 anni) l'aspetto fisico. Anzi l'apparenza prima di tutto: è il biglietto da visita. Una ragazza cerca un uomo come suo padre (parole di una ragazza).
In tutta la mia vita non ho mai visto una cosa più complicata della donna (almeno fin'ora).
Le doti che prediligo sono la gentilezza e la capacità di farmi ridere. Ma ogni donna è un mondo da scoprire e da capire.
Ci sono riuscito qualche volta. Però poi arriva il tuo amico più virile e sicuro di te (apparentemente davanti alla ragazza) e te la frega. E tu con la gentilezza e la capacità di far ridere diventi l'amico clown con cui passare il tempo in situazioni disperate.
Con questa ragazza cos'è che non ha funzionato?
Avrà forse capito che tu non eri coinvolto sentimentalmente?
Se si fosse accorta che il tuo era solo un interesse di tipo fisico, non è possibile che si sia sentita poco considerata come persona?
Cosa ne pensa lei questa ragazza di come sono andate le cose? Sono queste le domande più importanti a mio parere.
E' una storia lunga, poi a causa delle ossessioni non riuscivo a stare serenamente con lei con le mie paranoie (ovviamente non gli ho parlato di questo). Un tarlo che mi diceva di continuo "non ti piace, forse sei gay, lasciala andare con un uomo". Nonostante mi piaceva toccarla ed accarezzarla (con eccitazione).. ma ero insicuro. Della solitudine ho fatto una sicurezza.
Un tizio geloso voleva umiliarmi davanti a lei provocandomi... le parole non sono bastate, così sono dovuto arrivare alle mani per autodifesa (è rarissimo che arrivo a questi livelli anzi spesso sono troppo buono). Lei si è fatta una brutta idea di me e si è allontanata...

Comunque grazie barbara. Scrivendo mi hai fatto ricordare quelle sensazioni e per qualche minuto ho vissuto le vecchie frustrazioni e la mia vecchia vita. Per pochi minuti ho realizzato che la mia è un illusione costruita (anche se ora non ne sono del tutto convinto pensando alla masturbazione).
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » lunedì 26 agosto 2013, 0:55

Credo che Barbara abbia colto proprio il punto fondamentale di tutto il discorso e penso che bisognerebbe ripartire proprio di là.
Aggiungo solo un punto, Dany, tu dici. “Per capire se mi piacerebbe essere donna (quindi un eventuale omosessualità latente) oppure se è un'illusione creata dalla mente.” Solo uno che conosce l’omosessualità soltanto per sentito dire può scrivere una cosa del genere. L’omosessualità latente non ha nulla a che vedere con i problemi di identità di genere. Un gay latente (e si può capire che era tale solo dopo che è uscito dalla fase di latenza, se ne esce) si comporta e si percepisce come un etero al 100%, non manifesta e non ha proprio nessun dubbio in proposito.
Si lo so (latente=nascosto, ma se uno se lo chiede non è più latente) ma non capisco questo immedesimarmi nella donna a volte... solo che ogni tanto ci casco nelle trappole...
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da barbara » lunedì 26 agosto 2013, 8:16

Più che ossessionato dai gay mi sembra che tu sia ossessionato dalle donne.
Tendi ad attribuire a loro molte cose che forse solo in parte sono loro a determinare. Almeno a me pare. Le prime volte che hai scritto sembrava che tu non riuscissi a conquistare nessuna donna . Invece ora che racconti meglio cose vanno le cose , si capisce che ci sono donne che sarebbero disponibili , ma tu non ci stai. E poi ci sono questi amici che si mettono in mezzo (scusa ma che razza di amici hai?). Non è che per caso di sei messo a frequentare i gay anche perché non ti porteranno mai via una donna?
Quello che voglio dire è che alla fine nel tuo ragionamento la donna si prende sempre la "colpa" di ciò che non va, anche quando sei tu che sei troppo in paranoia per essere a tuo agio con lei e anche quando un tuo amico ci prova con lei. Insomma la metti su un piedistallo , come se fosse una dea che decide tutto lei e ha in mano il destino delle persone. Ma esistono anche donne sensibili che non si metterebbero mai con il tuo migliore amico e si sentirebbero in colpa solo al pensiero di far soffrire qualcuno.
Forse non sei attratto dalle donne, ma dalle stronze, scusa...
E inoltre a me sembra anche che tu ti sottovaluti quando parli dei tuoi approcci. Pare che tu a furia di provarci abbia capito meglio dei tuoi amici come si deve trattare una donna e che molte donne si confidano con te .
Queste amiche potrebbero essere un vero aiuto anche per orientarti nei confronti delle ragazze che ti piacciono. Spesso sono le amiche che aiutano una coppia a formarsi . Essere in confidenza con l'amica di una ragazza che ti piace può rivelarsi un asso nella manica. Insomma mi pare che tu abbia l'intelligenza necessaria per farcela, ma chiediti anche se vale la pena di frequentare certa gente. ;)

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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » martedì 27 agosto 2013, 0:34

Forse non sei attratto dalle donne, ma dalle stronze, scusa...
Può essere. Me lo ha detto anche la psicologa. Sono cresciuto in mezzo a donne del genere (donne in famiglia per la quale provavo attrazione da adolescente). Per esempio mia sorella (che potrebbe essere mia madre per la distanza d'età) è una di queste: a 12 anni andavo a dormire con lei il pomeriggio proprio perchè con la scusa dell'affetto, fantasticavo abbracciandola. Su mia madre non potevo farlo ero bloccato perché è sempre stata troppo grande di età (al di là che sarebbe stata una follia fantasticare con la madre)... e fantasticavo con le mamme degli amici... Mia sorella percepiva tutto ciò (dall'erezione) e si divertiva a darmi un colpetto nella mano dicendo "pensa a dormire o le prendi!" o frasi del genere mentre mi abbracciava. Il suo era puro esibizionismo per compensare le sue insicurezze... tramite noi bambini (era una sua compulsione). Ma non è stata l'unica. Oggi le odio per come si comportano (tono dolce quasi seduttivo quando devono chiederti una cosa: ho imparato ad incazzarmi in certe situazioni). Mio padre invece dall'età adolescenziale in poi ho iniziato a temerlo (soprattutto dopo che l'ho visto fare sesso con mia madre). Prima di allora tendevo ad imitarlo un pochino. Anche se ora molto meno, ogni volta che una ragazza mi rifiuta provo quello che provai quando vidi i miei genitori (la tua mamma non è quello che pensavi). Avevo paura che lui la obbligasse a fare qualcosa di sbagliato (ero si e no nella pubertà, facevo fatica ad interpretare certe cose. Cioè lo immagini, ma vederli con gli occhi di un bambino è diverso). Non posso negare di essere stato viziato (tutto e subito, compreso il contatto fisico dalle donne di casa). E del vittimismo ne sto facendo uno stile di vita (che devo cambiare assolutamente o rischio di fare una brutta fine). Ho notato che un pò tendo a cercarmele manipolatrici. Dato che spesso non mi piaccio vado alla ricerca di guai per punirmi. Forse le cerco per questo.
Ma esistono anche donne sensibili che non si metterebbero mai con il tuo migliore amico e si sentirebbero in colpa solo al pensiero di far soffrire qualcuno.
Si certo... la famosa fiaba della donna giusta (e lo sfigato che poi si riscopre gay quando la trova)... in genere dipende da chi ci prova... quando ci provo io sono tutte sante "amo il mio ragazzo, mi dispiace...". Per poi scoprire che sono andate a letto con il tuo amico dopo qualche giorno... e il giorno prima sparlavano di lui "è uno stronzo, non dovrebbe trattare così la sua donna"... Ci rimango male quando mi fanno vedere i filmati amatoriali girati con il cellulare di donne fidanzate (anche se eccitano)... però penso che potrebbe essere tranquillamente la mia donna...
Insomma la metti su un piedistallo
Già... infatti dopo tanti "si, sono disponibile per te" per ogni cosa, è divertente mandarle a quel paese e lasciarle spiazzate (l'unico sfogo alla frustrazione)... soprattutto quando esplodi e pensavano di averti in pugno... ma inutile dirti che quello che va a perdere sono io... loro ci mettono poco a trovare altri polli... Sono migliorato: se non ci stanno le allontano direttamente.
Non è che per caso di sei messo a frequentare i gay anche perché non ti porteranno mai via una donna?
In parte sto cercando una conferma alle mie paure (se son vere più in basso non puoi cadere, quindi non devi temer più nulla), per guardare la paura dritta negli occhi (almeno l'ossessione non dice più "stai scappando"), per capirci meglio in quelle strane pulsioni che mi capita di avere durante la masturbazione. Ma anche per smantellare i pregiudizi tipici degli etero. Mi sono chiesto "ma le ragazze mi piacciono davvero o è una montatura inconscia per farmi accettare dalla società? E se un giorno dovessi avere una ragazza e scopro che non mi piace? Come faccio a sapere che voglio una donna? Perché non riesco a concludere? Perché qualche volta ho quelle fantasie con eccitazione? Se qualche volta ci riesco, perché non vado a fondo? Meglio uscire dalle fiabe e capirci qualcosa dato che non devo dar conto a nessuno.". All'inizio non è che li frequentavo di proposito, mi sono capitati in casa per caso e ricordando le mie paure adolescenziali ho deciso di confrontarmi con loro e riaprire i vecchi fantasmi ossessivi. Di certo non muoio dalla voglia di imbroccarli ma volevo solo avvicinarmi a ciò che temo. Ora ho strumenti che 10 anni fa non avevo: una psicologa (che frequentavo per altri motivi) e un ambiente aperto come una città (dove c'è di tutto per sperimentare). In casa mia c'è sempre stato tabù e pregiudizi su tutto oltre un perbenismo estremo (esagerato). Ma i miei genitori sono contadini del dopoguerra, hanno i loro limiti e non è tutta colpa loro. Il mondo è cambiato e loro l'hanno capito in parte.
Pare che tu a furia di provarci abbia capito meglio dei tuoi amici come si deve trattare una donna
No perchè tendo a fare il bravo ragazzo e ci casco come un salame... A parole a loro piace, ma a fatti vanno con l'uomo bastardo. Il bravo ragazzo diventa l'amico che le deve ascoltare (fino alle 4 di notte) e il bastardo il tromba-amico di turno (ecco l'ossessione che attacca: "il bastardo che vorresti trombarti tu!"). E' un classico.
molte donne si confidano con te .
Potenzialmente si. Ma non è così: se avessi continuato ora sarei strapieno di amiche, ma non le sopporto. Mi sa da "vicefidanzato castrato" tranne quando si tratta di fare sesso o di costruire qualcosa (il cuckold di turno). Dubito dell'amicizia tra uomo e donna se non in casi rari.
Essere in confidenza con l'amica di una ragazza che ti piace può rivelarsi un asso nella manica.
Bisogna trovarla la ragazza che mi piace... è come se mi fosse passata la voglia e provo un senso di apatia (a parte qualche rara ma forte eccitazione in discoteca: appena mi avvicino, guardo le curve delle americane da vicino, immagino di poterle avere sento qualcosa di forte salire nel petto, ma dura pochi secondi perchè non so che fare, mi spavento).
chiediti anche se vale la pena di frequentare certa gente. ;)
Uno di questi è il mio migliore amico. A parte per certe cose (quando si tratta di donne perde la testa e diventa completamente scemo) per il resto mi è sempre vicino. Anche se fortunatamente siamo lontani altrimenti non respiro e le frustrazioni aumentano. Qualche volta sono esploso e ci ho litigato. Ne abbiamo parlato, quindi si forza a star fermo, ma a volte sono le ragazze che vanno da lui...

Supponendo la mia eterosessualità, infatti uno dei miei inferni è quello che un giorno la mia (futura) ragazza possa tradirmi con lui. Non so nemmeno se l'ho mai avuta una virilità.
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da barbara » mercoledì 28 agosto 2013, 7:56

Mi sembra che questa tua ansia che hai di "concludere" nel rapporto con una donna ti faccia perdere la possibilità di vivere appieno un rapporto che può essere di vera vicinanza e amicizia. Ed è un peccato , secondo me, perché un dialogo, una comunicazione autentica potrebbe darti molto.
Capisco quando dici che si tratta di una difesa rispetto a esperienze passate, ma tu sei proprio certo di essere tagliato per avere un approccio basato principalmente sul sesso ? Oppure dentro di te desideri altro?
L'altra cosa che mi viene in mente è che è un po' difficile essere eccitati con un'altra persona se ci si masturba dieci volte al giorno. Mi sembra perfettamente naturale che il corpo a un certo punto si rifiuti di collaborare.
Infine , rispetto alla scelta di un terapeuta nel servizio pubblico, oltre a un consultorio secondo me puoi anche considerare di provare a rivolgerti al SerT della tua zona. Anche lì ci sono psicologi ed è possibile che , riconoscendoti una dipendenza dal sesso o il rischio di averla, potrebbero fornirti delle prestazioni gratuite.

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Dany
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » mercoledì 28 agosto 2013, 11:31

Ciao Barbara.. :)
Mi sembra che questa tua ansia che hai di "concludere" nel rapporto con una donna ti faccia perdere la possibilità di vivere appieno un rapporto che può essere di vera vicinanza e amicizia. Ed è un peccato , secondo me, perché un dialogo, una comunicazione autentica potrebbe darti molto.
Hai presente i bambini di dieci anni alle elementari che vedono la donna come una sfida? Cioè quando nessuna donna è migliore della propria mamma... lo stato emotivo è quello... quando stavo per crescere emotivamente non ce l'ho fatta.. Posso ringraziare mia madre per questo che ha scoraggiato un eventuale apertura con le ragazze.
Capisco quando dici che si tratta di una difesa rispetto a esperienze passate, ma tu sei proprio certo di essere tagliato per avere un approccio basato principalmente sul sesso ? Oppure dentro di te desideri altro?
In realtà si ho desiderato di avere altro... Considero due tipi di "altro":

1) infatti spesso le donne che all'inizio non mi piacciono (nel senso che "carina ma non più di tanto"), con il tempo inizio a provare attrazione... Se poi ci sono dei litigi... Alle medie le mie fantasie erano rivolte spesso alle ragazze con cui litigavo il giorno (sai com'è amore/odio due facce della stessa medaglia)...
Solo che spesso mi sono illuso... arriva il "figo" di turno che me le frega. In un certo senso per anni ho sperato di incontrare la famosa ragazza giusta che vedi nei manga/nei film... in un certo senso non sopporto di non aver vissuto.

2) Io non so se sono gay (come mi avete detto non può essere così triste). però nella masturbazione inizio a vivere tutto reale (nel senso che l'orgasmo lo raggiungo con fantasie che difficilmente un etero ha)... prima parte con la donna, ora ad un certo punto entra in gioco il terzo uomo e iniziano ad umiliarmi... e poi quel maledetto pene... ho l'impressione che mi piaccia... ma perchè non tutto l'uomo? ho un blocco interiore anche nel raggiungere l'orgasmo in chiave gay. Se provo a dire sono omosessuale e vediamo di trovare la conferma: continuo in fase gay (fellatio), la paura aumenta e di conseguenza l'erezione, però ogni tanto mi blocco (cambiano già i movimenti). A volte riesco a raggiungere l'orgasmo se ci metto la donna che mi forza.
Le ragazze il giorno non riesco nemmeno a guardarle più (è triste e mi mette ansia non vederle come prima)...
Questo per dire non è escluso che in realtà non mi siano mai interessate veramente e che fosse stata una convinzione dovuta agli standard della società.
L'altra cosa che mi viene in mente è che è un po' difficile essere eccitati con un'altra persona se ci si masturba dieci volte al giorno. Mi sembra perfettamente naturale che il corpo a un certo punto si rifiuti di collaborare.
"dieci volte al giorno": è dell'ultimo periodo per testarmi. Prima lo facevo una volta al giorno.
Infine , rispetto alla scelta di un terapeuta nel servizio pubblico, oltre a un consultorio secondo me puoi anche considerare di provare a rivolgerti al SerT della tua zona. Anche lì ci sono psicologi ed è possibile che , riconoscendoti una dipendenza dal sesso o il rischio di averla, potrebbero fornirti delle prestazioni gratuite.
Vediamo... sarebbe comodo se tornasse in attività la mia terapeuta... lei mi conosce e ha capito tante cose che io non so di me (alcune me le sono ritrovate dopo)...

Grazie Barbara ;)
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da barbara » giovedì 29 agosto 2013, 23:07

Certo che per arrovellarti ti arrovelli te eh... Deve essere faticoso tutto questo pensare. Pure io rimugino molto, anche se ultimamente mi sto sforzando di liberare un po' la mente. Troppi pensieri stressano parecchio.
Ma fai dello sport ad esempio? L'attività fisica è molto indicata contro lo stress, sai. Aiuta anche a pensare di meno.
Comunque certo andare dal terapeuta che ti conosce già è un bel vantaggio.
Non interrompere la terapia proprio ora che hai iniziato a capire tante cose. ;)

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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da Dany » giovedì 29 agosto 2013, 23:54

Da piccolo ne facevo (una ragazza delle elementari con cui ho reso la mia prima cotta mi fece avvicinare al basket)... quando mollò lei mollai anche io... da allora a parte qualche partita a calcio, vado solo a correre ogni tanto...

Si... me lo dicono che sono complicato (e spesso tendo a prendere la via più faticosa nel fare le cose. Si sa le cose facili e veloci non sempre portano a buoni risultati, ma sono anche presuntuoso e pigro sotto sotto). Poi la sensibilità non mi manca (infatti nelle fantasie mi sento più un bambino vittima indifeso e violentato che un gay).

Da piccolo mi veniva da pensare che essere donna è molto più facile (per certi aspetti) che essere uomo: le ragazze se vogliono fare qualcosa con un uomo, ci mettono poco e nulla a frequentarne uno (loro sono le ricercate). L'uomo deve guadagnarsi tutto da zero (a partire dalla sicurezza interiore: difficilmente piace un uomo insicuro, la donna insicura attrae) e deve accettare i rischi: troppa concorrenza tra uomini ed è facile che il più debole perde (come in natura). Per non parlare di eventuali complessi di inferiorità , insicurezza e bassa autostima non compensati.

Questa sera ho rivisto quella ragazza con un altro... nonostante mi sono detto "non mi piace" provavo rabbia, delusione e invidia... Per questo evito i posti che frequenta lei... quando stavo con lei ero preso dalle ossessioni e dalla paura di non riuscire (l'ossessione di essere gay)...

Comunque ormai sono curioso di capire questo lato masochista (almeno nella fantasia) di me stesso. Perchè mi odio a tal punto? Perchè mi faccio piacere ciò che non voglio? Ero in libreria e volevo comprare il libro della "storia del piccolo Hans" di Freud. Il bambino che aveva nascosto la paura del padre con quella dei cavalli e degli animali grossi manifestando fobie ed ossessioni (un caso particolare di nevrosi). Ho provato a leggere qualche pagina ma è troppo complicato (alcune parole mi hanno messo angoscia) e poi in questo periodo mi farebbe male (mi hanno detto di non leggere quella roba se non ho gli strumenti di psicologia)..

Mi fermo ed evito il solito sermone. A presto Barbara.. ;)
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Re: l'inferno sessuale... e le incertezze

Messaggio da barbara » venerdì 30 agosto 2013, 9:00

L'attività fisica aiuta molto ; bisognerebbe farne quasi ogni giorno. Anch'io sono pigra, ma quando riesco a ritagliarmi del tempo per farla , sto molto meglio anche psicologicamente.

Quello che dici delle ragazze: secondo me per le ragazze è altrettanto difficile che per i ragazzi trovare l'anima gemella. Anzi, per una ragazza che non è bella o che è troppo impacciata il rischio di passare per sfigata è molto più alto, perché l'imperativo della bellezza è molto più forte fra le ragazze a causa del maschilismo in cui siamo immersi. Essere brutta oppure obesa o avere altre caratteristiche che vengono considerate dei difetti è un vero dramma per una ragazza. Purtroppo la nostra società si rivela spietata in questo senso.

Sul masochismo: mi pare uno spunto di riflessione davvero interessante.
Come diventare meno masochisti? Come riuscire a volersi più bene?
Intanto bisogna secondo me autorizzarsi a volersi bene. Bisogna cominciare a dire a se stessi che prendersi cura di sé e avere attenzioni per se stessi non è egoismo, ma è giusto e sacrosanto.
E poi soprattutto bisogna esercitarsi e farlo veramente. Specie se si è poco abituati a farlo, non basta pensare, ma bisogna proprio agire a cominciare dalle piccole cose. Non so, dedicare del tempo nella nostra giornata per fare le cose che più ci piacciono, anche se per farlo dobbiamo metter da parte qualche dovere o qualche richiesta altrui. Quando siamo con gli altri smettere di dire: "per me è lo stesso" e pretendere che qualche volta si faccia quello che vogliamo noi.
Capire perché siamo masochisti può essere interessante, ma non basta e magari non è nemmeno necessario. Non possiamo cambiare il nostro passato, ma il nostro presente sì che può essere diverso. Però dobbiamo sforzarci , perché non ci verrà naturale, ci sentiremo magari in colpa o a disagio le prime volte se siamo abituati diversamente, ma bisogna perseverare se vogliamo avere un risultato.
Dobbiamo cominciare a osservarci e notare le volte che non agiamo per il nostro interesse , e quindi fermarci e chiederci: è questo quello che veramente desidero? posso agire diversamente?
Ti assicuro che col tempo i cambiamenti si vedono , ma bisogna proprio organizzarsi e fare pratica :)

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