La mia inquietudine

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
Rispondi
tutor
Messaggi: 1
Iscritto il: giovedì 29 agosto 2013, 14:55

La mia inquietudine

Messaggio da tutor » giovedì 29 agosto 2013, 15:19

Salve a tutti,

ho da poco superato i 30 anni e sto cercando di affrontare seriamente, per la prima volta nella vita, alcuni dubbi sul mio orientamento sessuale.
Vorrei vivere al 100% la mia sfera affettiva, ma mi sento incastrato in una situazione un po’ complicata.
Progetto gay sembra essere un luogo stimolante, dove in tanti confrontano le proprie esperienze e i propri dubbi. Spero che qualcuno potrà avere la pazienza di leggere la mia storia e magari darmi qualche consiglio.

Ho un buon lavoro, vivo da solo e sono fidanzato con una ragazza. Ho avuto sempre e soltanto comportamenti eterosessuali, seppure abbia vissuto per tanti anni (e stia vivendo tuttora) una forte inquietudine dovuta all’attrazione, e credo all’amore, che provo per il mio migliore amico. Lo conosco da moltissimo tempo, siamo praticamente cresciuti insieme, e da anni abbiamo stretto una stabile e profonda amicizia. Quando avevamo 13 anni, ci siamo ritrovati a confidarci le nostre prime esperienze di masturbazione, e io ho cominciato a pensare a lui, senza capire bene perche'. Ci sentiamo tutti i giorni, ci vediamo spessissimo, facciamo viaggi da soli, ci confrontiamo su tutto. Parecchie volte ci hanno scambiato per una coppia gay, non certo perché siamo in qualche modo “visibilmente” gay, ma perché passiamo molto tempo insieme, ci scambiamo messaggi durante il giorno, ci chiamiamo con soprannomi forse un po' troppo affettuosi, abbiamo una grande sintonia, identità di vedute, il tutto consolidato negli anni. Non ho mai avuto il coraggio di confidargli i miei sentimenti, per paura che potesse allontanarsi da me, o forse perché ho preferito reprimerli, accontentandomi della bella amicizia che ci lega, oltre che delle mie fantasie…
Oggi devo fare i conti con la realtà. Penso a lui da quasi 20 anni, utilizzo esclusivamente la pornografia gay per alimentare le mie fantasie omosessuali, che sono però spesso collegate a lui. E così ho vissuto per tutti questi anni, tenendo solo per me questo segreto e conducendo un’esistenza eterosessuale, con periodici momenti di frustrazione e inquietudine.

Da qualche mese ho rimesso tutto in discussione perché il mio amico mi ha annunciato le sue nozze. Mi ha sorpreso, non pensavo volesse sposarsi. Aveva sempre manifestato scetticismo verso il matrimonio (paradossalmente più di me!), ma la sua relazione durava da tempo e in fondo dovevo aspettarmi una “svolta”, soprattutto perché fortemente voluta dalla sua compagna. Ha argomentato la sua decisione come frutto di un lungo percorso, di un’analisi di coscienza, di un lungo confronto con la sua compagna e di riflessioni religiose. Ha cambiato idea, mi è sembrato strano, ma razionalmente ritengo avesse gli strumenti per prendere questa decisione con la massima consapevolezza. Ho qualche dubbio, magari però sono io a voler vedere qualcosa di strano dove tutto sembra essere normalissimo.
Recentemente abbiamo avuto modo di parlare molto e io ho cercato di spiegargli sommariamente la mia inquietudine, limitandomi ad accennare al fatto che prima di sposarmi anche io, dovrò affrontare alcuni dubbi che riguardano la mia affettività. Non ho voluto dirgli altro, ma penso che lui abbia capito qualcosa. Ma quello che mi ha davvero sconvolto è stato ciò che è accaduto per due notti, mentre lui stava dormendo. Ho fatto qualcosa che mai avrei creduto di poter fare, approfittando del fatto che, come a volte accade, dormivamo nello stesso letto, ed entrambi eravamo sotto l’effetto di qualche birra di troppo. Le mattine seguenti si è comportato normalmente, ciò mi induce a pensare che non fosse proprio cosciente...
Ho sempre razionalmente voluto escludere che lui potesse provare qualcosa per me. Meglio non crearsi false aspettative e semmai vivere nella speranza che un giorno potesse essere lui a lanciarmi dei segnali inequivocabili, e poi decidere che fare. Io di segnali ne ho percepiti, ma non inequivocabili. Però, parlando con una amica comune, lesbica, senza che lei sapesse dei miei sentimenti, è capitato che mi dicesse che ha sempre pensato che lui fosse gay; quando, nei nostri discorsi, il mio amico vuole dire che ci si innamora di qualcuno, parla sempre di “persona” e non di donna; ha almeno due amici gay dichiarati e ne parla spesso. In realtà parliamo spesso di gay, a volte per scherzo, a volte seriamente. Potrei andare avanti nell’elenco, così come passare in rassegna altri stereotipi che probabilmente escluderebbero la sua omosessualità. Mi chiedo però se sia stato io a non cogliere alcuni segnali e a non darne affatto, terrorizzato dal fatto che qualsiasi passo falso potesse distruggere o ridimensionare la nostra amicizia. Quali segnali potrei lanciare? Come potrei provocarlo, agendo con la massima prudenza? Visto il momento particolare, vorrei comportarmi bene con lui, magari mettermi l’anima in pace e salvaguardare la nostra amicizia, a cui tengo moltissimo, ma allo stesso tempo capire come stanno veramente le cose, per non avere rimpianti e non farli avere a lui.

Il fatto di avere avuto un comportamento omosessuale con lui mi sta destabilizzando. In tutti questi anni ho forse represso il mio orientamento, focalizzando sul mio amico la mia reale affettività? O forse sono innamorato e attratto da lui come persona, indipendentemente dal fatto che sia del mio stesso sesso. Potrei essere gay solo per lui? Non mi sento di escludere che, se dovesse capitarmi di conoscere qualcuno che sia in grado di farmi perdere la testa come ha fatto lui, potrei avere una relazione con un uomo. A parte una volta, intorno ai 18 anni, non mi è mai capitato di provare un forte interesse per un ragazzo. Ma fu una sbandata passeggera, ovviamente mai dichiarata, che non ha avuto alcun tipo di sviluppo. Mi piacerebbe provare a vedere come potrei stare con un uomo, per capire davvero da che parte sono. Ma non vorrei trovare incontri di una sera su internet, né tanto meno frequentare ambienti strani. Quei “giri” proprio non mi interessano e, in generale, non credo proprio mi piacciano i gay.

La mia inquietudine aumenta ancora di più quando penso al futuro con la mia fidanzata, una ragazza straordinaria con cui potrei passare serenamente tutta la mia vita, che però temo di non amare con la stessa intensità con cui invece amo il mio amico. Stiamo bene insieme, siamo una bellissima coppia a detta di tutti, abbiamo un rapporto splendido, ma vorrei capire qualcosa di più di me stesso prima di andare a convivere con lei o prendere decisioni ancor più vincolanti. Lo devo a me stesso, ma anche a lei. Non vorrei commettere errori. In questo momento mi sembra così difficile etichettarmi necessariamente etero o gay.
Ultima modifica di tutor il venerdì 30 agosto 2013, 20:08, modificato 4 volte in totale.

Avatar utente
los
Messaggi: 105
Iscritto il: giovedì 1 agosto 2013, 11:03

Re: La mia inquietudine

Messaggio da los » giovedì 29 agosto 2013, 16:38

....io invece vorrei proprio capire il valore della bisessualità. ...
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5950
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: La mia inquietudine

Messaggio da progettogayforum » giovedì 29 agosto 2013, 16:46

Ciao Tutor e benvenuto nel Forum!!
Vado al punto. Tu scrivi “Ha argomentato la sua decisione come frutto di un lungo percorso, di un’analisi di coscienza, di un lungo confronto con la sua compagna e di riflessioni religiose.” Un discorso del genere non ha senso, non ci sposa per motivazioni religiose e di coscienza ma perché si è fortemente attratti sessualmente, prima di tutto, e affettivamente verso una ragazza. Tutto il resto è una colossale sovrastruttura che nessun ragazzo accetterebbe spontaneamente come motivazione verso il matrimonio. Non so se il tuo amico sia gay, è possibile, potrebbe essere bisessuale, se non hai le idee chiare nemmeno tu, certo non può averle chi sta al di fuori. Certo però che il fatto che le motivazioni addotte siano quelle lascia molte perplessità, la decisione non è stata sua e immediata come dovrebbe essere. Il matrimonio, per il tuo amico potrebbe anche essere il risultato di un lento intrappolamento fatto di tante piccole forzature, di doveri, di obblighi, di religione, di morale, ecc. ecc., sembra che sia caduto in una trappola sociale dalla quale non riesce ad uscire e che ormai gli si sta chiudendo intorno.
Quanto a te… beh, se due più due fa quattro, sul fatto che tu sia gay non ci sono molti dubbi. Ha vissuto una vera storia d’amore gay con i tipici turbamenti che vivono i ragazzi gay, non si tratta di questioni vagamente affettive ma l’affettività, che è molto solida, è fortemente permeata da una sessualità tipicamente gay. Che fare con la tua ragazza? Beh… se non vuoi finire come il tuo amico, cioè se non vuoi finire a vivere una vita che non è la tua, tieni presente che anche se un gay può fare l’amore con una donna, non è sostanzialmente quello che veramente desidera. L’orientamento sessuale si fondo emerge nella masturbazione e se è in chiave gay, beh… bisogna trarne le conseguenze. Dici che non vorresti ritrovarti a frequentare ambenti strani, ma la stragrande maggioranza dei gay è fatta da ragazzi normalissimi che con gli stereotipi non hanno proprio nulla a che vedere. Tieni anche presente che circa il 30% dei ragazzi che finiscono per riconoscersi gay in modo esclusivo ha avuto una vita etero, ha avuto una ragazza e ha avuto rapporti sessuali con la ragazza e spesso con più di una.

Avatar utente
konigdernacht
Moderatore Globale
Messaggi: 939
Iscritto il: giovedì 25 giugno 2009, 0:27

Re: La mia inquietudine

Messaggio da konigdernacht » giovedì 29 agosto 2013, 20:24

Quoto in toto project.

Da come parli, caro tutor, penso che tu sia attratto al 100% da ragazzi ed il fatto che scrivi "Penso a lui da quasi 20 anni, utilizzo esclusivamente la pornografia gay per alimentare le mie fantasie omosessuali, che sono però spesso collegate a lui" è la prova lapalissiana che tu sia gay nella mia modesta opinione.

Mi verrebbe da chiederti come va la tua vita sessuale con la tua ragazza, se ti prende o se pensi ad altro mentre stai con lei (= fate sesso), ma capisco sia una domanda molto privata e quindi te la faccio virtualmente e ti rispondi interiormente nel caso.

A questo punto, che fare se tutto quanto sopra si rivela come appare?
1) parlane con la tua ragazza, vedi le sue reazioni ma sii perentorio e deciso nel dirle che vuoi troncare la storia. Forse ci saranno pianti, forse ci saranno rancori (spero non pugni da parte del padre :lol: ) ma almeno non prolunghi questa presa in giro (ripeto, se tutto quanto sopra si rivela come appare) e sopratutto non rovini la tua vita e la sua. Ricordati che le donne sanno far pagare a vita qualcosa ai loro mariti ;)
2) col tuo amico non saprei proprio come comportarmi sia perché dai dati che fornisci non si capisce molto sul suo orientamente, sia perché il momento è molto delicato visto che si sposa.
Fossi in te, magari gli parlerei di questo vostro periodo, di come lo state vivendo e magari gli puoi parlare di una eventuale scelta nei confronti della tua ragazza dicendogli chiaramente che ti piacciono i ragazzi, in modo molto diretto e schietto. Per il resto, se a lui piacciono le ragazze e si sposa, c'è poco da fare: accettalo e basta!
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

barbara
Utenti Storici
Messaggi: 2864
Iscritto il: mercoledì 14 aprile 2010, 9:22

Re: La mia inquietudine

Messaggio da barbara » domenica 1 settembre 2013, 23:29

Ciao Tutor, benvenuto! Mi lascia molto perplessa questa scelta del tuo amico di sposarsi, così come la tua scelta di restare con la tua fidanzata.
Non ne capisco il senso . Per quanto puoi essere affezionato a una persona, se hai un dubbio del genere, come puoi continuare un fidanzamento e addirittura sposarti? Forse il tuo amico non ha un dubbio, ma certi episodi dovrebbero farlo riflettere.
E' ovvio che col passare del tempo diventa sempre più difficile chiudere certe relazioni , per questo vale la pena di agire prima che ci sia l'aspettativa di una convivenza. Spero che questo confronto ti aiuti a fare chiarezza dentro di te, anche per il bene della tua fidanzata.

k-01

Re: La mia inquietudine

Messaggio da k-01 » lunedì 2 settembre 2013, 16:42

Se è nata in te l'esigenza di cambiare e vivere un'esperienza affettiva e sentimentale con un ragazzo, forse potresti provare ad approfondire, se non col tuo amico, con qualcun altro, ammesso che tu riesca a trovarlo. Tieni presente però che difficilmente ti ricapiterà di rivivere un'esperienza così intensa e unica.
Inoltre mi guarderei dal buttare all'aria il rapporto con la tua ragazza. Difficile credere che il rapporto con lei sia stato fino ad ora una messinscena. Quello che conta alla fine sono i fatti. E i fatti dicono che fino ad ora hai preferito il rapporto con la tua ragazza a quello col tuo amico.

Rispondi