eccone un'altra

Donne innamorate che non vogliono perdere il loro compagno neppure se è gay
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loe
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eccone un'altra

Messaggio da loe » mercoledì 25 settembre 2013, 0:05

mi presento , sono una donna giovanile, che nonostante i 40plus mantiene spirito da ragazza e ingenuità del cuore. Vorrei una opinione, dal punto di vista gay. Premetto: nel lavoro (in ambito arte) ho varie frequentazioni gay, rimaste solo per caso sul piano cordiale e professionale più che sull'amicizia. Ho sempre avuto attrazione per uomini etero lontani dal genere "uomo che non deve chiedere mai". Sono separata, dopo quasi venti anni con un uomo di rara delicatezza che alla fine ha vissuto una sorta di dissociazione e combinato una molti guai a mio danno. Dopo aver avuto un ammiratore in passato, a 40 si è posto il dubbio di essere gay, si è trovato un'altra forse per mettere a tacere il dubbio e mi ha derubato. In quel rapporto a volte avevo l'impressione di essere in un rapporto (non prendetemi per pazza) gay tra maschi. E ci stavo benissimo.
Io non sono attratta da donne, ne sono certa, non avrei problemi moralistici religiosi o altro se fosse, ma ho una forte componente virile nella mia personalità, sesso escluso. La cosa si è combinata a tal punto in quel rapporto che abbiamo quasi costituito una allenza contro il modello maschile più deteriore, che entrambi non sopportavamo. E praticamente escluso il sesso.
Ora, anni dopo la separazione e storie insoddisfacenti con uomini etero, ho conosciuto un gay che lavora nel sociale e coltiva tramite discipline orientali il proprio equilibrio. E' una persona di grandissima forza morale e personale. Sono affascinata dal suo lato umano. Fin da quando ci siamo conosciuti lui si è mostrato molto attratto da me, non saprei però definire in che modo. Credo che rispetto al passato, dopo tanta analisi psicologica, lascio trapelare il mio lato più delicato e mi sembra che questo lo intenerisca. Quasi per paradosso quest'uomo gay non mi sembra proprio avere quei tratti delicati e accondiscendenti che il mio ex aveva, anzi è un tipo assolutamente deciso che quando mi ha coinvolto nelle sue attività rendendomi partecipe del suo lavoro quasi mi dava ordini. Allo stesso tempo è incredibilmente protettivo. Mi incoraggia a essere positiva nelle difficoltà. Sono scombussolata. Non sono portata a sognare a occhi aperti e di solito penso di non piacere. Ma lo vedo che mi guarda con occhi che brillano e ha molto entusiasmo, se siamo con altri mi segue con lo sguardo. C'è prossimità fisica e contatto, anche se lui è in genere molto sobrio con gli altri in questo. Io sto sviluppando una attrazione fisica molto forte e credo che se ci vedessimo da soli non saprei veramente gestirla. Lo conosco da poco, ma chi lo conosce sostiene non essere bisex, ma decisamente gay.
Mi sembra di percepire attrazione anche da parte sua, ma la cosa è troppo recente per trarre conclusioni. Mi sembra la persona migliore che io abbia mai conosciuto e la sua sola vicinanza mi fa stare bene, magari per lui è solo così senza l'attrazione che sento io...e magari il contatto fisico lo cerca per puro affetto...
che ne pensate? grazie, baci

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Re: eccone un'altra

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 25 settembre 2013, 9:50

Intanto benvenuta loe, in effetti è difficile farsi un’idea. Se hai avuto modo di leggere qualcosa di Progetto Gay avrai notato l’insistenza sull’idea che i modelli e gli schemi di comportamento sono più un danno che in vantaggio e che le classificazioni sono solo forzature più o meno artificiose, perché “gay e “etero” sono classificazioni astratte e nei rapporti umani prevale la dimensione individuale, che non è comunque classificabile. Quello che noto in quello che dici è la rimozione della sessualità, che viene sostituita da una dimensione affettiva apparentemente di più basso profilo ma sostanzialmente efficace. Però nei confronti dell’ultimo uomo di cui parli mi sembra di vedercela eccome una forma di coinvolgimento sessuale ed il punto è proprio questo. Se a una donna non piace il modello macho, e soprattutto se quella donna rimuove la sessualità, un rapporto affettivo serio con un gay è possibile, come tu stessa dici una specie di amicizia come quella che ci può essere fra due uomini (e anche fra due gay), perché le cose sono equilibrate e nessuno sia aspetta qualcosa di diverso da quello che l’altro può effettivamente dare, quindi non ci sono tensioni all’interno della, chiamiamola così, coppia. Per un gay la parità col partner è fondamentale, nei rapporti tra un gay e una donna se la cosa si limita ad un livello affettivo, senza coinvolgere la sessualità, la cosa può funzionare benissimo. Però, su questa cosa bisogna essere chiari, se l’uomo di cui parli è veramente gay e non è più o meno bisessuale, l’idea di poterlo coinvolgere “anche” in una dimensione sessuale è del tutto irrealistica. Attenzione poi ad un altro punto. Un gay ha un suo codice di comunicazione che non è quello degli etero e questo fatto, specialmente nei rapporti tra gay e donne può portare a degli equivoci molto spiacevoli. È capitato anche a me personalmente di dover troncare molto bruscamente il rapporto con certe donne che, leggendo alla maniera etero dei miei comportamenti nei loro confronti, si sentivano coinvolte in qualcosa di simile ad una relazione di coppia etero, cosa che a me non è mai passata nemmeno per l’anticamera del cervello. Quindi se il rapporto con un gay ti sta bene per quello che un gay ti può dare ok, ma se per caso guardi oltre e ti aspetti altro, beh, penso che tu sia ampiamente fuori strada.

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Re: eccone un'altra

Messaggio da loe » mercoledì 25 settembre 2013, 14:01

Grazie come posso chiamarti? ho letto con molto piacere quello che hai scritto. In realtà non ho aspettative, ma sto vivendo una fase di inaspettata felicità. La felicità con un uomo mi verrebbe naturalmente da esprimerla anche fisicamente ma non perché abbia mire per il futuro, solo come naturale modalità di comunicazione. Hai ragione però a dire che lui possa vederla molto diversamente, magari gradirebbe pure una coccola, ma solo in forma amicale, immagino. La cosa che mi ha scombinato piacevolmente è stato il fatto di sentirmi libera o sia non imprigionata in ruoli sessuali che la ns società più o meno pesantemente ci impone, ruoli che ho sempre rifiutato per altro. Questo feeling con lui è per me aria di alta montagna. Un bene raro, qualcosa di ancora mai incontrato.
Tra l'altro mi ha dato una specie vertigine liberatoria anche il fatto quasi di non sentire più a quale sesso appartenessi.
Di recente, invece, mi sono intimidita di fronte al timore che lui possa arretrare pensando che io abbia mire da coppia etero, cosa che non è, anche se vedo tutte le premesse per me per sviluppare un sentimento di profondo amore per lui. E' forse paradossale -e in questo mi sento più vicina al mondo dell'omossesualità in genere - che il mio desiderio sessuale si scateni proprio in questo contesto di parità dove l'dentità sessuale sfuma. Provo infatti un desiderio fortissimo per lui come persona, anche se mi rendo conto che la cosa è destinata a restare una fantasia, immagino che lui abbia un rifiuto fisico del femminile in me in quel senso.
Oggi lo rivedrò con amici, mi ripropongo di frenarmi un po' perché penso che tu abbia ragione, altrimenti c'è il rischio che si senta costretto a troncare bruscamente anche il rapporto affettivo.
Sono felice di avere scoperto il forum. E' proprio vero, come hai scritto, le etichette di 'etero' o 'omo' sono assolutamente riduttive e questo ci dovrebbe richiamare (parlo soprattutto per i maschi etero) a considerare molto di più che quando frequentiamo qualcuno abbiamo prima di tutto di fronte una persona
Ancora grazie

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Re: eccone un'altra

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 25 settembre 2013, 19:52

Ciao loe, mi piace molto il tuo modo di affrontare i rapporti affettivi, c’è molto rispetto e penso che questo dipenda dal fatto che da parte di persone gay hai trovato delle risposte affettive serie e che senti quel mondo molto meno estraneo di come le donne etero in genere lo sentono. Con queste basi è possibile costruire dei rapporti seri e duraturi con un gay? Penso proprio di sì, anche se non dovresti mai dimenticare che è molto improbabile che una donna possa essere al primo posto negli interessi affettivi di un gay, cioè la cosa può funzionare se accetti l’idea che la sua affettività avrà comunque altri interessi e che da quelli potrebbe anche essere fortemente assorbito, però, in fondo, anche tra i gay funziona così e il concetto di coppia modello matrimonio di fatto tende ad essere messo da parte, spesso ci sono pochi vincoli o forse addirittura non ce ne sono, ma paradossalmente così le cose funzionano meglio e i rapporti durano. L’idea di essere sempre il o la numero uno per qualcuno, alla lunga è poco realistica e per volersi bene l’esclusività è più un intralcio che una cosa saggia.

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Re: eccone un'altra

Messaggio da barbara » giovedì 26 settembre 2013, 8:04

Ciao Loe benvenuta! in base alla mia esperienza posso dirti che l'attrazione e il coinvolgimento vanno in una direzione diversa rispetto alla razionalità.
Non scegliamo le persone con la logica , ma in base ad altre cose, molto meno controllabili.
Specie per noi donne la componente intellettuale è determinante. Una donna potrebbe provare indifferenza per un uomo fino a un certo punto e poi trovarlo interessante solo perché l'ha sentito declamare una poesia con passione. Inoltre c'è sempre un motivo che si intreccia anche alla fase che stiamo attraversando . Se in un momento stiamo riscoprendo la nostra fragilità e gli stiamo dando valore , è possibile che siamo più attratte da un uomo deciso invece che di un uomo insicuro. In un certo senso cerchiamo sempre qualcuno che corrisponda anche al desiderio che abbiamo di essere in un certo modo in quel determinato momento.
E' anche per questo che le persone poi si separano. Quando cambiano , l'altro non è più la mezza mela che andava bene anni prima.
La distinzione tra amicizia e amore è a volte sottile . Si può sentirsi anche più vicini affettivamente ad un amico che al proprio partner proprio per la libertà che c'è nell'amicizia. Ma poi quando si diventa coppia l'equilibrio cambia e bisogna vedere come vanno le cose.
Ad ogni modo credo che la tua vita stia prendendo una piega interessante , che ti sta dando molto come persona,. E penso che sentirsi vivi, al di là di tutto, sia la cosa più importante. :)

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Re: eccone un'altra

Messaggio da loe » giovedì 26 settembre 2013, 23:38

Grazie, amministratore mi fai sentire capita e grazie anche a Barbara. Ieri ho rivisto l'uomo in questione. Premetto che sono nel nordeuropa e gli atteggiamenti sono un po' diversi in genere. Dunque le attenzioni e la ricerca di vicinanza affettuosa di quest'uomo hanno stupito oltre me gli amici perché se è vero che nel mondo gay c'è più facilità a esternare affetto che da parte di maschi etero, qui non va proprio così. Qui tutti sono molto chiusi, tra l'altro mi sa che se anche quest'uomo fosse bisex gli amici potrebbero non saperlo. Resta l'ipotesi che ci sia una componente del genere in lui, ma non voglio costruire castelli in aria su questo. Ieri a una cena con lui e un'amica comune, mi sono trovata timissima e irrigidita al massimo: timorosa di mostrare un sentimento che sento crescere al pari della stima. Sono riuscita solo ad avere un fare distaccato, come da pranzo di lavoro per intenderci, non messo in atto per tattica ma per paura. Lui mi seguiva con gli occhi in ogni movimento, quasi carezzasse il mio corpo con lo sguardo, ci sentivo una componente di attrazione fisica. Ha anche cercato spesso lo sguardo nella conversazione. Io invece sentivo che bloccavo il mio sguardo che di solito è un libro aperto. Insomma i miei occhi non brillavano più a guardarlo e mi sembrava che i suoi mi interrogassero. Sicuramente ha notato il cambiamento, in me è prevalsa la fifa. E' stato molto doloroso, più di quanto riesca a spiegare. Magari mi sbaglio ma ho la sensazione che anche a lui la cosa fosse un po' sfuggita, penso che il forte feeling personale avesse fatto dimenticare a entrambi il limite delle proprie scelte o orientamenti sessuali e sconfinare in una zona di attrazione indefinita, dove anche il corpo finiva per essere chiamato in gioco. Mi sono però ritirata nel guscio. Purtroppo non c'è ancora una conoscenza o una confidenza tale da poterne parlare apertamente, come forse sarebbe bello. Sono convinta che esplorare il territorio al quale ci eravamo affacciati porterebbe troppo dolore, perché le scelte di fondo non si possono dimenticare. Forse con il tempo e maggiore confidenza, su basi di una più profonda amicizia, si potrà parlare di questo breve volo e misurarne l'altezza.

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Re: eccone un'altra

Messaggio da barbara » venerdì 27 settembre 2013, 8:59

Forse dovreste parlarvi e cercare di capire cosa sta succedendo.
Forse anche lui è confuso e non sa che pesci pigliare.
Oppure c'è il rischio che pensi di essere al riparo da ambiguità per il fatto di essere gay dichiarato e quindi che sottovaluti l'impatto che ha su di te il suo corteggiamento . Di fatto ti sta mandando dei messaggi così chiari che li leggono tutti. E' un po' come quando un uomo sposato corteggia un'altra donna parandosi dietro al fatto che è impegnato . E quando la donna in questione si illude , poi viene a dire : "ma lo hai sempre saputo che ero sposato!"
A volte si fa fatica a essere coerenti , ma il rischio è poi quello di mettere l'altra persona in una situazione difficile. C'è della saggezza, io credo, nella tua paura.

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Re: eccone un'altra

Messaggio da loe » domenica 29 settembre 2013, 0:55

Grazie Barbara per il tuo intervento, devo precisare che il tutto va considerato nell'ottica di un ambiente nordico di attenzione etica molto forte, alla quale si somma l'attenzione per un rigore di comportamento legato al mondo delle arti marziali, che entrambi frequentiamo, e la visione personale di un uomo che per professione si occupa di persone malate o con handicap. Intendo dire che c'è praticamente zero spazio per atteggiamenti, recite, giochetti ai quali a volte da noi purtroppo si indulge un po'. Credo che eventuali ambiguità di comportamento potrebbero se mai provenire da un disagio interiore, come dici tu appunto dal non saper che pesci pigliare. Cmq ieri ci siamo rivisti in contesto di allenamenti e lui si è riavvicinato, ignorando il mio gelo dell'altra volta. E' scattata di nuovo tutta la spontaneità di dialogo e siccome io parto per un viaggio di lavoro tra poco si è voluto sincerare del mio ritorno, quando e come. Mi hanno poi molto colpito delle osservazioni sui miei progressi personali in questi mesi, dopo una depressione, li aveva osservati e notati tutti anche se con lui che conosco da poco non ne ho mai parlato se non per cenni. Ci siamo salutati con un fantastico abbraccio, molto intenso, perché non ci vedremo per un mese. In quel momento sembrava essere sparito tutto il contesto intorno. L'ho vissuta come l'ammissione da parte di entrambi di riconoscere nell'altro una persona speciale. Forse va bene così, una distanza, servirà per riflettere. Una cosa è certa sento di provare amore per questa persona. Tutto questo mi sta facendo molto riflettere anche sulla mia identità sessuale, che in questo rapporto sembra trovare meglio che altrove il suo spazio naturale. E' un argomento difficile da affrontare. Esco cambiata da questa esperienza o forse più vicino alla reale me stessa. Mi sento -per quanto paradossale possa sembrare- come un uomo che finalmente si sente libero riconoscendo di essere gay. Vi prego di avere pazienza per questi discorsi ma spero che nel contesto siano accettabili, altrove infatti mi sarebbe ben difficile parlare così di me. Mi si è chiarito inoltre un concetto anche relativo al confronto tra il mio ex e quest'uomo: mi sembra che il mio ex, che si è posto la questione di essere gay, avesse bisogno che la sua parte femminile se così si può dire ricevesse l'approvazione di un uomo o maschile, suo padre super macho non lo aveva fatto, mi sembra che per lui la donna fosse quasi un ripiego, un ripiego che in fondo disprezzava, tra l'altro mi ha lasciato in un momento di mia malattia dove non ero più quella virago di sempre. Mentre per quest'uomo mi sembra di intuire che si sia tenuto lontano dal femminile perché forse doloroso o per qualche motivo reso complicato, ma che ne abbia in qualche modo bisogno e forse il rifugio sia divenuto in questo caso il maschile. il rapporto con uomini. Insomma quasi la situazione opposta. Forse un giorno riusciremo a parlarne

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Re: eccone un'altra

Messaggio da Ferro » domenica 29 settembre 2013, 12:53

Oltre a ritenere giustissimi gli interventi precedenti aggiungo qualche osservazione personale.
E' inevitabile che nella vita di un gay ci si imbatta in qualche donna etero che viva degli invaghimenti, proprio perchè come già detto tendiamo a vivere il rapporto uomo donna in modo totalmente paritario.
Quindi uno sguardo, un sorriso complice, che è un modo di dimostrare solo profonda simpatia e stima viene frainteso come interesse.

Se si riesce a superare questo si possono creare delle amicizie uniche poichè lontano dagli schemi sessuali o di coppia, fa si che si stia insieme per il gusto di starci e sono amicizie che nascono più facilmente rispetto a quelle di persone dello stesso sesso o sesso opposto etero.

Perchè la donna, e viceversa, ama la compagnia maschile, un pò per un fatto culturale, un pò perchè in realtà esiste la necessità di avere contatto con l'altro sesso e un gay è perfetto, poichè, è un uomo a tutti gli effetti e pensa come tale ma spesso, non sempre, riesce ad avere tante cose in comune con persone del sesso opposto.
E' quindi nasce la condivisione, l'accettazione reciproca, e soprattutto un connubbio interessante (nel caso ci si riferisca al rapporto di amicizia tra un ragazzo gay e una donna): il gay rappresenta per la donna una finestra sul mondo degli uomini mentre la donna per il gay rappresenta una finestra "sicura" nel mondo degli etero.
E' evidente che in questa situazione il soggetto debole è la donna in quanto può facilmente subire la fascinazione dell'uomo, mentre il gay questo problema non ce l'ha in quanto preferisce il rapporto con una donna etero che con un uomo etero poichè potrebbe avere le conseguenze che sappiamo.
Forse è leggermente diverso per le lesbiche ma in tal caso non mi cimento non avendo sufficienti conoscenze a riguardo.

In tutto questo caso tu ti sei semplicemente invaghita di un gay, ora tutto è possibile ma forse a 40 anni dovresti cominciare a pensare in modo più concreto ;)

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Re: eccone un'altra

Messaggio da loe » domenica 6 ottobre 2013, 14:09

Cerco sempre di rispettare gli altri e le opinioni altrui, ma questa volta devo entrare amichevolmente in polemica. Qui si rischia di fare della discriminazione "al contrario" (cosa che ho percepito soprattutto nell'ultimo intervento, che presumo sia di un gay). Intanto non è detto che a 40 anni si debba pensare in modo concreto come dici tu...dove sta scritto? allora non ci sarebbe stati pazzoidi come che so, Picasso che ballava nel suo studio dipingendo fino a tarda età...spero di non diventare mai la brava donnetta concreta!
Vanto il mio mix personale che (vi farà pure ridere) mi fa sentire più vicina a un adolescente maschio che a chiunque altro.
Secondo: percepisco che chi si si dichiara gay sembra comportarsi come essere entrato in una categoria o in club come chi ne è fuori sia per forza "etero" (ecco la discriminazione passatemi l'espressione "al contrario"). Io non sono semplicemente una donna etero che di un gay può solo "invaghirsi" come dice l'ultimo intervento. Se sono qui è perché sento che la mia identità sessuale è ed è sempre stata sfumata, fuori dagli schemi. Quindi inviterei i gay e le lesbiche conclamate a pensare che anche chi è di là non appartiene necessariamente a un mondo definito, ma tra gay e etero c'è un mondo di sfumature che hanno pure diritto a rispetto! Ci sarà anche chi ha le idee chiarissime ma io non mi sento appartenere a questo mondo e mi farebbe un bel po' di tristezza trovare rigidezza di pensiero proprio in ambito gay/lesbo.
Non sono la scioccherella che si invaghisce di un sorriso ma la persona profonda e molto recettiva che sa capire una emozione reciproca.
E infatti così sta procedendo con questa persona che sento a distanza ora che non stiamo nello stesso paese. Credo che proprio dal mondo gay si dovrebbe poter credere in amori senza confini a volte sfumati, indefinibili senza voler per forza ridurre tutto a coppia etero o coppia gay, altrimenti finiamo per entrare nell'ennesimo conformismo!!!
Esiste anche chi come me, pur non essendo lesbica, si sente un uomo in corpo di donna per certi versi. E non è facile, credetemi. NOn entro in lunghi racconti, ma per esempio la maternità come concetto mi è sempre stata estranea. Totalmente, come se il mio corpo non fosse predisposto a questo. Ho sempre praticato arti marziali ecc.
E proprio qui spererei di trovare comprensione invece di sentirmi richiamare a un ruolo di donna-donna da chi vuole essere accettato per la sua diversità. Forse l'unico che mi ha capito è amministratore anche se è stato chiarissimo sulle difficoltà e forse impossibilità di un rapporto del genere.
Ho sentito questo sentimento tanto forte perché per una volta la mia natura più autentica ha trovato espressione e chiedo per favore rispetto di questa confidenza che vi ho fatto.
La tranquilla signora etero che per capriccio si è per una volta innamorata di un gay è un'altra cosa.
Questo fatto tra l'altro mi ha sollevato non poco scompiglio sulla mia stessa identità

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