la reazione che desiderereste

Il dialogo e la comprensione reciproca tra genitori e figli gay, la famiglia come luogo di vera crescita per i ragazzi gay
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Pallina
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la reazione che desiderereste

Messaggio da Pallina » giovedì 3 ottobre 2013, 14:55

Ragazzi, quale avreste desiderato fosse (o quale sperate sarà) la reazione dei vostri genitori quando gli avete detto di essere gay?

Sono la mamma di un ragazzo di 17 anni che ha una cotta per un suo compagno di classe.
Lui non sa che lo so, ok, mi chiederete voi... come faccio a saperlo?
Letto casualmente dei messaggi in cui confidava ad un amico il suo amore infelice.
Ok, non casualmente, ho trovato fb aperto sul mio cellulare e ho letto...
Cazziatone arrivato, posso andare avanti?

Allora, io come tanti genitori sono rimasta choccata più di un po'
sono preoccupata per lui
per cosa possa provare, su cosa avrà dovuto passare quando si è accorto di questo, su cosa prova al pensiero di doverlo dire in famiglia

Sa che in famiglia lo ameremo sempre, che lo amiamo per quello che è e che fidanzata, fidanzato o single basta sia felice lui...
Però evidentemente non basta, resta il fatto che non ci ha detto niente
Forse perché non avendo il ragazzo non ne sente la necessità, forse perché la vita sua è sua e noi ne dobbiamo stare fuori (ha pur sempre 17 anni), forse perché ha paura...
Lo vedo sereno, ma se un giorno deciderà di dirmelo... come vorrebbe che mi comportassi?

Con naturalezza, ok, rassicurandolo, ok, con amore ok.
Bella teoria. In pratica?
Dovrei stare zitta come se aspettassi il resto del "problema" per poi dire "tutto qui, embè?"
Dovrei chiedergli "e tu come la vivi?"
Dovrei dirgli "come stai? hai paura? sei sicuro? hai bisogno di qualcosa?"

E ora, secondo voi, posso fare qualcosa per fargli capire che vorrei ne parlasse? Vi ricordo i 17 anni e il relativo "la vita è mia e la gestisco io", motivo per il quale sono per soprassedere.

Posto che ognuno è diverso, vi chiedo un aiuto... come dovrei secondo me comportarmi per farlo sentire bene?

Grazie a chi vorrà rispondere

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IceEnigma
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da IceEnigma » giovedì 3 ottobre 2013, 15:17

Innanzitutto è ammirevole già il fatto che ti poni questo problema, mettendo al primo posto il suo bene rispetto alle tue preoccupazioni, cercando di non farti influenzare dai pregiudizi. Questo non è affatto poco e non tutti i figli hanno la fortuna di avere un genitore così.

Detto questo, probabilmente non ne parla perché non ha la certezza della reazione, oppure perché si sente in imbarazzo oppure ancora non ne sente la necessità dal momento che potrebbe avere già trovato un suo sereno equilibrio, dopo avere capito di essere gay.

Queste sono infatti cose molto personali della vita privata di una persona e capisco che possa essere difficile, ma io ti consiglierei di lasciargli vivere questa dimensione come lui crede, senza forzarlo o indurlo a parlare (potrebbe prenderla male) e se un giorno deciderà di parlarne, puoi mostrarti disponibile all'ascolto e accettarlo con naturalezza.

Al limite puoi lanciargli qualche segnale di apertura...del tipo commentare qualche notizia mentre ascoltate il tg, condannando l'omofobia e mostrarti a favore, così tu gli comunichi indirettamente la tua posizione, senza esporti troppo e poi sarà lui a fare le sue valutazioni :)

Ovviamente questa è solo un'opinione e prendila come tale, solo tu puoi sapere come agire, essendo tu a vivere la questione in prima persona :) in bocca al lupo :)

Pallina
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da Pallina » giovedì 3 ottobre 2013, 15:26

IceEnigma ha scritto:Innanzitutto è ammirevole già il fatto che ti poni questo problema, mettendo al primo posto il suo bene rispetto alle tue preoccupazioni, cercando di non farti influenzare dai pregiudizi. Questo non è affatto poco e non tutti i figli hanno la fortuna di avere un genitore così.
grazie!! ma mi sembra naturale che la mia preoccupazione sia per lui...
IceEnigma ha scritto:Detto questo, probabilmente non ne parla perché non ha la certezza della reazione, oppure perché si sente in imbarazzo oppure ancora non ne sente la necessità dal momento che potrebbe avere già trovato un suo sereno equilibrio, dopo avere capito di essere gay.

Queste sono infatti cose molto personali della vita privata di una persona e capisco che possa essere difficile, ma io ti consiglierei di lasciargli vivere questa dimensione come lui crede, senza forzarlo o indurlo a parlare (potrebbe prenderla male) e se un giorno deciderà di parlarne, puoi mostrarti disponibile all'ascolto e accettarlo con naturalezza.
Quindi secondo te si può vivere serenamente senza per forza parlarne in famiglia? Non si ci sente continuamente oppressi da l'ansia di dire?
Ok, lo so, è soggettivo... ma mi pare che debba essere così per tutti, quando uno ha una cosa da dire ci sta male...
Se non tutti sono come me e ci può essere chi sta sereno, speriamo che sia tra quelli. In effetti è sereno, si addormenta tranquillamente e ha una vita sociale normalissima.
IceEnigma ha scritto:Al limite puoi lanciargli qualche segnale di apertura...del tipo commentare qualche notizia mentre ascoltate il tg, condannando l'omofobia e mostrarti a favore, così tu gli comunichi indirettamente la tua posizione, senza esporti troppo e poi sarà lui a fare le sue valutazioni :)
Fatto. Da sempre. Normale commentare e anche riprendere eventuali imbecilli che fanno discorsi cretini.
Ieri commentavamo a tavolo l'idiota del leghista e la sua uscita su Vendola.
Insieme a tutto quello che è successo ieri. Insomma, si parla di questo come di altre cose.

Speriamo che serva a fargli vivere serenamente la sua vita.

E a te grazie, di cuore.

Tozeur
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da Tozeur » giovedì 3 ottobre 2013, 17:32

Penso che Ice enigma abbia detto tantissime cose giuste. So che certi concetti ti possono sembrare scontati però il fatto che tu ti mostri serena è già molto. Lo dico perché diversi genitori credono che avere un figlio omosessuale sia una rovina: pensano subito a cosa direbbe il vicinato, alle cose che potrebbe fare il figlio o al fatto che potrebbe finire all'inferno per i suoi comportamenti. Tu non fai parte di quel gruppo per fortuna e penso tuo figlio debba ritenersi molto fortunato. Continua a procedere così come stai facendo e, se lui se la sentirà, capirà che sei la persona giusta per confidarsi.
Alone but not lonely

Pallina
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da Pallina » giovedì 3 ottobre 2013, 18:38

Tozeur ha scritto: Lo dico perché diversi genitori credono che avere un figlio omosessuale sia una rovina: pensano subito a cosa direbbe il vicinato, alle cose che potrebbe fare il figlio o al fatto che potrebbe finire all'inferno per i suoi comportamenti.
All'inferno... poverello, così ritrova la madre pure lì... mica sono una santa!!! :mrgreen:

No vicinato e inferno non mi preoccupano... quello che potrebbe fare sì, ma è naturale e non dipende dal fatto che uno sia etero od omo
Dipende dal fatto che, lo vogliate o no, i genitori si preoccupano per i figli: sta nella natura delle cose ahimè (e io oltre che madre sono figlia, quindi so di cosa parliamo)

Le mie preoccupazioni sono altre, prima tra tutte che essendo omo sia molto ma molto più difficile incontrare l'amore così, per caso... vivendo
insomma, al 90% il mondo è fatto di etero...
però leggendo voi questo mi pare l'ultimo dei problemi
mah, sarà che io ho fatto tanta fatica a trovare qualcuno (eppure ero caruccia e ancora lo sono) da finire per accontentarmi

Ma davvero i ragazzi gay e le ragazze lesbiche riescono a trovare qualcuno nell'ambiente che frequentano? (scuola, corso di musica, sport, scuola di trekking... )cioè senza bisogno di impazzire a giro come fanno le mie colleghe 50enni per trovare un ometto libero? perché questo mi preoccupa...

derkleineBaum
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da derkleineBaum » giovedì 3 ottobre 2013, 19:03

Cara Pallina,
innanzitutto benvenuta! Ho letto la tua presentazione di là, ma non ho avuto tempo di rispondere... quindi ora riparo di qua!
Ti rispondo da figlio che non ha ancora detto niente a casa (sono un po' più cresciutello rispetto a tuo figlio).
La reazione che vorrei è un "ah ok!" unito a un bell'abbraccio! Poi ovviamente anche qualche domanda, cosa che mi sembra giustissima (e che in fondo mi farebbe anche piacere), ma senza troppa ansia.. ecco, diciamo un approccio soft e soprattutto nessun cambiamento d'atteggiamento rispetto a prima!
Ti chiedi, poi, come possa tuo figlio essere gay e sembrare così tranquillo... Dovrebbe molto tranquillizzarti il fatto che tuo figlio abbia già un amico con cui si confida. Io una cosa del genere l'ho conquistata a 25 anni e di essere gay lo sapevo praticamente da sempre! e comunque sono sempre riuscito ad essere abbastanza sereno. Sono più stressato ora, che lo sto progettando questo coming out in famiglia!
Ma giustamente ti chiedi, se è tranquillo, perché non me lo dice? Questo potrebbero anche chiederlo a me i miei poveri genitori, se sapessero...
Ecco per molti anni, semplicemente, non l'ho detto perché non ci ho affatto pensato. Ho cominciato a pensarci quando finalmente ho provato a costruirmi un legame affettivo più forte dei vari rapporti d'amicizia. Diciamo che la ricerca di un compagno è stata la molla dei miei vari coming out, per ora avvenuti solo con amici.
Non posso certo pronosticare quanto dovrai aspettare perché tuo figlio decida di confidarsi con te, ma sono sicuro che se non lo fa non è perché non si fidi di te (questo lo dico da figlio che sta vivendo in pieno questa situazione!). Sono cose per cui ci vuole tempo, per alcuni di più, per altri di meno... I condizionamenti esterni purtroppo sono ancora tanti e questo, diciamo, "può rallentare il processo". Per quanto riguarda i "consigli pratici" che hai richiesto sottoscrivo tutto quello che hanno detto gli altri! Direi in sintesi: Sì all'atteggiamento di apertura sull'argomento, No al torchio in ambito sentimentale.
Pallina ha scritto:Ma davvero i ragazzi gay e le ragazze lesbiche riescono a trovare qualcuno nell'ambiente che frequentano? (scuola, corso di musica, sport, scuola di trekking... )cioè senza bisogno di impazzire a giro come fanno le mie colleghe 50enni per trovare un ometto libero? perché questo mi preoccupa...
Bella domanda... io non ci sono ancora riuscito e questo a volte, non ti nascondo, è frustrante. Comunque non mi arrendo! Poi si sa, potrebbe andar bene o male, per questo sono importanti anche amici e famiglia (che sia già a conoscenza o meno!).
Resta con te,
insieme a te ...

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IceEnigma
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da IceEnigma » giovedì 3 ottobre 2013, 20:12

Pallina ha scritto:Quindi secondo te si può vivere serenamente senza per forza parlarne in famiglia? Non si ci sente continuamente oppressi da l'ansia di dire?
Ok, lo so, è soggettivo... ma mi pare che debba essere così per tutti, quando uno ha una cosa da dire ci sta male...
Se non tutti sono come me e ci può essere chi sta sereno, speriamo che sia tra quelli. In effetti è sereno, si addormenta tranquillamente e ha una vita sociale normalissima.
Credo che ci possa essere una certa "ansia di dire", frenata però dalla paura di una reazione negativa ed, in effetti, se appunto ha già una sua serenità, magari non se la sente di correre il rischio :)

Se ha una vita sociale e ti sembra tranquillo, probabilmente è così davvero e forse è il caso di lasciarlo davvero tranquillo, tanto in caso di bisogno tu ci saresti, qualora lui venisse da te :)

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Blackout
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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da Blackout » giovedì 3 ottobre 2013, 23:51

Benvenuta pallina! Come ti hanno detto già gli altri, devo farti i complimenti per la tua mentalità; nonostante sia quella più corretta (la visione volta alla felicità del figlio) purtroppo è ancora assai rara rispetto a reazioni mortificanti e spesso traumatizzanti. Quindi brava!

Che dire sul fatto non l abbia detto...oltre a quello che già ti hanno detto c'è poco da aggiungere se non che forse sta metabolizzando la cosa con molta naturalezza perchè da come scrivi e ti presenti sembri una persona molto aperta e comprensiva e questo non gli mette un peso eccessivo addosso da rendere la cosa visibile. Per il resto ogni cosa può essere tranne il non avere fiducia nei genitori senza apparente motivo, per me è stato piuttosto il risultato di un processo che io per primo dovevo passare e di cui ho voluto rendere partecipe anche la mia famiglia. Ognuno ha i suoi modi ma mi pare che come madre tu sembri soddisfatta di lui, quindi stai tranquilla.

Per quanto riguarda la reazione bè se lui volesse parlartene, te lo farà capire non aver fretta e non cercare di deviare l argomento sul personale visto che già se ne parla magari davanti alla tv assieme mi sembra invadente andare oltre. La reazione di mia madre è stata da commedia americana, ha iniziato a piangere di gioia perchè pensava che quasi la odiassi (visto quanto mi ero allontanato da loro in quegli anni) e mi ha invitato subito a organizzare una cena insieme a un eventuale ragazzo :lol:
L'importante è che tu sia naturale, visto che già sai e la cosa non ti crea problemi, devi solo fargli capire che sei con lui.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da progettogayforum » venerdì 4 ottobre 2013, 11:24

Ciao Pallina, ti dedico l'ultimo audio-file di Radio Progetto Gay:

http://progettogayradio.blogspot.it/201 ... parla.html

è un esempio di quello che succede e non è certo delle situazioni più pesanti.

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Re: la reazione che desiderereste

Messaggio da Gio92 » venerdì 4 ottobre 2013, 19:35

ciao Pallina :)

comincio col dirti che io, proprio quando avevo 17 anni, l'ho detto a mia madre... e la sua reazione non è stata molto positiva... si sentiva "imcompetente" (se cosi vogliamo dire) verso un figlio omosessuale... dopotutto è una reazione che molti genitori hanno, so che non è facile accettare, come non è stato facile per mia madre... oggi invece addirittura mi stuzzica dicendomi "ti piace quel ragazzo?", si è ribaltata la situazione insomma :) siamo contenti entrambi e lei ha accettato a pieno la cosa, ed è orgogliosa di me :)

credo che gia il fatto che tu hai scritto su questo forum, sia un buon traguardo ma nello stesso tempo, un buon punto di partenza. Giustamente, come tutti i genitori, ti preoccupi per lo stato emotivo di tuo figlio, cosa normalissima tra l'altro... non è facile la nostra società, gli stereotipi che girano e via dicendo...
quello che posso dirti è questo: accogli a braccia aperte tuo figlio, quando farà coming out... percorrerete un cammino insieme che sarà bellissimo per entrambi... accompagnalo durante il suo percorso senza giudicarlo negativamente... sono sicuro che sarai una mamma molto comprensiva, gia il fatto che hai scritto qui, ti rende una persona molto premurosa...

e non angosciarti, 17 anni non sono molti ma neanche pochi, credo sia l'età giusta per cominciare il cammino verso la vita, e non solo dal punto di vista omosessuale, ma da qualsiasi punto di vista, che sia la scelta della facoltà universitaria, o qualsiasi altra cosa.

spero che il vostro rapporto diventerà come il rapporto mio con mia madre, cioè splendido.

in bocca al lupo! ;)
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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