Sono gay: una storia, un consiglio

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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geogio
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da geogio » venerdì 20 settembre 2013, 20:40

Ciao Mairk, grazie per l’interessamento.
Non ho più scritto perché infondo non c’è poi molto da dire… ma visto che me lo chiedi ti racconto, così mi sfogo un po’.

Dunque avevamo in ipotesi una vacanza insieme, che è purtroppo saltata, anche se non per disinteresse suo, ma le settimane di ferie non combinavano.

A giugno lui ha fatto un viaggio-studio in Ungheria per imparare la lingua (di cui è appassionatissimo) e in quel periodo ci siamo sentiti via mail. Al suo ritorno volevo vederlo, ma ci ha messo una vita a trovare il tempo. Qui mi ero rassegnato, mi dicevo che era meglio lasciar perdere e sforzarmi di considerarlo solo un amico…

Poi un giorno gli ho scritto ancora per vederci e mi ha detto che l’avevo preceduto di poco, così ci siamo incontrati una sera da me. Tutto sommato ero più sereno perché mi ero imposto di incontrare solo un amico che mi raccontava un viaggio/esperienza, e così è stato.

Solo che lui è sempre così gentile e dolce che il giorno dopo i buoni propositi erano già un ricordo… Il dio della dolcezza, così lo chiamo (anche se lui non lo sa)… :P

Quella sera ci siamo accordati per un paio di uscite in piscina, una con amici e una da soli.
Ovviamente è stato bellissimo e si è ripetuto anche il reciproco spalmarci la crema da sole come l’estate precedente… Ma perché diavolo lo chiede a me, tanto più adesso che sa di me?? Forse avrei dovuto rifiutare, invece ho accettato. Non ti dico le emozioni :lol: Meglio non pensarci, va'...

Anche quando siamo stati da soli non disdegnava la vicinanza, ogni tanto avvicinava pure l’asciugamano… Puoi immaginare il mio stato d’animo.

Il punto è che non si va oltre, anche adesso che sa di me.
Ci sfioriamo spesso mani, braccia, ginocchia ecc. stiamo bene insieme, ma non c’è altro, né mai siamo tornati in argomento gay.

Il giorno che siamo andati in piscina da soli, salutandoci per tornare a casa mi dice che ha qualcosa per me… Era un regalino/pensiero che aveva comprato in Ungheria… Wow!! Era una sciocchezza, ma mi ha colpito il pensiero, non me lo aspettavo… e l’ho ringraziato con un grosso abbraccio. E poi mi ha colpito che me lo ha dato quel giorno.

Da poco abbiamo ripreso le nostre attività parrocchiali e ci vediamo di più; io cerco sempre di più di considerarlo solo un amico, ma a volte faccio fatica perché si ripetono certi atteggiamenti, certi sguardi, gli sfioramenti…
Insomma un passo da parte sua non c’è stato, purtroppo. Ma ormai ci ho fatto l’abitudine.

Sai quel che mi dispiace di più in questo periodo? Che penso di aver perso l’unico amico gay che avevo conosciuto e col quale mi piaceva tanto confrontarmi… Ma questa è un’altra storia.

MAIRK170
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da MAIRK170 » sabato 21 settembre 2013, 2:06

GRANDE GEOGIO!!!
beh però dai cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno!!! il fatto che non sia successo nulla ne di positivo ne di negativo non è un fatto negativo... forse dovreste prendervi del tempo per stare voi due... tipo andare via un fine settimana da soli!!! così magari puoi ritornare sull'argomento... io non mi angoscerei! certo che per la tua felicità dovresti andare fino in fondo e confessargli che ti piace... altrimenti continuerai a vivere in questo limbo e non riuscirai nemmeno ad innamorarti di qualcun altro se continui così... devi capire se davvero c'è o non c'è una possibilità per voi due, ma l'unico modo è trovare l'occasione giusta per farsi avanti!

geogio
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da geogio » domenica 22 settembre 2013, 18:13

Hai ragione Mairk, ci ho pensato anch'io mille volte di fare il passo successivo, cioè dirgli che mi piace... Speravo che dopo la mia "rivelazione" mi desse qualche segnale in più lui, in un senso o nell'altro... E invece...

Però hai più che ragione, questo limbo non aiuta, lo so bene purtroppo, ma è così.
E' anche per questo che avevo "deciso" di considerarlo solo come amico, ma come ho già detto a volte (spesso) mi riesce difficile con lui.

Adesso il punto potrebbe essere di dirgli lo stesso che mi piace pur in assenza di suoi chiarimenti, ma il rischio è perderlo come amico... Uff!!

Almeno mi dicesse chiaro un bel no, che è etero, che gli danno fastidio le mie insistenze, almeno mi metterei l'animo in pace.
Invece niente!! Doppio uff!! :lol:

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Hugh
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Hugh » lunedì 23 settembre 2013, 23:27

Carissimo Geogio,

Ultimamente, non ho mai 'postato' alcun commento qui sul forum (mi sono impigrito, lo ammetto), ma rompo il mio silenzio per salutarti dopo aver letto con il solito piacere e un pizzico di curiosità le (poche) vicende estive fra te e il tuo "dio della dolcezza" :)

La definizione che dai del tuo amico è azzeccatissima: è veramente dolcissimo ed è sicuramente persona da coltivare a vita! :D

Dopo il 'coraggio' che hai avuto nel dirgli di te, mi rendo conto che ora sia fortissimo il desiderio di fargli capire (se non è ancor giunto a tale livello di perspicacia ;) ) quanto sei cotto di lui, che lo pensi sempre e che oltre all'amicizia e al calore c'è dunque un sentimento molto più intenso da parte tua.

Così come avvenuto per la prima e fondamentale 'rivelazione', i tempi puoi valutarli solo tu: a volte si riesce a padroneggiarli con una certa razionalità, a volte facciamo di tutto per forzarli e, in questo secondo caso, può andar bene o può andare male.

Leggo come molto positivo il fatto che lui continui come prima ad essere talora molto tenero e 'intimo' con te, ora che sa tutto e potrebbe pure, con tatto, scegliere magari di essere meno dolce per non alimentare in te eccessive speranze.

Ma non lo fai mai parlare di sé? Vi conoscete da anni, prova a stanarlo un pochetto, dài! :mrgreen:

Infine, scusa la curiosità: perché dici che forse hai perso l'unico amico gay che avevi e con cui potevi confrontarti? Dici che è un'altra storia... ti va di raccontarci qualcosa?

Un salutone colmo di simpatia
A presto!
La lotta spirituale è dura quanto la guerra tra uomini
(Arthur Rimbaud, Una stagione all'inferno )

derkleineBaum
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da derkleineBaum » lunedì 30 settembre 2013, 0:04

Il racconto della tua storia non mi era balzato agli occhi prima, ma, ora che ciò è successo, devo dire che mi ha appassionato e che l'ho praticamente divorato! Questo perché mi hai fatto rivivere tanti momenti pieni di emozione: gli abbracci rubati, i film gomito-a-gomito/ginocchio-a-ginocchio, cercare di capire pensieri e desideri di una persona che ignora d'essere amata, cercare il contatto delle sue mani... ahhh!!! E se per te questo ragazzo è "il dio della dolcezza", il mio era "l'asse del mondo"! Pure, questi nostri dei e assi cosmici sono tanto simili. Quel calore e quel distacco allo stesso tempo, quella riservatezza così misteriosa! (E poi sono i primi amori verso cui abbiamo tentato un approccio!).
Qui c'è invece la differenza delle nostre vicende: tu ti sei iscritto al forum, hai richiesto e ottenuto consiglio e, agendo prudentemente, hai detto solo a metà. Io invece ero solo e, dopo tanti indugi solitari, ho abbandonato ogni prudenza. Gli ho detto tutto, buttando la bomba H (per usare il gergo tecnico di un confidente che finalmente ho)... ed è finita in tragedia.
Ora io, obiettivamente, friggo. Ma anche tu stai friggendo perché la situazione purtroppo non si è definita come avresti voluto. Ho sempre paura nel dar consigli, ma una cosetta voglio provare a dirla, perché la sto imparando a mie spese: non logorarti nell'attesa! Solo tu sai cosa è giusto fare per te (e per voi), se cercare di ridurre l'intensità del tuo sentimento, magari guardandoti intorno alla ricerca di persone più aperte all'amore (come se fosse facile, lo so bene!), mantenendo così sicuramente la vostra bella amicizia, oppure passare alla bomba H. In ogni caso, in bocca al lupo!
Ahhh... voglio aggiungere solo un piccolo aneddoto, giusto per ribadire quanto possa essere sorprendente la vita: il mio "asse del mondo" nel rifiutarmi, non solo mi ha detto di non essere gay, ma di preferire la solitudine!! Ah poveri noi, che invece viviamo per Afrodite d'oro!
Resta con te,
insieme a te ...

geogio
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da geogio » lunedì 30 settembre 2013, 21:09

Ciao derkleineBaum, spero che “divorando” il racconto tu non abbia fatto indigestione!! :lol: :lol:

Incredibile, anche tu hai vissuto una storia così col tuo “asse del mondo”… che alla fine preferisce restare solo… Spero che almeno per te adesso vada un po’ meglio. Leggevo nella tua presentazione che avevi scritto tre pagine di racconto, ma non mi sembra che le hai postate… Personalmente mi piacerebbe molto leggerle, se e quando vorrai.

Ridurre l’intensità o buttare la bomba… Non logorarsi nell’attesa… Tutto vero, caro piccolo albero, hai stra-ragione e recentemente avevo appunto deciso per la prima, proprio per starci meno male… Ma come hai letto ci riesco purtroppo ancora poco perché con lui non è facile...

Una cosa volevo chiederti sulla tua esperienza, sempre se era così anche per te.
Perché secondo te questi ragazzi ci lasciano fare se non gradiscono e ci danno segnali contrastanti?
Non ho mai desiderato un po’ di chiarezza come ora! :P

PS ma come si fa a preferire la solitudine??
Ah, dimenticavo, bellissima la tua espressione Afrodite d’oro per dire Amore, mi è proprio piaciuta! :P

derkleineBaum
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da derkleineBaum » martedì 1 ottobre 2013, 21:55

Ahah caro Geogio, non temere, ormai so combatterle bene le indigestioni! ;)
Il mio racconto l’ho postato due mesetti fa nella sezione religione. In esso “l’asse del mondo”, benché sia in realtà assolutamente centrale, compare verso la fine e solo per accenni (comunque tesi a tratteggiare la sua grandezza!). Se ti va di leggere è di là, l’ho intitolato “pensieri sparsi sulla spiritualità”…… ma declino ogni responsabilità in caso di sonnolenza e conseguenti capocciate sulla tastiera!
Veniamo alla tua domanda… come vorrei possedere una risposta certa e valida non solo per te, ma anche per me! Quel che posso fare è raccontarti in breve la vicenda, poiché ti va di leggere. Magari riusciamo a capirci qualcosa di utile per entrambi… o magari no. Tu inoltre potresti così dare uno sguardo sulle possibili conseguenze di una bomba (che comunque, rispetto a quanto avessi fatto io, hai già in parte disinnescato!).
Allora… premettiamo che il cd. “asse del mondo”, come il “dio della dolcezza”, è un ragazzo molto riservato, che non ha mai avuto la ragazza e che non dimostra (almeno apparentemente) un qualche interesse per il gentil sesso, eccettuando qualche più che rarissima battutina poco convinta. Premettiamo anche che eravamo compagni di classe a scuola e che poi siamo andati ad abitare insieme (pure con altri amici) per frequentare l’università. La nostra amicizia si è stretta sempre di più grazie alla convivenza e io, alla fine, mi sono innamorato di lui. Credo che siano due cose molte legate amicizia e amore… in qualche modo credo di essere un po’ innamorato di tutte le persone amiche (la loro vita mi interessa, così come la loro opinione, se non ci sono mi mancano…), ma con questo benedetto ragazzo è stato qualcosa oltre ogni misura. Tuttora alle volte mi sorprendo ad avere una terribile nostalgia, la sua mancanza mi opprime e allo stesso tempo, a distanza di molti mesi, continuo ad oscillare, talvolta, tra residui di amore e rancore. In pratica ancora non riesco del tutto a togliermelo dalla testa. Ma basta dilungarsi su questo.
Poco dopo la mia ferale comunicazione, lui mi ha rivelato di non essersi accorto di niente. Non aveva colto i miei segnali d’interesse, non aveva mai pensato che io potessi essere gay……
In linea di massima credo di essere affettuoso con tutte le persone con cui sono in confidenza, ma come è possibile che non si fosse accorto delle mie attenzioni (comunque assai superiori alla norma)?? Per me erano qualcosa di assolutamente naturale, mi nascevano spontanee… e lui le accettava, ricambiando talvolta. Pensa che una volta, mentre stavamo guardando al cinema quel film francese (di cui non ricordo il titolo) uscito qualche annetto fa su dei monaci del nord Africa, ad un certo punto mi dice che gli sarebbe piaciuto darsi all’eremitaggio con me! Puoi ben immaginare come mi sentii di svenire sulla poltrona!
Per cercare di tirare le fila di questi accenni, credo che lui traesse piacere dalla mia compagnia e dalla mia amorevolezza, ma che abbia, per qualche motivo, paura di amare e di lasciarsi andare. E non dico che debba farlo con me che sono uomo, ma almeno con una ragazza, dato che mi ha detto di essere eterosessuale (senza contare che forse, a questo punto, non mi considera degno nemmeno della sua amicizia, dato che con me non si confida!). Io ho cercato di indagare un po’, benché i rapporti tra noi si siano purtroppo molto raffreddati, e lui mi ha detto di non esser mai stato innamorato… tuttora se penso a questa cosa mi viene da piangere per lui, vorrei aiutarlo, ma come potrei mai? Lui mi ha allontanato e io tutto sommato non ho il diritto di violare, senza il suo permesso, questa sua dimensione così intima, di cui, sono certo, non parla con nessuno. Su questo fatto non so che dire, spero che mi abbia mentito.
Mi ha detto di essere “un solitario” eppure io so, perché lo vedo e l’ho visto per tanti anni, che sa trarre gioia dalla compagnia degli amici. Come dire, di certo non è un misantropo, ma ha un qualche blocco, qualche sofferenza segreta forse, ancora peggiore di quella che mi sono trovato ad affrontare io (posso dire Noi intendendo tutto il forum, credo)per via del mio orientamento sessuale.
O forse è semplicemente così e sa vivere con una certa felicità, senza aver bisogno di una maggiore intimità con nessuno.
Beh, ecco qua! Spero per te che il “dio della dolcezza” si dimostri meno problematico! E che soprattutto il lancio di un’eventuale bomba non abbia conseguenze nefaste… come dire, che comunque vada, che sia gay o meno (anche se in realtà mi sembra strano che non t’abbia detto “anch’io” quando tu hai fatto c.o.), sappia accettare la possibilità di essere amato, senza allontanarti! Se poi la tua vicenda dovesse finire con un lieto fine, beh, evviva! :D
Ah ora posso provare a condensare tutto ciò in una risposta secca alla tua domanda: forse ci danno segnali incoraggianti perché è naturale che a un sorriso si risponda con un sorriso. Il problema, ovviamente, nasce quando si offre qualcosa di più di un sorriso!
Resta con te,
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geogio
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da geogio » domenica 6 ottobre 2013, 18:33

Carissimo derkleineBaum, ho letto con interesse il tuo post e innanzitutto voglio complimentarmi con te per come scrivi, hai sicuramente talento in questo e le tue profonde riflessioni rivelano anche una cultura non comune di cui puoi andare fiero. Magari un giorno proverò anch’io a dire la mia sul tuo post, ma è ardua con te!

Tornando a noi devo dire che il tuo "asse del mondo" e il mio "dio della dolcezza" sono davvero simili, molto simili e temo che anche il "mio" abbia per qualche ragione paura d’amare e di lasciarsi andare.
La cosa lascia basito un sentimentalone come te (mi sembri così…) e così è anche per me, infondo.

Che stiano del tutto bene così però io non credo… chissà… e proprio qui metterei una riflessione sui loro segnali incoraggianti, anche se è sicuramente vera anche la tua semplice osservazione finale, ossia che ad un sorriso si risponde con un sorriso!
Il “mio” poi, che è di una dolcezza sconfinata, effettivamente non farebbe diversamente e così penso anche il “tuo”, se ha fatto innamorare un romantico come te (anche qui mi sembri così…). Il punto, come osservi tu, è quando i nostri segnali sono andati un po’ più in là… Forse non ci dicono che dà loro fastidio solo per non farci star male… potrebbe essere…

Io mi dico ogni giorno che non ci devo più pensare e sono mesi che mi trattengo da invitarlo ad uscire insieme, per non starci male io più che altro…
Poi puntualmente si fa avanti lui, come ieri sera per andare al cinema noi due… e allora ricomincia tutto daccapo! Per fortuna (o sfortuna?) che avevo già un altro impegno, sennò sarei andato.
Uff… che casino derkleineBaum!

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Blackout
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Blackout » domenica 6 ottobre 2013, 23:43

Ciao geogio ho letto tutto il tread e vedo che è da un bel pò che vai dietro a lui. Bè capisco che sia difficile ma ti consiglio di cambiare qualcosa subito: o smetti di vederlo sotto gli occhi di innamorato (la via più difficile) o cerchi di tagliare le vostre uscite fin quando non ti "passa". Lo so non è per niente romantico e dolce, ma queste situazioni che si prolungano sono da temere. Vedi, purtroppo sto cercando di uscire da una situazione spinosa, dove io ci stavo cascando (ci sono cascato?) a due piedi mentre lui ha sentito di non voler salire sul mio treno ma ha chiesto di mantenere salda la nostra amicizia...la paura che una situazione del genere si prolunghi, assorbendo le mie energie e facendomi vivere solo di pochi scampoli di felicità rubata in segreto da colui a cui aspiro ma soffocandone i momenti più esplosivi, mi sta dando la forza di vederlo sotto occhi diversi. Se vuoi averlo vicino deve essere solo un amico, poi decidi tu come fare e come arrivarci ma questo deve essere l'obiettivo. Tra l'altro visto che abbiamo la stessa "tenera" età personalmente penso che se il mio obiettivo stia nell'avere una relazione solida, non posso permettermi di farmi prendere da situazioni troppo nebulose. Forse è un discorso cinico ma penso sia anche giustificato dopo tanti anni passati tra solitudine e desideri inespressi.
Spero di non essere stato troppo arido, credimi anche a me piace l'essere romantico e sono molto sensibile, anche se da quello che ho scritto non si vede, però in certe situazioni cerco di spazzare via certi lati di me ed essere più obiettivo.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

derkleineBaum
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da derkleineBaum » martedì 8 ottobre 2013, 11:41

geogio ha scritto:Uff… che casino
Prima di tutto voglio evidenziare e condividere quest’affermazione, in quanto principio basilare ;) ! Voglio poi ringraziarti per quanto mi hai scritto su e dedicarti questa canzone, che prima riservavo a me! Parla della vita di una certa Laura (che noi potremmo sostituire con un maschietto, magari un “Lorenzo” per mantenere un po’ il significato del nome) e di un poeta.
http://www.youtube.com/watch?v=wdObt1vGTKU
Ma bando alle ciance!
In realtà, anche se probabilmente il mio caso resterà insoluto, pure io propendo maggiormente per l’ipotesi, secondo la quale neanche loro se la passino troppo bene. In tal senso è probabile che le nostre “attenzioni speciali” non diano/abbiano dato un reale fastidio e che anzi siano/siano state bene accette. Credo ci sia poco da fare, è bello sentirsi amati (forse ancora di più quando non ci si riesce ad esprimere a pieno. E questo credo che anche noi lo possiamo capire bene). Nel mio caso il suo “fastidio” (che poi è forse più una paura/stupore/“non saprei che altro” in un argomento per lui critico) deve essere nato quando, pieno di speranza, gli ho detto tutto chiaro e tondo. A quel punto purtroppo ho fatto il guaio. Ma almeno adesso, dopo due anni che gli sono stato dietro (e quasi un altro anno di disperazione/semidisperazione/atteggiamento decisamente lunatico), sto finalmente cominciando a guardare verso nuovi orizzonti! Quanto a lui spero sia felice, mi dispiace se gli ho dato delle sofferenze, se l’ho messo un po’ in crisi (anche se a volte non mi sembra proprio :| ). In ogni caso, se la situazione rimane così, non posso far molto per lui. Per questo è meglio che pensi ad altro.
Tu invece, caro Geogio, ti sei proprio suonato la zappa sui piedi! E cercare di uscire da questa situazione lo devi a te stesso! Potresti dileguarti per un po’, dichiararti espressamente, giocarti la carta di dirglielo senza però proporti (mischiando un po’ le due soluzioni principali)… non so, ma su, fatti forza!
Voglio condividere, a riguardo, una cosa, valida almeno per me, che credo d’aver capito. Questo anche per riallacciarmi a quanto detto da Blackout, che non credo, tutto sommato, faccia un discorso arido … è più che altro un discorso che si può fare quando non si è più proprio nel vortice! (non è il tuo caso!!).
In qualche modo, come dire, non solo sono portato ad innamorarmi (ok è successo solo due volte, ma è stato sempre molto intenso!), ma io proprio amo amare (permettimi una citazione, che mi è molto cara, stralciata da A. Merini e un po’ riadattata rispetto al suo contesto, per esprimerti il mio sentimento con una potenza inusitata: quando amo qualcuno “mi sento l’acqua che scorre nei lecci della vita”… bella eh?).
Allo stesso tempo, però, vorrei sperimentare cosa si prova ad essere riamati. È un’esperienza che voglio vivere, non solo perché mi sento solo (fatto che però, mi accorgo sempre più, è forse qualcosa di intrinseco all’essere umano), ma anche perché credo che vivere una relazione possa farmi crescere come persona. E poi alla fine è una cosa così umana.. perché non dovrei volerlo? Non voglio più fare come quando il primo ragazzo per cui abbia provato qualcosa si fidanzò: me ne uscii tra me e me con “sono contento per lui”, “la sua felicità è la mia felicità” ecc. ecc. O meglio, voglio continuare ad essere felice della felicità degli altri, soprattutto di quelli che amo, ma voglio anche cercare di esprimermi a pieno, di realizzarmi. E in questo momento per me, realizzarsi, vuol dire anche questo. Non solo lo studio, il lavoro, ma trovare qualcuno con cui condividere un po’ di felicità e di infelicità. Poi potrebbe anche andar male, ma già provarci sarebbe qualcosa!
Spero che tu sappia raggiungere presto una maggiore chiarezza e che si risolva tutto bene! Ti saluto con l’abbraccio di uno sconosciuto con cui però hai condiviso qualcosa! Ah che situazione :D !
Resta con te,
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