In divenire

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Enzo777
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In divenire

Messaggio da Enzo777 » giovedì 14 novembre 2013, 16:33

Ciao a tutti.
Innanzitutto mi presento.
Ho 25 anni, e da alcuni mesi sto passando un periodo alquanto confuso, e complicato.
Ho letto con molto piacere e conforto che altri ragazzi hanno passato o stanno passando questo momento di comprensione e accettazione di sè.

Riassumendo a grandi linee la mia storia, sono sempre stato fidanzato con ragazze, pur trovando attraenti molto spesso dei ragazzi.
Ho ricercato nelle ragazze sempre una sorta di figura materna con la quale condividere sia affettivamente sia personalmente le mie passioni nonchè una sfera sentimentale e sessuale soddisfacente.

Ora da ormai 4 mesi la mia ex ragazza mi ha lasciato, lasciandomi nello sconforto, e nell'angoscia.
Dapprima ho sondato filmati transessuali, poi gay ed ho incominciato a domandarmi chi fossi, e se fossi potenzialmente omosessuale.
Inutile nascondere che il genere maschile sta assumendo per me una valenza nuova, e affascinante, nella quale però vacillo e barcollo per via ovviamente dei miei trascorsi eterosessuali, e della mia insicurezza e incapacità per ora di vedermi e accettarmi come omosessuale.
Domande e incertezze volte soprattutto al mio futuro, all’accettazione di chi mi circonda, famiglia e in particolare amici, vivendo talvolta periodi di profonda solitudine e malessere.

Talvolta mi viene da respingere questo mio lato, soprattutto perché ho una situazione familiare ed economica molto incerta, e mi pare di aggiungere un “ulteriore” problema ad una situazione già complicata.
Non sono mai stato omofobo anzi, ho sempre avuto ed ho amici gay, poiché lavorando nel mondo della moda, mi sono sempre confrontato e apprezzato molto spesso magnifiche persone con le quali ho instaurato degli splendidi rapporti.

Ma l’accettazione è diversa, voi avete qualche consiglio o esperienza in proposito?
Grazie a tutti
Febo

barbara
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Re: In divenire

Messaggio da barbara » giovedì 14 novembre 2013, 18:51

Benvenuto Febo! ho letto con interesse la tua storia . La prima cosa che mi suscita è una sensazione di indefinitezza, di fluidità. Mi è venuto in mente il libro di un sociologo sulla società liquida, dove tutte le aree della vita sono un po' precarie, provvisorie e in trasformazione continua.
Immagino che la sensazione di non sapere bene cosa si è e cosa si è destinati a diventare sia abbastanza inquietante, specie se si aggiunge a altri aspetti della vita che traballano per altri motivi.
Mi chiedo anche quanto abbiano influito nella tua incertezza le frequentazioni che hai. Mi viene in mente la storia di un ragazzo che ha soprattutto amici gay e a un certo punto ha iniziato a porsi questi dubbi , scoprendo ben presto che in realtà mancavano indizi seri per potersi ritenere gay.
Sentirsi attratto ogni tanto anche da uomini è sufficiente per pensare di essere gay?
Ci sono molti uomini , anche sposati (e anche donne se per questo) che vivono una sorta di curiosità verso il mondo omosessuale . Curiosità che in realtà spesso si limita alla sfera sessuale in senso stretto, perché manca un vero e proprio coinvolgimento affettivo. Sarebbe come dire (per fare un esempio ) che è sufficiente provare a fare un quadro per essere un artista.
Un conto è sentirsi affascinati dalla realtà omosessuale , un conto è scoprire che il vero amore lo si prova solo con una persona del tuo stesso sesso.
Premesso questo, ti auguro davvero di riuscire a metterti serenamente in ascolto di te stesso per comprenderti meglio e fare di conseguenza le scelte più giuste per te.

Enzo777
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Re: In divenire

Messaggio da Enzo777 » giovedì 14 novembre 2013, 20:58

Gentile Barbara innanzitutto grazie!
Lavorando all'interno dell'universo moda è sempre stato per me alquanto normale, confrontarmi e avere amicizie gay, che ho sempre ritenuto alquanto importanti.
Detto ciò la mia attrazione non è solamente a livello sessuale anzi, (non ho mai avuto un rapporto con un uomo) l'attrazione sessuale è per ora relativamente scarsa, ciò che più mi intaressa è l'esplorazione di me.
Cioè il comprendere quanto, e se io possa essere o definirmi omosessuale, in un momento dove oggettivamente mi attraggono entrambi i sessi.
Quando per omosessualità intendo un rapporto vero, autentico e affettivo con un uomo.

Ad ogni modo ti ringrazio :-)

barbara
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Re: In divenire

Messaggio da barbara » venerdì 15 novembre 2013, 8:34

Vedo che hai le idee chiare riguardo a cosa sia l'omosessualità. Indubbiamente le tue amicizie ti hanno permesso di cogliere nella sua essenza una realtà sconosciuta a molti, perché è solo la conoscenza diretta che può veramente intaccare il pregiudizio omofobo.
D'altro canto , sentendo i racconti dei tuoi amici, ti sarai reso conto anche molto concretamente che la vita di una persona gay è un po' più complicata mediamente di quella di una persona eterosessuale.
Quando qualcuno ipotizza di potersi trovare dall'altra parte potrebbe chiedersi se sarebbe abbastanza forte da affrontare determinate difficoltà.
Si tratta di una reazione penso molto umana , che in fondo anche ti tutela rispetto al fare colpi di testa e fughe in avanti che poi potrebbero nuocerti.
Iscriverti qui penso possa essere un modo per esplorare , senza effetti collaterali indesiderati , un'identità che è ancora un'ipotesi .
Ho assistito al percorso di molti ragazzi che si sono iscritti qui e che vivevano le tue stesse sensazioni .Con pazienza hanno intrapreso un viaggio che li ha portati , molto gradualmente, ad accettarsi e a raggiungere un loro equilibrio, vivendo momenti di pienezza e realizzando se stessi in un modo che mai avrebbero potuto sperimentare in una finta dimensione etero.
Altri invece hanno concluso che i loro dubbi non erano segnali di un orientamento omosessuale represso e hanno continuato più sereni per la propria strada.
Confrontandoti con altre persone, leggendo altre storie e commentandole , senza doverti esporre nella tua vita di tutti i giorni, vedrai che piano piano emergerà ciò che deve (se deve) emergere. :)

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Re: In divenire

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 novembre 2013, 9:53

Ciao Febo, BENVENUTO NEL FORUM!!
innanzitutto mi dispiace non averti risposto ieri, ma proprio non avevo visto il tuo post di presentazione. Cerco di rimediare.
Mi colpisce soprattutto il tuo secondo messaggio in cui dai alla omosessualità un valore affettivo importante, è una cosa molto significativa, perché quando un ragazzo che proviene da esperienze etero di anni vede emergere il suo vero orientamento sessuale in genere non ha grossi problemi ad accettarlo a livello strettamente sessuale mentre fatica molto ad accettarlo in termini di affettività profonda. Questo deriva dal fatto che i ragazzi gay che provengono da esperienze eterosessuali, in genere, mentre sono sessualmente piuttosto insoddisfatti della eterosessualità, costruiscono spesso con le ragazze dei rapporti affettivi seri e quindi mentre sono portati abbastanza nettamente verso la sessualità gay non sono portati altrettanto nettamente verso l’affettività gay. In pratica molto spesso il processo di accettazione dei ragazzi gay che provengono da esperienze etero consiste nell’arrivare a capire che l’omosessualità ha una fortissima base affettiva e che innamorarsi di un ragazzo significa proprio innamorarsene e non semplicemente esserne attratti a livello sessuale.
Da quello che dici, si ha l’impressione che tu abbia già le idee molto chiare su questo punto e che in pratica il tuo modo di vedere l’essere gay non sia in evoluzione ma abbia già raggiunto uno stadio di piena maturità cioè di integrazione di affettività e sessualità. Il fatto di conoscere per motivi professionali persone gay, che ti danno un’immagine positiva della omosessualità, ti ha aiutato certamente a liberarti dagli stereotipi, resta però un elemento di perplessità ed è il fatto che parli di un’attrazione omosessuale “relativamente” scarsa anche se quel “relativamente” fa pensare che comunque ci sia e che non sia nemmeno minima e dici chiaramente di essere attratto da entrambi i sessi, cosa che farebbe pensare a una forma di bisessualità. C’è una domanda che mi sorge spontanea leggendo che ti dai come obiettivo l’esplorazione di te stesso, mi sono chiesto se hai già provato l’esperienza di un vero innamoramento gay, anche solo unilaterale, se così fosse direi che i possibili dubbi sarebbero tutti fugati e resterebbe in piedi solo l’ipotesi alternativa della bisessualità, se così non fosse ci sarebbe un rischio, anche se molto remoto, che la tua omosessualità (o bisessualità) sia solo un’ipotesi teorica, cosa però che è veramente poco credibile. Mi sembra di capire che il problema non è l’essere gay in sé ma il fatto che il contesto in cui ti trovi non ti sembra il più adeguato perché ha ancora molti elementi di precarietà e tu pensi che aggiungerci anche l’omosessualità potrebbe essere ancora più destabilizzante, ma questo presuppone che tu intenda coinvolgere anche la tua famiglia e i tuoi amici il che non è una cosa indispensabile e forse nemmeno opportuna se le condizioni ambientali non sono già molto favorevoli.

Enzo777
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Re: In divenire

Messaggio da Enzo777 » venerdì 15 novembre 2013, 15:18

Ciao Project grazie del tuo benvenuto, e del bel progetto che state portando avanti e che è davvero di confronto e di aiuto per chi si avvicina al mondo gay.
L’affettività verso ad un uomo per me non è un problema, l’immaginarla mi provoca sollievo, e accettazione, nella quale non vedo nulla di sbagliato, anzi è per me un qualcosa di libero e di scoperta e comprensione di sé.
Poter condividere o passare del tempo con una persona che ti vuole bene, che ti apprezza sia anche un uomo non è un problema.
Il tutto però è puramente ipotetico, poiché ad ora vivendo attualmente in una città di provincia peraltro molto chiusa, non ho avuto la possibilità di incontrare persone gay, tranne un caro amico al quale sono molto affezionato, ma che è fidanzato e che francamente non mi attrae per niente.
Mi sono iscritto ad alcune chat, per parlare e stabilire una sorta di rapporto, nelle quali però ho trovato persone che quasi solamente cercano unicamente sesso, cosa che per ora per me è un aspetto futuro, non il fulcro della mia ricerca.
Un’innamoramento gay non l’ho provato, almeno fino alla settimana scorsa quando un attore della mia età, con il quale sto lavorando si è spogliato a torso nudo per provare dei capi, ed io ero completamente in pappa con il cervello.Il problema è che lui è etero, e quindi sarebbe stato inutile per me fantasticare su un qualcosa che non potrei avere, e che mi avrebbe esposto a dichiararmi.
Fantastico talvolta su un ragazzo vicino a me, che mia accarezza e mi coccola, e che mi fa sentire bene, ma per ora sono solo fantasie.

Concordo sull’ultima frase, in quanto il desiderio di scoperta di una sessualità diversa me la vorrei concedere, al di là del fatto di ciò che sono stato e degli indubbi problemi familiari e contingenti.
Talvolta i sensi di colpa che ho interiorizzato, come ragazzo perfetto, preciso che non provoca mai problema alla famiglia, si scontrano con questa pulsione di voler far emergere questo lato.
Ciò mi provoca molta sofferenza, ho creduto di impazzire, di essere malato, piangendo e disperandomi riguardo alla vita stabile e perfetta che avevo prima, ed a quella traballante ed incerta che ho ora.
Quindi ho deciso di condividere la mia esperienza, e di poterne trarre da tutti voi un parere e un conforto.

barbara
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Re: In divenire

Messaggio da barbara » venerdì 15 novembre 2013, 19:24

Caro Enzo, ci sono famiglie molto esigenti o meglio ci sono situazioni in cui un figlio avverte su di sé delle aspettative, che magari si autoimpone , ma che comunque sono abbastanza limitanti e stressanti.
Il limite maggiore è dato secondo me dalla difficoltà di fare spazio ai propri desideri anche solo ipoteticamente. Non appena un sogno si affaccia alla coscienza ecco che scatta il senso di colpa e/o la vergogna al pensiero della reazione che avrebbe un genitore nel caso il sogno si trasformasse in realtà.
Questa idea di figlio perfetto mi pare un punto interessante su cui riflettere.

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