Caro Davi90, in altri forum ci sono raduni organizzati ufficialmente oppure ci sono informazioni sul profilo utenti . La prima cosa qui non è tra l'altro possibile , perché per farlo c'è bisogno di un'organizzazione specifica. C'è bisogno di qualcuno che se ne occupi tanto per cominciare.
La seconda è contraria alla tutela della privacy. Le persone che scrivono qui non lo farebbero probabilmente se si sentissero obbligate a lasciare una mail o altre informazioni private.
Ma comunque ci sono lo stesso persone che si accordano per incontrarsi , frequentando la chat, ed è quello che potresti fare anche tu.
Personalmente ho partecipato a diversi appuntamenti con persone che mi hanno invitato, per cui è ben possibile, ma questo richiede un certo impegno da parte di ognuno. L'impegno di frequentare la chat o di iscriversi alla messaggistica e di proporre a qualcuno di incontrarsi.
Molte persone hanno scritto di dove sono. E' difficile che qualcuno possa invitare chi non dice di che regione è. Ma nessuno deve sentirsi obbligato a farlo.
Oltre il virtuale
Re: Oltre il virtuale
Più che altro parliamo di realtà molto estese, parliamo di fenomeni culturali, ignoranza diffusa, anche un certo bigottismo se vogliamo dirla completamente. Il fenomeno può essere affrontato da più fronti e non è nemmeno detto che la prospettiva dell'associazione sia anche la più efficace.Non capisco, marc090. Perchè dovrebbe andare contro gli ideali di qauesto sito? Non voglio imporre niente, ma siccome ci sono ancora molti pregiudizi non sarebbe male far aprire gli occhi alle persone. Insomma dovranno pur capire che non siamo tutti uguali?
Da questo punto di vista, possiamo dire, l'obbiettivo di ProgettoGay è sempre stato quello di cercare di offrire un luogo, un punto virtuale ma concreto, per permettere un confronto paritario su quei temi,svincolato da tutte quelle logiche che impediscono ad una persona qualunque di potersi esprimere.
Cerchiamo di eliminare quegli elementi che possono dissuadere dal scrivere per raccontare, raccontarsi e cercare di avere aiuto o almeno risposte sul tema.
Credo che se cambiassimo completamente approccio, per un approccio più associazionistico, ossia con degli incontri in nome della difesa ad oltranza di diritti anche scontati, tutto questo perderebbe l'essenza che l'ha sempre caratterizzato... Come è vero che molti degli utenti di Progetto non frequentano associazioni, come è vero che tanti vorrebbero semplicemente un luogo in cui poter scrivere senza troppe preoccupazioni..
E penso siano due modi differenti di approcciarsi al problema: se l'approccio più associazionistico cerca di ottenere risultati importanti maggiormente visibili a livello di società, noi tendiamo a concentrarci sui singoli, anche se non in maniera diretta, cercando di dare a tutti, comunque, la possibilità di confrontarsi coi temi, che mi sembra spinga comunque a riflessioni importanti.
Penso che arriverebbe ad esserci una contraddizione nell'applicare questi approccio allo stesso modo e contemporaneamente.
Sugli incontri non so, non nascondo che l'idea mi è sempre piaciuta e che, fortunatamente, ProgettoGay è sempre riuscito a darmi molto, anche da quel punto di vista
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Re: Oltre il virtuale
Non capisco il problema della privacy. Quando andava di moda il protocollo di messaggistica IRC - prima che Internet diventasse un fenomeno di massa - si organizzavano spesso le cosiddette “cene del canale”. Si stabiliva una data, il luogo e l’ora. Chi voleva andare dava l’adesione, col nick se preferiva, e si presentava all’appuntamento. Fine della storia.
Re: Oltre il virtuale
Personalmente concordo K-01, nonostante i punti sollevati da Barbara abbiano un suo perché. Aldilà della privacy, che credo sarebbe un rischio accettato dagli utenti che decidono di partecipare, si dovrebbe pensare ad un'organizzazione almeno in parte strutturata e riconoscibile (ossia comprensibile da tutti).
Potremmo rifletterci, riflettere sui luoghi, sul come, e anche sulle persone a cui far riferimento.
Mah, intanto penso che ne discuteremo internamente allo staff, se poi chiunque vuole aggiungere altro, tra cui proposte o spunti, il topic è sempre aperto...
Potremmo rifletterci, riflettere sui luoghi, sul come, e anche sulle persone a cui far riferimento.
Mah, intanto penso che ne discuteremo internamente allo staff, se poi chiunque vuole aggiungere altro, tra cui proposte o spunti, il topic è sempre aperto...
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay