mi sento a casa?

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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orachefaccio
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mi sento a casa?

Messaggio da orachefaccio » domenica 16 marzo 2014, 18:54

Ciao a tutti! Eccomi qui dopo una lunga assenza.

Vi volevo porre un quesito: "mi sento a casa?" Sono curioso di sentire le vostre personalissime risposte. Nel vostro caso, vi sentite a casa? Dove (non) vi sentite a casa? Cosa (non) vi fa sentire a casa? Con chi (non) vi sentite a casa? Perché (non) vi sentite a casa?

Nell'ultimo anno ho risolto (spero) alcuni dubbi sulla mia sessualità, ma questi ne hanno sollevati altri, tra cui gli interrogativi di cui sopra. Rinunciare in qualche modo alla propria rete di sicurezza sociale quando le persone che la compongono sembrano non aiutare molto mi sta facendo realizzare che alla domanda "mi sento a casa?" non so bene come rispondere. Forse non mi sento a casa, ancora, in nessun modo. Non per dire che non sarà mai così, ma non in questo momento.

Quindi senza per ora dilungarmi troppo, pongo il quesito a chi tra voi vorrà condividere la propria esperienza. Cosa ne pensate? Vi sentite a casa?
"E non vi è niente di più bello dell'istante che precede il viaggio, l'istante nel quale l'orizzonte del domani viene a renderci visita e a sussurrarci le sue promesse." (Milan Kundera, traduzione mia)

Tozeur
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da Tozeur » domenica 16 marzo 2014, 19:57

Essere gay e non dichiarato ti porta spesso ad essere straniero in ogni posto in cui vai. Io mi sento a casa in un posto in cui non sono a disagio, in cui ognuno ha il suo spazio in cui poter dire la sua. Non mi fa sentire a casa un posto in cui vieni ignorato o giudicato per ogni minima cosa, non necessariamente l'orientamento sessuale. Spesso, mi rendo conto che raggiungo uno stato di benessere stando in camera mia, da solo, ascoltando la musica che mi piace a me.
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barbara
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da barbara » domenica 16 marzo 2014, 21:39

Ciao! hai sempre dei quesiti interessanti Orachefaccio !
Concordo molto con la risposta di Tozeur. E' una sensazione soggettiva, che non ha a che fare con l'essere a casa propria o fra parenti e nemmeno amici.
Se i propri colleghi sono come una famiglia ,ci si può "sentire a casa" stando nel posto di lavoro , molto più che tornando nel proprio appartamento.
Quando sto scrivendo sul forum, mi sento quasi sempre " a casa". Eppure non ho mai visto la maggior parte di voi.
Sapere che il mondo è pieno di posti dove , creando legami positivi, puoi sentirti a casa è una bella sensazione. :)

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bruno
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da bruno » martedì 18 marzo 2014, 17:51

Io mi sento a casa nell'acqua, in piscina durante gli allenamenti. Ci sono dei momenti in cui, a parte i compagni di squadra, l'acqua e come mi fa sentire muovermi con forza e agilmente in essa mi fa stare bene, e mi sento a mio agio. Perfettamente me stesso. E' una sensazione fisica e mentale. Mi capita anche in altri contesti, ma in questo caso mi ha sempre colpito quanto fosse cosi' forte questo benessere.

barbara
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da barbara » martedì 18 marzo 2014, 23:07

Sai Bruno, mi colpisce molto quello che hai detto, perché ,pensa un po', tempo fa ho scritto un romanzo gay e il protagonista ,( un ragazzo di 16 anni) dice di se stesso proprio questa cosa.
Del resto se fai pallanuoto non stento a crederlo. :)

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bruno
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da bruno » mercoledì 19 marzo 2014, 16:05

Davvero Barbara? Inutile scriverti che vorrei leggerlo!!!!! :D
Che grande potere ha l'acqua sull'uomo, sia a livelo fisico che mentale genera emozioni che sono riconosciute universalmente.
Io sono stato portato in piscina a 5 anni e mi hanno raccontato che sin da picolissimo amavo l'acqua e non en avevo paura, ma anche se vado a correre o gioco a calcio mi sento bene. Quindi non credo sia legato esclusivamente allo sport, ma avendo poi scelto la pallanuoto e' chiaro che c'e' un motivo. Anzi piu' di uno. Ma quando ho letto la domanda di che orachefaccio:"mi sento a casa?" ho subito saputo cosa rispondere! Immediatamente.

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Re: mi sento a casa?

Messaggio da barbara » giovedì 20 marzo 2014, 8:11

Si, davvero. :) Quando lo pubblicherò te lo farò sapere. Comunque sia, le esperienze positive che facciamo con il corpo ci fanno un gran bene. Tendiamo a pensare che il disagio interiore possa essere risolto solo ragionando sulle cose , e dunque usando la mente per risolvere il disagio della mente. Ma poiché l'uomo è un tutt'uno, tutto ciò che passa attraverso il linguaggio del corpo influisce anche sulla nostra mente.

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Re: mi sento a casa?

Messaggio da e^ip+1=0 » giovedì 20 marzo 2014, 20:16

Interessante quesito, orachefaccio!
Io mi sento a casa ovunque possa tranquillamente essere me stesso con persone che conosco e che mi conoscono in profondità. Se devo calibrare le parole, già non mi sento più a casa. Purtroppo, poiché nessuno dei miei familiari sa di me, paradossalmente casa mia non è il luogo in cui mi senta più a casa, per certi versi, e questo è certo uno degli aspetti della mia vita su cui voglio lavorare prossimamente.
barbara ha scritto:Ma poiché l'uomo è un tutt'uno, tutto ciò che passa attraverso il linguaggio del corpo influisce anche sulla nostra mente.
D'accordissimo! :)

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orachefaccio
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da orachefaccio » domenica 23 marzo 2014, 21:59

- Essere in un luogo dove ci si possa esprimere liberamente e senza essere giudicati.
- In camera ascoltando la propria musica preferita.
- A lavoro se i colleghi formano quasi una famiglia.
- Sul forum di Progetto.
- Nell'acqua per chi vi si sente un tutt'uno.
- Con persone che ci conoscono e che conosciamo in profondità.

Che belle risposte! Mi fanno pensare allo stesso tempo che forse anch'io potrei sentirmi a casa in alcune di queste situazioni. Ma rifuggo: evito di adagiarmi nello star bene in una situazione potenzialmente molto piacevole, per paura.. che lo star bene possa tramutarsi in un tradimento o in una delusione, forse. E' un comportamento abbastanza spiacevole, specie se diventa abitudine, perché porta al non sentirci a casa da nessuna parte.

Capita anche a voi che nonostante possiate sentirvi a casa (in un luogo, situazione o con particolari persone), rimanete in realtà un po' freddi e distaccati per un qualche timore di qualsiasi tipo?

Un'altra domanda correlata: visto che mi è sembrato che alcune risposte rappresentino situazioni in cui potersi sentire a casa piuttosto ideali o idealizzate, capita anche a voi che non vi sentiate a casa perché avete in mente un'idea del sentirvi a casa troppo al di là di quella che è la realtà quotidiana? Oppure la sensazione positiva arriva comunque e forte?
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Re: mi sento a casa?

Messaggio da barbara » domenica 23 marzo 2014, 23:12

Sei sempre profondo Orachefaccio. ;)
Questa sensazione di non lasciarsi andare allo star bene, hai ragione, è molto spiacevole, perché impedisce di vivere appieno un'esperienza che può essere positiva.
Può capitare che quando ci si senta a proprio agio , iniziamo a pensare a quando questa serenità passerà , a come vivremo la delusione eccetera.
Inseguendo questi pensieri impediamo a noi stessi di vivere il presente e ci proiettiamo in un futuro, che magari immaginiamo anche più funereo di quello che in realtà si verifica.
Se ci pensiamo bene, anche quando ci roviniamo la domenica sera immaginando di riprendere il lavoro o la scuola il giorno dopo, tendiamo a esagerare il nostro disagio del lunedì.
La nostra ansia anticipatoria non è solo inutile , ma spesso ingiustificata.
Restare nel presente e godersi i momenti positivi invece è importante.
Dobbiamo anzi cercare di difenderli con tutte le nostre forze. Possiamo davvero cambiare il nostro modo di vivere queste esperienze.
E renderci conto di quello che ci succede è già un primo passo importante.

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