Chi sono?

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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incasinato
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Re: Chi sono?

Messaggio da incasinato » lunedì 7 aprile 2014, 10:16

Ah... che cosa strana... volevo ricominciare a suonare la batteria. Ma ora ho paura di farlo... mi sto tenendo e limitando. Perché?
Mi viene in mente che non voglio... che sto realmente anche negando il mio lato maschile. Se fino a poco tempo fa sentivo di voler essere come un batterista serio.

Mah...

875
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Re: Chi sono?

Messaggio da 875 » lunedì 7 aprile 2014, 11:11

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IsabellaCucciola
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Re: Chi sono?

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 7 aprile 2014, 11:20

Lo so che non vuoi analisi varie, però dire che:
incasinato ha scritto:Ma che cavolo significa che mi piacerebbe essere mamma?Non voglio dire che questo non ha senso. Magari sono molto effeminato, e magari questo è un passo per l'accettazione.
Mi sembra una cosa tirata un po’ per i capelli… il fatto di essere effeminato non implica in nessuna maniera il fatto di voler diventare mamma… anche perché se fosse la femminilità a determinare ciò, tutte le donne vorrebbero avere figli…
Comunque… io l’anno scorso avrei voluto avere un bambino… mi ricordo che ogni volta che ci pensavo piangevo sempre, ogni volta che guardavo una mamma con un bambino mi si stringeva il cuore e pensavo a quanto fosse fortunata quella persona… poi mi sono resa conto che questo mio bisogno di avere un bambino era dovuto solo al fatto che avevo dell’affetto dentro da dare a qualcuno… però l’avere un bambino non ha senso se lo fai per riempire un vuoto della tua vita….
Poi mi sono resa conto che per quanto sia bello poter crescere un bambino e dargli amore preferisco pensare a me stessa, me ne vergogno a scriverlo, ma alla fine la mia “solitudine” mi piace… mi piace vivere i miei momenti da soli, pensare a quello che mi fa stare bene… ne ho parlato con una mia amica che ha avuto una bambina quasi tre anni fa, e mi ha detto che avere un bambino è una cosa meravigliosa e che ti cambia la vita, però mi ha detto che ogni cosa cambia quando vede sua figlia, al mattino, aprire gli occhi… e in quel momento mi sono resa conto che per quanto sia bellissimo ciò, io non rinuncerei, ora come ora, alla mia libertà che ho “conquistato”, e la cosa mi ha un po’ lasciata allibita perché da quando avevo 15 anni che sognavo di avere un marito e un due figli… ai tempi avevo già in mente i loro nomi, Giulio e Claudia, però adesso voglio godermi la mia vita come persona…
incasinato ha scritto:Ah... che cosa strana... volevo ricominciare a suonare la batteria. Ma ora ho paura di farlo... mi sto tenendo e limitando. Perché?
Mi viene in mente che non voglio... che sto realmente anche negando il mio lato maschile. Se fino a poco tempo fa sentivo di voler essere come un batterista serio.
Negare la propria parte maschile… non mi pare di aver mai rinnegato tale parte, o forse mi è capitato di farlo in momenti di “ribellione” o momenti in cui volevo a tutti i costi “sedurre” qualcuno o far vedere che ero una donna.
Mi piacerebbe imparare a suonare la chitarra elettrica perché la vedo come una cosa molto maschile… ok, adesso cerco di non affibbiarmi più etichette e preferisco il neutro, però ci sono dei momenti in cui la mia parte maschile mi piace… forse perché sono sempre stata un po’ un “maschiaccio”, ok, da piccola mi è capitato di giocare con una bambola, però alla lunga non mi dicevano nulla… mentre i giocattoli dei ragazzi avevano quel fascino tutto loro… mi è sempre stata stretta l’immagine di ragazza con tutti i fiocchi e pizzi… da piccola io non volevo fare la principessa come le mie compagne, ma la strega ( :lol: :mrgreen: ), perché le streghe volavano, facevano incantesimi e perché in loro vedevo l’azione rispetto alle principesse che stavano tutto il tempo ad aspettare il principe azzurro… alla fine la somma di tutte le parti che mi compongono fanno di me Isabella, e quindi perché dovrei negare queste parti di me?
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

incasinato
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Re: Chi sono?

Messaggio da incasinato » lunedì 7 aprile 2014, 16:31

Beh, non lo so... non lo so sinceramente...

Comunque sto nel pieno di una crisi di indentità, so che non ha più senso essere uomo, che mi identifico come donna in alcune cose...
E soprattutto penso che come uomo non valgo niente, e che come donna sarei o sarei stata molto meglio.
Sto cercando aiuto psicologico. Va bene tutto, ma voglio stare bene, e essere pienamente io.

Grazie a tutti per l'appoggio e per l'ambiente dove poter parlare senza peli sulla lingua :)
Vediamo come prosegue questa storia.

Intanto scrivete, scrivete pure, scrivete sempre ;)
Vvb, incasinato

875
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Re: Chi sono?

Messaggio da 875 » lunedì 7 aprile 2014, 17:49

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incasinato
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Re: Chi sono?

Messaggio da incasinato » lunedì 7 aprile 2014, 20:27

<3

incasinato
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Re: Chi sono?

Messaggio da incasinato » mercoledì 30 aprile 2014, 0:32

Ciao a tutti,

sono di ritorno "a casa" :) quissù.
Allora, non vi sto a riassumere le ultime settimane, anche perché è na palla e non servirebbe a niente. Ma veniamo a noi, e torniamo al Cammino con una nuova domanda :D

Allò, scopri che sei gay, dopo una vita (hai 30 anni) a correre dietro a tette e culi, ma non innamorandoti mai. In questi anni hai cercato di sembrare mascolino, riproducendo quel che gli altri si aspettavano, e quel che le ragazze anche si aspettavano da un ragazzo. Voce impostata, serietà, protezione... e tutte quelle cose che "da etichetta" un ragazzo dovrebbe essere e fare. Formattazione livello zero del cervello quando arrivi sul pianeta terra.
Poi (complici le tette, maleTette) non ti accorgi che ti perdi negli sguardi profondi di alcuni ragazzi. Te ne accorgi. Panico. PUF. Non è che ho sbagliato strada? 99% si...
E ora? A che serve essere maschio? Perché...

Il muro viene giù e non sai più a cosa serve tutto questo. Non vuoi più essere uomo. A che serve?
E così mi chiedo... a cosa serve sentirsi uomo? (come anche sentirsi donna?)
A chi è capitato? Come vi siete sentiti/e? (ovviamente vale anche per le donne, anche se penso che noi uomini siamo più dolcemente complicati)

Un bacione,
Incasinato (che è tornato!)

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IsabellaCucciola
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Re: Chi sono?

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 30 aprile 2014, 17:49

Allora incasinato,
non so se quello che ti scriverò ti potrà essere utile, oppure è quello che ti aspettavi di legggere...
parto dalle tue domande:
Non vuoi più essere uomo. A che serve?
E così mi chiedo... a cosa serve sentirsi uomo? (come anche sentirsi donna?)
Il “sentirsi uomo” (o “sentirsi donna”), è una cosa con cui veniamo allevati fin da piccoli a seconda del nostro sesso biologico, penso che a un certo punto ti rendi conto che questo “essere” sia solo uno stereotipo che non fa parte di te, e allora si mette in discussione la propria vita chiedendosi quanto sia parte di noi e quanto sia dovuto alla nostra educazione.
Forse invece di pensare a noi come uomini o come donne, dovremmo pensare a noi come persone, senza per forza dover piazzarci addosso una etichetta... Lo so che scrivere queste cose risulti banale, e che l'ho già scritto mille volte, però vedo sempre questo bisogno spasmodico di cercare di dare un nome a quello che si sente dentro, o meglio, di solito si cerca di dare un “nome” a noi stessi in base ai nostri sentimenti verso un determinato sesso...
In definitiva, penso che il “sentirsi uomo” (o “sentirsi donna”), sia un modo che abbiamo per sentirci accettati dalla società...

Incasinato, non so se ti sono stata di aiuto, anche perché penso di aver preso la tangente ed essermi allontanata dalla tua domanda...
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

incasinato
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Re: Chi sono?

Messaggio da incasinato » mercoledì 30 aprile 2014, 23:30

Isa,

Hai detto cose sacrosante. E giuste.
Io sono impaurito, ancora, e stordito. Dallo stare a scardinare tutti g gli stereotipi e i preconcetti nei quali non sono mai stato bene. Intanto sono un tipo timido e con bassa autostima.

E sono fermo. Per colpa di lavoro e crisi contingenti. Non mi sto ancora esprimendo. Non sto vivendo molto.

E neanche accettando. Più del io sono, qui io sono fermo

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IsabellaCucciola
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Re: Chi sono?

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 30 aprile 2014, 23:55

Io sono impaurito, ancora, e stordito. Dallo stare a scardinare tutti g gli stereotipi e i preconcetti nei quali non sono mai stato bene.
Allora incasinato, intanto scardinare gli stereotipi non è così semplice, anche perché purtroppo il crescere in un certo modo fa sì che gli stereotipi siano molto radicati... quindi non stare a sentirti triste se fai fatica a buttati dietro le spalle certi condizionamenti, è normale...
E neanche accettando. Più del io sono, qui io sono fermo
Teniamo a mente una cosa, l'accettarsi non è come accendere o spegnere la luce, purtroppo richiede tempo... lo so che c'è sempre l'angoscia del tempo, la paura di non farcela, la paura di sprecare troppo tempo prima di farcela... però ci vuole tempo... e il fatto che la nostra società ipocrita (ipocrita non bigotta!) vede ancora l'omosessualità come un peccato non aiuta di certo...
E poi non sei proprio fermo, intanto chiedi aiuto e un confronto e non è poco ;) ... sono passi, piccoli, ma sempre passi...
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