boooooooooom xD Chi sarà il prossimo?



Torno serio, stavo cercando di sdrammatizzare una situazione per me molto seria, non riesco a credere di averlo fatto, ma è successo. Credo che l'unico aggettivo che riesca a definire il mio stato d'animo attuale sia "strano", perché non so nemmeno io come sto, mi fa male ancora la testa e non so cosa pensare, è sicuramente un grande peso che mi sono tolto, forse uno dei passi più difficili che ho dovuto compiere, ma l'ho fatto.
L'ho chiamata esplosione anche io perché questa cosa non è stata premeditata. Ho passato una settimana davvero difficile, una settimana in cui sono stato giù di morale, una settimana in cui sono stato male e mi sono afflitto molto per diverse ragioni, e mi sono sentito particolarmente solo. L'università mi sta particolarmente stressando in questo periodo, non godo di una buona autostima, non è mai stato così, e questo mi ha sempre portato a sottovalutarmi troppo, fino ad arrivare alla rassegnazione che mi spinge a pensare: "è così, non ce la farò, non ne sono capace", che mi porta poi a vivere in una condizione continua di monotonia.
E' stata una settimana difficile perché lo stare male in quel modo, per tante, tantissime "piccole" cose, mi ha portato anche a comportarmi diversamente con diverse persone, che non so ora cosa pensino di me, e questo mi ha portato a stare ancora peggio, perché in genere tengo a tutte le persone che mi stanno vicino, forse anche troppo, e mi dispiacerebbe aver perso persone a me care. Sono stato molto riduttivo a scrivere ciò che ho passato, ma tutte queste cose, amplificate, mi hanno portato inizialmente ad avere dei giramenti di testa, finché non ho iniziato pian piano a cadere in depressione.
Il culmine c'è stato stamattina, quando sono quasi svenuto quando mi sono alzato dal letto, e ho deciso di non andare all'università, di prendermi una giornata libera. Mentre ero nel letto, ho chiamato mia madre, perché mi stavo sentendo poco bene, l'ho invitata a sedersi sul letto affianco a me, e da lì ho iniziato a piangere per una decina di minuti. Le ho chiesto se mi volesse bene, se me ne avrebbe sempre voluto, e non riuscivo proprio a dirle quelle due parole, tanto che quasi la pregavo di venirmi incontro, ed è stata proprio lei a chiedermi se fossi gay, e io le ho detto di si. Ne è seguito un dialogo con lei in cui cercava anche di capire la mia condizione, e si è concluso tutto con un abbraccio. L'unico invito che mi ha fatto mia madre è stato quello di dirlo anche a mio padre, anche se con lui non ho mai avuto (purtroppo) un rapporto come quello che ho con lei.
Quando mio padre è tornato a casa, ho chiamato anche lui nella mia stanza, mentre ero ancora sul letto. Gli ho detto che avrei dovuto dirgli una cosa e lui mi ha detto che avrei potuto dirgli qualsiasi cosa e che sicuramente si sarebbe potuta risolvere. Forse però non immaginava quello che stavo per dirgli.. Con lui non ho fatto nessun giro di parole, gliel'ho detto e basta, e ho avuto come l'impressione di averlo deluso, anche se mi ha detto delle parole di conforto (beh non tutte...). Non credo che comunque me lo avrebbe detto, anche se lo avesse pensato, ma mi ha detto se volessi andare da qualche medico o se volessi andare con loro da qualche psicologo. Non so dirvi il perché, ma in quel momento ho avuto una specie di ripudio, quasi come se ormai non mi importasse più niente. Credo da una parte che sia normale e comprensibile una reazione del genere, avevo sentito parlare diverse volte i miei genitori a riguardo ma credo che un conto sia pensare come possa essere avere un figlio gay, mentre un altro è averlo.
Credo che sia giusto lasciare loro il tempo per riflettere, per fare anche ricerche, documentarsi, come d'altronde ho fatto anche io quando ho deciso di smettere di ignorare di essere gay. Senz'altro ci sarò quando e se vorranno parlare con me, ma ora più che mai penso che sono fiero di quello che sono (anche se il cammino è ancora lungo, quello che è successo probabilmente non cambierà la mia condizione di questi giorni), e penso ora più che mai che l'importante sia amare. Ho sicuramente meno paura del futuro, e voglia di affrontarlo, con chi vorrà essermi accanto. Chi non vorrà farlo, beh peggio per lui

Uhm, forse mi sto dilungando troppo, ho voluto condividere con voi questo periodo che sicuramente sarà un cambiamento per la mia vita.. con voi che siete come una mia seconda famiglia. Voglio cogliere l'occasione per ringraziarvi tutti per tutto.. le risate, il supporto, e mi sento di chiedere anche scusa se in questo periodo sono stato "diverso", perché la mia maschera sempre positiva e felice ormai si è distrutta mentre la indossavo, e mi ha lasciato anche delle ferite sul viso. Voglio concludere con un augurio che voglio dedicare a me stesso e a tutti voi, ed è quello di stare bene, soprattutto con noi stessi, che credo sia la cosa più importante al di là di tutto.. di cadere, ma di rialzarci anche, sempre e ancora più forti. Ciao a tutti
