DIRITTI LGBT: RISOLUZIONE 27/2/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO

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DIRITTI LGBT: RISOLUZIONE 27/2/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO

Messaggio da progettogayforum » martedì 10 giugno 2014, 22:11

Risoluzione del Parlamento europeo del 27 febbraio 2014 sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea (2012) (2013/2078(INI))

4. -omissis- constata con crescente frequenza atteggiamenti ostruzionistici da parte degli Stati membri quanto al rispetto di tali libertà e diritti fondamentali, in particolare per quanto riguarda i Rom, le donne, le persone LGBT, i richiedenti asilo, i migranti e altre categorie vulnerabili;

-omissis-

31. si compiace del numero crescente di Stati membri che assicurano il rispetto del diritto a fondare una famiglia attraverso il matrimonio, il partenariato civile o la coabitazione registrata e del diritto all'adozione senza discriminazioni basate sull'orientamento sessuale, e chiede agli altri Stati membri di adottare misure analoghe; accoglie con favore la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo nella causa Vallianatos e altri contro Grecia, nella quale si afferma che le coppie dello stesso sesso devono poter sottoscrivere unioni civili; invita la Commissione e tutti gli Stati membri a proporre e adottare legislazioni e politiche volte a lottare contro l'omofobia, la transfobia o i crimini ispirati dall'odio e si compiace della pubblicazione del parere 2/2013 della FRA relativo alla decisione quadro sul razzismo e la xenofobia, con un'attenzione particolare per i diritti delle vittime della criminalità; invita la Commissione e tutti gli Stati membri a garantire l'applicazione della direttiva sulla libera circolazione senza discriminazioni basate sull'orientamento sessuale; ribadisce l'appello rivolto alla Commissione affinché proponga un regolamento ambizioso sul riconoscimento giuridico reciproco degli effetti degli atti di stato civile;

32. esprime profonda preoccupazione per il numero di suicidi tra i giovani che sono stati vittima dell'omofobia; rammenta i risultati dell'indagine della FRA sulla comunità LGBT nell'UE da cui risulta che il 26% degli intervistati ha subito attacchi o minacce di violenza fra le pareti domestiche o altrove, percentuale che sale al 35% fra gli intervistati transgender, mentre il 19% dei partecipanti ha dichiarato di sentirsi discriminato sul luogo di lavoro o al momento della ricerca di un impiego, malgrado la tutela giuridica riconosciuta dal diritto dell'UE; invita pertanto la Commissione a utilizzare tali risultati quale base per una risposta europea globale al problema dei diritti fondamentali delle persone LGBT, sotto forma di una tabella di marcia dell'UE per l'uguaglianza fondata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere, come ripetutamente richiesto dal Parlamento e dalle ONG;

33. si rammarica che le procedure di riconoscimento giuridico del genere per le persone transgender includano ancora la sterilizzazione obbligatoria in 14 Stati membri; invita gli Stati membri a rivedere tali procedure affinché rispettino pienamente il diritto alla dignità e all'integrità fisica delle persone transgender; si congratula con la Commissione per il suo impegno a lavorare insieme all'Organizzazione mondiale della sanità per depennare i disturbi dell'identità di genere dall'elenco dei disturbi mentali e comportamentali e garantire una riclassificazione non patologizzante nei negoziati sull'11a versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11);

34. riafferma la libertà di pensiero, coscienza, religione e credo nonché la libertà di non credere, di praticare la religione di propria scelta e di convertirsi a un'altra religione; condanna tutte le forme di discriminazione o intolleranza e ritiene che il secolarismo, definito quale rigida separazione tra le autorità politiche non confessionali e le autorità religiose, e l'imparzialità dello Stato rappresentino gli strumenti migliori a garanzia della non discriminazione e dell'uguaglianza tra religioni, così come tra fedeli e non credenti; invita gli Stati membri a proteggere la libertà di religione o di credo, compresa la libertà delle persone non credenti di non essere discriminate a causa delle eccessive deroghe alle leggi sull'uguaglianza e sulla non discriminazione concesse per motivi religiosi;

35. ricorda che le leggi nazionali che configurano la blasfemia come reato limitano la libertà di espressione sulle convinzioni religiose o di altro tipo, sono spesso applicate per perseguitare, maltrattare o intimidire persone appartenenti a minoranze religiose o di altro genere e possono avere un grave effetto inibitorio sulla libertà di espressione e sulla libertà di religione o credo; raccomanda agli Stati membri di depenalizzare tali reati;
-omossis-

40. –omissis- chiede l'applicazione della recente sentenza della Corte di giustizia in cui si afferma che i richiedenti asilo LGBT possono costituire un gruppo sociale particolare, i cui membri sono suscettibili di essere perseguitati a causa del loro orientamento sessuale, e che l'esistenza di una pena detentiva nel paese di origine per atti omosessuali può costituire una atto di persecuzione;

-omissis-

47. sottolinea che i principi della dignità umana, dell'uguaglianza dinanzi alla legge e del divieto di qualsiasi discriminazione figurano tra i fondamenti della società democratica; ritiene che l'Unione e gli Stati membri debbano rafforzare le rispettive azioni volte a promuovere l'uguaglianza, a combattere le discriminazioni e a proteggere la diversità culturale, religiosa e linguistica, così come le azioni nell'ambito della parità di genere e dei diritti di minori, anziani, disabili, persone LGBT e persone appartenenti a minoranze nazionali;

-omissis-

59. condanna le violenze razziste, antisemite, omofobe/transfobiche, xenofobe e contro i migranti, le minoranze religiose e i gruppi etnici, che hanno raggiunto livelli allarmanti in particolare su Internet, in assenza di azioni decise da parte delle autorità per combattere questi tipi di violenza; invita gli Stati membri ad attuare la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale, a combattere le discriminazioni, a garantire lo svolgimento di indagini riguardanti l'incitazione all'odio e i reati generati dall'odio, ad adottare leggi penali che vietino l'istigazione all'odio fondata su qualsiasi motivo compreso l'orientamento sessuale nonché a garantire una protezione efficace contro il razzismo, l'antisemitismo, l'antiziganismo, la xenofobia e l'omofobia e un'adeguata assistenza alle vittime; invita la Commissione ad avviare una procedura d'infrazione contro gli Stati membri che non applicheranno correttamente la decisione quadro a partire dal 1° dicembre 2014; chiede che la decisione quadro sia rivista per garantire che copra anche l'istigazione all'odio e gli atti antisemiti, l'islamofobia e l'intolleranza religiosa, l'antiziganismo, l'omofobia e la transfobia, e che se ne rafforzi l'applicazione; sostiene pienamente l'iniziativa promossa durante la Presidenza irlandese del Consiglio volta a rafforzare la lotta all'intolleranza e invita il Consiglio a proseguire tale lavoro costruttivo;

-omissis-

barbara
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Re: DIRITTI LGBT: RISOLUZIONE 27/2/2014 DEL PARLAMENTO EUROP

Messaggio da barbara » mercoledì 11 giugno 2014, 18:33

Non è la prima volta che l'Europa sollecita il nostro governo su questo tema.
Essendo il nostro paese un fanalino di coda sui diritti delle persone LGBT, siamo costretti anche ad essere richiamati .Ma vedo che a queste risoluzioni i governi che si sono succeduti fanno orecchie da mercante. Spero che almeno quanto annunciato dal presidente del consiglio a tutela delle unioni gay vada finalmente in porto. Poi la legge contro l'omofobia è tutta un altro paio di maniche...

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Re: DIRITTI LGBT: RISOLUZIONE 27/2/2014 DEL PARLAMENTO EUROP

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 11 giugno 2014, 20:15

In Europa è in atto un lento ma credo inarrestabile processo che tende alla unificazione anche sul rispetto dei diritti umani. In sostanza questa materia, che è oggetto di norme fondamentali della Comunità Europea, diventerà azionabile di fonte agli organismi comunitari di giustizia e gli stati potranno essere assoggettati a proceduta di infrazione non solo per il mancato rispetto di direttive in materia economica ma anche di direttive in materia di diritti umani. Il Parlamento Europeo ha una caratteristica che è del tutto assente nel parlamento italiano, ossia la laicità.

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konigdernacht
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Re: DIRITTI LGBT: RISOLUZIONE 27/2/2014 DEL PARLAMENTO EUROP

Messaggio da konigdernacht » mercoledì 11 giugno 2014, 20:43

Se non ci fosse l'Europa, dovre andremmo a finire? :mrgreen:
Come barbara, spero anche io che il premier - che mi sembra di larghe vedute sul tema - faccia qualcosa in merito.
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