RELAZIONI GAY CHE NON FINISCONO

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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progettogayforum
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RELAZIONI GAY CHE NON FINISCONO

Messaggio da progettogayforum » sabato 2 agosto 2014, 22:56

Ciao Project,
ti scrivo perché mi trovo in una situazione che mi fa stare male come un cane. Ho 46 anni, due anni fa un ragazzo di 20 anni si è innamorato di me, o almeno ha fatto di tutto per costruire con me un rapporto coinvolgente: sesso, ma non solo quello, per noi era la prima volta, sia per lui che per me, hai capito bene, Project, non ero mai stato con un ragazzo. Avevo la netta sensazione che la cosa non avrebbe funzionato e ho cercato di fare di tutto per stare alla larga ma lui non ha mollato e siamo arrivati a costruire una relazione che è durata più di due anni, poi, quello che temevo si è realizzato e lui mi ha detto che si era trovato un altro ragazzo, che gli dispiaceva che ci sarei rimasto male ma che aveva bisogno di altro. Il discorso messo in questi termini sarebbe ancora semplice e tutto sommato chiaro ma la cose erano in realtà molto più complesse, perché tra noi si era creato un rapporto che andava al di là del sesso, voglio dire che ci si voleva bene e quando ci siamo lasciati (e ci siamo lasciati bene, cioè in modo molto affettuoso) in realtà sapevamo entrambi che qualcosa sarebbe rimasto e che ci saremmo sempre stati l’uno per l’altro e così è stato, in realtà non ci siamo mai lasciati definitivamente. Tra noi non c’era più sesso come prima perché lui aveva un ragazzo, ma c’era comunque un volersi bene. Project qual è il bene di questo ragazzo? Dedicarsi completamente al suo nuovo ragazzo, che è un bravissimo ragazzo, e in questo caso io dovrei sparire del tutto o in un certo senso dissolvermi e non farmi più sentire, oppure ha un senso che io ci sia, con un ruolo che non saprei nemmeno definire? Comunque provo momenti di sofferenza profonda perché mi manca in modo violento, mi ricordo della giornate passate insieme, lo sogno quasi tutte le notti, però so che lo devo lasciare libero, la sua felicità è un’altra, potrebbe magari esserci un posto anche per me, ma sarei comunque un personaggio secondario nel suo orizzonte. Che deve fare uno della mia età quando un non ancora 23enne lo lascia ma gli dice comunque che gli vuole bene? Col suo ragazzo di adesso potrà avere una storia se non alla luce del sole, almeno da non nascondere accuratamente come ha fatto con la nostra storia. Non lo biasimo per questo, in fondo io ho fatto la stessa cosa e poi a casa sua lo avrebbero preso per pazzo non per il fatto di essere gay ma per il fatto di essersi messo con uno che ha il doppio dei suoi anni, cosa che, tra l’altro a lui personalmente (non a livello sociale o di famiglia) non ha mai creato nessun problema. Project, ho letto con molto interesse il capitolo sui rapporti intergenerazionali su “Essere gay” ma francamente nel mio caso non c’è un vero rapporto di coppia, forse c’è stato, ma forse quello che lo ha portato a stare con me è stato altro, cioè è stato il bisogno di affetto, il bisogno di rassicurazioni, il bisogno di essere accettato. In effetti tutto questo non è la base di un tipico rapporto di coppia ma rappresenta il tentativo di ricostruire una famiglia che non c’è più. Credo sia stato proprio questo il senso del legame che ci ha unito. Il sesso vissuto insieme in modo tranquillo e senza inibizioni era proprio il segno di una accettazione reciproca senza riserve.
Ok, tutto questo è vero, però adesso lui non c’è e io mi sento proprio vuoto e distrutto. So benissimo che il mio dovere è di non complicargli la vita e di lasciarlo andare o di permettergli di gestire quello che resta del nostro rapporto esattamente come vuole, anche quello è un segno di accettazione senza riserve. Ma ci sto proprio male, Project, e lui non se ne rende conto e in un certo senso io ho fatto di tutto perché non se ne rendesse conto. Ci sentiamo al telefono o su skype, io cerco di fare finta di niente ma quando chiudiamo il telefono mi viene da piangere perché quelle telefonate non sono stupidaggini o formalità, sono un modo per confermare che il nostro rapporto esiste ancora. Ecco, Project, che cosa mi distrugge veramente: il fatto che non si tratta affatto di una cosa superata, non lo è per lui e non lo è assolutamente per me. Alla mia età, prima di conoscerlo, avevo pensato di archiviare definitivamente l’idea di avere un ragazzo, poi è arrivato lui e ha sconvolto i miei piani e adesso se ne va ma non se ne va del tutto e io mi sento un’angoscia dentro che non te la saprei descrivere: ansia, paura che lui possa infilarsi in qualche guaio, desiderio di vederlo felice ad ogni costo e nello stesso tempo senso di vuoto profondissimo, come se stessi precipitando all’indietro, come se la mia vita stesse tornando irrimediabilmente al livello di due anni fa, ma dopo che uno ha conosciuto l’amore o almeno il sesso vissuto con partecipazione, dopo che uno ha stretto tra le braccia un ragazzo innamorato, beh è spaventoso pensare che tutto questo è finito. Qualcosa ci resta, lo so, ma non mi basta, so che mi dovrebbe bastare ma non mi basta. Certe volte mi sento proprio un cretino e provo a scaricare tutte le colpe su di lui ma io so benissimo che di colpe non ne ha, che ha vissuto e sta vivendo con assoluta naturalezza i suoi sentimenti. Non so che cosa augurarmi, forse sarebbe meglio che mi dimenticasse presto ma non credo che sarà facile e d’altra parte vuole anche bene al suo ragazzo e di questo non ho il minimo dubbio. So benissimo che non tornerà mai con me e che devo lasciarlo completamente libero, però, Project, è maledettamente difficile. Che cosa posso fare? Ti giuro che sono completamente confuso.

barbara
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Re: RELAZIONI GAY CHE NON FINISCONO

Messaggio da barbara » mercoledì 6 agosto 2014, 8:03

Leggendo questa storia mi è venuto di pensare alla forza straordinaria che l'amore ha di travolgere le nostre paure e tutti quei comandamenti che cerchiamo di darci nel tentativo di controllare la nostra vita. Capisco lo smarrimento di quest'uomo che grazie a questo amore ha scoperto un'esistenza che prima non credeva possibile.
Tornare al punto 0 e cancellare il proprio desiderio non è possibile , e nello stesso tempo conservare questo desiderio di una vita a due potrebbe esporlo a nuove delusioni. E' un momento di grande fragilità in cui bisogna prendersi cura di sè.
E poi bisogna darsi in tempo di ricostruire un quotidiano che abbia di nuovo un senso capace di illuminare le giornate.
Penso che se quest'uomo è riuscito a conquistare un ragazzo così giovane , abbia in sè una grande voglia di vivere e possa trasmettere anche ad altri le stesse sensazioni . Si tratta di crederci e ammettere che siamo anche noi stessi a far capitare le cose o a impedire che esse si verifichino. Un giorno forse sarà pronto a fare un'altra scommessa e a vincerla. Glielo auguro di cuore :)

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