Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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Disorientato90
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Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da Disorientato90 » sabato 3 gennaio 2015, 2:59

Ciao a tutti! :) Scrivo qui perché, come annuncia il mio nick, sono profondamente disorientato :? Ho scelto questa sezione perché mi è sembrata la più adatta. Ho 25 anni e da circa tre anni (poco più) sono fidanzato con un altro ragazzo di 24. Dopo un iniziale periodo burrascoso a causa di alcune differenze di carattere e di idee, la nostra relazione si è stabilizzata e ha iniziato a viaggiare bene. C'è compatibilità da tutti i punti di vista, c'è il sentimento, la condivisione, la felicità. Sembriamo fatti uno per l'altro. Il caso ci ha fatti incontrare e piacere così grezzi come eravamo e noi ci siamo 'lavorati' per stare bene insieme con la consapevolezza che ciò che stiamo costruendo potrebbe durare a lungo :) Io però ho sempre avuto paura di una cosa: la mancanza delle farfalle allo stomaco. :?

Può sembrare una assurdità ma non lo è. Tanti descrivono l'amore come un sentimento ma io non sono mai stato sicuro che sia solo un sentimento. Un giorno, da un utente del web, lessi una definizione di amore che mi permetto di riportare qui: "L'amore è chimica, è biologia, è odore, è sguardo, è senso, è crampo, è pelle". Prima di questa mia relazione avevo avuto pochissime esperienze, mai affettive comunque, e dopo solo una volta avevo provato tali sensazioni romantiche, emozioni che mi facevano ribollire: è stato il mio primo amore, scoperto piano piano e poi esploso gradualmente in pochi mesi. Con il mio ragazzo tutto questo non è successo, è stata una intesa sì graduale e costruttiva, ma senza quelle farfalle, senza i sospiri. Ma non ho voluto fare paragoni. Mi sono detto che ogni volta può essere diverso :| Quindi dico di amarlo perché lo penso, dico di volere una vita insieme a lui perché mi piacerebbe, perché è una persona fantastica, abbiamo condiviso tutto, trascorso momenti bellissimi... ma ho sempre avuto il terrore di scoprire che la mancanza di quel 'crampo' potesse essere una spada di Damocle, di scoprire che quello che chiamo amore, per me stesso, non lo è. E infatti...quel crampo è tornato, ma non per il mio ragazzo. :cry: :o :shock:

L'altro è un amico, conosciuto circa due anni fa. Inizialmente non fui minimamente interessato a lui: ci vedevamo poco, io mi comportavo da fidanzato fedele (e quindi 'contenuto') e comunque non mi sarebbe interessato. Poi a causa di un cambiamento nelle compagnia ho iniziato ad incontrarlo più spesso negli ultimi mesi. Così come mi era successo per quella prima 'sbandata pesante', lentamente, le cose hanno iniziato a cambiare. Lo sguardo, il sorriso, le espressioni, la sua voce, il suo corpo, i suoi modi di fare. Mi sono reso conto di avere un interesse, una propensione verso di lui. Tuttavia ho pensato di poterla gestire, cosa che effettivamente ho fatto nonostante la sentissi crescere. Vivevo tranquillamente le mie giornate senza neppure pensarci, a parte una volta ogni tanto. Poi, la notte di capodanno, è successo il casino. :o Mi rendevo conto di dedicargli più attenzioni del solito, ma non ci avevo dato peso. Era stata una serata bellissima, stavamo ballando tranquillamente in discoteca, quando all'improvviso sono stato investito da un'onda di marea. Non l'avevo mai visto ballare. Il modo in cui si muoveva mi ha letteralmente steso (anche nel primo caso di quel ragazzo mi avevano colpito il modo di muoversi ma era successo con più calma e per tanti altri motivi). Da allora, ce l'ho sempre in testa. Un colpo di fulmine a scoppio ritardato. :oops: :!: Sul momento non ho realizzato bene, ma appena ho avuto un attimo di relax ecco che sono ricominciate tutte le sensazioni che avevo provato con quel primo ragazzo. I pensieri fissi, i sospiri, l'ascoltare canzoni che mi fanno pensare alla situazione, le palpitazioni, il calore sul volto, il desiderio, le fantasie. :oops: E' incredibile che tutto questo sia esploso così dopo due anni di conoscenza, come se si fosse rotta una diga. E già mi sembra come se stessi tradendo il mio ragazzo, perché le sensazioni che provo per l'altro (sebbene siano grezze e confuse) lo offuscano, non tanto nella mia fermezza nel voler continuare la relazione con lui, ma nei miei pensieri, che forse è pure peggio. :cry: In testa mi vortica lui, non il mio ragazzo. E come se non bastasse, questo amico è fidanzato da ben sette anni con un'altra amica, quindi mi sento doppiamente sbagliato anche solo a consentire alla mia mente di fantasticare. Ma non posso privarmi di tali sensazioni, reprimerle mi fa sentire di comportarmi in modo innaturale. Ciliegina sulla torta? Certo che sì. E' un ragazzo aperto di mente, etero ma che non si fa problemi a scherzare con la sessualità, tra amici. Quindi pure il dubbio si insinua, ed è ancora più atroce perché è un dubbio debolissimo. :|

Come avrete capito non c'è una domanda precisa. Più che altro, credo di aver bisogno di un confronto, di sentire altre esperienze, di vedere se qualcuno si è trovato nella mia situazione... e sicuramente avevo bisogno di sfogarmi, di dirlo a qualcuno, perché nonostante siano passati solo tre giorni mi sento già un'anima in pena. Mi chiedo perché queste sensazioni non le abbia provate col mio ragazzo che è una persona straordinaria, con la quale starei bene per tutta la vita. Mi chiedo perché queste emozioni debbano arrivare a sconvolgere le mie fragili certezze. E so che sono domande retoriche.

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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da progettogayforum » sabato 3 gennaio 2015, 3:23

Benvenuto nel forum!! Domattina ti risponderò con calma. Benvenuto tra noi!!

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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da progettogayforum » sabato 3 gennaio 2015, 13:10

Proponi un gran bel problema, al quale, di fatto, non c'è nessuna risposta che sia per definizione quella giunta. C'è però un punto su quale mi vorrei formare ed è la trasparenza nei confronti del proprio ragazzo. Si può stare con un ragazzo e innamorarsi di un altro, succede e non raramente, non è una colpa, ma di una cosa del genere bisognerebbe parlare francamente col proprio ragazzo, perché non farlo significherebbe ingannarlo e questo, in un rapporto d'amore, o almeno di affetto, a parte le farfalle nello stomaco, è inaccettabile. So bene che è una cosa difficilissima e che è molto più semplice cercare di gestire le sue cose su tavoli separati. Però la trasparenza verso un ragazzo cui si vuol bene è indispensabile.
Ho visto situazioni in cui, dopo un discorso chiaro il primo rapporto di coppia è automaticamente finito, ma ne ho viste anche di quelle in cui il rapporto originario si è mantenuto almeno a livello di amicizia, e non dico di formalità ma di amicizia affettiva profonda. Ovviamente il nuovo innamoramento può spegnersi nel tempo, specialmente se, come nel tuo caso, è rivolto verso un ragazzo etero. Non è facile che un simile innamoramento possa mettere in crisi una coppia gay consolidata, perché di fatto è un'ipotesi destinata a rimanere un'ipotesi e una fantasia, nonostante i tuoi sogni. Insomma io parlerei molto sinceramente con mio compagno, se mi vuole bene veramente capirà il senso di quello che voglio dirgli e soprattutto apprezzerà la mia sincerità. Se dovesse scoprire che una cosa del genere gli è stata tenuta nascosta deliberatamente, avrebbe ragione di rimanerci veramente male.
E poi, sembra strano dirlo, perché praticamente è capitato a tutti di innamorarsi di un ragazzo etero, ma la prima cosa che un gay impara, a sue spese, è che prendersi una cotta per un etero porta via molto tempo ed è la migliore strada verso una delusione.
In conclusione, rimodellando un vecchio proverbio:è molto meglio un gay serio oggi (e sei fortunato che lo hai trovato!) che un etero domani!

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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da Disorientato90 » domenica 4 gennaio 2015, 2:35

Grazie mille per il benvenuto! ;)

E ovviamente anche per la risposta! Sono assolutamente d'accordo col fatto che sarebbe giusto dire tutto immediatamente al mio ragazzo ma il problema sta anche qui: credo che non lo sopporterebbe, e che tutto finirebbe. Forse nascerebbe una buona amicizia ma staremmo malissimo entrambi a lungo, prima. Lui chiede da me massima sincerità perché afferma che essa sia necessaria per la relazione (e pure io lo credo) ma al contempo sono convinto che non riuscirebbe - e come biasimarlo - a far prevalere la 'buona volontà della sincerità rispetto al dato di fatto di 'me che muoio dietro ad un altro ragazzo'. Ammetto che non è corretto da parte mia non dirlo, ma non ho intenzione di farlo ancora perché so che il mio ragazzo non effettuerebbe distinzioni tra i sentimenti che provo per lui e le emozioni che provo per l'altro. Non mi darebbe il beneficio del dubbio, non vedrebbe nella mia sincerità un modo per superare l'ostacolo insieme: mi direbbe "Se ti piace lui è perché non vuoi più me". Bianco e nero. E la relazione finirebbe sul momento. Non vorrei rischiare questo per una sbandata che potrebbe risolversi nel nulla così come è nata, anche se non so se accadrà o meno. Penso che glielo direi solo se sentissi nascere dentro di me la consapevolezza che, se fosse possibile, lo tradirei (non conta che sia impossibile, conta cosa farei). Proprio perché non credo "nell'etero domani" XD, e proprio perché tengo molto al mio ragazzo, non vorrei compromettere tutto prima di essere eventualmente arrivato a quel punto. Insomma qual è il bene della relazione a cui entrambi teniamo? La sincerità a tutti i costi, a costo di rovinare tutto...oppure una grave omissione in buona fede per non mettere in pericolo tutto prima che il pericolo ci sia davvero? So che dire così è piuttosto egocentrico, perché considero solo la mia idea di pericolo e parto dal presupposto che la mia fiducia nella mia fedeltà sia ben riposta, ma l'alternativa sarebbe nera! Non voglio che un legame così bello si spezzi per aver voluto far prevalere l'ideale della sincerità a tutti i costi. Mi ricorda molto il film "Lincoln", in cui un radicale a favore dell'abolizione della schiavitù e dell'uguaglianza di ogni essere umano, per consentire l'approvazione dell'abolizione, viene 'moralmente costretto' ad affermare davanti al Congresso - spaventato da un piano inclinato di rivendicazioni delle persone di colore, come il voto - di non credere nell'uguaglianza di ogni individuo ma solo nell'uguaglianza davanti alla legge. Ovviamente il mio discorso non è una critica al consiglio, anzi, grazie mille per avermelo dato, ma ho provato solo ad immaginare le conseguenze che ci sarebbero se lo applicassi.

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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da progettogayforum » domenica 4 gennaio 2015, 16:41

Effettivamente se il tuo ragazzo è "aut aut" forse un po' di prudenza ci vuole, però se non si riesce a parlare chiaro vuol dire che ci sono territori non comuni che ciascuno tiene per sé, ok, anche per un buon fine, ma questo significa volersi bene solo se c'è il presupposto della totale reciprocità e francamente questo criterio mi sembra una forte limitazione. So bene che è proprio così che funziona in genere, ma sarebbe bello che i sentimenti non fossero condizionati.

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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da Disorientato90 » domenica 4 gennaio 2015, 17:02

Forse effettivamente sottovaluto il mio ragazzo pensando che i suoi sentimenti ne verrebbero condizionati. Mi chiedo cosa farei io se fossi al suo posto!

barbara
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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da barbara » domenica 11 gennaio 2015, 21:58

Benvenuto Disorientato! Credo che situazioni simili capitino spesso nella vita di una coppia. Esistono momenti in cui il coinvolgimento affettivo o anche sessuale è meno intenso del solito , e proprio in queste fasi aumenta la probabilità di provare attrazione per altre persone.
Credo di non aver conosciuto nessuno che non abbia sperimentato questo , anche se l'intensità di questi sentimenti può essere molto soggettiva.
Non c'è proprio modo di evitare o blindare tali sensazioni ; il massimo che si può fare è ridurre al minimo le probabilità di incontrare la fonte del desiderio ed evitare accuratamente le occasioni in cui si resta soli.
Credo che questo sia il massimo livello di fedeltà che realisticamente si può garantire.
Quanto al dirlo, secondo me è tutto un "dipende". Intanto qual 'è per noi il senso di dirlo ?
Vogliamo chiedere aiuto al nostro partner? Risposta sbagliata, perché a quel punto dovremmo essere in grado di aiutare sia noi stessi che il nostro partner, il quale ci resterebbe assai male .
Vogliamo dare una scossa alla nostra vita di coppia? Questo è un buon motivo per parlare, anche se non è facile prevedere il tipo di scossa che arriverà.
Penso che dovremmo cercare anche di distinguere le infatuazioni dagli innamoramenti veri e propri. I primi a un certo punto passano da soli e quindi prima di condividerli dovremmo cercare di capire se corriamo il rischio di compromettere inutilmente la vita di coppia oppure se il tipo di rapporto che abbiamo col nostro partner sia all'altezza di affrontare una simile situazione.
I secondi, quelli che non passano, ci fanno capire che forse il nostro partner non è più la persona adatta per noi. Ma se decidiamo di lasciarlo, perché dargli il colpo di grazia dicendogli che amiamo un altro?
Alla fine è con noi stessi soprattutto che dobbiamo parlare, in modo da comprendere cosa ci sta accadendo.

mizio
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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da mizio » lunedì 12 gennaio 2015, 0:52

Secondo me ti stai facendo tu la tua storia ma perchè volete sempre di più e non vi accontentate mai di quello che avete?
Ma ci pensi al tuo di ragazzo??

Eleftheros
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Re: Colpo di fulmine a scoppio ritardato

Messaggio da Eleftheros » martedì 13 gennaio 2015, 1:20

Benvenuto Disorientato!
Capisco benissimo ciò che stai passando, perché mi trovo nella stessa identica situazione.
Anche io mi sto ponendo da tempo il problema della mancanza delle "farfalle nello stomaco", anche io mi sto chiedendo se valga la pena far finire un rapporto con una persona con cui comunque sto bene e con cui, nel corso del tempo, ho costruito qualcosa di significativo.
Anche io purtroppo mi sono innamorato di un mio grande amico etero... Ma questo, sia nel mio caso sia, credo, nel tuo, vuol dire poco: anche il mio amico è molto aperto mentalmente e a volte può far venire dei dubbi, ma sono comunque etero ed è abbastanza inutile (quando non diventa psicologicamente estenuante) continuare ad andare dietro a qualcuno che per forza di cose non può amarti.
Detto questo, io ho deciso di lasciare il mio ragazzo. Gli voglio un bene dell'anima, ma ho capito nel corso dei mesi che, nonostante tutti i bellissimi momenti che ci sono stati, io non provo per lui ciò che ho provato per altri...e penso che né io né lui dovremmo accontentarci. Forse sto facendo uno sbaglio, ma se non prendo questa decisione so che i dubbi continueranno... Quello che succederà dopo si vedrà.
Con questo non voglio dire che nel tuo caso dovresti fare la stessa cosa. Per quanto le situazioni siano simili, solo tu puoi sapere cosa è più giusto fare. Quello che posso dirti è che, secondo me, intanto è inutile che gli dici del tuo amico etero (potrebbe anche trattarsi di una infatuazione) . Della cosa delle farfalle nello stomaco invece potresti parlargliene: io col mio ragazzo ne ho parlato, la sincerità nel parlare dei propri sentimenti è sempre una buona cosa (anche se devi stare attento e tenere conto del carattere del tuo ragazzo). Parlandone insieme magari il problema si risolve pian piano e i dubbi svaniscono...o viceversa, la sincerità permette a entrambe le persone di capire cosa sta succedendo nel rapporto, rendendo meno traumatico il distacco.
Qualunque cosa tu decida di fare, ti faccio un grande in bocca al lupo!

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