Un circolo vizioso

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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qaplwsokedij
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Un circolo vizioso

Messaggio da qaplwsokedij » venerdì 2 gennaio 2015, 1:43

Ciao a tutti,

Mi sono iscritto a questo forum per trovare un aiuto per un problema che ormai mi affligge da un po’ di mesi e ringrazio fin da a ora chi gentilmente mi risponderà con serietà esponendomi il suo pensiero a riguardo. :)

Sono un ragazzo di 22 anni, carino e curato nell’aspetto e nel fisico ma fin da piccolo davvero molto timido, infatti nell’approccio con gli altri tendo a chiudermi a riccio, non parliamo poi se si tratta di ragazzi gay! Questo mi ha portato ad allontanarmi spesso dai “giri” riducendo di molto le mie esperienze sul profilo affettivo/sessuale che si possono riassumere così: dall’età di 14 anni ai 16 ho avuto una relazione unicamente sessuale(masturbazione e sex orale) con un amico d’infanzia etero, a quell’età spesso si sperimenta un po’ tutto, ed infatti man mano passavano i due anni lui prendeva consapevolezza che gli piacessero le ragazze e io ero sempre più solo uno sfogo per lui, fin quando un giorno suo padre ci ha scoperti e la nostra relazione, con annessa amicizia, è finita bruscamente; tra un bullo e l’altro sopravvivo agli anni del liceo(anche perché nella mia piccola cittadina mi ero già fatto le ossa alle medie) senza nessun approccio con alcun ragazzo; con l’avvento dell’università e il cambio dal paesino alla città(Milano), la speranza di farsi nuove amicizie e avere un ragazzo si fa sempre più grande, ma nell’arco di questi tre anni è successo ben poco, solo quattro ragazzi(di cui la “relazione” più lunga è durata un mese scarso), e in più con uno sono solo uscito, con due solo fino al bacio e con il quarto abbiamo passato una sola notte insieme(sempre solo masturbazione e sex orale) perché spinto dalle insistenze di lui(una notte terribile, dall’agitazione e dall’ansia spesso non riuscivo neanche a mantenere l’erezione).
Ed eccoci arrivati ad oggi, da quella notte(ultimo approccio di alcun tipo con un ragazzo) sono passati ormai diversi mesi e sono sempre solo, ma se prima ero frustrato, pian piano ora vedo le cose diversamente: da una parte vorrei avere ancora una persona accanto da amare completamente(in particolare c’è un ex compagno di università che ritorna spesso nei miei pensieri a cui non mi sono mai dichiarato) ma nel medesimo tempo nel momento in cui penso alla relazione in sé, e particolarmente all’atto sessuale che ne conseguirebbe, mi blocco, mi fa paura, addirittura mi viene ribrezzo, mi fa proprio schifo l’idea di andare con un ragazzo, il sesso anale, l’avere a che fare con l’organo genitale maschile(ma su di una cosa si sono certo, etero non lo sono proprio). Quindi ho pensato anche di essere asessuale e ho fatto alcune ricerche su internet, ma leggendo i vari post mi sono reso conto che nella mia vita c’è e c’è sempre stata una cosa che mi differenzia da un asessuale: la masturbazione, legata spesso anche alla pornografia. Oltre che guardo spesso i ragazzi, mi piacciono e mi attirano fisicamente.
Ed è proprio su questo che ormai la mia sfera sessuale si basa, masturbazione, porno e fantasie su ragazzi…quella affettiva non so neanche se esista più.

Anche se non sono più così frustrato per l’assenza di un partner nel modo di prima, sono doppiamente frustrato per la situazione che si sta creando, che comprendo diventare sempre più un circolo vizioso. Non so proprio più cosa pensare e cosa fare, mi rendo conto che mi sto chiudendo sempre più, con conseguenze importanti sulla mia autostima e i rapporti sociali…

Grazie ancora per ogni vostro aiuto.

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progettogayforum
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Re: Un circolo vizioso

Messaggio da progettogayforum » venerdì 2 gennaio 2015, 15:58

Mannaggia “qaplwsokedij” che nick complicato ti sei scelto! Pensa che ieri ti stavo bannando perché il nick fa pensare allo spam… comunque anche se con un nick complicatissimo sei qui (in nick si può cambiare, se vuoi).
Parto da un punto che è assolutamente fondamentale e cioè dall’idea della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La tutela della propria salute deve essere sempre e senza alcuna eccezione la prima preoccupazione di un ragazzo, quindi bisogna tenere ben chiara un’idea in mente: il virus dell’hiv non attraversa la cute integra ma attraversa le mucose, cioè i tessuti permanentemente umidi (canale anale, glande, parte interna del prepuzio, mucose della bocca, occhi), quindi finché si tratta di masturbazione reciproca, anche se si viene a contatto con sperma o con liquido pre-spermatico del partner, se ci si lava (meglio con acqua calda) e ci si asciuga subito, non ci sono problemi (se non ci si toccano gli occhi o la bocca o il glande), per i contatti orali invece il rischio hiv esiste e se non si ha la “certezza” che il partner è negativo bisogna usare il preservativo, anche se l’esperienza può essere poco gradevole. Il sesso anale senza preservativo è ad alto rischio ed è come giocare alla roulette russa, quindi da evitare nel modo più assoluto, salvo coppie stabili e rigidamente monogamiche.
Detto questo vengo al punto. Ti consiglierei prima di tutto di dare una letta al manuale di omosessualità di Progetto Gay: Essere Gay http://gayproject.altervista.org/manual ... ualita.pdf
penso che possa esserti estremamente utile per capire un po’ più da vicino come i ragazzi gay vivano la loro vita e la loro sessualità, in particolare ti potrà chiarire le idee circa il sesso anale che non è certo la pratica sessuale più diffusa tra i gay anche se la pornografia sembrerebbe indicare il contrario.
La questione di fondo che emerge da quello che scrivi è la mancanza di una relazione affettiva gay e il concentrarsi di tutta l’attenzione sugli aspetti strettamente sessuali. È chiaro che pensare di fare sesso con “un ragazzo qualunque ” è un’idea assai poco eccitante, un gay non si innamora certo di “un ragazzo qualunque” ma è in genere molto selettivo e soprattutto si innamora anche a livello affettivo. Se manca l’elemento “sessualità di coppia” l’innamoramento esiste lo stesso e può essere fortissimo, ma se manca l’elemento affettivo, che è quello veramente essenziale, non esiste alcuna forma di innamoramento.
E poi, attenzione a una cosa, un ragazzo gay è un ragazzo come tutti gli altri, conosco tanti ragazzi gay ma non ne conosco neppure uno che corrisponda agli stereotipi che la gente crede essere tipici dei gay. Ti inviterei prima di tutto a non puntare sulla sessualità, che deve venire da sé, “se ci si vuole veramente bene e soprattutto in condizioni di rischio zero per la salute, cioè si fa prima il test tutti e due”. Per un ragazzo gay è fondamentale avere degli amici gay, ma parlo di veri amici e non di situazioni che sono trampolini di lancio verso il sesso. Intendo dire che per un gay è fondamentale avere amici gay seri, cioè ragazzi coi quali confrontarsi “senza secondi fini”, coi quali poter andare a prendere una pizza o poter andare a fare una passeggiata. Sono proprio queste cose, per quanto possano sembrare banali, che allontanano la solitudine e aiutano a vivere meglio. Avere un rapporto non un ragazzo qualunque susciterebbe perplessità in chiunque, ma il sesso vissuto all’interno di un rapporto d’amore è proprio un’altra cosa. Se ti innamori veramente di un ragazzo ti innamori anche della sua sessualità che non è quella di un ragazzo qualunque ma quella del tuo ragazzo e le paure svaniscono da sole.

barbara
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Re: Un circolo vizioso

Messaggio da barbara » mercoledì 7 gennaio 2015, 20:09

Benvenuto qaplwsokedij! Quello che dice Project mi trova completamente d'accordo. L'ambito sessuale, come ogni altro ambito della vita, ha le sue fasi e ha bisogno di tempo e di esperienza per essere vissuto in modo naturale.
Direi che soprattutto la sessualità ha bisogno di tempo e di esperienza perché l'educazione che riceviamo ci offre poche informazioni utili su di essa e ci carica di molti pregiudizi , sensi di colpa ecc
Diciamo che se un ragazzo gay dovesse basarsi sull'educazione sessuale a livello familiare e scolastico , avrebbe ben pochi elementi per sapere cosa sia la sessualità.
Di conseguenza un ragazzo è indotto a cercare altri spazi, e la pornografia è uno di questi.
Se ci fossero più film d'amore gay in televisione, è probabile che i ragazzi gay avrebbero del sesso una visione più naturale e sarebbero facilitati .
Invece quando ti sento raccontare , mi pare di rivivere le sensazioni di paura e ribrezzo che provavano le persone della mia generazione. Allo stesso modo abbiamo subito una censura sul sesso , che non prevedeva spiragli di conoscenza. Ma alla fine la voglia di vivere per fortuna è più forte e in un modo o nell'altro le esperienze poi si affrontano e le sensazioni cambiano . E di molto. ;)

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il principe
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Re: Un circolo vizioso

Messaggio da il principe » venerdì 16 gennaio 2015, 21:36

Credo che non ti dovresti preoccupare di non riuscire a vivere il sesso in modo spontaneo fintanto che vivi i rapporti con gli altri in modo spontaneo: si arriva al sesso fatto per forza se si è arrivati forzatamente a quel momento, no? A questo punto si tratta soltanto di trovare la persona giusta e di non cercare il sesso di per sé, ma come concretizzazione di un affetto reciproco.
In effetti ti consiglio di non cercare attivamente di trovare un ragazzo: cerca di conoscere nuove persone, di fare nuove amicizie mantenendoti aperto all'eventualità che prima o poi qualche rapporto si evolva in senso romantico.
Il tutto può sembrare controproducente e in fondo è davvero un approccio poco produttivo ma di fatto i rapporti con gli altri (di ogni genere) hanno bisogno di svilupparsi con i loro tempi e questo è forse l'unico modo per non affrettarli.

E, no, non ho mai avuto un ragazzo né mai fatto sesso, quindi è probabile che la soluzione che ti ho esposto e che a mia volta seguo non sia affatto la migliore ma, se non altro, a me sembra esserlo.
"Warping the minds of men and shepherding the masses has always been your church's domain. You lure sheep with empty miracles and a dead god".
Sydney Losstarot - Vagrant Story

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