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La difficoltà di uscire allo scoperto
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simo98
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Messaggio da simo98 » giovedì 14 maggio 2015, 11:56

non ho molto tempo per scrivere questo messaggio quindi cercherò di essere abbastanza sintetico. sono qui per raccontare il mio c.o. con il mio compagno di banco di cui sono anche innamorato. è successo tutto l'altra sera; eravamo in gita con la scuola ed essendo l'ultima notte l'intenzione era di dormire molto poco. Verso le 2 di notte dopo aver bevuto qualcosa, mi assale un panico immenso che mi fa buttare nella stanza a fianco piangendo. tralasciando la preoccupazione di tutti mi viene a consolare la mia compagna di classe che sa già di me e dopo aver parlato un oretta buona mi convince che se non avessi trovato il coraggio di dirglielo quella sera molto probabilmente non l'avrei più trovato così l'ho fatto venire in camera e abbiamo parlato noi due soli. avevo una fottuta paura di aver fatto la scelta sbagliata e che da quella sera non mi avrebbe neanche più guardato, invece è andato tutto bene, forse anche troppo. E' stata la prima persona che spontaneamente mi ha chiesto se mi vergognassi di essere me stesso e se mi fossi accettato. come al solito sono io quello che si fa troppe preoccupazioni quando in realtà dall'altra parte ho una persona fantastica a cui non da minimamente fastidio e la trova una cosa naturale; alla fine della serata non avendo più letti a disposizione ci siamo anche messi a dormire vicini sul pavimento. per una persona normale non ci sarebbero più problemi invece io mi sento uno schifo più totale. non riesco più a comportarmi come vorrei con lui anche se è gentile verso di me, non riesco più a guardarlo negli occhi e fisso sempre il pavimento quando sono vicino a lui, mi ha talmente mandato fuori fase che è da 2 giorni ormai che non mangio e quasi non bevo neanche, stamattina ho provato a mangiare ma ho rimesso tutto. ho paura e non ho idea di cosa fare ora :cry:

Alyosha
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Re: aiuto

Messaggio da Alyosha » giovedì 14 maggio 2015, 13:19

Ti dirò delle cose che possono non sembrarti appropriate, ma ci provo lo stesso. Intanto come prima cosa fa passare per benino la sbronza, bere come hai potuto notare destabilizza l'umore, sia in positivo che in negativo. C'è da capire innanzitutto quanto tu sia abituato a questo tipo di esperienze, non lo precisi, ma per la tua età spero che di sbronze te ne sia prese davvero poche e che per intanto tu non ci sia abituato. Tra notti insonni, ansie per ciò che ti aspetta al tuo rientro e ubriacatura, che non abbia fame non lo vedo come un problema. Tu non sforzarti di mangiare, quando ti verrà fame mangerai. La sete vien molto prima per cui avrai già bevuto da un pezzo di qua che leggerai questo post. Se hai una mamma che insiste per farti mangiare, allora capisco meglio perché ti viene da vomitarla ed è facile intuire quale sia l'origine di tutte le tue ansie. Ciò premesso hai fatto c.o. con un tuo compagno di banco che è anche il tipo che ti piace. Dovrebbero aggiungerlo nei manuali vari a caratteri cubitali MAI FARE C.O. CON LA PERSONA CHE TI PIACE, o meglio in quel caso non si sta facendo c.o., ma ci si sta dichiarando senza che l'altro ne sia al corrente per altro. Ma tanto ormai la frittata è fatta l'anno scolastico è praticamente finito e ci sono ottime probabilità che sto tizio non lo vedrai per un po'. Male che vada l'anno prossimo cambia compagno di banco, giusto per provare a seguire le lezioni, che male non fa mai (il pavimento in genere non è la prospettiva giusta da cui guardare la lavagna).
Che ti sta succedendo? Non si capisce bene, da quello che scrivi, perché ti concentri su un fatto che a te pare centrale e che invece per come la vedo mi pare quasi irrilevante. Certi passaggi a questo livello covano molto nel sottosuolo e quando emergono non bisognerebbe guardare dal punto in cui escono, ma al percorso sotterraneo che hanno fatto prima di affiorare. Non si capisce bene intanto perché se non facevi c.o. in quell'occasione non lo avresti fatto mai più. Hai una pessima consulente emotiva, quindi non farci più affidamento, tienitela magari come prossima compagna di banco, ma diffida dai suoi consigli (al massimo passagli il compito quando te lo chiede). Se '98 è l'anno di nascita dovresti trovarti sul finire del 4 anno delle superiori, che è una fase un po' strana. E' la vetta della cima per così dire, il punto oltre il quale comincia la discesa, comincia l'ultimo anno, si intravede la fine, ma non è ancora sufficientemente vicina da concettualizzarla. Mi chiedo perciò se stai cominciando a pensare al dopo, che idee hai per il tuo immediato futuro. Se hai cominciato a pensare all'università, se andrai fuori città, se invece ti metterai a lavorare e cose di questo tipo. Mi chiedo certi passaggi come vengano vissuti a casa tua, se era la prima volta o giù di lì che stavi fuori casa per così tanto tempo e se questo stare fuori casa preannuncia periodi in cui starai molto più a lungo fuori casa, per cui hanno gettato silentemente nel panico un po' tutti. Se hai una mamma molto protettiva che si è fatta trovare con fazzoletto e la lacrimuccia al momento della tua partenza, se i tuoi sanno di te e se questa ansia sia in qualche modo la tua o ti venga trasmessa. Tu poi l'affibbi alla prima cosa che ti passa per le mani, poniamo un compagno di banco, ma in realtà maneggi cose non tue, indigeste, che senti il bisogno di vomitare per l'appunto. Quelle che ti ho formulato sono ipotesi grossolane riflettici con serenità e non volermene se non ci ho preso, però il tutto mi pare sia avvenuto in un momento particolarissimo, il viaggio di istruzione, che è poi un occasione in cui si sperimenta, anche se per poco, lo stare fuori casa e si percepisce un certo allentamento delle briglie domestiche, con queste emozioni che per così dire stappano e qualche giramento di testa di troppo.
Quanto al tuo amichetto di banco, insomma non credo che tu abbia alcuna possibilità di starci. La tiro giù secca così senza girarci troppo in tondo. Cerca di gestire questa cosa nella massima discrezione possibile, non spingere ulteriormente l'accelleratore, perdi tempo e a quel che ho capito succhi gastrici. A naso non mi pare la reazione di un gay che ha saputo che anche il proprio compagno di banco è gay, ma anche se fosse gay resta il fatto che non te lo è venuto a dire prima e i suoi buoni motivi ce li avrà (non gli piaci o è molto più represso di te). Che guardarlo ti produca emozioni controverse mi pare normale, non sei abituato a vederti negli occhi dell'altro e adesso quando guardi i suoi ti dice che sei gay, ti ci devi abituare, infondo è stata una tua precisa scelta farglielo sapere. Durerà per un po' poi ti ci abituerai e non ti farà neanche più impressione come cosa. Il lato sentimentale invece è molto più complicato da gestire, perché qui non si tratta di un c.o. riuscito bene o riuscito male ma di un amore non corrisposto, di una situazione nella quale hai fatto un immensa fatica per venir fuori, ma in realtà ti trovi anche più camuffato di prima, perché comunque devi nascondere la natura dei tuoi sentimenti verso l'amato compagnetto. Ecco perché fare c.o. con la persona che si "ama" è una cazzata, ma tanto lo fanno tutti, quindi sappi in anticipo che per queste cose non si muore e rilassati.
Tanti auguri per il tuo futuro e sta sereno che tutto si risolve!

barbara
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Re: aiuto

Messaggio da barbara » venerdì 15 maggio 2015, 7:49

Ciao Simo, quante emozioni in poco tempo hai vissuto in questa gita!
Immagino che ci voglia in po' di tempo per riprendersi. Anche perchè l'amore , come lo si vive alla tua età, è qualcosa di veramente INTENSO. Lo scrivo con la maiuscola per rendere l'idea. Questo tuo compagno è stato genitile con te, e questo è importante in prospettiva, ma tu ti aspettavi ben altro.
Anche se si viene respinti con gentilezza, è sempre una mazzata , che è dura da digerire. .Così dura che spesso ce la prendiamo con noi stessi, ci diamo la colpa di non essere stati all'altezza o altre assurdità simili. Tutto pur di non accettare una verità amara: per quanto immenso sia il nostro amore non possiamo obbligare un altro ad amarci.
E' questa differenza tra il nostro immenso amore e l'indifferenza dell'altro che ci ferisce, perchè a quel punto iniziamo a capire che il nostro era solo un sogno.
Tutto questo dolore lo proviamo nel nostro corpo e spesso sentiamo un grande vuoto proprio nel nostro stomaco. Non mi stuoisce affatto che tu non riesca a mangiare. Altre persone reagiscono divorando il cibo, ma non cambia la sostanza delle cose, perchè il piacere del cibo e l'amore sono legati strettamente .
Sia che non riusciamo a mangiare, sia che ci abbuffiamo , stiamo dicendo a noi stessi quanto soffriamo. E lo facciamo attraverso il nostro corpo, che non sa mentire.
Tutto questo passerà. Anche se ogni secondo sembra infinito, passerà.
Cerca di distrarti il più possibile, cerca di stare accanto a persone che possono capirti. Trova consolazione nella musica, nelle cose che ti strappano un sorriso.
Tutto questo ha un suo senso, per quanto crudele sembri quello che stai passando. Ci vuole coraggio per lasciarsi andare nell'amore , ed è quello che hai avuto tu. Non sai quante persone si tengono lontane dall'amore per paura di soffrire. Ma l'unico vero modo per vivere appieno, è attraversare questa esperienza .
Non è possibile crescere senza sperimentare quello che stai vivendo. Ti insegnerà che è possibile soffrire per amore e sopravvivere a tutto questo.
Confida in te stesso e nelle tue capacità. C'è molta forza in te. Vedrai che a poco a poco le cose andranno meglio.

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Re: aiuto

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2015, 15:04

Ciao Simo,
Comincio col raccontarti la storia del saggio contadino cinese.
Tanti secoli fa, in Cina, c’era un contadino che aveva un cavallo. Il cavallo era molto bello e il contadino lo accudiva con la massima cura. Un giorno però, sbadatamente il contadino lasciò aperto il cancello del recinto e il cavallo scappò. Gli altri contadini dissero: “Poveretto! Aveva solo un cavallo e gli è scappato, che terribile disgrazia gli è capitata!” Ma il contadino era sereno e rispondeva agli altri contadini: “Non è detto sia una disgrazia… è solo un fato che è accaduto!”
Il giorno appresso il cavallo del contadino tornò nel recinto con dieci cavalli selvaggi, e tutti i contadini dissero: “Come è stato fortunato il nostro amico! Adesso ha tanti cavalli!”, ma il contadino era sereno e rispondeva: “Non è detto che sia una fortuna… è solo un fatto che è accaduto!”
Il figlio del contadino provò a domare uno dei cavalli selvaggi, ma il cavallo si impennò e lo buttò per terra, spezzandogli una gamba. E tutti i contadini dissero: “Che terribile disgrazia ha subito il nostro amico, ora ha il figlio zoppo!” Ma il contadino era sereno e rispondeva agli altri contadini: “Non è detto sia una disgrazia… è solo un fato che è accaduto!”
Il giorno dopo era la festa della città e molti contadini andarono al tempio per le cerimonie, ma il figlio del contano saggio non poté andarci perché aveva la gamba rotta e disse al padre: “Come sono fortunati gli altri contadini che possono andare in città, mentre io, che sono così sfortunato, ho la gamba rotta e non posso muovermi!” e il padre gli disse: “Non è detto sia una disgrazia… è solo un fato che è accaduto!”
Mentre era in corso la cerimonia nel tempio, di fu un violento terremoto e molti contadini, che erano andati alla festa, morirono…
La storia del contadino cinese significa solo che ciò può sembrarci terribile oggi, potrebbe rivelarsi, domani, in tutte le sue valenza positive. Il tuo non è stato un coming out ma un tentativo di portare al coming out il tuo amico, nell’ipotesi che fosse anche lui gay, ma non bisogna mai dimenticarsi che gli etero sono il 92% della popolazione, mentre i gay sono circa l’8% e poi, quando un innamoramento è condiviso, i segni sono inequivocabili. I gay innamorati vedono solo quello che vogliono vedere. Anni fa, prima di internet, c’erano dei gay che si innamoravano dei loro amici etero e che coltivavano per anni e anni la speranza che fossero solo gay repressi, questo nonostante il matrimonio e i figli degli amici ipoteticamente gay. Trovare un compagno è oggettivamente difficile e le delusioni fanno parte della fisiologia, non della patologia del percorso di ricerca. Guarda avanti! Arriveranno pure le occasioni giuste! Sono arrivate anche per chi si sarebbe giocato la testa sul fatto che sarebbe rimasto solo… e invece non è successo. Trovarsi un compagno nella stragrande maggioranza dei casi non è l’esito di una strategia, ma è un fenomeno del tutto casuale e imprevisto, perché sfugge del tutto al controllo individuale.
Su di tono!! Prima o poi troverai non solo una risposta educata (e credi che non era affatto scontata nemmeno quella!) ma proprio quella che desideri!

simo98
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Re: aiuto

Messaggio da simo98 » venerdì 15 maggio 2015, 16:08

grazie per le risposte, anche se sapevo già queste cose mi serviva qualcuno che me buttasse in faccia xD
volevo solo precisare che io nel primo messaggio ho detto che ho fatto co con lui, ma non ho scritto che gli ho detto che ero innamorato di lui, non perchè lo avessi sottinteso ma perchè non l'ho fatto...lui non lo sa e in più io sapevo che era etero, mai stato convinto che fosse gay. io non aspettavo nessun co dall'altra parte ma forse era proprio questa sicurezza che già avevo che mi ha buttato giù
Project come al solito sempre saggio

per quanto riguarda Alyosha non hai preso neanche un particolare xD manco uno... prima cosa non ero ubriaco ero molto sobrio, seconda cosa sono in terza superiore, io sono abituato a stare senza i miei genitori anche per dei mesi senza nessun problema, ti sei perso qualche passaggio temporale...io gliel'ho detto il giorno dopo non ho mangiato e la mattina dopo ancora ho rimesso quindi il "far passare la sbornia" non c'entra proprio nulla, i miei genitori sono separati quindi nessuna mamma che mi ha obbligato a mangiare sono stato io proprio a non farlo. poi non sono d'accordo sul non fare c.o. con la persona che ti piace...saranno punti di vista.

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Re: aiuto

Messaggio da barbara » venerdì 15 maggio 2015, 20:58

Spesso nel racconto altrui leggiamo cose che non ci sono, perche magari ci immedesimiamo, ma in modo diverso dall esperienza di chi racconta. Non pensavo che tu avessi dichiarato il tuo amore, tuttavia mi veniva spontaneo pensare che il c o fosse unultimo tentativo per capire se ci fosse qualche speranza. Ricordo che da ragazza mi arrendevo difficilmente all evidenza...D altronde in amore trovare le spiegazioni logiche alle nostre scelte e' assai difficile. Nel senso che per la mia esperienza agiamo piu d impulso che in modo ponderato, e altre volte ci comportiamo in modo opposto a come vorremmo. Ma parlo per me almeno....e tu oggi comestai?

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Re: aiuto

Messaggio da Alyosha » sabato 16 maggio 2015, 0:24

Caro Simone non è che avere genitori divorziati sia tanto meglio che avere una madre possessiva (cioè, forse si... ma insomma ci siamo capiti). Il punto è cercare di capire quanto certe emozioni, confuse, indigeste, che sentiamo il bisogno di vomitare ci appartengano o ci vengono date metaforicamente da mangiare. Forse le mie osservazione andavano un po' al di là della tua volontà di capire e posso tranquillamente fermarmi qui. Provavo solo a formulare delle ipotesi molto alla cieca, tra le più banali o forse anche vicine al mio vissuto, importa poco se ci abbia preso. Fossi bravo in questo genere di intuizioni farei il cartomante e invece mi limito a commentare richieste di aiuto.
Non intendevo comunque dire che l'ubriacatura ti fosse durata tre giorni, la tempistica grosso modo si capiva, semmai che un po' l'alcol, un po' le ore corte, un po' la lontananza da casa hanno contribuito a far stappare emozioni difficili da maneggiare, verso cui si desidera dare una spiegazione semplice o rispetto alle quali bisogna immediatamente creare diversivi o contenitori più maneggevoli, che ne so fare c.o. con il compagno di banco di cui si è innamorati e che si sa perfettamente etero. Non è importante che sia chiaro più di così, ne tanto meno che tu mi capisca. Infondo quello che conta è che tu stia meglio e che questa emergenza in un modo o nell'altro sia rientrata.
Tanti auguri per tutto

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