ma guarda, se ti immagini il giappone come un paese spirituale sei fuori strada, è un paese che si dà all'eccesso di consumismo e allo spreco, che mischia tutte le religioni in un gran brodo. Da noi si dice "il giapponese nasce shinto, si sposa da cristiano, e muore da buddista". Il che è vero. C'è più che altro una grossa tendenza e amore per la tradizione, il cerimoniale, anche preso da altri paesi, tipo il natale che non ha nulla di cristiano. Spesso il giapponese va al tempio e non sa neppure che festa sta celebrando, ma ci va per tradizione.. e mi ci metto anche io. Mia madre ad esempio tiene molto a festeggiare il Tanabata anche qui in italia, ma celebra il natale sono perchè è bellino. Però sono cerimonie vuote. Non so che vita conducano i monaci, e qualcuno che ancora si affida alla spiritualità tradizionale di certo c'è. Credo sia rimasta più di sottofondo una ricerca della pace interiore che è entrata a far parte proprio dall'educazione giapponese, come ho già detto, dell'essere in pace con se stessi. Poi il giappone con tutto che è consumista, è un paese estremamente civile. Con tutto che sfrutta i cittadini e li sacrifica, ci si sta anche bene, dipende da quanto uno è adattabile. Se accetti tutto come viene, allora ci si vive molto bene. Treni in orario, gente puntuale, poco preparati sull'affrontare l'imprevisto, perchè molto inquadrati quello si. Nel senso, non sanno trovare scappatoie, ad esempio negli sportelli pubblici, se vai e poni un problema che esce dai binari, o comunque è raro che ci riescano. Ma ad esempio una volta un controllore alla stazione mi indicò il treno sbagliato, e venne a cercarmi per dirmi che aveva sbagliato, presentandomi un foglio per farmi sporgere una lamentela sul conto del suo lavoro. E sapeva che rischiava grosso se avessi sporto una lamentela che ero insoddisfatto. Insomma, è un paese strano ma che funziona così.barbara ha scritto:Beh! comincio a capire quando dici :troppa dolcezza é veleno.
E' un detto giapponese?
Da noi il valore del sacrificio esiste in modo molto limitato nell'educazione.
Però viene messo in pratica nei confronti dei precari, degli immigrati , sino ad arrivare ad estremi che sfiorano la schiavitù.
Ma anche senza questi eccessi ci stiamo avviando verso una società che ci spingerà ad essere più competitivi , a lavorare molto più duramente e tutto ciò senza tuttavia avere una tradizione culturale che lo giustifica.
In Giappone però sono nate anche molte filosofie e pratiche di vita per la ricerca della pace interiore. Dobbiamo concludere che vivere duramente predispone di più alla spiritualita?
"troppa dolcezza é veleno." è un insegnamento di mia madre.