GAY SPOSATI E SUBLIMAZIONE

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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progettogayforum
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GAY SPOSATI E SUBLIMAZIONE

Messaggio da progettogayforum » venerdì 16 luglio 2010, 13:32

Ciao Project,
ti scrivo questa mail perché ho dato uno sguardo al sito google e anche al forum e mi sembrano cose serie, né ideologiche né per fare soldi. Mi trovo in una situazione piuttosto difficile e ho bisogno di capire che cosa mi sta succedendo. Ho 31 anni, ti potrei dire che sono stato sempre gay, perché all’esterno è stato sempre così e diciamo che per un buon periodo ho creduto anche io che fosse così, però se vado a cercare molto indietro nella memoria, quando avevo 11-12 anni, ci ritrovo in pratica tante cose che mi fanno pensare. Da ragazzino avevo la fissa di vedere nudi gli altri ragazzini, al mare cercavo di spiarli, i ragazzini non le ragazzine e mi ricordo ancora benissimo che una volta un ragazzo di 19 anni che giocava con noi sulla piaggia si tolse il costume davanti a me con la massima naturalezza. Non me lo sono più dimenticato, io avrà avuto allora più o meno 14 anni, la masturbazione l’ho scoperta così, da solo ovviamente. Cercavo di fare di tutto per stare insieme a quel ragazzo che mi trattava pure bene, ma lui aveva una ragazza e i suoi gli avevano regalato una canoa a due posti e così da allora ha cominciato a starsene sempre in canora con la ragazza, quando tornavano a terra lui giocava con noi a pallone ed era proprio simpaticissimo poi la ragazza lo chiamava e se ne andavano. Io quella ragazza l’ho odiata. Dai 14 anni le mie fantasie sono state rivolte a ragazzi più grandi di me, ormai i miei coetanei non mi interessavano più. L’estate successiva, avevo 16 anni, e venne alla spiaggia un ragazzo di 17 anni, un tipo con un bel fisico. Per un po’ di tempo abbiamo preso l’abitudine di fare il bagno insieme, lui aveva un battellino gonfiabile, andavano un po’ all’acqua alta, ma non tanto perché si toccava ancora, lui si metteva in piedi nel battellino e io cercavo di farlo cadere in acqua e poi lui si decideva e faceva un tuffo. La cosa che per me aveva importanza era il fatto che portava un costume largo e quando si metteva in piedi nel battellino mentre io agitavo il battello cercando di farlo cadere si vedeva tutto, chiaramente lui non era affatto eccitato ma poterlo vedere in quel modo mi piaceva moltissimo. Dai 17 anni, penultimo anno di scuola, la mia vita è cambiata. È venuto a insegnare religione un prete che avrà avuto più o meno 50 anni, uno che aveva un suo fascino perché presentava la religione in un modo intelligente. Questo prete teneva un oratorio per i ragazzi e io ho cominciato a frequentarlo, all’inizio proprio perché c’erano o ragazzi. C’era pure la messa domenicale tutti insieme. Il mio insegnante mi ha avvicinato alla religione, lui non confessava mai i ragazzi che aveva scuola e questo lo apprezzavo moltissimo, insomma, con molte resistenze, almeno all’inizio ho cominciato a frequentare la chiesa e lì sono venuti i primi problemi con la sessualità. Penso che tutti i ragazzi che hanno frequentato la chiesa ci siano passati ma niente di grave. Nel gruppo gestito dal sacerdote le ragazze erano rare ma qualcuna se ne vedeva. Una si chiamava L. era carina e pure parecchio sveglia. Ti risparmio i dettagli, a 17 anni e mezzo ho avuto il mio primo rapporto sessuale con L. e la cosa mi è piaciuta. In pratica da allora non ho più avuto fantasie gay di nessun genere. Sono uno sportivo, sto nudo con i miei compagni di squadra un giorno sì un giorno no e la cosa mi è completamente indifferente. Due anni fa mi sono sposato con L., in pratica, secondo i canoni comuni, sono ridiventato un uomo normale. L. non nulla delle cose di quando ero ragazzo e non gliene ho mai parlato perché onestamente le credevo del tutto superate. Ma da sei mesi le cose sono cambiate, molto lentamente ma sono cambiate, Ho conosciuto al lavoro un ragazzo di 24 anni, francamente non mi interessa nemmeno sapere se sia gay o etero anche se penso che sia etero. Lui sa che sono sposato e che amo moltissimo mia moglie il che in un certo senso è vero perché con lei vivo una sessualità assolutamente felice e quando raramente mi masturbo penso solo a mia moglie, ma il guaio è che tendo a vedere mia moglie soprattutto sotto il profilo sessuale, quando tra noi qualcosa non va bene la mettiamo sul piano sessuale e si superano tutti i problemi, almeno all’apparenza. Col mio collega non provo implicazioni sessuali di tipo fisico, ma penso di essermi innamorato di lui, non so come spiegarti, sono arrivato a dire bugie a mia moglie per passare una serata con lui, mi fa una estrema tenerezza e tra noi si è sviluppato un rapporto fortissimo che mi sembra proprio che lui viva nello steso modo. Stiamo bene insieme, quando litigo con mia moglie (succede di rado) lo chiamo e la sua voce ha il potere di calmarmi, quando lo vedo in ufficio sto proprio bene, quando non c’è mi manca dannatamente, è un po’ quello che dovrebbe succedere con mia moglie ma con lei con succede mentre col mio collega sì. Ho letto sul forum della dissociazione tra affettività e sessualità, però si parla solo di uomini che sono attratti sessualmente da altri uomini ma che si innamorano solo di donne, a me sta succedendo il contrario. Non credo che riuscirei a concepire l’idea di fare sesso col mio collega, ho provato a cercare di vederlo in chiave sessuale ma il senso del rapporto non è quello, non so che pensare, l’avrò rimosso. Comunque quello che mi fa più pensare ed in un certo senso mi incoraggia è il fatto che sia una cosa condivisa, non so se lui se ne rende conto o se la vive semplicemente come una bella amicizia tra etero ma è certo che qualche cosa di speciale ce la trova. Nell’ultimo periodo questa storia ha preso sempre più piede dentro di me. Non so se si possa chiamare innamoramento, sesso in modo percepibile non ce n’è ma anche solo vederlo mi fa stare bene, è un po’ come se fosse il mio modello di uomo, quanto di meglio ho conosciuto, fisicamente ma soprattutto affettivamente, lo stimo proprio, gli voglio bene, penso che lui sia meglio di me e la cosa mi fa immensamente piacere. Sono arrivato a pensare una cosa paradossale e cioè che forse potrei arrivare a preferire di vivere col mio collega senza sesso piuttosto che con mia moglie. So che posso sembrare ipocrita ma è quello che mi succede. Che deve fare un trentunenne sposato che si trova in questa situazione? Io di perdere il mio amico non ne ho nessuna intenzione e mia moglie sembra che sia contenta così, in pratica che cosa le sto togliendo? Un po’ di affetto, è vero, ma è un tradimento questo? E soprattutto, come andrà a finire?
Project, se vuoi pubblica la mail ma rispondimi in privato. Grazie per la pazienza. Aspetto la tua risposta (e possibilmente il tuo contatto msn).
Enzo (nome di fantasia)

editore
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Re: GAY SPOSATI E SUBLIMAZIONE

Messaggio da editore » venerdì 16 luglio 2010, 15:20

Non capisco: là, dov'è molto più forte la connotazione omosessuale, titoli "FANTASIE GAY DI UN UOMO SPOSATO"; qui, invec, dove c'è ben poco di omosessuale in questo ragazzo, parli di "GAY SPOSATI ...".

In questo racconto sì che ci sono solo fantasie di ragazzini in tempesta ormonale (tanti adolescenti sono curiosi di vedere come sono fatti gli altri e non c'è nulla di strano che durante l'adolescenza questa curiosità si tinga di una valenza erotica), forse segnale di una tenue bisessualità che emerge durante i momenti di crisi con la moglie.

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progettogayforum
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Re: GAY SPOSATI E SUBLIMAZIONE

Messaggio da progettogayforum » venerdì 16 luglio 2010, 15:31

E' vero il titolo è inappropriato. Me ne sono accorto adesso. Sorry.

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bluray61
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Re: GAY SPOSATI E SUBLIMAZIONE

Messaggio da bluray61 » sabato 17 luglio 2010, 14:25

Io non sarei cosi' sicuro di quelle che dici Editore.Primo, se l'amico di "Enzo" e' gay (c'e' una possibilita' su dieci) e in un momento di intimita' si baciassero,sei cosi' sicuro che tutte le convinzioni di "Enzo" reggerebbero? il bacio e' il primo atto "sessuale" di condivisione di una forte affettivita' e scatena reazioni sessuali non controllabili, che eliminano molto velocemente tutti i freni inibitori che crea la nostra mente.
Se invece tutto rimanesse confinato nella sfera della forte amicizia affettuosa , non vedo perche' "Enzo" debba sentirsi a disagio.
Se ha sentito la necessita' di contattare Project in tutta onesta' credo ci sia qualcosa di piu' della semplice affettivita'.
Chiaramente il grado di coinvolgimento affettivo che c'e' fra loro due lo sa solo "Enzo" e quindi queste rimangono chiacchiere,ma una persona che scrive con la sua lucidita' penso che queste domande se le sia poste.
Credo anche che nel rapporto con la moglie ci sia qualcosa che non soddisfi completamente lui,ma deve rendersi conto che e' perfettamente normale e fisiologico.
Deve comunque fare una scelta,dolorosa ma necessaria al suo equilibrio perche' scrivere che preferirebbe vivere con lui senza sesso e lasciare la moglie e sicuramente sintomo di un grosso disagio, ma sono decisioni che alla fine vanno necessariamente prese.
Luigi
"Ci si risveglia ancora in questo corpo attuale
dopo aver viaggiato dentro il sonno.
L'inconscio ci comunica coi sogni
frammenti di verità sepolte"
F.Battiato

barbara
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Re: GAY SPOSATI E SUBLIMAZIONE

Messaggio da barbara » lunedì 19 luglio 2010, 7:27

Quando si ha trent'anni , si ha ancora la possibilità di dare una svolta alla propria vita ed evitare errori di cui ci si potrebbe pentire.
Quello che sta accadendo non é colpa di nessuno, ma potrebbe creare dei danni se non si ascoltano questi segnali, per paura di dovere affrontare la verità, per vergogna, ecc
Forse si tratta di un rapporto che é arrivato già stanco alle soglie del matrimonio, dopo tanti anni di fidanzamento. Forse l'ambiente cattolico ha agito su di te come una specie di terapia riparativa, portandoti a sopprimere degli impulsi che provavi. Oppure ci sono altre cose che ti hanno portato a vivere questa situazione.
E' utile in questi casi farsi aiutare, trovare un professionista che ascolti la nostra confusione e ci aiuti a capire. Magari scopriresti che ha ragione Editore e tutto si sistema, magari no.
Ma è uno sforzo secondo me necessario, per il bene tuo e della persona che vive con te.
La prima cosa che eviterei é invece quella di mettere al mondo un figlio con questi presupposti..
Ho visto tante coppie gettarsi sulla prospettiva di un figlio come se fosse la soluzione a tutto. Penso a tua moglie, Enzo. Se fossi al suo posto vorrei sapere, sapere che mio marito non mi ama, anche se mi desidera fisicamente.
Vorrei saperlo per avere la possibilità di scegliere se restare o meno con lui, per non rischiare un domani di restare incinta e trovarmi accanto un uomo confuso e pieno di rimpianti, oppure sola, col figlio dell'uomo che mi ha lasciato.
Da un marito non ci si aspetta semplicemente di non essere traditi, ma di essere amati. Sottolineo questo proprio perché siete all'inizio della vostra vita insieme e ciò che sta accadendo non é un inizio incoraggiante ; non lo sarebbe nemmeno se fosse una collega piuttosto che un collega.
So che non sarebbe difficile affrontare un cambiamento così importante, ma chiudere gli occhi e andare avanti sarebbe molto peggio, credimi.
Ti auguro di trovare la tua strada, qualunque essa sia, e che tu e tua moglie possiate superare questo momento, insieme o no, ma comunque nella chiarezza.
Un abbraccio
Barbara

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