intanto ti chiedo scusa per il tono che ho usato .
Non devi scusarti per la tua sincerità, anzi, fa sempre piacere sentire un parere in più.
Diciamo che per me il rapporto a due basta e avanza. Però siccome il rapporto è a due, entrambe le persone coinvolte devono essere sicure di questo passo.Diamante68 ha scritto:E' naturale che l'obiettivo finale sia un'unione più solida,cosa avrebbe dovuto chiedere per una 'normalità 'gay ? un menage a trois con variante trapezoidale? Questo vi avrebbe più tranquillizzato?
Mi fa piacere che su questo punto siamo d’accordo! Però… per fare un passo come l’andare a vivere insieme, bisogna entrambi essere sicuri di questo passo. Se il mio patner non è sicuro di questa cosa dovrei farmi delle domande e chiedergli una spiegazione e riflettere su quello che mi dice. Ti riporto quello che ha scritto Arboricolo:Diamante68 ha scritto:Se si vuol far coppia,e ci sono i presupposti affettivi,bisogna imparare a crescere insieme,a venirsi incontro come scrivi tu isabella,la crescita non è solo personale ma reciproca,l'altro ci serve come mezzo per conoscere i nostri limiti e semmai superarli in meglio.
Da questo io capisco che il patner di Arboricolo vuole sposarsi solo per avere un’indipendenza dalla sua famiglia. Trovo giustissimo il desiderio di indipendenza, ma non lo si può realizzare con un matrimonio. Mi vengono in mente quelle ragazze che per allontanarsi dalla famiglia, si sposavano con il primo che capitava.Arboricolo ha scritto:Il mio compagno non fa altro, anche con la scusa dello scherzo, di colpevolizzarmi perché io non voglio sposarmi e per il fatto che non vede davanti a sé un futuro di indipendenza.
Anche questo non mi sembra un comportamento corretto, oltretutto mi chiedo, ma se ogni volta che qualcosa non va bene, lo vado a dire ai miei amici facendo la vittima?Arboricolo ha scritto:Ogni volta prende l'argomento e lo fa vigliaccamente, con la scusa dello scherzo, magari mettendo il tutto in piazza con amici suoi, passando così lui da povera vittimella sedotta ed abbandonata ed io da cattivo egoista che non ricambia il sentimento come "si dovrebbe".