Asessualità indotta da farmaci

La vera vita dei gay anziani, Gay e problemi della terza età, Gay anziani e ricordi di vita.
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agis
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Re: Asessualità indotta da farmaci

Messaggio da agis » martedì 14 giugno 2016, 7:57

Non era necessario riconoscerla, hai ragione. Tuttavia l'eunuco capo - e gli eunuchi erano castrati fisici - nel fare quella dichiarazione ci rivelò già molti secoli fa che non necessariamente tu/io/noi potremmo inibire la cosiddetta "vita sessuale" attraverso quest'atto, sia esso farmacologico o chirurgico. Che cosa ti fa pensare appunto che la terapia che tu invochi abbia un effetto su questa "vita sessuale" di cui il tuo vissuto patologico non mi è personalmente chiaro. Non che con ciò, beninteso, ti voglia psicanalizzare perché non sono uno psicoterapeuta e di queste cose non mi intendo professionalmente. Ma, almeno tentare di capire di che cosa si stia parlando...

endlesswanker
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Re: Asessualità indotta da farmaci

Messaggio da endlesswanker » martedì 14 giugno 2016, 23:35

agis ha scritto:Non era necessario riconoscerla, hai ragione. Tuttavia l'eunuco capo - e gli eunuchi erano castrati fisici - nel fare quella dichiarazione ci rivelò già molti secoli fa che non necessariamente tu/io/noi potremmo inibire la cosiddetta "vita sessuale" attraverso quest'atto, sia esso farmacologico o chirurgico. Che cosa ti fa pensare appunto che la terapia che tu invochi abbia un effetto su questa "vita sessuale" di cui il tuo vissuto patologico non mi è personalmente chiaro. Non che con ciò, beninteso, ti voglia psicanalizzare perché non sono uno psicoterapeuta e di queste cose non mi intendo professionalmente. Ma, almeno tentare di capire di che cosa si stia parlando...
E' un po' complicato da spiegare ma ci provo. Lo prendo come un esercizio di sintesi che certamente non mi riuscirà.

Non sento il bisogno di una vita di coppia e non riesco a provare sentimenti verso i miei simili. A quanto ricordo non sono nato con un'anaffettività così marcata. Ci sono arrivato a furia di calci e schiaffi su tutti i fronti; professionale, emotivo, e via dicendo. A questo si aggiunge una mia fissazione per il lato fisico, estetico: sono esigente pur non avendone titolo dato che non sono mai stato questa grande bellezza, anzi. Sono nato così; c'è chi nasce con il talento dello scrittore, chi ha la fobia innata per i ragni e così via. Io sono nato non bello e con un'aspetto fisico infelice, oltre a una mente similmente bacata. Potremmo aprire una parentesi su quanto i fattori della personalità siano innati e quanto dovuti all'ambiente. Pur non negando l'influenza di quest'ultimo, propendo nettamente per la prima alternativa. Ma non aprirò la parentesi.

In pratica la coesistenza devastante di timidezza, introversione, aspetto fisico infelice, pretenziosità sul lato fisico (non esasperante ma ce l'ho), a posteriori un lato dell'orientamento sessuale che non credevo di avere (sì, giro intorno con le parole e lo sto facendo in modo del tutto consapevole) hanno avuto come risultato il fatto che ho avuto pochissime esperienze di sesso e tutte sgradevoli, al punto che nemmeno le ricordo anche perché confinate all'adolescenza. Alla fine non hanno fatto che precipitarmi nel circolo vizioso della disistima verso me stesso, dato che si è trattato di donne tutt'altro che belle e/o intelligenti.

Ora sento di aver buttato la mia vita; sento che qualcosa di assolutamente fondamentale mi è mancato e non potrò certo averlo ora che il mio stato fisico è peggiorato dall'età. Però ne sento ancora il desiderio e per questo mi chiedevo se esiste una via farmacologica per reprimerlo. Tanto è scontato che non ci sarà nulla per me. Forse si potrebbe pensare che sono pessimista ma non per caso ho detto che non ho una dimensione affettiva: sarebbe la sola cosa che potrebbe compensare una vita sessuale insoddisfacente o anche quasi inesistente. Immaginarmi in coppia (donna o uomo che sia) è totalmente fuori dal mio orizzonte mentale; restano le cosiddette scopamicizie ma ricadiamo nell'altro problema: sono un po' pretenzioso e potrei combinare qualcosa solo pagando, cosa che mi getterebbe in uno stato di disprezzo verso me stesso ancora peggiore di ora. E non certo per una questione morale quanto perché non essendo mai stato apprezzato per quel che sono, pagando avrei la conferma che sarebbe il solo modo per fare sesso.

Ho pensato a lungo a queste cose, prima in modo confuso e poi -da due anni a questa parte che molte cose mi sono chiare -in modo più lucido, e sono arrivato alla conclusione che la sola possibilità è non desiderare; sono nell'identica situazione del lenzuolo che non copre il letto e che spostato da una parte ne lascia scoperte altre. Forse quella farmacologica è una soluzione un po' radicale ma non ne vedo altre, dato che vorrei passare gli anni che mi restano in una relativa serenità. Tempo fa parlavo con un'amica il cui padre di ottanta e passa anni si è dovuto operare alla prostata e lei mi raccontava delle di lui preoccupazioni di perdere la pisellofunzionalità, cosa che mi ha preoccupato seriamente a sua volta ma per motivi diversi. Non è il solo caso a mia conoscenza di persone i cui istinti sessuali sono ben vivi a età del genere e se penso a quanti ancora me ne mancano per arrivarci la mia tristezza cresce se possibile ancora di più.

Nota a margine: quando si ha un cattivo rapporto con sé stessi e il mondo è facile scivolare da un lato nell'incolpare tutti gli esseri umani di essere cattivi e insensibili, e dall'altro verso sensi di colpa e inadeguatezza del tutto irreali. Non vorrei cadere in nessuno dei due estremi. Come scrivevo sopra siamo il risultato della combinazione tra i fattori innati e quelli esterni, che si influenzano gli uni con gli altri. Cerco di pensare a queste cose senza implicazioni morali, in fondo sono connessioni tra neuroni, espressioni del DNA, meccanismi, insomma. La combinazione che è toccata a me è quel che è e non è il caso, da parte principalmente mia, di aggiungerci sovrastrutture mentali.

Come previsto, non sono riuscito a essere sintetico e, quel che è peggio, ad aver messo ordine tra i pensieri, gli argomenti e i loro nessi.

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agis
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Re: Asessualità indotta da farmaci

Messaggio da agis » mercoledì 15 giugno 2016, 12:32

Humm... Humm... Vabbè, vabbè... caro ^_^ Mi pare che anche tu abbia dimestichezza con grammatica e sintassi quindi ti perdono ma non ci fare l'abitudine che m'è parso tuttavia di rilevare un certo hiatus per possibili contraddizioni tra la tua narrazione iniziale quando scrivevi:

Forse mi scoprirò anche gay; ma al momento sono tuttora attratto dalle donne sia nella dimensione affettiva che dal punto di vista sessuale, e attratto anche dagli uomini per un'altra parte della vita sessuale. (...)
Qualche piccola esperienza omo l'ho fatta (solo masturbazione reciproca) e sì, mi sono molto divertito ma ho anche preso coscienza di dover accettare che il sesso è un capitolo che è meglio chiudere e non certo per sensi di colpa che proprio non ho (...)


e quella di taglio lievemente diverso del tuo ultimo post:

Non sento il bisogno di una vita di coppia e non riesco a provare sentimenti verso i miei simili (...)

A questo si aggiunge una mia fissazione per il lato fisico, estetico: sono esigente pur non avendone titolo dato che non sono mai stato questa grande
bellezza, anzi (...)

In pratica la coesistenza devastante di timidezza, introversione, aspetto fisico infelice, pretenziosità sul lato fisico (non esasperante ma ce l'ho), a posteriori un lato dell'orientamento sessuale che non credevo di avere (sì, giro intorno con le parole e lo sto facendo in modo del tutto consapevole) hanno avuto come risultato il fatto che ho avuto pochissime esperienze di sesso e tutte sgradevoli, al punto che nemmeno le ricordo anche perché confinate all'adolescenza. Alla fine non hanno fatto che precipitarmi nel circolo vizioso della disistima verso me stesso, dato che si è trattato di donne tutt'altro che belle e/o intelligenti (...)


(ma non dicevi prima che ti eri divertito? e se le tue esperienze sono state confinate all'adolescenza non eri già consapevole allora invece che ex-post di quell'"altro" aspetto della tua sessualità? e se sei anafettivo come fai ad amare le donne in modo affettivo? :lol: )

A parte questi marginalia comunque manca ancora a mio avviso nella tua elaborazione una riflessione seria relativa a questo povero "sesso" e a come se ne rapporti la castrazione con la risoluzione di quelli che sembri avvertire, se non come sensi di colpa, almeno come problemi personali.

In che modo cioè castrando la tua sessualità ti sentiresti meno brutto, fisicamente inadeguato ed esigente? In che modo una tua attitudine per l'atteggiamento amoroso/sentimentale od a una vita di coppia potrebbero esserne incrementati? :)

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Help
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Re: Asessualità indotta da farmaci

Messaggio da Help » mercoledì 15 giugno 2016, 20:04

La bellezza è soggettiva, tu puoi reputarti brutto, a un'altra persona ciò che tu reputi brutto potrebbe piacere.

Non provi sentimenti perché non ti metti in gioco, hai paura di rimanere coinvolto e hai spento preventivamente tutto perché nella tua testa hai legato la parola amore a un'altra, impossibile.

Trovi più facile castrarti e perdere tutto quello che forse un giorno potrebbe renderti felice in nome di una serenità che in realtà è semplicemente apatia.

Se tanto da tanto la soluzione è più facile di quanto tu possa credere, ti basta portare la tua vita a una condizione eremitica, non conoscere nessuno che ti possa piacere. Dopo un periodo medio/lungo di tempo i tuoi istinti sessuali così come ogni elemento che ti caratterizza svaniranno lasciando spazio al nulla che cerchi, mi pare anche che tale nulla possieda legami con il nirvana buddista ma non ne sono sicuro.

Buona serata

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