Essere gay e odiare la "cultura gay"

Che cosa significa essere gay
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Hospes91
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Re: Essere gay e odiare la "cultura gay"

Messaggio da Hospes91 » martedì 21 giugno 2016, 16:31

La cultura etero esiste eccome, solo che non c'è bisogno di sbandierarla perché si sbandiera da sé ogni santo giorno, ed ha inevitabilmente creato un sacco di problemi a chi è dell'altra sponda.
Quanto al mondo ed alla cultura gay, io imputo loro tre difetti enormi che sono: a) l'intolleranza, b)la fraintendevolezza, c) la non rappresentatività della vasta compagine che vorrebbero difendere.
Andiamo con ordine:

1)il mondo e la cultura gay sono intolleranti perché appena dici di non essere del tutto d'accordo su ciò che rivendicano (fosse anche solo sul come), la reazione è sempre e solo una: "OMOFOBO, OMOFOBO!". :evil: è diventato il loro modo di farsi forza, credono che "solo" per essere stati vittime per secoli e secoli abbiano oggi il diritto di stabilire univocamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e se tu che li critichi sei omosessuale, peggio mi sento! Vieni verbalmente linciato peggio di non so chi.. Il loro mantra sembra essere "o con noi, o contro di noi", quando invece non è né giusto, né fruttuoso;

2)il mondo e la cultura gay sono alquanto fraintendibili: un ragazzo alle prese con il proprio delicatissimo percorso di accettazione accende il televisore e si ritrova personaggi volutamente eccentrici (perché la tv deve fare spettacolo) nei quali non si rispecchia affatto, dunque è indotto a credere che lui non sia come loro, che la spiegazione debba essere un'altra. Risultato: il percorso si allunga e complica. Evvai!

3)il mondo e la cultura gay falliscono miseramente quando vogliono rappresentarci: esasperano il concetto di libertà lasciandosi andare a certi eccessi che fanno la parte del leone in termini di visibilità (fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce), così regalano un'immagine distorta di ciò che significa essere omosessuali, è la classica zappa sui piedi. Io personalmente non sopporto parrucche, ventagli, boa, piume, stivaletti, tacchi, trucchi, borchie, perizomi di gomma, frustini e simili, ma difenderò fino all'ultimo il diritto di un omosessuale ad indossarli, purché sia convinto di questa scelta, purché gli piaccia sul serio e voglia sentirsi tranquillo e sereno nella sua "diversità".
Le cose cambiano quando si scende nell'indecenza, come quando si fanno balli lascivi che imitano un rapporto sessuale e via dicendo, lì non mi trovo affatto d'accordo.
In soldoni, ti piace vestirti da donna? è una cosa che io non capisco e non farei mai, però se ti fa stare bene devi poter essere libero di farlo finché non fai del male agli altri, quindi prego.
Lo fai per trasgredire e vivacizzare e provocare? Stattene a casa per piacere, che abbiamo già fin troppi problemi. Io la vedo così.

Il rischio qual è, che un ragazzo che si affaccia a questo mondo si senta quasi in dovere di comportarsi in tal modo o dirsi favorevole a certi stili di vita solo per non passare per omofobo, che debba "aprire la mente" sul sesso facile ed occasionale ed altri eccessi che troppo spesso accadono nei locali dominati dalla cultura gay, ed esempi anche tragici di conseguenze di questa filosofia si sono visti anche in tempi recenti, purtroppo! Dovrebbe passare il messaggio che siamo tutti liberi di fare ciò che vogliamo finché non danneggiamo gli altri, e danneggiare gli altri può anche semplicemente voler dire fare pressione psicologica su una persona perché accetti per forza un modello che lei non ritiene adatto alla propria vita.

Da questo punto di vista i vertici del movimento gay dovrebbero essere ben più chiari e non stancarsi mai di ribadire simili concetti, se no i messaggi che passano sono di tutt'altro tipo!

Per quanto riguarda termini quali "top, bottom, master, slave, twink, hairy, huge" e compagnia varia, dai Geografo: questi appartengono all'ambito porno, che è solo una parte del mondo gay! Però riconosco che gli ambienti gay sembrano dominati dalla cultura pornografica, purtroppo.

Ah, cosa importantissima: a te ha creato disappunto vedere la Gay Street, a me ha creato un po' di disagio, ma dall'altra mi ha fatto piacere vedere come fosse. Specifico che non era di sera (quando la zona è più movimentata), non ho partecipato a festini, non ho rimorchiato o toccato o lanciato sguardi ambigui, ci sono semplicemente passato a pranzo ed ho mangiato un piatto di pasta! Non nego che c'era parecchio imbarazzo e tensione da parte mia, poi però tutto si è sciolto, perchè in mezzo a me c'erano un sacco di famiglie etero di turisti stranieri, l'unico elemento che differenziava quella situazione è che sapevo (poichè evidente) che i camerieri erano omosessuali.
Era come se la situazione mi dicesse "Eccoti la dimostrazione che l'omosessualità non la trovi solo nei film o nel mondo vip", per questo dico che ben vengano tutte le strade omo che si vogliano, finché si rimane nella decenza (e la mia decenza non la vedo minacciata da una bandiera arcobaleno, ma da ben altri eccessi che purtroppo, come ti ho già scritto, sicuramente esistono).
Ultima modifica di Hospes91 il venerdì 18 novembre 2016, 18:00, modificato 1 volta in totale.

Hospes91
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Re: Essere gay e odiare la "cultura gay"

Messaggio da Hospes91 » martedì 21 giugno 2016, 17:02

Ah, quanto alla cultura gay che prende piede nei viaggi gay-friendly, ho giudizi molto ambivalenti: da un lato tali vacanze credo che facciano sdemonizzare, dall'altra purtroppo le trovo tristi e mi fanno addirittura pena, non so bene il perché. Inoltre mi verrebbe da pensare: "Che palle però, neanche una bella ragazza con cui rifarti gli occhi e scambiare due chiacchiere, una figura femminile che "spezzi" una massa di soli corpi maschili!". è che per me il troppo storpia! :D

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