Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli etero?

La difficoltà di uscire allo scoperto
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agis
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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da agis » sabato 18 giugno 2016, 19:25

Ok Pugsley attendo un poco la risposta di Alyosha prima di rispondere :)

Hospes91
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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da Hospes91 » lunedì 20 giugno 2016, 9:11

Non ho letto ancora l'articolo ma intanto tengo a lasciare una semplicissima riflessione personale, visto che sulla cosa ho riflettuto un buon numero di volte.

Un etero che sappia che l'omosessualità non si contagia non teme che il Pride causi un aumento degli omosessuali, sa che l'apparente incremento cui si assiste in questi tempi è perché a differenza del passato si viene allo scoperto più facilmente. Può invece biasimare certi eccessi, ma quelli non piacciono a me per primo.

Un represso invece vive mooooolto male la cosa, perché vede nel Pride la forza dei partecipanti che lui invece non ha, dunque è tutta invidia.
Finché assiste tramite tv e giornali (che mostrano solo gli eccessi) può farsi forza, trovando in certe immagini gli appigli per dirsi schifato e sentirsi orgogliosamente diverso da quella massa carnevalesca e indecente.
Se però assiste dal vivo si trova davanti una moltitudine di persone che di stravagante non hanno proprio nulla, ed è lì che cade nello sconforto e nell'invidia, che è anche della situazione serena dei partecipanti: se uno partecipa, probabilmente è perché può permetterselo, può rischiare tranquillamente di essere visto e riconosciuto, deve avere una situazione più o meno serena ed accettata a casa ed al lavoro; lui invece no!
Invidia. E come si manifesta l'invidia (anche per farla sfogare un po')? Disprezzo, disprezzo.

C'è però da specificare che no si può pensare che ogni omosessuale che contesti il Pride sia un represso, anzi! Conosco omosessuali serenissimi con sé stessi ma che contestano fortemente il modo in cui il Pride viene impostato, ritenendolo (spesso a ragione, secondo me) il classico colpo di zappa sui piedi. Io al Pride sono andato solo quest'anno per vedere come fosse effettivamente, ho partecipato posizionandomi lontano da coloro che a mio giudizio esibivano eccessi lascivi, offensivi e/o controproducenti. Per fortuna in molti erano vestiti normalmente, e semplicemente camminavano in allegria. Non intendo ripartecipare più però, perché nonostante i lati positivi che pure ci ho trovato non riesco a sentirmi un tutt'uno con il Pride nella sua dimensione complessiva.
Ultima modifica di Hospes91 il venerdì 18 novembre 2016, 14:46, modificato 1 volta in totale.

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Pugsley
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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da Pugsley » lunedì 20 giugno 2016, 22:53

Per riassumere in una famosa frase le parole di Hospes91: chi disprezza, compra.
;)

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agis
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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da agis » martedì 21 giugno 2016, 10:47

Pugsley ha scritto:Per riassumere in una famosa frase le parole di Hospes91: chi disprezza, compra.
;)

huh? :?

humm, humm... :?:

humm, humm... :?:

:idea:

te l'avevo mai detto che sei spregevole? ^_^

Alyosha
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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da Alyosha » martedì 21 giugno 2016, 18:16

Caro Agis ho seguito il discorso per un pò, poi il video francamente non l'ho capito. Se mi chiedi di accettare una sinistra che ha venduto il suo popolo al mercato solo perché tratta bene i gay non ci sto. Siamo cittadini prima che essere gay, lavoratori e così via. Alternativa per la Germania, partito che dal nulla adesso è già arrivato al 7% nella grande e meravigliosa Germania nazista e ancora convinta di poter imporre un modello di virtù a tutte le altre sorelle europee è un partito di estrema destra, come lo è quello della Le Pen, come lo è quello di Hofer in Austria e alba dorata in Grecia. Se mi chiedi di scendere sul politico ti dico esattamente che è una precisa responsabilità della sinistra averci venduto al mercato e all'iperliberismo. Della sinistra di Berlinguer che insieme alla questione etica avallò il più selvaggio attacco contro l'establishment italiano di allora, avallò la separazione tra ministero del Tesoro e Banca d'Italia, che segnò la fine delle politiche espansive post-nixoniane. Siamo entrati nell'aria Mastricht sapendo dove andavamo, sapendo esattamente che un allineamento monetario con un paese come la Germania avrebbe comportato una distruzione della nostra capacità produttiva (vedi le dichiarazioni dell'allora responsabile delle politiche economiche del PCI e attualmente ex presidente della repubblica Napolitano). Abbiamo continuato accettando l'euro ovvero un ulteriore giro di vite e adesso siamo legati mani e piedi ai diktat della BCE, banca centrale europea, che mentre stampa 90 miliardi di euro al mese.. lo ripeto 90 MILIARDI di euro al mese, pone la questione dell'IMU in Italia che vale 4 miliadi di euro l'anno, e discute di uno sforamento del 2.8, puttosto che del 2.9.
Siamo intontiti da trent'anni di questa benedetta questione morale, casta cricca e corruzzzzzione. E' dai tempi di Roma che quando tira una brutta aria in economia si da la colpa ai MORES i cattivi costumi di un epoca. Siamo un paese disposto ad autoflaggellarci e d'altronde l'Italia è stata costruita con gli stessi argomenti e con lo stesso problema. AREE VALUTARIE NON OMOGENEE.
La faccio breve se il più grande si unisce al più piccolo non è per fargli un favore, non è per elevarlo al suo livello morale, ma per papparselo e d'altronde se un tempo per unificare territori occorrevano guerre un motivo ci sarà pure. L'idea che 21 Stati unificandosi sotto un unica moneta possano stare bene è IMPERIALISTA. Si tratta di un progetto neoliberale e neocoloniale, avallato dall'allora PCI che smise di prendere soldi dai Russi e cominciò a prenderli direttamente dagli americani. Prodi direttore della banca d'Italia oggi passa per fondatore dell'attuale sinistra italiana. A pensarci viene la pelle d'oca, un banchiere a capo di del partito che avrebbe dovuto rappresentare i lavoratori, per non citare i vari Visco, Monti e l'attuale Draghi osannato come idolo dall'attuale sinistra ordoliberista.
Per non parlare del M5S invidiato da tutti gli stati d'Europa, un movimento che ha privatizzato i partiti, vuole privatizzare la RAI, combattere la corruzzzzzzione, fa finta di volere uscire dall'euro e che per sua stessa ammissione ha impedito il nascere di un partito estremista (leggi che vuol sul serio uscire dall'euro). Ecco penso che mio malgrado ad un problema di mancanza di democrazia quale quello cui siamo assistendo; situazione per la quale organi non eletto quali la commissione europea (no non è eletta), banca europea e FMI decidono della vita e della morta di milioni di persone; la soluzione non sarà né pacifica, né democratica e sempre mio malgrado vedremo assistere ad un lento e progressivo imbarbarimento del sentire comune. La sinistra ha tradito il suo popolo ed è responsabile tra le altre cose dell'avanzare di una destra razzista, populista e omofoba.

Quanto alla questione che ponevo non la ritenevo una cosa negativa anzi. Viversi la propria normalità significa non percepire più la differenza tra se e gli etero.
Quanto a Puglesy dico con serenità che non sono mai stato un attivista gay, non sono mai stato un attivista in genere, anche se ho idee molto chiare su tutti i grandi temi del nostro tempo e mi preoccupo di farmi una mia opinione. Ti ripeto credo che l'onda gay si stia tristemente normalizzando e normalizzare significa quello cui alludevo prendendo in esempio l'accettazione di altre minoranze. Il pregiudizio viene occultato, ma resta, la rivoluzione si trasforma in una canzoncina da cantare tutti insieme (magari facciamo "bella ciao" o "a far l'amore comincia tu...") e tutto viene inevitabilmente annacquato.
Io non difendo il mio diritto ad amare, non voglio la comprensione degli etero. Molto più banalmente pago le stesse tasse degli etero e voglio gli stessi diritti, non me li danno? Bene allora voglio smettere di pagare le tasse.

Scusate l'OT, scusate l'infrangimento delle regole di questo forum e scusatemi anche del pippotto fatto sulla macroeconomia, tanto litigo con chiunque da anni su questi temi, mi aspetto che non mi capiate e va bene così. Per come la vedo non si può parlare dell'omosessualità senza mettere in ballo questioni politiche o religiose, forse varrebbe la pena non toccare certi argomenti così astratti ma una volta fatto certi riferimenti alla politica del nostro tempo sono inevitabili. In ogni caso non penso di aver cominciato io, ma chi ha pubblicato un video di Alternative fuer Deutschland, credendo che mi scandalizzassi di ciò. Sempre a vostra disposizione per ogni chiarimento e con affetto.
Alessio

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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da agis » martedì 21 giugno 2016, 19:58

Alyosha ha scritto:Caro Agis ho seguito il discorso per un pò, poi il video francamente non l'ho capito. Se mi chiedi di accettare una sinistra che ha venduto il suo popolo al mercato solo perché tratta bene i gay non ci sto. Siamo cittadini prima che essere gay, lavoratori e così via. Alternativa per la Germania, partito che dal nulla adesso è già arrivato al 7% nella grande e meravigliosa Germania nazista e ancora convinta di poter imporre un modello di virtù a tutte le altre sorelle europee è un partito di estrema destra, come lo è quello della Le Pen, come lo è quello di Hofer in Austria e alba dorata in Grecia. Se mi chiedi di scendere sul politico ti dico esattamente che è una precisa responsabilità della sinistra averci venduto al mercato e all'iperliberismo. Della sinistra di Berlinguer che insieme alla questione etica avallò il più selvaggio attacco contro l'establishment italiano di allora, avallò la separazione tra ministero del Tesoro e Banca d'Italia, che segnò la fine delle politiche espansive post-nixoniane. Siamo entrati nell'aria Mastricht sapendo dove andavamo, sapendo esattamente che un allineamento monetario con un paese come la Germania avrebbe comportato una distruzione della nostra capacità produttiva (vedi le dichiarazioni dell'allora responsabile delle politiche economiche del PCI e attualmente ex presidente della repubblica Napolitano). Abbiamo continuato accettando l'euro ovvero un ulteriore giro di vite e adesso siamo legati mani e piedi ai diktat della BCE, banca centrale europea, che mentre stampa 90 miliardi di euro al mese.. lo ripeto 90 MILIARDI di euro al mese, pone la questione dell'IMU in Italia che vale 4 miliadi di euro l'anno, e discute di uno sforamento del 2.8, puttosto che del 2.9.
Siamo intontiti da trent'anni di questa benedetta questione morale, casta cricca e corruzzzzzione. E' dai tempi di Roma che quando tira una brutta aria in economia si da la colpa ai MORES i cattivi costumi di un epoca. Siamo un paese disposto ad autoflaggellarci e d'altronde l'Italia è stata costruita con gli stessi argomenti e con lo stesso problema. AREE VALUTARIE NON OMOGENEE.
La faccio breve se il più grande si unisce al più piccolo non è per fargli un favore, non è per elevarlo al suo livello morale, ma per papparselo e d'altronde se un tempo per unificare territori occorrevano guerre un motivo ci sarà pure. L'idea che 21 Stati unificandosi sotto un unica moneta possano stare bene è IMPERIALISTA. Si tratta di un progetto neoliberale e neocoloniale, avallato dall'allora PCI che smise di prendere soldi dai Russi e cominciò a prenderli direttamente dagli americani. Prodi direttore della banca d'Italia oggi passa per fondatore dell'attuale sinistra italiana. A pensarci viene la pelle d'oca, un banchiere a capo di del partito che avrebbe dovuto rappresentare i lavoratori, per non citare i vari Visco, Monti e l'attuale Draghi osannato come idolo dall'attuale sinistra ordoliberista.
Per non parlare del M5S invidiato da tutti gli stati d'Europa, un movimento che ha privatizzato i partiti, vuole privatizzare la RAI, combattere la corruzzzzzzione, fa finta di volere uscire dall'euro e che per sua stessa ammissione ha impedito il nascere di un partito estremista (leggi che vuol sul serio uscire dall'euro). Ecco penso che mio malgrado ad un problema di mancanza di democrazia quale quello cui siamo assistendo; situazione per la quale organi non eletto quali la commissione europea (no non è eletta), banca europea e FMI decidono della vita e della morta di milioni di persone; la soluzione non sarà né pacifica, né democratica e sempre mio malgrado vedremo assistere ad un lento e progressivo imbarbarimento del sentire comune. La sinistra ha tradito il suo popolo ed è responsabile tra le altre cose dell'avanzare di una destra razzista, populista e omofoba.

Quanto alla questione che ponevo non la ritenevo una cosa negativa anzi. Viversi la propria normalità significa non percepire più la differenza tra se e gli etero.
Quanto a Puglesy dico con serenità che non sono mai stato un attivista gay, non sono mai stato un attivista in genere, anche se ho idee molto chiare su tutti i grandi temi del nostro tempo e mi preoccupo di farmi una mia opinione. Ti ripeto credo che l'onda gay si stia tristemente normalizzando e normalizzare significa quello cui alludevo prendendo in esempio l'accettazione di altre minoranze. Il pregiudizio viene occultato, ma resta, la rivoluzione si trasforma in una canzoncina da cantare tutti insieme (magari facciamo "bella ciao" o "a far l'amore comincia tu...") e tutto viene inevitabilmente annacquato.
Io non difendo il mio diritto ad amare, non voglio la comprensione degli etero. Molto più banalmente pago le stesse tasse degli etero e voglio gli stessi diritti, non me li danno? Bene allora voglio smettere di pagare le tasse.

Scusate l'OT, scusate l'infrangimento delle regole di questo forum e scusatemi anche del pippotto fatto sulla macroeconomia, tanto litigo con chiunque da anni su questi temi, mi aspetto che non mi capiate e va bene così. Per come la vedo non si può parlare dell'omosessualità senza mettere in ballo questioni politiche o religiose, forse varrebbe la pena non toccare certi argomenti così astratti ma una volta fatto certi riferimenti alla politica del nostro tempo sono inevitabili. In ogni caso non penso di aver cominciato io, ma chi ha pubblicato un video di Alternative fuer Deutschland, credendo che mi scandalizzassi di ciò. Sempre a vostra disposizione per ogni chiarimento e con affetto.
Alessio
Beh d'accordo Alessio, in effetti non stavo pensando specificamente agli aspetti macroeconomici sui quali, per quel che mi riguarda, sei perfettamente scusato e dei quali potremmo discutere andando però fuori tema né intendevo suscitare scandalo con una specifica scelta del partito politico di quel relatore quanto piuttosto far rilevare che, alle volte, anche chi possiamo o meno ritenere avversario politico o comunque opposto ai nostri punti di vista può presentare nello specifico obiezioni ed idee degne di nota. Ad esser sincero, nel portare avanti la discussione qui, dovrei continuare ora su due tavoli il che forse è inopportuno ché, contemporaneamente, Gio92 m'ha fatto notare di aver aperto in passato un topic su sesso e genere dove forse è più appropriato tentare una discussione su problemi che saranno già a voi perfettamente chiari ma che a me suscitano tuttora qualche dubbio per possibili incoerenze ed ambiguità definitorie.
Il topic in questione è qui :)

viewtopic.php?f=21&t=5277

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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da Alyosha » martedì 21 giugno 2016, 22:56

Scusami ho proprio frainteso il senso del tuo post allora, pensavo avessi postato il video per cercare di delegittimare certi movimenti politici, quando invece eri d'accordo. Ti sei beccato un mega pippotto mi spiace :lol:. Io il discorso che fa il tizio non lo condivido affatto, così come non condivido questo stare lì a sezionare a quel modo. La stessa sigla LGBTQI finirà per prendersi tutto l'alfabeto se continua così e non credo abbia più senso. Qundi posso dire di essere d'accordo anch'io sulla critica senza per questo condividerne le conclusioni.
L'ho detto è scritto più volte che a mio modo di vedere si tratta di un continuum più che di categorie così nette e che per quanto acquisire un identità sessuale o di genere ben specifica possa avere un senso, poi di fatto ognuno ha la sua specifica collocazione e sinceramente non capisco perché debba fregargliene qualcosa a qualcuno di quali siano le sue tendenze sessuali o i suoi bisogni di genere.

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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da agis » mercoledì 22 giugno 2016, 12:45

Nulla di cui preoccuparsi o scusarsi direi Alessio :). Believe it or not, dei problemi OT che hai riportato cominciai già a parlare, prendendola ovviamente molto alla larga ché non sono né un giurista né un economista, con amici gay americani fin dal 2008 nell'immediata prossimità del caso Lehman ma la cosa è qui solo marginalmente rilevante. Cercando dunque di tornare in topic e vedendo il bicchiere mezzo pieno, ci sarebbe forse più da gioire del minor fastidio provato dai cosiddetti "etero" che non da rammaricarsi per quello residuale provato dai cosiddetti "repressi. Se infatti credo appaia a tutti noi evidente che quello dell'omofobia interiorizzata -e tanto interiorizzata da poter generare questo fenomeno di repressione- rappresenta un caso particolarmente severo, potremmo onestamente dire e dire a noi stessi che il cosiddetto sesso etero o ufficiale sia invece esente da pesantissimi condizionamenti? :)

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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da Hospes91 » mercoledì 22 giugno 2016, 13:17

No, anzi.
Io sono contrario a ritenere tutti gli omofobi (anche solo verbalmente) per forza come omosessuali repressi: sicuramente esistono, ma un sacco di etero schifano gli omo senza produrre violenta fisica o verbale, del resto a me per primo ha fatto addirittura impressione per anni e anni e anni vedere due uomini baciarsi, quindi figuriamoci un etero!

Trovo che sia un po' la tecnica di molti omosessuali per fronteggiare gli omofobi, ritenerli necessarimente tutti ricchioni repressi (il che francamente fa un po' ridere).

Dire che un vero etero non ha problemi, di per sé, con gli omosessuali è una falsità, perché a questo si arriva solo con una sana educazione sul tema, meglio se operata fin dall'infanzia, purché rispettando le sensibilità di ogni età con opportuni modi di comunicazione visto che c'è un tempo per tutto. Si potrebbero punire sonoramente (sono contrario a schiaffi e affini) i bambini che insultano gli omosessuali, per esempio, spiegando loro che è sbagliato offendere chicchessia per qualsivoglia caratteristica, fisica o "caratteriale", perchè genera sofferenza. Per me ci si potrebbe limitare a questo.
Ultima modifica di Hospes91 il venerdì 18 novembre 2016, 14:50, modificato 2 volte in totale.

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Re: Perché il Pride dà più fastidio ai repressi che agli ete

Messaggio da agis » mercoledì 22 giugno 2016, 15:48

Hospes91 ha scritto:No, anzi.
Io sono contrario a ritenere tutti i violenti omofobi (anche solo verbalmente) per forza come omosessuali repressi: sicuramente esistono, ma un sacco di etero schifano gli omo e basta, del resto a me per primo ha fatto addirittura impressione per anni e anni e anni vedere due uomini baciarsi, quindi figuriamoci un etero!
Naturalmente Hospes non si può escludere a priori che questa impressione di cui ci parli derivasse da una tua specifica individuale sensibilità ma, se nel corso di quegli stessi anni, vedere un uomo ed una donna baciarsi ti avesse per caso fatto meno impressione, non credi che questo potesse derivare dall'essere già caduto vittima di condizionamenti? :)
D'altra parte anche il bacio e un intercourse personale tanto quanto altri come si è già ripetuto ad nauseam nel commentare questa famosa fotografia:

http://www.ilpost.it/wp-content/uploads ... 004019.jpg

E da questo potrebbe nascere un interessante problema accessorio:

quand'è che un atto diventa "sessuale" :) ?

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