Help ha scritto:Beh anche matrimonio e demonio finisco nella stessa maniera. Trovate questo somiglianze si potrebbe quasi affermare che matrimonio e amore non c'entrano niente. E infatti secondo il mio punto di vista non c'entrano, sono solo una sorta di protezione economica in caso di perdita del partner, che poi non è neanche riconosciuta a tutte le coppie, solo a quelle che presentano una differenza di età inferiore a 10 anni.
Io il matrimonio lo vedo solo cone un modo per poter legalizzare l'assistenza al partner, senza dover passare attraverso i genitori, che in caso di incoscienza del figlio potrebbero decidere di privarti della possibilità di vederlo e di stargli accanto. Per il resto per me è solo una recita ben strutturata, dalle frasi profonde. Qui mi dirai che mi contraddico visto che prima l'ho citato come massimo vincolo tra due persone, ma nella maggior parte dei casi amore e matrimonio non c'entrano niente, sono solo stratagemmi economici, il vincolo stipulato è economic9. Quindi a quanto pare concordiamo :p
Per quanto riguarda i pensieri sessuali, devo dire che di mio non ho mai pensato di violentare un'altra persona, non mi eccita l'idea, poi può essere diffusa ma nel mio vissuto quello che dici non trova riscontri. Sempre nel mio vissuto, arrivato a un momento che reputavo giusto mi sono sempre sentito libero di parlare di tutte le mie fantasie, e di ascoltare quelle di altri.
?
Giusto Help esattamente come l'erba del demonio, lo stramonio, l'antimonio ed il... cloruro d'ammonio...
Ma nei casi succitati quell'uscita è al principio della parola
monito
prescrizione, ammonimento a... (lat. moneo)
Oggi la parola mercimonio ha ereditato la sua accezione valoriale puramente negativa ma, una volta, la si usava comunemente con il significato per il quale noi potremmo oggi utilizzare parole come commercio/mercatura. Un'ammonizione al corretto, ordinato svolgimento degli affari così come il matrimonio era una ammonizione all'ordinato adempimento delle pratiche riproduttive. In questo senso sono d'accordo con te nel rilevare che matrimonio ed amore non avevano/hanno nulla in comune tanto è vero che, fin a non molti anni fa esisteva anche un detto:
L'uomo si sposa per convenienza
La donna per obbedienza
E, nonostante questo, in più di un caso (oddio!
) questa cosa ben peggio che contrattuale, questo forzato, atroce cappio sociale scadeva, ciò nondimeno, nell'amore
Forse la rassegnazione di fondo a queste regole, a questi rigidi frames, per cui, a volte, si riusciva, con gloriosa volontà, a far buon viso a cattivo gioco ci dovrebbe far riflettere su possibili contratti ben più intimi, liberi e personali. E, se del caso, su che cosa si dovrebbero basare secondo te Help? Sul fatto che ci definiamo entrambi gay?