Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà eterna...

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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bertrandRussell
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Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà eterna...

Messaggio da bertrandRussell » domenica 28 agosto 2016, 20:04

Ciao, sono un ragazzo marchigiano, ho 18 anni, tra poco 19 e mi trovo bloccato in un vicolo cieco. Vivo con la famiglia e spero di riuscire a emanciparmi andando all'università , ma ho paura. Paura perché tutti questi anni di superiori li ho passato stando sempre a casa e leggendo libri e non sono mai riuscito a costruire nessuna relazione importante con ragazzi; la solitudine di questi anni è stata talmente forte che proprio due anni fa sono entrato in terapia da uno psichiatra per depressione ed ossessioni; mi vergognavo profondamento di me stesso, non ho mai pensato di voler essere etero, però sentivo che questo mondo era ingiusto e non c'era spazio per me, e non ho mai saputo contro chi sfogare questa rabbia che avevo dentro, spesso l' ho fatto verso me stesso. Proprio da due anni prendo farmaci contro questo dolore che non so definire e che gli altri , i miei familiari, non capiscono. Ogni giorno vedo coppie scambiarsi baci, vedo mia sorella col suo fidanzato, vedo uomini sposato che trascinano i passeggini con dentro bambini appena nati e mi chiedo ''Che ne sarà di me?'', non voglio fare la fine di un ''uomo solo'', per citare un libro di Isherwood, vorrei solo sapere se un giorno potrò essere felice come loro, anche se in modo diverso, con un uomo, senza figli, senza l'approvazione sociale altrui; e non riesco a crederci. Non che non creda nella felicità di un rapporto omosessuale, in quello ci credo perché so che ci sono omosessuali felici e soddisfatti. Non credo nella felicità della mia vita. Due anni fa, quando ho iniziato a frequentare siti, planetromeo e gayspace, ero come una mina vagante, sempre in cerca di esperienze, un movimento continuo; il primo incontro l' ho avuto con un uomo sposato di 38 anni, non sapevo che era sposato, volevo sentire com'era, e mi diede 50 euro, me ne vergogno troppo, ma è successo e non so come sarebbe potuto andare diversamente, poi ci sono stati altri uomini : 30enni ''eterocuriosi'', 30enni che facevano sesso in modo non sicuro e andavano con dieci ragazzi alla volta, ragazzi della seria ''so amare solo le donne, con i maschi vado per sfogo'' ''sono etero, solo vorrei provare''. E la ferità più grande è stato non vedermi ricambiato un bacio, che per me è un gesto d'affetto importantissimo.
L'ultima volta è stato tre settimane fa. Un altro bisessuale che, dopo aver fatto sesso sbrigativamente con me, mi ha chiesto ''ma tu se mi incontri in città, cosa fai? mi saluti?''. Era ossessionato dal fatto che potessi essere dichiarato : non voleva vedermi in altri contesti , dove avrei potuto sollevare dei sospetti sulla sua integerrima eterosessualità davanti ad amici.
Per l'ennesima volta ho provato la sensazione di essere un paria. Con mia madre sono dichiarato, ho superato lo scoglio del coming out, lei mi dice che l' amore non nasce in chat, che lì è solo sesso, e io lo so : ma non so immaginarmi una via diversa per conoscere le persone; non so immaginare una persona che mi si avvicina e mi chiede di uscire.
Alle superiori - ho fatto il liceo classico - ero il secchione, quello che passava tutto il tempo in biblioteca, quello che alle feste si autocostringeva ad ubriacarsi pur di essere qualcuno, pur di lasciarsi andare e far finta di ballare in quella mischia di adolescenti che cercano solo sesso e droga. E in cambio ho solo percepito l'enorme distanza fra me e gli altri : non importava quanto mi adeguassi alle loro richieste, quanto bevessi, quanto mi prestassi a certe umiliazioni ( è capitato pure che mi chiedessero di masturbarmi davanti tutti), non importava perché io ero pur sempre il diverso, che il giorno dopo sarebbe finito nel dimenticatoio.
Non riesco più a sognare.
Prima ci riuscivo. Con i farmaci ho un umore abbastanza in equilibrio, ma è come se si stessero spegnendo tutte le mie emozioni e mi sembra di vivere in una dimensione senza tempo; tante aspettative per l'università, e poi forse sarà come vivere sempre lo stesso attimo, un eterno ritorno insopportabile, che non lascia spazio alcuno alla libertà e al cambiamento.

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progettogayforum
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da progettogayforum » domenica 28 agosto 2016, 22:36

Intanto benvenuto Bertrand!! :D :D Ti sei scelto un nick impegnativo!!
Certo che hai un coraggio veramente fuori del comune, perché scrivere una presentazione come la tua non è certo una cosa facile. Andiamo per ordine. Prima di tutto il problema del sesso sicuro, se non lo hai già fatto, vai a fare il test hiv e poi, se dovesse ricapitare, mi raccomando nel modo più forte possibile, sempre e solo in modo protetto.
Secondo punto, la cosa fondamentale, per un ragazzo gay, non è fare esperienze sessuali, cosa che certe volte può essere veramente distruttiva, ma costruirsi una rete di amicizie gay serie per poter parlare di sé e per poter capire come vivono gli altri ragazzi. Aggiungo una cosa, apparentemente secondaria, da moltissimi elementi ho sempre pensato che i frequentatori di chat erotiche e siti di incontri, nella stragrande maggioranza dei casi non siano gay, cioè ragazzi o uomini che "si innamorano" di altri ragazzi o uomini, ma siano i cosiddetti etero curiosi, cioè degli etero frustrati nella loro sessualità etereo che cercano solo un'esperienza sessuale con un ragazzo e applicano alla situazione criteri che sono tipicamente etero. I veri gay non sono quelli che fanno "solo" sesso con i ragazzi, ma quelli che se ne innamorano. La storia del 50 euro la può concepire solo uno che non è gay e che stravolge e strumentalizza il rapporto con un ragazzo, e lo stesso vale per il bacio rifiutato. Adesso sei qui, e penso che avrai modo di renderti conto che l'ambiente gay di questo forum è proprio un altro mondo e non ha nulla a che vedere con le brutte esperienze che ti sono capitate. Bisogna cominciare a costruire una trama di amicizie vere, anche a distanza, che ti permettano di capire che "per te" e non in generale, è possibile eccome realizzare la tua felicità. Quanto al libro di Isherrwood, beh, io sono vecchio e quello è un libro da vecchi e io l'ho letto come un vecchio, e ti poso garantire che non ci ho trovato assolutamente il dramma della solitudine ma un modo di trovare un proprio ruolo, anche se decisamente non standard. Non pensare che le felicità stia nella vita di coppia, può anche essere che certe volte sia così, e di coppie gay realizzate e felici ne ho viste parecchie, ma ci sono tanti modi di realizzarsi che si capiscono solo quando ci si trova realmente nelle situazioni. Il forum penso sia un ottimo modo per cominciare, poi c'è la chat di Progetto, ma lì bisogna stare attenti a non proiettarsi troppo lontano. Comincia dal costruire delle amicizie vere, che sono cose fondamentali e spesso più stabili dei rapporti di coppia, poi verrà anche il resto, se deve venire.
Per il momento mi fermo qui e ti auguro ma proprio di vero cuore di poterti trovare bene qui! E penso proprio che succederà!!
BENVENUTO NEL FORUM!!

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Birdman
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da Birdman » domenica 28 agosto 2016, 22:53

Ciao Bertrand e benvenuto nel forum!
Il tuo racconto mi ha colpito profondamente, non lo nego. Ora di psichiatria/psicologia non ci capisco niente quindi proverò a dirti semplicemente quel che penso. Da quel che hai scritto mi è parso evidente che tu non sia mai riuscito a trovare un vero equilibrio nei tuoi rapporti con gli altri, ma procedi per estremi: o resti in casa e studi, oppure ti abbandoni a situazioni estreme e talvolta pericolose. Tutto quel che ti posso dire è che hai un bisogno fortissimo di incontrare delle persone con le quali possa sentirti a tuo agio. Fino ad ora hai avuto a che fare con degli individui instabili che ti hanno costretto a immergerti in situazioni oggettivamente sgradevoli, ma ti ci sei fatto trascinare perché per inesperienza hai creduto, erroneamente, che la tua vita fosse solo quella. Ti svaluti esageratamente. Tirati fuori da queste situazioni, lascia perdere le chat finché non recuperi una visione migliore del mondo. Sei stato semplicemente usato come trastullo sessuale da persone che, sotto un'apparente sicurezza, non sono affatto in pace con sé stesse. Non sentirti in colpa se qualcuno ti ha "pagato", chi l'ha fatto ha semplicemente fatto leva sulla tua debolezza. Sarebbe capitato a chiunque al tuo posto. Infine, ma su questo Project ti ha detto la sua, evita come la peste il sesso non protetto! Immagino che tu lo sappia già, ma è bene ribadirlo, perché se ti trovi immischiato in situazioni sgradevoli come quelle che hai descritto, non sarai mai al riparo da rischi.
Putroppo hai incontrato solo delle persone piccole che hanno approfittato di te, ma questo non significa affatto che tu sia condannato a questo inferno, significa solo che saprai riconoscere meglio di altri quegli individui ed evitare di ricascarci in futuro. Devi trovare le persone giuste, ed entrare in questo forum è stata la scelta migliore che potessi fare. Sei un ragazzo intelligente e sei ancora molto giovane, con dei veri amici comincerai a capire che la vita è ben diversa da quello che hai vissuto fino ad ora. Devi partire da questo obiettivo fondamentale, al resto dovrai pensarci in un secondo momento, datti un obiettivo per volta. L'università sarà un'ottima occasione per iniziare questo percorso, perché potrai finalmente scegliere chi frequentare e non dovrai più accontentarti.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Un abbraccio

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Illuminist
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da Illuminist » lunedì 29 agosto 2016, 2:35

Ciao Bertrand.
Certamente i tuoi non sono affatto dei trascorsi semplici e non mi permetto di presumere di capire quello che effettivamente stai passando, e che stai passando anche ad un'età precoce.
L'unica cosa che in cuor mio mi sento di dirti è che non sei solo e non sei il solo, questo tienilo bene a mente. Sono perfettamente conscio del fatto che l'adolescenza può essere un momento davvero bastardo e chi riesce a venirne fuori è bravo. Sono convinto anch'io che hai fatto una scelta più che saggia decidendo di unirti a noi tutti, che siamo ragazzi esattamente come te, con le stesse preoccupazioni e le stesse ansie e speranze per il futuro. E' un ambiente molto pulito dove puoi ottenere un confronto serio e che può aiutarti molto anche a crescere, e te lo dico per esperienza personale.
Certo, hai fatto delle scelte azzardate e concordo con quanto ti hanno già scritto Project e Birdman in merito alla prevenzione: controlla che sia tutto ok ed evita ad ogni costo di correre nuovamente rischi di questo genere. Ma non lasciare che tutto questo ti condizioni: in quanto essere umano tu sei in diritto di esigere la tua felicità e devi ricercartela. Sei così giovane, hai tutta la vita davanti a te, abbine cura perché è veramente preziosa.
Passa pure a trovarci in chat quando vuoi per due chiacchiere, oltre che qui sul forum.
Un abbraccio

bertrandRussell
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da bertrandRussell » lunedì 29 agosto 2016, 10:16

Vi ringrazio, ma...come posso avere la ''certezza' che non rimarrò solo?
Le persone che vedo nella realtà sono tutte etero. Non voglio essere costretto a ricorrere grindr per non lasciare frustrata la mia omosessualità, perché so quello che non è il mezzo adatto per conoscere veramente altre persone.
Ho parlato con altri ragazzi gay, ho un amico di penna con cui mi scambio libri e mi confido quotidianemente, quindi non sono completamente solo, ma mi manca qualcosa. Eppure so che non sarei in grado di gestire una relazione per ora , so quanti pensieri e quanti dubbi sulla mia adeguatezza ancora ho.
Andrò all'università a [omissis], lì ci sono pochi locali, o forse nessuno, ma ho intenzione di seguire le mie passioni fuori dal contesto dell'omosessualità, perché non mi piace essere ''ghettizzato'' in un gruppo e so che nei ghetti c'è ancora molta paura e la tendenza a una sessualità promiscua. Vorrei fare qualche corso di musica, di teatro e di scrittura creativa, oltre a frequentare la facoltà di filosofia, però ho il presentimento che potrò soffrire, sapete perchè ? Perché..se mi dovessi innamorare di un etero? Lì tutti i ragazzi sono così. Io non voglio soffrire, eppure sono stanco di vivere da spettatore, di vedere coppie felici limonare davanti a me, e di essere sempre il saggio consigliere o quello con cui parli di scuola, di studio o di argomenti filosofici; sono stanco di questa vita contemplativa , eppure so che è l'unica strada che posso percorrere, perché se dovessi fare un passo in più, rimarrei deluso. Immaginate la reazione di un ragazzo etero alle mie avances : come minimo rimarrebbe disgustato. Devo tenere lo sguardo basso e non permettermi quel ''passo'' in avanti perché mi costerebbe troppo. Per le ragazze che hanno paura di approcciarsi è diverso : male che vada riceveranno un no. Io potrei perdere le mie amicizie, potrei ricevere insulti, o addirittura esser malmenato, perché so quanto in odio può essere un ''frocio dichiarato che ci prova'' agli altri. Scusatemi l'espressione, ma è così che veniamo etichettati.
Sono stato minacciato dal padre di una mia compagna di classe perché ho espresso la mia opinione; lui diceva che ''evviva l'isis, hanno ucciso 50 froci'' (riferendosi ai fatti di Orlando), e io mi sono permesso di contraddirlo. Lui mi ha chiesto davanti a tutti se ero frocio, perché non mi voleva a casa sua. E' stato traumatico. Ancora ho le sue parole nella mente : figuriamoci se io fossi apertament frocio, quanto mi costerebbe.


Mi sono permesso di eliminare dettagli troppo specifici per tutelare la tua privacy.
Project

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progettogayforum
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da progettogayforum » lunedì 29 agosto 2016, 20:19

Bertrand, permettimi di dirti molto semplicemente quello che penso: innamorarsi (e prima o poi capita) non significa affatto realizzare i propri sogni, anzi, spesso significa dover cambiare radicalmente il proprio modo di vedere le cose. Quando ci si innamora non si segue lo schema che si ha in mente ma lo si vede stravolto da qualcosa che va oltre noi. Per innamorarsi ci vuole una reale disponibilità ad uscire da se stessi e a mettere da parte i propri schemi mentali. Parti dal costruire amicizie vere, non c’è bisogno che si ragioni nello stesso modo o che si condividano i valori fondanti della vita, basta che ci sia un vero rispetto reciproco. Nota che stare in coppia è un sogno solo per i single che vedono solo il positivo e non immaginano quanto sia difficile mantenere un rapporto vivo nel tempo. La serenità non te la darà nessun altro se non riuscirai a trovarla in te stesso. L’università (anche le piccole università) è in genere un ambiente in cui è più facile che si crei competizione piuttosto che amicizia, ma le possibilità di avere amici gay veri esistono eccome, certo, ci vuole prudenza, perché episodi come quello che hai ricordato alla fine non sono poi rarissimi e c’è una marea di gente non solo stupida ma anche aggressiva e arrogante, ma ti vuoi fare smontare da queste cose? Non ha proprio senso, e poi, permettimi un’altra considerazione… innamorarsi di un ragazzo etero… ok, ma credi di essere l’unico a poter passare per un’esperienza del genere? In sostanza prima o poi capita a tutti. È ovvio che ci sono etero e etero, ci sono quelli ottusi che possono reagire male ma ci sono anche quelli intelligenti che ce li hanno eccome gli amici gay. È capitato anche a me tanti anni fa e per ben due volte, adesso quei ragazzi hanno figli grandi ma noi siamo rimasti amici e non per modo di dire. In pratica sono i miei migliori amici, anche se sono passati quasi 40 anni! Non puoi cercare di prevedere tutto e di fare andare le cose come vuoi tu, le cose hanno la loro logica e la seguiranno comunque, tanto vale assecondarla e prendere le cose con leggerezza. Pensa a quello che puoi fare tu per tanti altri ragazzi piuttosto che a quello che gli altri possono fare per te. Scusami se sono stato brusco ma non mi sembrava proprio il caso di fare convenevoli.
Un abbraccio.
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bertrandRussell
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da bertrandRussell » lunedì 29 agosto 2016, 20:42

progettogay : finora non sono mai stato innamorato lo ammetto. Ho sempre esercitato un forte controllo sulle mie emozioni. Col tempo la mia solitudine e anche il fatto che fossi in piena adolescenza mi hanno portato a desiderare intesamente il contatto fisico; Non so, ma credo che per me sarebbe difficile vivere altri anni dell'adolescenza potendo solo guardare ''certi'' ragazzi e non potendo sentire il loro corpo, almeno una volta, in modo diverso da quello con cui lo può sentire un semplice amico con una stretta di mano o un abbraccio.
Nelle amicizie maschili c'è una freddezza spaventosa. Se la controparte è etero si terrorizzerà alla sola idea che ci possa essere un contatto intimo. Di fatto stando molto a contatto con una persona me ne potrei innamorare e potrei sentire il desiderio di avere un rapporto fisico : dovrei reprimere questi sentimenti, come ho sempre fatto, e badare a mantenere un ' amicizia ''spirituale'', abbandonando le mie fantasie.
E non voglio ripeto dover ricorrere a siti come grindr o gayspace o planetromeo.
E' diverso. Per gli eterosessuali è molto più semplice. Se vogliono fare sesso non hanno bisogno di cercarlo su internet; se vogliono stare con una ragazza, non devono temere di nascondersi; vedo trentenni che si sistemano e fanno figli, invece davanti a me vedo soltanto un destino fatto di solitudine.
Sono come in una trappola , perché se ricorro a siti internet, rimarrò insoddisfato dal punto di vista affettivo, se ricorro ad amicizie vere, sarò insoddisfatto dal punto di vista ''fisico'', perché l'altro sarà sempre etero.
In ogni modo avrei sempre molti più problemi di quelli che hanno molti omosessuali anaffettivi o molti etero.

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Gio92
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da Gio92 » lunedì 29 agosto 2016, 21:05

Ciao Bertrand, benvenuto!

Hai un passato spiacevole e a tratti traumatico e mi rendo conto che la strada per uscirne fuori è molto in salita ma è l'unico modo per far sì che tu ne esca vincitore. La vita purtroppo è molto difficile sotto molti punti di vista. Continua con la terapia senza mollare, prendila come un dovere verso te stesso perchè tu come tanti altri hai davvero bisogno e sii orgoglioso del tuo percorso.

Riguardo il sesso promiscuo ti direi di stare attento, mi auguro che tu l'abbia fatto protetto, se non l'hai fatto fai il test hiv e spera che esca negativo. Pure io mi sono trovato in situazioni del genere perchè volevo provare ma alla fine non sentivo altro che un ripudio verso me stesso e in qualche modo mi sentivo sporco e usato. C'è a chi piace e dopo si sente realizzato, io no. Comunque sia, non credo assolutamente che sia la cosa giusta per te, soprattutto in questo momento.

Dal tuo scritto rilevo davvero una profonda insicurezza in te stesso che però sicuramente si risolverà con l'impegno che ci metti nel curarti, non solo con i farmaci, ma io ti consiglio vivamente (se non la fai già) una psicoterapia.

Per quanto riguarda la solitudine e la tua paura per l'università, io credo che questa tua paura verso l'ignoto sia del tutto normale ma devi cominciare a gestirla ed attraversarla, solo così potrai superarla e stare bene con te stesso e con gli altri. Ovvio che è anche collegata con la tua omosessualità che a quanto pare non riesci ad accettare, ma sappi che alla fine non dovrai accettare nulla perchè non c'è proprio nulla da accettare, non è una malattia da guarire, semplicemente devi entrare nell'ottica che è il mondo lì fuori che dovrebbe guarire , non tu. Per emanciparti come persona, e quindi anche come omosessuale, devi strutturarti in modo tale da non farti prendere dagli eventi spiacevoli che lì fuori potrebbero capitarti come non potrebbero capitarti.

Il fatto che in tutto ciò tu ti sia confidato con tua madre è un'ottima cosa e ti dirò di più: sei ultra fortunato su questo e sai perchè ? Perchè ci sono ragazzi (me compreso) dove dopo anni e anni dal coming out ancora non vengono accettati del tutto, o non accettati per niente in famiglia.
Custodisci il tuo rapporto con lei e salvaguardalo sempre.

In bocca al lupo!
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

toralba
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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da toralba » lunedì 29 agosto 2016, 21:20

Ciao Bertrand e benvenuto da parte di un tuo collega di filosofia, di un altro centro abitato non particolarmente popoloso. La tua storia mi ha colpito davvero, si percepisce quanto tu abbia sofferto. Guarda al passato come una guida per il futuro, per formare la persona che vorrai essere e lascia in disparte ciò che sei stato. Ti stai preparando per affrontare l'università: per quanto banale possa essere, volta pagina e inizia a scrivere una nuova storia. Purtroppo sai bene che non possiamo sapere preventivamente cosa ne sarà della nostra vita, se saremo “soli” o meno; l'unica cosa che è in nostro potere è agire, eventualmente, per agevolare la strada verso ciò che desideriamo, nel tuo caso specifico trovare qualcuno che ti ami. Credo che l'osservazione di Birdman sia molto acuta: come mai, negli anni, hai avuto questa oscillazione tra una solitudine “forzata” e una ricerca di contatti umani? Ovviamente, non devi rispondere né a me né a nessuno, ma penso sia una domanda importante che tu debba porti. Le applicazioni e i siti d'incontri possono essere comunque un validissimo strumento, se usati con cognizione di causa, per conoscere persone con la testa sulle spalle e che, come te, cercano una relazione e non soltanto sesso. Le relazioni non nasceranno in chat, ma non ci si può neppure aspettare che ci piovano in testa (e, purtroppo, mi inserisco nella cerchia di chi ha pensato che fosse così). L'ambiente universitario apre sicuramente qualche possibilità in più, soprattutto se avrai modo di allontanarti dalla tua città. C'è però da dire che, se non sei dichiarato e non vuoi esporti, la strada per la conoscenza di qualche ragazzo non è proprio in discesa; dubito i locali siano gli ambienti più raccomandabili per socializzare, però sicuramente qualche associazione potrebbe essere un inizio. Nella mia università, per esempio, esiste un gruppo LGBT che si occupa di campagne di informazione e sensibilizzazione all'interno del polo umanistico: magari anche dalle tue parti c'è qualcosa di simile, ma, ripeto, vorrebbe dire esporsi pubblicamente. Come dici tu, l'ambiente universitario non ti permetterà in sé di conoscere più ragazzi gay: la statistica bene o male non la si elude. E se ti dovesse capitare di innamorarti di un ragazzo etero... succede anche questo, non è poi la fine del mondo. Ad oggi, ancora faccio tesoro del mio innamoramento per un ragazzo etero, è qualcosa che fa parte di me e, seppure mi sia costato tanto in termini emotivi, non lo scambierei per nulla al mondo; in fin dei conti non abbiamo controllo delle persone per le quali proviamo sentimenti tanto profondi. Nella tua presentazione hai fatto riferimento a tante esperienze, ma ti è mai capitato di innamorarti?
Una cosa sulla quale dovresti prestare attenzione è come mai sia giunto ad una simile apatia, ne hai parlato con i tuoi terapeuti?
In bocca al lupo e un caro saluto.


p.s. Ti ricordi come esordisce Epitteto nel suo 'Manuale'? “Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi. Dipendono da noi: giudizio di valore, impulso ad agire, desiderio, avversione, e in una parola, tutti quelli che sono propriamente fatti nostri. Non dipendono da noi il corpo, i nostri possedimenti, le opinioni che gli altri hanno di noi, le cariche pubbliche, e in una parola tutti quelli che non sono propriamente fatti nostri” . Credo sia una massima da tenersi sempre ben salda nella memoria! ;)

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Re: Il brutto presentimento che questa sofferenza sarà etern

Messaggio da progettogayforum » martedì 30 agosto 2016, 10:42

Mi permetto anche io una citazione: “Ricordiamoci poi che il futuro non è del tutto nostro, ma neanche del tutto non nostro. Solo così possiamo non aspettarci che assolutamente s'avveri, né allo stesso modo disperare del contrario. (Lettera a Meneceo di Epicuro)” Leggendo i tuoi post si nota che metti al centro di tutto il tuo “problema” o ciò che ti sembra “il tuo problema”. Si nota che non ti sei mai innamorato perché l’innamoramento ti avrebbe aiutato ad uscire da te stesso e a spostare la focalizzazione della tua mente su un’altra persona. Dici di aver bisogno di un contatto fisico che vada al di là di quello che si più realizzare in una “fredda” amicizia maschile, in parole povere, di aver bisogno di vivere la tua sessualità, ma puoi stare certo che questo è quello che accade a tutti i ragazzi gay, però attenzione a una cosa: l’innamorarsi di un ragazzo non si può ridurre al dare uno sfogo alla sessualità individuale, a parte il fatto che anche tra gay gli atteggiamenti verso la sessualità e i modi di vivere la sessualità sono i più vari, fino ad essere inconciliabili. Nei contatti sessuali casuali ci può essere e c’è la delusione perché ci si rende conto che dietro quel tipo di sesso non c’è una base affettiva, ma quando si cerca di costruire un rapporto di coppia, si capisce che o la cosa funziona bene da sé, ma è non è certo una cosa probabile, o le delusioni sono in agguato anche lì. Le aspettative sono sempre il maggiore ostacolo per la vita affettiva, perché la disponibilità non è quasi mai totale ma è accompagnata da una serie infinita di proiezioni e di attese, che ci impediscono di apprezzare l’altro per quello che è realmente. Sia ben chiaro, se la ricerca della felicità o della realizzazione individuale diventa ossessiva, finisce per essere un problema in quanto tale e per allontanarci da una vera disponibilità affettiva. L’arte di innamorarsi parte dall’idea di dimenticarsi di sé, cosa peraltro molto difficile.

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