Senso di vuoto

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Geografo
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Senso di vuoto

Messaggio da Geografo » venerdì 2 settembre 2016, 22:27

Abbiamo parlato, ma tanto. Roba come sei mesi.
Ci saremmo incontrati anche prima, ma mentre lui stava in Italia, io stavo dall'altra parte del mondo, negli Stati Uniti.
Abbiamo parlato, e riparlato. O meglio, chattato e richattato. Mi faceva piacere chiacchierare con lui, trovato così per caso.
Sì, perché tutto è cominciato quando più di due anni fa pubblicai su Yahoo Answers una domanda in cui dicevo che cercavo ragazzi omosessuali con cui avere un confronto, lasciando il mio nickname di Kik (nota applicazione in stile WhatsApp, con la differenza che si usa un nick che tutela l'anonimato, a differenza del numero). Pensavo che magari Yahoo Answers sarebbe stato meglio dei tanti squallidissimi social, in quanto rimaneva un ambiente più neutrale e pulito. Andare su uno dei siti appositi lo avrei trovato a dir poco deprimente.
Se all'inizio la cosa fece poco successo, via via mi contattavano in tantissimi, e c'è voluto qualche mese prima che la domanda in questione col nickname di Kik in questione facessero il giro del web.
D'altronde, è stato così che ho conosciuto il mio primo, unico ragazzo, se così vogliamo definirlo. È nato così, con un: "Ciao" su Kik, Ed è così che ci siamo conosciuti. A volte penso che se raccontassi che anni ho avuto una mezza specie di storia un anno fa con un quindicenne la gente rimarrebbe sconvolta, rimarrebbe sconvolto mio fratello, le persone che ho intorno. Tutti. Perché alla fine, ma chi se lo aspetta che ci siano quindicenne "consci" di essere omosessuali? E chi se lo aspetta che io, proprio io, abbia avuto una relazione con un ragazzo?
Ma ora sto divagando troppo, e rischio solo di creare confusione. Fatto sta che lui era uno dei tanti che mi avevano contattato dopo avermi trovato così, e devo dire che si era creato un bel feeling. Poi, insomma, parliamoci chiaro. Carino era carino. Parlare di certe cose mi mette in imbarazzo, freddo come sono... ma comunque era simpatico, intelligente, sveglio.
E adesso mi trovavo ad incontrarlo, perché ora finalmente sono di nuovo qui, nella mia amata Italia, ossigeno vero.
Sto nell'autobus. Lui si incazza con me su Whatsapp perché sto in ritardo all'appuntamento. È che ho visto male la tabella degli autobus, ho visto l'orario feriale invece di quello festivo ed ho fatto qualche casino, quindi alla fine ho dovuto prendere un altro autobus.
Gli chiedo scusa, gli prometto che poi gli pago un aperitivo, ma a lui la cosa non va giù, "Scusa ma ti aspetto mezz'ora, poi me ne vado però". Tutti i torti non li ha, mannaggia ma e che cazzo, ma perché sono sempre e costantemente ritardatario. Alla fine la gente giustamente ci perde la pazienza.
Però alla fine ce la faccio, arrivo a destinazione.
Cammino, l'ansia, il guardarsi intorno. Roma che comunque ti fa sempre sentire un po' piccolo, perché alla fine ci sono tutte quelle macchine, tutta quella gente, tutti quei palazzi e tu sei lì, uno dei tanti.
Camminare e poi sentirsi su WhatsApp un: "Ti ho visto". Ti guardi intorno, non lo vedi, poi vai avanti, forse lo vedi. Sì, è lui. Sicuramente devo apparire disinvolto, ma che devo dire? Diamine, proprio non mi viene niente in mente, forse dovrei pensare a qualcosa di interessante da dire, o magari a qualcosa di stupido per far rid...
-Ehilà ciao, ammazza come ti sei arrabbiato per il ritardo ahahaha, ce l'hai ancora con me o mi perdoni?
-Ma sì dai, ti perdono!
Ed eccolo qui davanti a me.
Mi sorride.
Sì, è lui. Va be, per fortuna che sono uno che sa chiacchierare.
Lui mi fa: -Non ci sono mai stato qui
-Ah, è bello come posto, io ci sono andato parecchie volte. In verità ci sono sempre passato davanti con papà, in macchina. Ma andato mai. Poi l'ho scoperto con ***, lui abita da queste parti, più o meno. Andavamo qua, stavamo vicini, parlavamo... ecco, vedi, lì c'è un lago. In genere è bello, ci stanno le coppiette, le persone che fanno i picnic, la gente che porta a spasso il cane... però se vai più avanti diventa una mezza specie di giungla, è immenso. Mi pare che questo sia il secondo parco più grande di Roma. E, come ti dicevo, lì nella giungla proprio non c'è nessuno.
-Ammazza, proprio nessuno?
-Beh, oddio. Ogni tanto passa qualcuno. Ma pochi. Mi ricordo che una volta io e *** stavamo là, tipo mezzo abbracciati. Poi abbiamo sentito qualcuno, subito ci siamo ricomposti. Era un signore che portava la figlia in giro. Lui ci ha fatto: "Ragazzi, ma che fate qua?" e noi due: "Eh...niente". Ahahaha. Sì, perché insomma, se ci pensi è buffo, voglio dire, due che dal di fuori si presentano come amici non vanno in un posto così isolato, voglio dire... Ma insomma ho un bel ricordo di questo posto.
-Ah capito. E quindi dimmi, tu allora conosci ///?
-Ah sì, lo conosco. Ammazza com'è piccolo il mondo!
-Dai, raccontami un po'!
-Ma come, ti ho già raccontato su WhatsApp come lo avessi conosciuto!
-Eh, lo so! Però dai, lo conosco anche io. Voglio dire, sapere che anche lui è omosessuale...insomma, sono curioso. È stato un mio amico.
-Non avevi letto la storia che avevo raccontato su internet? Mi ricordo che ti passai il link di quel forum... ti avevo detto che mi era piaciuto, mi aveva fatto sentire in un certo senso meno solo. Tu gli hai dato una spulciata e poi casualmente hai letto il mio racconto su quel forum su come l'avessi conosciuto e hai capito che quello fossi io e avevi addirittura capito di chi parlassi, cazzo che imbarazzo!
-Ahahaha ma no dai! Ti giuro, mi era piaciuto tantissimo quel racconto. Sei bravissimo a scrivere. Insomma, era davvero bello oh. Però ora raccontami di nuovo come l'hai conosciuto, raccontamelo proprio perché sono curioso.
-Allora... è stato qualcosa come due anni fa. Ci vedemmo sotto casa sua, poi siamo andati in giro per Via del Corso. Parlammo, parlammo senza mai finire, mi ricordo pure che andammo da Footlocker a vedere le scarpe da calcio. Ma io ero stupido. Cioè...gli parlavo di ragazze. A pensarci ora ero proprio un coglione ma, voglio dire. È normale, mi vergognavo. Lui invece era molto più disinibito a raccontare del fatto che gli piacessero i ragazzi. Poi il resto della storia la sai, lui praticamente mi liquidò, ma a giudicare da quello che ho trovato su internet facendo delle ricerche su di lui non è che fosse un tipo proprio...raccomadabile, mettiamola così, ahaha. Tu invece l'hai conosciuto facendo *sport non specificato* mi pare
-Ah sì. Andavamo entrambi a *sport non specificato*. Parlavamo sotto le docce. Per questo sono curioso.

Sì, tutto è successo perché un giorno mi raccontò che sarebbe uscito con un ragazzo. Lui mi mandò la foto del tipo in questione e io gli dissi: "Ma io quello lo conosco...". Alla fine mi ammise che in realtà era uno scherzo, ma il caso assurdo ha voluto che con quel tipo, per cui lui per scherzo diceva che ci sarebbe uscito, fosse davvero omosessuale. Inutile dire lo shock da parte di entrambi per la scoperta, e sopratutto lo shock suo nel sapere che io ci fossi addirittura uscito, e la cosa venne approfondita da lui entrando casualmente in questo forum consigliatomi da me. E trovò quel post. Ma ora preferisco non dilungarmi troppo su questo.

-Comunque... qui non si va da nessuna parte. La strada è bloccata.
-Sì, meglio se torniamo indietro.

Si gira, lo vedo meglio, mi sorride. Continuiamo a camminare.
C'è un caldo torrido.
Mi viene in mente che ho sete. Ma non c'è una fontanella, nulla.

-Ti ricordi quando mi parlasti di quella specie di posto dove avevi fatto delle esperienze?
-Sì.
-Senti, non è che potresti dirmi il nome? Mi pare stesse a Roma centro, ahahaha.
-Ahahaha. Ma facevo la seconda media, era tipo un centro estivo.
-Ammazza, ragazzini così disinibiti?

Si mette a ridere.
Camminiamo, poi ci fermiamo su un prato, stavolta però stiamo meno isolati rispetto a prima.
Sì, magari una panchina sarebbe stato molto meglio. Stare così sul prato non mi piaceva, anche perché complessato come sono non sono il massimo per i primi approcci. Una panchina avrebbe ridotto lo spazio, stare seduti sul prato no.
Parliamo, dico una battuta qua e là, poi segue un periodo di vuoto.
Sì, a questo punto mi sentivo un po' a disagio, non sapevo che dire.
Lui magari si aspettava qualcosa, e io non è che non agissi per timidezza o altro. Semplicemente mi rendevo conto che tutto quell'incontro avesse un non so che di artificiale, come se fossi poco convinto. Come se, in un certo senso, tutto quell'incontro fosse immensamente squallido.
Mi rendevo conto che parlavo con un perfetto sconosciuto, a che livelli mi fossi abbassato, perché la verità è che io mi sentivo immensamente solo, avevo bisogno di qualcuno con cui parlare. Non avevo bisogno di un ragazzo, o meglio, forse sì. Ma non era questa la priorità, per quanto lui sicuramente fosse carino, biondo, con un bel viso e tutto quanto. Io avevo un bisogno immenso di parlare, mi sentivo a tratti disperato e cercavo in tutta quella situazione una sorta di soluzione. Mi sentivo stupido, triste.
Faccio partire dal mio cellulare una canzone, "Surrender" degli "A day to remember", ma pare non gli piaccia, d'altronde nessuno conosce questo gruppo, io l'ho scoperto un po' per caso. Fermo la canzone.
Lui ne fa partire un'altra. Sì, riconosco la voce. Sicuro è Fedez, ma chiedo per conferma.
-Ah, simpatica la canzone. Chi é?
-Fedez!
Allora sì, ho la conferma. A me sta sulle palle quel cantante. Ormai basta che uno abbia millemila tatuaggi, un paio di occhiali da sole, un cappello da rapper e diventa un figo e soprattutto un rapper. Sono il primo a non capirci niente di musica, ma insomma, ormai mi pare che la prassi sia questo.
Poi sento che lui si muove, sta dietro di me. I miei pensieri fermano. Si appoggia a me, mi massaggia il collo.
Mi irrigidisco.
Muove la mano, la passa sulla mia gamba, poi sul pacco, lo stringe.
Mi giro, lo guardo, gli sorrido. Gli metto un braccio intorno al collo, lo bacio.
Mi viene spontaneo fargli: -Ammazza, ma baci malissimo! Ahahaha.
-Come? Bacio malissimo?
-Beh, mettici un po' meno di lingua, così mi fai effetto lavatrice... ahaha.

Ci stendiamo, stiamo abbracciati. Lui allunga la mano, la mette nei boxer, poi stringe lì.
-Dai, facciamo qualcosa...
-Non so se è il caso, voglio dire... a me va, però conosciamoci.
-Ma che ti frega... Dai.
Ad un certo punto mi irrigidisco, vedo che c'è qualcuno.
-Ecco, vedi? C'era un tipo lì, stava venendo qui.
-E allora? Dai, che ti frega...
Vedo che ha preso confidenza, adesso mi chiama anche per nome. Lui però mi tenta, non so che fare.
-Va bene...però non qui, andiamo più in là, lì dove ti dicevo, la "giungla".

Camminiamo, poi ad un certo punto mentre camminiamo gli metto un braccio intorno al collo, lui lo fa con me.
Ci stendiamo di nuovo, poi lui va.
Apre la cerniera, poi va.

Succede quel che succede.
Ma in tutto quello mi sentivo vuoto.
Mi sentivo a disagio, in un certo senso mi chiedevo che senso avesse tutto quello.
Ci stanno anche dei periodi di pausa.
Stiamo lì, accanto.
Mi fa strano avere il suo viso così vicino, prima parlavamo così lontani, ora invece i nostri nasi praticamente si toccano.
Poi faccio caso ad un particolare.
-Ma hai gli occhi azzurri!
-Eh sì, visto? Come te, ahahaha.
-Non ci avevo fatto caso.
Gli scosto i capelli, lo bacio.
Ma niente...non mi piaceva. Era tutto così artificioso, per certi versi.

Poi ci alziamo, lo guardo. Mi va di provocarlo.
Gli sorrido e gli allungo la mano, verso la sua.
-Ma dai, che schifo... dopo che abbiamo fatto quello...
Ci rimango un po' male.
Camminiamo.
Lui deve andare ad un allenamento.
Andiamo verso l'uscita.
Mi racconta di come passerà l'estate, dove andrà. Ma ho una fame boia, non ho pranzato. Guardo l'orologio e sono le quattro. Non ci posso credere.
-Scusa se ti seguo poco, ma ho una fame bestiale... tra poco svengo, capiscimi.
-Sisi, tranquillo.
Però ha preso confidenza. Continua a raccontarmi di dove andrà, cosa farà.
Poi controlla sul cellulare. Ha vinto una specie di concorso perché ha la media alta a scuola.
-Ammazza, son contento per te! Bravo!
-Grazie, appena torno lo dico a papà, sono un sacco contento.
Mi parla di nuovo delle sue vacanze.
-Poi andrò in Puglia...e lì ci stanno un sacco di ragazze.
-Ragazze? Ma dai, ahahaha. Da quel che ho visto non ti piacciono le ragazze.
-Sese, lo dici te.
Per certi versi mi irrito. Lo conosco bene, o meglio, sì, è uno sconosciuto, ma ci ho parlato sei mesi. Non gli piacciono le ragazze, è palese lo dica così, magari aspettandosi una qualche forma di reazione. Lascio passare. Poi parliamo di calcio. Ma io con la testa in quel momento non ci stavo, avevo fame.
Arriviamo ad un bar, prendo due tramezzini ed un gatorade.
-Sai, in questo quartiere di Roma non ci ero mai stato, devo dire che con te è stata la prima volta.
-Ah, davvero, mai stato?
-Abito in una zona lontana da qui. Cavolo, io pero devo andare, ho l'allenamento. Mi farebbe piacere se mi accompagnassi.
Vedo che prende il cellulare e si districa con Probus o qualche altra applicazione per i bus a Roma.
Vado con lui, ma ho ancora una fame assurda.
-Aspetta un secondo, mi fermo qui in questa pizzeria al taglio, mi prendo qualcos'altro.
-Va bene, io aspetto qui fuori perché magari passa il tram.
Pago, esco, poi vedo lui che letteralmente corre.
Lo vedo nel tram, mi sorride e mi saluta con la mano.
Lo saluto anche io con la mano.
Ora sono solo.
Cammino.
Mi siedo su una panchina.
Mi annoio, non so che fare. Mi sento stupido.
Avrei voluto che l'incontro fosse andato quantomeno in maniera diversa, non due misere ore in cui tutto è stato incentrato sul toccarmi il pacco.
Non so, ho già il presentimento che la conoscenza tra me e lui sia finita qui.
Entro in un condominio. Mi siedo sugli scalini, mi levo i sassolini che mi sono rimasti nelle Vans. La gente del palazzo entra e mi guarda chiedendosi che ci faccia io lì tra le scale.
Cammino, non so dove andare.
Arrivo in una piazza di Roma in cui sarò passato centinaia di volte, di cui ancora non ho ricordato il nome perché alla fine non è che sia così importante.
Mando un messaggio al mio ex ragazzo, gli racconto brevemente quello che è successo, che in realtà io voglio stare con lui, che io in tutto quello che ho fatto poco fa l'ho fatto perché in realtà cercavo di vedere in quel ragazzo lui. Visualizza e non risponde. Gli do del figlio di puttana.
Poi inizia a piovere, sempre più forte.
Mi metto sotto ad un edificio di questa piazza, sarà stato qualcosa come un tribunale. Sento freddo. Mi accuccio.
Passano le ore.
Prendo gli Atac sbagliati per arrivare alla stazione della metro, mannaggia a me. I miei mi chiamano, mi chiedono dove sto.
Arrivo finalmente alla metro dopo aver chiesto qualche indicazione. Mi siedo.
Davanti a me c'è una ragazza. È triste.
A tratti le chiederei perché lo è, ma sembrerei un matto. È per questo che odio i posti come la metro, i centri commerciali e via dicendo. Vedo la gente passare davanti a me, ma stabilirci un qualsiasi contatto è impossibile.
Quando me ne vado a Porta di Roma, ad esempio, mi chiedo sempre che storia abbiano le persone che passano davanti a me. Dove abitino, che fanno nella vita, se stanno male, bene, se sono felici, com'è fatta la loro famiglia, che devono fare. Ma devo continuare a camminare impotente e alla fine è come se Porta di Roma fosse composta da migliaia di comparse di un film, e allo stesso modo la metro.
Poi la metro va, finalmente.
E rimango lì, a guardare quella ragazza, triste.
Ma d'altronde sono triste anche io, in un certo senso, solo che non lo esterno.
Poi vedo che lui mi ha scritto un messaggio su WhatsApp, mi chiede se sono tornato a casa. Beh, no, perché come un coglione ho preso gli autobus sbagliati.
Ma comunque già so che non ci rivedremo più.
E forse è meglio così, però almeno ho avuto la curiosità di conoscere una comparsa, una persona qualunque che vedi quando vai in giro, entrare un po' nel suo mondo e sapere quello che fa.

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agis
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da agis » venerdì 2 settembre 2016, 23:29

Bellissima Geo! Mi piace lo stile lievemente dégagé et désabusé che hai quando parli di te. L'unica cosa che mi è stata lievemente distonica è il tempo che ci hai messo a notare il colore dei suoi occhi. In genere occhi e figura del corpo son le prime cose che tendo a notare in un uomo (ed anche in una donna se è per questo). Ma su questo torneremo a tua discrezione.
Comunque, su una nota un po' più frivola, abbiamo ormai capito che quando baci non ami la lingua in gola ^_^.
Scherzo neh piccino ;)

Hospes91
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da Hospes91 » sabato 3 settembre 2016, 14:08

Geografo, ne abbiamo già parlato diverse volte in chat privata, ed anche se ormai ti conosco abbastanza da capire che non hai scritto per ottenere consolazione, lasciami dire che bisogna essere piuttosto squallidi ad approfittarsi così della fisicità (e non solo) di un'altra persona.
Per carità, dovrei ascoltare anche la seconda campana, ma intanto è questo ciò che penso.
Ultima modifica di Hospes91 il domenica 20 novembre 2016, 23:10, modificato 1 volta in totale.

bertrandRussell
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da bertrandRussell » sabato 3 settembre 2016, 14:36

caro geografo, innanzitutto complimenti per il tuo modo di scrivere molto suggestivo, quando hai descritto il tuo stato d'animo mentre vagavi per Roma sono ritornato con la mente alla mia esperienza personale in quella città, con mia madre, per partecipare ad un concorso di latino e greco. Vedevo un sacco di ragazzi e per loro ero uno dei ''tanti'', mentre nella mia piccola città c'era un po' più di attenzione o forse un po' meno di indifferenza. Da allora ho smesso di idealizzare le città grandi.
Una cosa di cui non ti si può accusare è l'avventatezza. Sei stato prudente. Hai aspettato 6 mesi, hai programmato questo incontro e giustamente avevi delle aspettative diverse da quelle che si potrebbero avere con una persona conosciuta il giorno stesso. I limiti però dei mezzi virtuali si sono mostrati tutti in questo episodio : è evidente che non conoscevi abbastanza bene quella persona, e fossero passati anche anni ed anni, avresti continuato a non conoscerla bene, scrivendole in chat. Il contatto fisico ti ha reso conscio di molti fattori, in primo luogo della vostra differenza d' intendere la sessualità, che per lui è un mero sfogo, anche abbastanza squallido, per te invece è una forma di comunicazione che non può prescindere da una seria considerazione dell'altro nella sua dignità e nella sua complessità. Insomma per te è stata una delusione, ma è chiaro, le tue aspettative rivelano il tuo carattere intelligente e serio, che non si accontenta, anzi non riesce proprio a vedere alcuna forma di felicità, in un incontro fugace, ma che vorrebbe vedere e sentire la ''passione'' nell'altro, una passione non meramente fisica, ma soprattutto intellettuale, quella passione nel parlare, nel guardarsi negli occhi, nel stringersi la mano, che è indice di un desiderio profondo di comunicare e che va oltre il semplice bocchino, più un atto, più un automatismo, più uno di quei gesti svuotati di qualsiasi significato affettivo.
Conosci Bertrand Russell? Un filosofo eversivo, che si è preoccupato di problemi etici, e ha cercato di fondare una morale non sulla fede, ma su due valori fondamentali , che sono l'amore e la conoscenza. E sai cosa avrebbe detto a proposito di ciò?
"L'amore è una esperienza attraverso la quale tutto il nostro essere viene rinnovato e rinfrescato, come accade alle piante quando la pioggia le bagna dopo la siccità. Nel rapporto sessuale senza amore non vi è nulla di tutto questo. Quando il piacere momentaneo finisce, resta la stanchezza, il disgusto, e la vita sembra vuota. L'amore è parte della vita della terra; il sesso senza l'amore, no. "[la conquista della felicità]

toralba
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da toralba » sabato 3 settembre 2016, 15:23

Ciao Geografo,
È parecchio difficile riuscire ad inserirsi all'interno del tuo flusso di coscienza, dato che non sollevi domande e, probabilmente, non cerchi neppure una qualche risposta. Ti risparmio il solito trito consiglio e la pacca consolatrice, di cui non credo abbia bisogno.
È possibile che il ragazzo al centro di questa storia si possa pure rifare vivo, non credi (in fin dei conti ti ha pure scritto a fine serata)? Il punto è cosa rappresenta per te, se tu abbia davvero il desiderio di rivederlo. Da quello che hai scritto, mi pare proprio di no. Come dici tu, potrebbe essere anche solo una comparsa e le vostre strade potrebbero non incrociarsi più, tuttavia mi pare che un qualcosa te l'abbia fatta capire e cioè che col tuo ex, dal tuo punto di vista, non tutto è chiuso. Ovviamente solo tu puoi capire quanto (e se) effettivamente sia ancora coinvolto emotivamente con lui... alla fine è anche abbastanza comune che dopo una delusione, o in un momento di tristezza, si abbia un po' di nostalgia per quel che non c'è più: potrebbe voler dire qualcosa oppure assolutamente niente.
Purtroppo è vero, ci facciamo spesso e volentieri delle aspettative sulle persone che non coincidono quasi mai con la realtà fattuale; creiamo degli idoli che, una volta incarnati e conosciuti, si rivelano per tutta la loro falsità, e la colpa, sovente, è anche nostra. Forse la conoscenza virtuale alimenta di più questa “esasperazione delle aspettative”, ma credo piuttosto che dipenda dalla nostra situazione emotiva. Se ripenso al passato, quello pure recente, mi accorgo che i sentimenti che ho provato per alcune persone sono stati in gran parte viziati dalla solitudine che allora mi sembrava di patire. Fai tesoro di questa esperienza, cerca di capire ciò di cui hai davvero bisogno. Mi ero promesso di non dare consigli e ti chiedo scusa per averlo fatto lo stesso.
Un saluto

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Birdman
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da Birdman » sabato 3 settembre 2016, 18:01

Caro Geografo, innanzitutto ti ringrazio per aver voluto condividere con noi questa tua esperienza, gli esempi concreti parlano più di mille parole.
Da quel che racconti mi pare evidente che tu e questo ragazzo abbiate inteso il vostro incontro in maniera differente, perché una conoscenza più seria nella vita reale da parte sua supporrebbe meno fretta di arrivare al dunque. Mi ha fatto una strana impressione il dettaglio della lingua in bocca quando nemmeno eravate troppo in confidenza :shock:
Insomma che fosse un incontro un po' artificiale lo si capiva da subito, poi chiaramente ti sei fatto trasportare dalla situazione e nonostante tutto secondo me hai fatto bene a lasciar andare la cosa come voleva questo ragazzo, così eviti inutili illusioni e porti in saccoccia un'esperienza in più (con questo non intendo un rapporto sessuale in più, ma una miglior conoscenza di come vanno certe cose).
Come già tutti ti hanno fatto notare il problema è che cosa ci si aspetta da questi incontri. Immagino che tu senta un senso di vuoto legato allo sviluppo dell'intera vicenda, perché magari ti chiedi che cosa si debba fare di più se nemmeno 6 mesi bastano per capire chi si ha di fronte in una chat.
Il discorso delle chat è stato sviscerato in tutti i modi sul forum e sono d'accordo sul fatto che ci siano anche bravissimi ragazzi che lo frequentano (non a caso molti utenti di questo forum ne fanno uso), in un contesto in cui la maggioranza ne fa uso esclusivamente per procacciarsi sesso facile. Non contesto affatto che molte persone le utilizzino per avere rapporti occasionali, talvolta non dispiacerebbe neanche a me l'idea, se devo essere onesto. Il problema è che bisogna essere chiari con chi si ha di fronte. Purtroppo un aspetto che non si tiene in considerazione è che chi ricerca solo rapporti occasionali ha affilato le armi ed intraprende anche la strada dell'apparente conoscenza approfondita, ma sempre tenendo in mente che il fine ultimo sia solo fare sesso. Il fine è sempre lo stesso, ma i mezzi sono più raffinati e qui nasce l'inganno nei confronti di chi ricerca qualcosa di più di "una botta e via".
Personalmente apprezzo molto di più qualcuno che mi dicesse chiaramente di essere interessato solo al sesso e nulla più, piuttosto che qualcuno che dovesse fingersi serio. Ma putroppo al giorno d'oggi si usa abbondantemente questa tecnica per aumentare le probabilità di successo, visto che in alternativa si passerebbe per dei semplici pervertiti.
Questo ragazzo ha chattato con te per 6 mesi, ma chi ti garantisce che in questo periodo l'abbia fatto solo con te? Io ho difficoltà a non immaginare che abbia portato avanti più "fronti", se così vogliamo dire, in modo da raggiungere il suo obiettivo anche con altre persone. Tu probabilmente sei uno della sua lista che ad un certo punto si è "sbloccato". Mie speculazioni eh? Ma non credo di essere andato molto lontano.
Per il resto, credo che le probabilità di rivederlo siano infime, ma anche se lo rivedessi, cosa pensi che possa venirne fuori? Dal tuo racconto non ho colto nemmeno un elemento di attrazione verso questo ragazzo, anche se credo che fosse dovuto alla situazione frettolosa che si era creata.
Una cosa è certa, è possibile conoscere veramente una persona solo nella vita reale, quindi forse sarebbe addirittura consigliabile accorciare i tempi della conoscenza online per togliersi tutti i dubbi. In ogni caso le chat hanno indubbiamente la loro utilità, ma bisogna innanzitutto chiedersi cosa ci si aspetta da questo strumento e conseguentemente fare un'opportuna selezione tra le persone che rispondono (e fin qui ti sei comportato in maniera impeccabile), ma manca il passaggio alla vita reale, che mi sembra indispensabile, per quei pochi che passano la selezione, alla luce della tua esperienza. In conclusione penso che tu non abbia commesso errori, semplicemente cerca di non avere aspettative troppo elevate la prossima volta. Purtroppo dovrai avere pazienza e ritentare, prima o poi capiterà un ragazzo serio come te.

Vorrei poi farti notare qualche dettaglio: hai detto che questo ragazzo sa esattamente chi sei su questo forum, quindi non è da escludere che abbia letto anche questo tuo resoconto. Se così dovesse essere penso proprio che non vi rivedrete più.
Infine la reazione del tuo ex al tuo messaggio mi pare comprensibile, al posto suo forse avrei reagito anche peggio! Mettiti nei suoi panni e pensaci.

Hospes91
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da Hospes91 » giovedì 8 settembre 2016, 12:42

Geografo ha scritto:-Dai, facciamo qualcosa...
-Non so se è il caso, voglio dire... a me va, però conosciamoci.
-Ma che ti frega... Dai.
Direi che queste sole 3 battute facciano capire l'essenza del tizio in questione meglio di tutto il dettagliato racconto. -.-''

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RomeuzBoy
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da RomeuzBoy » venerdì 9 settembre 2016, 0:29

Ciao Geografo,
leggere tutto ciò in questo preciso momento mi è di grande stimolo, grazie :)
Prima di tutto fattelo dire, scrivi in una maniera allucinante, mi sembrava davvero di leggere un vero e proprio libro.. La descrizione di Roma e del "parco" è fantastica, anche perchè, essendo proprio di Roma e esperto ormai di infrattate, credo di aver capito a che luogo ti riferissi. Purtroppo anche io ne ho incontrati di ragazzi così, chiunque li incontra, mi dispiace solo tu sia rimasto deluso, ma è la realtà della vita purtroppo. Mi sembra un po' stupido e scontato ciò che sto scrivendo e preferisco fermarmi qui hahahah. Ti auguro solamente il meglio

Hospes91
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Re: Senso di vuoto

Messaggio da Hospes91 » venerdì 9 settembre 2016, 1:05

è vero geografo scrive molto bene: sa carpire dettagli importanti ed esporli in maniera immediata e mai noiosa. Va detto! ;)

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