“Life is beautiful, but it's complicated.”

Adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori
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Illuminist
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“Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da Illuminist » giovedì 15 settembre 2016, 19:01

Ciao ragazzi,
apro questo topic con l'intento di fare un esperimento di flusso di coscienza. Non so bene che cosa ne verrà fuori alla fine, se assomiglierà di più alla richiesta di un parere esterno, a uno sfogo personale, o a non so che cosa.
Sono passati sei mesi da quando ho scoperto questo forum, e in tutto il tempo di permanenza le cose su cui riflettere per me non sono mancate. Penso proprio che ora sia giunto il momento di tirare le prime somme.
Di dubbi consistenti sul mio orientamento sessuale ne ho sempre avuti, da che ho memoria. Eppure per tutta la vita ho sempre fatto finta che in realtà non fossero così grossi e così significativi come temevo, credevo che non fossero neanche così reali dopotutto, che finché fossero rimasti confinati nella mia testa tutto sarebbe proceduto per il meglio. A dispetto del fatto che provassi una palese attrazione per i maschi, nel corso degli anni sono spesso andato dietro alle donne. Con questo non voglio dire che in realtà non mi piacessero, ma adesso che riesco a osservare il mio passato con maggiore lucidità mi rendo conto che questo interesse, tutto sommato, non poteva ritenersi paragonabile allo stesso che provavano tutti i miei compagni eterosessuali. Fra le altre cose, io mi sono sempre sentito piuttosto imbranato con le ragazze. C'è una similitudine più chiarificatrice che ho concepito: era come se si trattasse di mettere insieme due tasselli di un puzzle che in realtà non avrebbero mai potuto incastrarsi. O meglio, con un po' di impegno in più sì, ma osservandoli si restava non tanto convinti, come se stonassero, come se si avesse la sicurezza che quella non fosse la loro esatta collocazione.
Sono sempre stato un po' il ragazzo con la testa fra le nuvole, che sogna ad occhi aperti. Fin da piccolo sogn(av)o spesso di incontrare, un giorno, una bella ragazza; una ragazza gentile, garbata, con la quale avrei avuto dei bambini nostri, un bel lavoro, una bella casa, una bella vita... e nonostante tutto, in cuor mio, sentivo che un intoppo c'era. Ero davvero così certo che quello era il futuro che desideravo? O era soltanto frutto del mio essermi lasciato un po' troppo condizionare da ciò che le persone che mi circondano si aspettavano da me, seppur con le migliori intenzioni?
Da quando ho cominciato a usare di meno i paraocchi, a prendere di più la vita così come viene senza tentare a tutti i costi di avere controllo sui miei sentimenti o sui comportamenti del mio corpo, gli stadi che ho attraversato sono stati diversi: dall'ansia, alla preoccupazione, alla tristezza, alla stabilità. In quest'ultimo periodo mi ritengo nella quarta fase, o almeno per la maggior parte del tempo.
Ho anche cominciato ad interrogarmi con più sincerità sul mio passato, e a chiedermi se in realtà questa ossessione non fosse la causa da cui scaturì il crollo psicologico che ho attraversato.
Non cerco assolutamente la commiserazione altrui però, vedete, esco da relativamente poco tempo da un momento della mia vita affatto semplice e che ha avuto un forte impatto sul mio spirito. Io dico che è stata una forma di depressione, anche se non so se sia lecito chiamarla in questo modo. Ad ogni modo, per farmi comprendere meglio, posso dire che quando stavo così anche il solo semplice suono della sveglia, il fatto che avrei dovuto alzarmi, vestirmi, uscire, incontrare e parlare con persone delle quali avrei fatto volentieri a meno mi faceva venire voglia di piangere. Persino rispondere a un sms o a una telefonata da parte di un amico mi gettava nello sconforto. Non mi sentivo attraente per nessuno nonostante l'impegno concreto che ci mettevo per prendermi cura del mio aspetto e mi bloccavo di colpo nella socializzazione. Non lo auguro davvero a nessuno.
Adesso le cose vanno decisamente meglio. A volte ci serve soltanto un po' di fiducia e un piccolo aiuto e, se mi guardo allo specchio, non riconosco più il ragazzo che ero fino a qualche anno fa. Mi sento libero, mi sento entusiasta nei confronti della vita, ed estremamente grato per tutte le belle cose che mi ha portato. Credo che la gratitudine sia il sentimento più bello del mondo perché guarisce l'anima.
Eppure la sera, quando vado a letto, sento che qualcosa mi manca, ma non parlo propriamente dell'amore o semplicemente della compagnia di un ragazzo. Mi manca prima di tutto di potermi confidare con quelle persone che nella mia vita rivestono un ruolo speciale e che per me sono importanti, la mia famiglia inclusa. Io vorrei tanto dire di me a queste persone e sapere che non mi lasceranno, ma so bene che il coming out è un punto di non ritorno. Ho paura che perdano la stima che hanno nei miei confronti, che vedano in me un altro ragazzo, o che si sentano in dovere di dimostrarmi compassione, come purtroppo ci si sente di fare con chi è malato o ha una forma di handicap. Questo mi mette addosso una malinconia tremenda.
E nonostante questo mi sento un coglione, perché poi penso che se una di queste persone stesse attraversando quello che sto vivendo io e avesse paura a dirmelo per i miei stessi motivi mi si spezzerebbe il cuore, perché vorrei che nessuno di loro si sentisse mai impaurito o inadatto.
Che faccio? Certe volte mi chiedo anche se stia veramente facendo la cosa giusta, dove mi porterà tutto questo. Se un giorno mi sveglierò e capirò che la mia vita non è andata da nessuna parte o se sarò rimasto da solo mentre tutti invece avranno costruito concretamente il proprio futuro. E se in verità questa mia omosessualità non sia veramente solo un difetto, una mancanza, una limitazione. Mi scuso se a qualcuno risulterò indelicato con quest'ultima frase, ma vi chiedo di provare a capire.

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agis
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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da agis » giovedì 15 settembre 2016, 19:39

Assì? ^_^
A me le donne piaccion rotonde e con le tette grosse (con numerose eccezioni). Gli uomini snelli, con le spalle larghe e le tette piccine (con numerose eccezioni). Con gli uomini mi si rizza l'uccello (ultimamente molto meno) con le donne no. E quindi? ^_^.


Devi scusarmi caro noi talpe siamo alle volte un po'... "terra terra" ^_^ e poi insomma, se proprio vuoi un flusso di coscienza... :lol:

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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da progettogayforum » giovedì 15 settembre 2016, 20:43

Ciao Illuminist,
ti dico molto semplicemente che quando ero ragazzo la parola gay mi sembrava una cosa ambigua, per un verso attraente e per l’altro squalificante, adesso mi sembra la parola più bella del vocabolario. James Baldwin un dei grandissimi della letteratura americana, nero e omosessuale, che ha scritto Another Country, uno dei libri, o forse il libro fondamentale per la mia formazione morale in rapporto alla omosessualità, diceva una cosa nello stesso tempo semplicissima a profondissima: “Qui non c’è nulla da decidere ma tutto da accettare.” Nella mia vita ho passato tanti anni a fare altro, a fare cose che non mi interessavano affatto e mi portavano solo stress e preoccupazioni, ero apprezzato e considerato per quello che facevo, ma erano tutte cose che con me non avevano nulla a che vedere. Il mio era un vivere un ruolo, del tutto staccato dalla persona. Ovviamente, in quanto più macchina che persona, chi io fossi non interessava assolutamente a nessuno e l’ambiente non era certo tale da potermi permettere di uscire di un centimetro dal ruolo istituzionale. Poi, nel 2007 ho aperto Progetto e la mia vita è cambiata, non lo dico per dire, è proprio cambiata, ho cominciato a fare qualcosa che aveva senso anche per me, ovviamente il mio essere me stesso era ridotto alle persone conosciute tramite Progetto delle quali mi fidavo, ma era un salto di qualità enorme. Non ho trovato la felicità da manuale né il principe azzurro, ma non era quello il mio obiettivo, volevo solo cercare di fare qualcosa che avesse un senso per me, l’illusione, forse, di poter servire a qualcosa. Sarà stata magari solo un’illusione ma la spinta motivazionale è stata fortissima. Quando si diventa vecchi viene spontanea l’idea di lasciare qualcosa quando ce ne andremo da questo mondo, di seminare qualcosa che non vedremo spuntare, o forse sì, ma solo in modo molto molto iniziale. Beh, in Progetto ho trovato un senso alla vita. Per chi ha un futuro davanti le prospettive possono essere molto più larghe e comunque, lo dico in piena coscienza, anche se mi aspettano anni di solitudine che forse potrei evitare se avessi una famiglia, non ho mai rimpianto il fatto di non averla, semplicemente non è la mia vita. Al mondo ognuno ha un suo ruolo e io penso, alla fine, di avere trovato il mio, sarà anche marginale ma è il mio e mi sento nel posto giusto. Il mio essere omosessuale potrebbe essere stato un inciampo, una complicazione? In un mondo libero un pensiero del genere non sarebbe neppure concepibile ma il mondo è quello che è i gay ne pagano il conto, come lo hanno sempre pagato, si lavora per il futuro, per anni lontani che forse non vedremo neppure eppure c’è una continuità. Se un gay vecchio, come me, ha accumulato un’esperienza in anni e anni, beh sogna comunque che quell’esperienza non vada del tutto sprecata, che possa essere utile, che possa essere la base per andare oltre. Avrei potuto avere moglie e figli? In linea teorica, forse sì, certo, ma a costo dell’annullamento della mia vita vera, che non è quella! Se c’è una cosa che rimpiango è di non aver cominciato prima a vivere la mia vera vita.

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agis
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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da agis » giovedì 15 settembre 2016, 21:04

progettogayforum ha scritto: In un mondo libero un pensiero del genere non sarebbe neppure concepibile ma il mondo è quello che è i gay ne pagano il conto,

Di un certo tipo di attitudine il conto non mi pare lo paghino solo i "gay" project spiacente.
Vedo con piacere che non sei più assillato dal problema di improbabili falsità ideologiche relative al tuo vissuto personale ma, ciò nondimeno, non mi pare che ideologicamente si vada fino in fondo limitando il problema a casi particolari che, certo, ci riguardano personalmente e possiamo considerare particolarmente severi. Per andare fino in fondo bisognerebbe guardare il problema nella sua generalità ed interrogarsi sul fatto se sia o meno possibile risolverlo. Non sarà certo la terra promessa che tu od io vedremo ma se mi garbasse seminare qualcosa a parte i miei pomodorini, le mie fave e tutti gli altri più o meno mal riusciti epserimenti di permacultura da balcone è sull'aspetto generale che mi orienterei.
Generalmente non sono solito approfittare di fatti di cronaca che potrebbero anche essere interpretati in senso enfaticamente retorico ma, purtroppo, questa cosa rischia ahimè di cadere a fagiuolo in relazione al discorso che qualche giovane di non importa quale orientamento potrebbe cominciare a portare un po' avanti.
http://www.ansa.it/campania/notizie/201 ... 6067c.html

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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da progettogayforum » giovedì 15 settembre 2016, 21:13

Sì, concordo! :)

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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da Illuminist » sabato 17 settembre 2016, 13:09

Grazie per le vostre risposte, ragazzi!
Project, tutto sommato sarà che sono soltanto al principio di questo percorso di accettazione, dunque per tirarmi su penso "hey, sai quanti ragazzi hanno attraversato momenti di sconforto simili eppure, nonostante tutto, sono riusciti a trovare la propria serenità?". Questo mi aiuta veramente tanto così come leggere delle vicende degli altri ragazzi dello stesso Progetto. Credimi, già solo un anno fa avrei trovato impossibile il solo gesto di guardarmi allo specchio e dirmi che forse sono davvero omosessuale. Pensavo che non sarei mai stato pronto ad affrontare questa bomba che mi era cascata fra le mani, mi dicevo "no, non sono fatto per avere questo problema e mi rifiuto di averlo". Ora, strano a dirsi, la considero quasi una benedizione. Lo so, sembra incoerente con quanto ho scritto nel precedente post ma è come se mi trovassi continuamente su un altalena in questo periodo ahahah. Inoltre ultimamente mi viene spontaneo pensare anche che la diversità sia una questione di empatia: forse, se fossi stato etero, magari mi sarei limitato di più alla superficie delle cose, a non mettere in discussione nulla, ad avere meno cura della mia considerazione degli altri.
Tu dici che la tua felicità l'hai trovata comunque nonostante la mancanza di un "principe azzurro" e ti rispetto molto per questo, davvero. Però, vedi, quando si è molto giovani come me sembra che il futuro aspetti soltanto di essere plasmato a nostro piacimento. Se, ahimé, non avrò mai dei figli e questo a prescindere da con chi dividerò la mia vita non mi sparerò per questo ma penso che ne sarei davvero mortificato. Dopotutto, se ci pensi, anche avere un bambino significa lasciare una traccia di sé nel mondo. Sarò uno sprovveduto, ma è così che la penso.

P. S. @agis: La triste vicenda che hai citato mi sembra opportuna. E no, a pagare il prezzo del mondo, purtroppo, è l'umanità in generale.

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Birdman
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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da Birdman » sabato 17 settembre 2016, 17:56

Ciao Illuminist, ho letto con molto interesse il tuo racconto, soprattutto perché il tuo percorso interiore è stato molto diverso dal mio.
Il percorso di accettazione può essere più o meno lungo, più o meno doloroso, in alcuni rari casi non occorre nemmeno accettarsi perché si sta bene con sé stessi fin dal principio, in altri non si arriva mai ad una vera e totale accettazione. Ma leggendo la tua storia e quelle degli altri utenti sto notando come siano diverse le ragioni stesse della sofferenza dovuta a questo percorso, sebbene ad una prima occhiata si somiglino tutte. Ad esempio mentre tu fantasticavi inizialmente di avere un futuro con una donna, nel mio caso questo desiderio non si è mai palesato. Inoltre hai detto di provare in qualche maniera una forma di attrazione per le donne, sebbene non sessuale magari. Nel mio caso l'atteggiamento verso le donne è sempre stato neutrale insomma, al di là dell'ammirazione per le qualità intellettive di alcune donne o ragazze conosciute nella vita reale, non ho mai provato interesse per l'estetica femminile. Da adolescente ho passato una fase di autoconvincimento di essere etero e attribuivo questa mancanza totale di interesse per il genere femminile al fatto di non aver trovato la persona giusta. Me la raccontavo insomma, perché in realtà non ci pensavo minimamente, ma pensavo sempre e solo ai ragazzi. Un autoinganno che ha retto fino a quando non mi sono stancato di prendere in giro me stesso.
Quando si è adolescenti e non si hanno ancora esperienze significative si cerca di non dare troppo peso a queste cose, ma poi ci si va a sbattere, perché il nostro essere è lì e non possiamo trascurarlo in eterno.
Diciamo che per quelli come me, dalla sessualità ben definita e netta, una volta arrivata l'accettazione il grosso è fatto, per il resto si tratta "solo" di rimediare ai danni degli anni perduti per arrivarci e fronteggiare l'ostilità sociale. Ma per te e anche diversi altri ragazzi del forum il problema grosso sembra proprio quello di individuare con certezza cosa si desidera. Da quel che hai raccontato mi sembra che tu sia riuscito a superare -spero totalmente- questa incertezza.
Per quanto riguarda le altre incertezze ed i traguardi della vita ho trovato illuminante ed emozionante la risposta che ti ha dato Project. Alla fine la soddisfazione personale si può raggiungere in tanti modi diversi e talvolta anche in maniera inaspettata, facendo qualcosa che non rientrava nei nostri programmi iniziali.

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agis
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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da agis » sabato 17 settembre 2016, 18:34

Illuminist ha scritto: P. S. @agis: La triste vicenda che hai citato mi sembra opportuna. E no, a pagare il prezzo del mondo, purtroppo, è l'umanità in generale.

Sì. :) E' una cosa che mi rese perplesso sin dapprincipio e la faccenda non mi era allora come non mi è neppure adesso del tutto chiara. Ma poi mi dissi che, se ci si voleva coerentemente assumere la responsabilità di tutto questo, il mondo non avrebbe mai potuto essere considerato come un "dato". Ma come un "fatto".
E rimango convinto ancor oggi che sia in questo l'illuminismo di 300 anni dopo :).

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Illuminist
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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da Illuminist » domenica 18 settembre 2016, 13:39

Ciao Birdman, grazie per la tua opinione!
"Individuare con certezza cosa si desidera": ecco, è un ottimo punto. Sì, è proprio questo che un po' per tutta la vita mi ha messo fortemente in crisi, anche perché poi io, perlomeno fino a questo momento, nonostante abbia sempre provato attrazione fisica e sessuale per gli uomini, non mi sono mai innamorato di un ragazzo... ho diversi amici maschi che però non ho mai visto come un possibile interesse sentimentale che vada oltre l'amicizia, anche grande. Invece dal punto di vista affettivo, ma solo da quello affettivo, sentimenti forti per il sesso femminile li ho provati. Però adesso che, come scrivevo precedentemente, mi sto lasciando andare, sto facendo viaggiare la mente in modo libero e senza obblighi o restrizioni, mi rendo conto che mi riesce benissimo guardare i ragazzi in modo diverso, più spontaneo. Cioè, i ragazzi mi piacciono e molto come a un etero piacciono molto le ragazze. Però c'è sempre questa parte di me che non vuole rinunciare completamente all'altro sesso, quindi è un casino. Un po' di tempo fa feci anche il test sulla sessualità di Progetto Gay e il risultato emerso fu quello di una bisessualità molto fortemente orientata verso l'omosessualità. Non so se sia così. Forse ci vorrà il tempo necessario per capirlo pienamente, ma ora come ora le ragazze sinceramente non mi interessano così tanto. Sto anche imparando a capire di più che cosa mi piace maggiormente in un ragazzo, e in effetti queste cose ci sono.
Nell'ultima parte del mio primo post ho parlato anche del coming out e di come questo potrebbe cambiare il mio rapporto con le persone della mia vita, e mi piacerebbe sapere meglio qual è il vostro parere in merito.

milosmusiker
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Re: “Life is beautiful, but it's complicated.”

Messaggio da milosmusiker » domenica 18 settembre 2016, 17:21

Caro,
per esperienza personale mi viene da dire che i sentimenti "genuini" si provano solo a mente sgombra. Se, da bravo illuminista, tenti di razionalizzare il tuo orientamento, puoi costruirci sopra qualsiasi cosa ma sarà sempre un castello di carte. Sicuramente nella nostra vita veniamo condizionati da tanti fattori e persone. Da piccolissimo io per primo mi vedevo adulto con una bella ragazza bionda, da portare a spasso la domenica con un'auto di grossa cilindrata come va qui. Alle medie ci provavo con la più bella della classe (puntualmente respinto :D ) perché credevo di desiderarla fortemente. Poi alle superiori l'interesse solo fisico per un ragazzo è diventato qualcosa di più. In quel periodo pensai che da quella persona (etero ovviamente) non mi sarei mai voluto staccare nella mia vita e, se fosse stato possibile, viverci insieme un domani sarebbe stato fantastico. Il mio carattere molto razionale e non troppo coraggioso e altri condizionamenti mi hanno però impedito di fare allora le necessarie esperienze, rinviando a data da destinarsi e tentando di riempire la mia vita con altro. Davvero un peccato perché vivere più tardi queste cose è più difficile e si tende a trovare ancora più motivazioni a lasciar perdere.
"E se in verità questa mia omosessualità non sia veramente solo un difetto, una mancanza, una limitazione."
Personalmente ti inviterei a lasciar perdere ogni lettura psicologica della tua mente... non ci caveresti un ragno dal buco. Riguardo alla tua presunta bisessualità nulla ti vieta di metterti con una ragazza se provi però davvero qualcosa per lei che non sia solo una visione da "donna-angelo" dantesca. Quello che ti ha scritto nel primo post di risposta Agis è il punto ovviamente. Certo ci vuole un po' di iniziativa in entrambi i casi ma io credo che nel profondo tu sappia cosa vuoi veramente. Devi solo toglierti tutte le "sovrastrutture" che hai ben coltivato e che nella tua mente illuminista trovano probabilmente terreno fertile. A pag.3 dell'inserto domenicale di oggi del principale quotidiano dalla carta rosa (non quello sportivo) trovi un bell'articolo sulla discriminazione delle minoranze. Fa piacere vedere che finalmente si inizi a parlare di omosessualità senza tirare in ballo la psicologia anche in pagine lette da tante persone. Tu pensi che la tua insicurezza ti porti a desiderare i maschi? è una cosa che per un certo periodo ho pensato anche io riguardo me. Ti propongo la mia conclusione attuale: la mia insicurezza mi ha portato per anni a non affacciarmi per nulla nel mondo omosessuale, a non conoscere di persona altri ragazzi gay, a non rompere i giudizi della gente comune su noi. Con l'orientamento questo c'entra poco.
Sul coming out: io ho avuto forti necessità di parlarne recentemente con i miei genitori più che con i miei amici, di cui sanno in pochi. è andata tutto sommato bene e sono contento di averlo fatto. Nel caso tu propenda per questa opzione: diglielo in modo contento e scherzoso, senza dare l'impressione che hai un macigno sulle spalle o gli stai comunicando di avere una brutta malattia.

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